Villa Serego: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|la villa a Sant'Ambrogio di Valpolicella|Villa Serego Alighieri}}
[[Immagine:Villa Serego_pianta_Bertotti Scamozzi 1781.jpg|thumb|Villa Serego, pianta (Ottavio Bertotti Scamozzi, 1781)]]▼
{{Edificio civile
|nome edificio = Villa Serego
|immagine = VillaSarego20110707-1.jpg
|didascalia =
|paese = ITA
|divamm1 = [[Veneto]]
|città = San Pietro in Cariano
|cittàlink =
|indirizzo =
|stato =
|periodo costruzione = 1565 - 1585 circa
|inaugurazione =
|demolito =
|distrutto =
|ricostruito =
|stile = [[palladianesimo|palladiano]]
|uso =
|altezza =
|costo =
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
|committente = Marcantonio Serego
}}
{{UNESCO
[[Immagine:Villa Serego_sezione_Bertotti Scamozzi 1781.jpg|thumb|Villa Serego, sezione (Ottavio Bertotti Scamozzi, 1781)]]▼
|tipoBene = patrimonio
|nome = Villa Serego
|nomeInglese = City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto
|immagine =
|anno = 1996
|tipologia = Architettonico
|criterio = C (i) (ii)
|pericolo = Nessuna indicazione
|link = 712
}}
'''Villa Serego''' (o '''Sarego'''), sita
È l'unica villa palladiana ancora presente in [[Provincia di Verona]].
Isolata all’estremo occidente della “geografia palladiana” del [[Veneto]] e una delle ultime fabbriche di [[villa]] progettate da Palladio, villa Serego a Santa Sofia rappresenta per molti versi un episodio eccezionale. A differenza della villa-tipo palladiana, generalmente un organismo fortemente [[gerarchia|gerarchizzato]] e dominato dal “pieno” della casa dominicale, Palladio preferisce qui articolare lo spazio attorno al grande “vuoto” del [[cortile]] centrale, prendendo probabilmente a modello le proprie ricostruzioni della [[villa romana]] antica.▼
== Storia ==
Anziché di [[mattoni]] e [[intonaco]], le grandi [[colonna|colonne]] [[ordine ionico|ioniche]] sono realizzate con blocchi di [[pietra]] [[calcare|calcarea]] appena sbozzati e sovrapposti a creare pile irregolari: il tipo di materiale utilizzato (proveniente dalle [[miniera di superficie|cave]] che i Serego possedevano poco lontano) e la dimensione gigantesca delle colonne contribuiscono a generare una sensazione di potenza mai raggiunta da nessun'altra villa realizzata.▼
Il committente è il [[Verona|veronese]] Marcantonio Serego, che entra in possesso della proprietà di Santa Sofia nel [[1552]] ma che solamente dal [[1565]] decide di rinnovare radicalmente il complesso edilizio ereditato dal padre. Poche e frammentarie sono
Nel [[1740]] [[Francesco Muttoni]] poté vedere il tracciato
▲Il committente è il [[Verona|veronese]] Marcantonio Serego, che entra in possesso della proprietà di Santa Sofia nel [[1552]] ma che solamente dal [[1565]] decide di rinnovare radicalmente il complesso edilizio ereditato dal padre. Poche e frammentarie sono purtroppo le notizie che riguardano le vicende costruttive del complesso, che venne realizzato solo in piccola parte rispetto alla grande estensione disegnata da Palladio nei ''[[Quattro libri dell'architettura]]'' ([[1570]]): meno della metà del cortile rettangolare e in particolare la sezione settentrionale.
Con rogito del 30 marzo 1811 il conte Marcantonio Serego Alighieri cedette la proprietà all'avvocato Giovanni Battista Cressotti. Entro la metà
▲Nel [[1740]] [[Francesco Muttoni]] poté vedere il tracciato dell’intero cortile scandito dalle basi già poste in opera delle colonne che avrebbero dovuto completarlo. È dunque ipotizzabile che con la morte di Marcantonio negli [[anni 1580|anni ottanta del Cinquecento]] i lavori siano stati definitivamente interrotti, anche se pare dimostrata la volontà di concludere almeno la parte del complesso riservata agli appartamenti signorili.
Nel 1996 è stata inserita nel [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]] "[[Vicenza]] e le [[ville palladiane]] del [[Veneto]]".<ref name="UNESCO" /> La villa è sede di una azienda [[Viticoltura|vinicola]].
▲Entro la metà dell’[[XIX secolo|Ottocento]] la villa subì notevoli mutamenti a opera dell’architetto [[Luigi Trezza]]: nuovi ambienti abitabili vennero ad aggiungersi lungo il lato occidentale dell’edificio, innestandosi al tratto originale cinquecentesco e in parte manomettendolo, mentre alle testate del cortile lasciate incompiute veniva data un’immagine definitiva facendo girare [[trabeazione]] e [[balaustra]].
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</gallery>
== Descrizione ==
▲Isolata
▲Anziché di [[Mattone|mattoni]] e [[intonaco]], le grandi [[colonna|colonne]] [[ordine ionico|ioniche]] sono realizzate con blocchi di
La villa possiede un grande [[giardino]], posto di fronte.
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VillaSarego20110707-2.jpg|Dettaglio dell'angolo
VillaSarego20110707-3.jpg|Dettaglio di colonna
</gallery>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
;Fonti utilizzate
;Approfondimenti
*P. Brugnoli e A. Sandrini (a cura di), ''L'architettura a Verona nell'età della Serenissima'', pag.184-196
*{{cita pubblicazione|url=https://www.academia.edu/3345838/Restauri_e_manomissioni_ottocentesche_della_villa_palladiana_di_Santa_Sofia_di_Pedemonte|titolo=Restauri e manomissioni ottocentesche della villa palladiana di Santa Sofia di Pedemonte|autore=Giulio Zavatta|pubblicazione=Annuario Storico della Valpolicella, 2009-2010}}
* Giuseppe Conforti, ''Villa Serego detta "Villa Santa Sofia"'', in ''Centootto Ville della Valpolicella'', testo di Giuseppe Conforti, foto di Lou Embo e Fulvio Roiter, Verona, 2016, pp. 794–811.
==Voci correlate==
* [[Giovanni Antonio Campostrini]]
* [[Valpolicella]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
*[https://web.archive.org/web/20150923210003/http://www.comune.sanpietroincariano.vr.it/index.aspx?IDMenu=34&IDMenuAPP=8&IDDoc=10 Villa Serego a Santa Sofia] nel sito del comune di San Pietro in Cariano
▲{{CISA|25}} (fonte della prima revisione di questa voce)
{{
{{Valpolicella}}
{{portale|architettura|patrimoni dell'umanità|Veneto}}
[[Categoria:Ville palladiane|Serego]]
[[Categoria:
[[Categoria:Serego (famiglia)|Villa Serego]]
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