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{{Edificio civile
|nome edificio = Collegio
|Parte di =
|immagine =
|didascalia = La facciata del Collegio
|paese = ITA
|divamm1 =
|indirizzo = via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma
|città = Roma
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|distrutto =
|uso = Sede del [[Ministero
|architetto =
|ingegnere =
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}}
Il palazzo del '''Collegio
Il Collegio
==
[[Ignazio di Loyola]], fondando nel [[1549]] il [[Collegio dei gesuiti (Messina)|collegio di Messina]], aveva aperto alla [[Compagnia di Gesù]] un nuovo campo d'apostolato: l'insegnamento, opera essenziale, soprattutto in quel periodo di [[Controriforma]]. <br>Il 18 febbraio [[1551]],
Secondo Polanco, si incominciarono subito le lezioni di latino e greco e poco dopo anche di ebraico: ''“vi si insegnava ancora la dottrina cristiana e sopra la porta delle scuole vi era scritto in una tabella: scuola di grammatica, d'umanità, e di dottrina cristiana, gratis”'' (riservata ai soli maschi). Primi alunni gesuiti furono [[Edmond Auger]], francese, Emmanuel Gomez, portoghese, Giovanni Egnazi, fiorentino, ed [[Emerio de Bonis]] mantovano. Ben presto, però, diventando lo spazio esiguo per il notevole afflusso di studenti, Ignazio pensò di utilizzare un'altra abitazione più comoda e più adatta a ricevere un sempre maggior numero di alunni. Senza lasciare il centro di Roma, nel settembre [[1551]] prese in affitto una casa situata fra piazza del Gesù e la chiesa della Minerva, in una via poi detta via del Gesù. Corrispondeva dietro l'attuale tribuna della [[chiesa di Santo Stefano del Cacco]], edificata successivamente. Di fronte, come dice il Ms. “
Nonostante le difficoltà economiche,
Nelle tesi del [[1556]] è detto “
Da queste indicazioni e dal confronto delle carte topografiche del tempo si può ubicare più esattamente il palazzo dietro S. Maria in Via Lata, come già detto, in quel gomito che fa ora il [[Palazzo Doria-Pamphili]], in quel rettangolo che verrebbe limitato dai prolungamenti di via della Gatta e di via Lata. Il Collegio Romano rimase qui per soli quattro anni, quando, diventando insufficiente a contenere un sempre maggior numero di alunni, si pensò a una più ampia sede.
L'aumento del numero degli alunni, e le precarie risorse economiche mossero i padri gesuiti a presentare a [[papa Gregorio XIII]], il 10 gennaio [[1574]], un memoriale sulla situazione. Il pontefice prese a cuore la nascente istituzione e assegnò diverse rendite. Nel [[1581]] fu possibile iniziare la costruzione di una nuova sede nei pressi della chiesa di san Macuto, grazie al generoso concorso dello stesso pontefice, che fu quindi definito in un motto “''parenti optimo fondatori''”.
L'11 gennaio [[1582]]
Come cappella del collegio fu adoperata la chiesa della SS. Annunziata (sull'area dove attualmente sorge la [[Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio|chiesa di sant'Ignazio]]), iniziata per le clarisse e completata dai gesuiti. Era stata edificata nel [[1562]] e decorata nel [[1571]] nell'abside da [[Federico Zuccari]], con un suo celebre affresco; vi pregarono, [[san Stanislao Kostka]], san [[Roberto Bellarmino]], san [[Luigi Gonzaga]] (che vi fu anche sepolto, prima di essere traslato nel [[1699]] nell'attuale chiesa di sant'Ignazio), e poi anche [[san Giovanni Berchmans]]. La chiesa si presentava come un edificio di proporzioni modeste, a unica navata rettangolare.
[[File:Osservatorio del Collegio Romano.jpg|thumb|upright=1.3|Osservatorio del Collegio Romano.<br />1 - Osservatorio principale per l'equatoriale di Merz.<br />2 - Tromba della scala di accesso dell'Osservatorio principale.<br />3 - Osservatorio ellittico per il circolo meridiano di Ertel.<br />4 - Osservatorio per il cannochiale di Cauchoix.<br />5 - Osservatorio elettrico a torretta con il piccolo conduttore a palla.<br />6 - Antenna con il globo in vimini che, sganciato al mezzogiorno, dava il segnale per lo sparo del cannone ubicato sul Castel S. Angelo (oggi il cannone è ubicato sul Gianicolo).<br />7 - Fascio di cavi elettrici per la trasmissione dei segnali dei sensori meteorologici ubicati sulla Torre Calandrelli al Meteorografo registratore ubicato in un locale sottostante l'Osservatorio principale.<br />8 - Faccia retrostante del timpano della Chiesa di S. Ignazio con la lunga balaustra utilizzata come loggia praticabile per le osservazioni notturne a vista.<br />9 - Parte posteriore della Chiesa di S. Ignazio.<br />11 - Terrazzo mediano della Torre Calandrelli.<br />12 - Attico del Palazzo di Montecitorio, oggi Camera dei Deputati.]]
Nel 1651 fu iniziata una raccolta di materiale di vario genere (antichità classiche, reperti preistorici ed etnografici, come le celebri mummie), detto in seguito kircheriano, per l'apporto di P. [[Athanasius Kircher]], studioso di matematica, fisica e lingue orientali. I gesuiti curarono particolarmente un gabinetto astronomico e fisico per il quale nel [[1787]] venne edificata una torretta detta dell'osservatorio. L'edificio del Collegio si presenta come un vasto complesso costituito da due grandi cortili porticati, vaste aule e il complesso della Biblioteca del Collegio Romano, tra le più ragguardevoli di Roma, asportata nel [[1873]] per confluire nella nascente Biblioteca centrale Vittorio Emanuele II; sul tetto dell'annessa chiesa e dell'edificio principale trovarono sede la torre dell'osservatorio e i gabinetti scientifici.
Nel [[1773]], con la soppressione della compagnia di Gesù, i religiosi gesuiti dovettero lasciare la direzione del collegio, che fu affidata al clero secolare; gravi danni furono apportati alla struttura durante l'occupazione francese di Roma. Con la ricostituzione della
Fu il [[papa Leone XII]], col breve ''Cum Multa'', in data 17 maggio [[1824]], che ordinò la restituzione del Collegio Romano con le strutture annesse e la chiesa di sant'Ignazio, alla Compagnia di Gesù.
Il nuovo anno accademico fu inaugurato il 2 novembre dello stesso anno, alla presenza dello stesso pontefice. Primo rettore fu il P. [[Luigi Tapparelli D'Azeglio]]. Tra i più illustri docenti di teologia di quel tempo va ricordato il P. Giovanni Perrone che insegnò dal [[1824]] al [[1855]].
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Una parentesi negativa si ebbe durante la repubblica romana, quando il 29 marzo [[1848]] i gesuiti furono allontanati e vi fu trasferito il seminario romano. L'anno successivo l'edificio fu occupato e pesantemente devastato dai rivoluzionari i quali prima di lasciarlo, il 7 agosto [[1849]], al sopraggiungere dei francesi che venivano per liberare Roma, incendiarono un'ala del collegio, danneggiando anche le stanze di San Luigi.
Il 3 marzo 1850 il seminario romano fu trasferito,
Dopo
Rimase aperta solo una scuola di filosofia e teologia per i chierici romani. Il 17 gennaio [[1873]] furono incamerati dal nascente governo le biblioteche, l'osservatorio astronomico, il gabinetto scientifico e il [[Museo Kircheriano]]. Con l'estensione, anche per la città di Roma, delle leggi soppressive del governo sabaudo i gesuiti vennero definitivamente allontanati.
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[[Pio IX]] protestò contro questa usurpazione con l'enciclica ''Etsi multa luctuosa'' del 21 novembre [[1873]]. La comunità dei professori gesuiti trovò ospitalità nelle vicinanze dell'antica sede, presso il [[Palazzo Gabrielli-Borromeo]], ospite del collegio germanico (trasferitosi altrove nel [[1886]]), ora sede dello studentato dei Gesuiti (Collegio Bellarmino).
In questa nuova sede le attività accademiche, col titolo ufficiale di [[Pontificia Università Gregoriana]] del Collegio Romano, ripresero, incrementate e tutelate da [[papa Leone XIII]].
== La trasformazione in
[[File:LoggeCollegioRomano.jpg|thumb|L'interno del Collegio Romano
Nel [[1870]] la struttura fu trasformata dapprima in caserma e poi in [[Liceo classico Ennio Quirino Visconti|liceo-ginnasio statale]], intitolato a [[Ennio Quirino Visconti]], illustre antichista, conservatore del museo capitolino, professore di archeologia all'Università di Parigi e membro del governo consolare durante il periodo napoleonico.
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== La piazza ==
Il nome ''piazza del Collegio Romano'' fu attribuito solo nel [[1584]], quando fu inaugurato il palazzo omonimo, ma anticamente era chiamata ''Campo Camilliano'', da un arco che sorgeva all'imbocco dell'adiacente via del [[Pie' di Marmo]] ed era appunto chiamato ''Arco di Camigliano''. La configurazione generale della piazza si acquisì soltanto nel [[1659]], quando i Gesuiti comprarono
La piazza, antistante il prospetto principale del Collegio Romano da cui prende nome, è il frutto materiale dell'irradiazione culturale della [[Compagnia di Gesù]], essa fu trasformata radicalmente per meglio evidenziare l'edificio, a costo di imponenti demolizioni e attraverso complesse strategie culturali, che sono lo specchio dell'autorevolezza culturale dell'ordine nel XVI-XVII secolo.
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I problemi di spazio non saranno risolti fino al 1574, quando a seguito di un memoriale presentato dall'Ordine a [[Gregorio XIII]], il papa prese a cuore le difficoltà e concorse economicamente all'acquisto dell'attuale area del Collegio. Diede avvio alla costruzione nel 1584 su progetto dell'architetto fiorentino [[Bartolomeo Ammannati|Ammannati]]. Per quasi un secolo il Collegio dalla facciata imponente e particolarmente alta per l'architettura romana di quel periodo, soffrì della presenza ravvicinata di Palazzo Salviati, fino a quando la comunione di interessi con il Papa e la famiglia [[Pamphili|Pamphilj]] non creò l'opportunità di creare l'attuale piazza.
La vendita del palazzo avvenne di fatto già nel settembre 1659 e il prezzo concordato con il Duca alla fine fu di 40
Difficile identificare l'ideatore originale di questa rivoluzione urbanistica. Tutti e tre gli attori della demolizione e ricostruzione della piazza sono noti per il loro mecenatismo. Il
Probabilmente l'accordo semplicemente armonizzò compiutamente le esigenze delle tre istituzioni, tanto più che tra il Principe e i Gesuiti v'era un'antica relazione. Camillo fu allievo nel Collegio del famoso erudito gesuita, filosofo e matematico, [[Athanasius Kircher]]. La costruzione del braccio di [[Palazzo Doria Pamphilj]] su Collegio Romano iniziò senza indugio già nel settembre dello stesso anno, avendo [[Alessandro VII]] ordinato che la costruzione fosse completata entro un anno dalla stipula dell'accordo. Il Principe chiamò l'architetto [[Antonio Del Grande]], già famoso per la costruzione delle [[Carceri Nuove (Roma)|Carceri nuove]] e la direzione del completamento della [[Galleria Colonna (museo)|Galleria Colonna]].
È interessante notare che uno degli obiettivi dell'architetto fu proprio quello di emulare in eleganza e magnificenza la facciata del famoso Collegio. L'architettura della Compagnia a Roma, fu sempre volutamente semplice, legata strettamente ai materiali locali, quali travertino e mattoni, senza spazio per orpelli decorativi e forme sinuose. Questo modello d'architettura, severa e pragmatica, ma anche elegante e grandiosa nelle proporzioni, diffusa dalla Compagnia in vari quartieri della città dalla fine del XVI secolo, influenzò ancora la generazione degli architetti del secolo successivo e in generale l'architettura barocca di Roma nel suo complesso.
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=
* {{cita web|url=http://www.beniculturali.it/|titolo=Sito ufficiale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo}}
* {{cita web|http://www.liceoeqvisconti.it|Sito web del Liceo "Visconti"}}
* {{cita web |1=http://www.ucea.it/PreScen/Astronomia.htm |2=Attività astronomica al Collegio Romano |accesso=28 settembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928153313/http://www.ucea.it/PreScen/Astronomia.htm |dataarchivio=28 settembre 2007 |urlmorto=sì }}
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