Bernate (Arcore): differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome=Bernate
|Nome ufficiale=Bernate-Boschi
|Panorama=
|Didascalia=
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|Divisione amm grado 3=Arcore
<!-- Coordinate del comune di: Cassina de' Pecchi -->
|Altitudine= 202
|Superficie=
|Note superficie=
|Abitanti=3072
|Note abitanti=
|Aggiornamento abitanti=
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|Festivo=
}}
'''Bernate''' (''Bernaa'' in [[dialetto brianzolo]]<ref>{{cita libro|Renzo |Ambrogio|Nomi d'Italia: origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni|2004|Istituto geografico De Agostini}}</ref>) nome completo '''Bernate-Boschi''' è una [[frazioneFrazione geografica(geografia)|frazione]] del [[comune]] di [[Arcore]] posta a nordest del centro abitato, verso [[Usmate]].
 
== Storia ==
Registrato agli atti del [[1751]] come un villaggio [[provincia di Milano|milanese]] di 140 abitanti, alla proclamazione del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia Napoleonico]] nel [[1805]] Bernate risultava avere 177 residenti.<ref>[http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/8012476/?view=toponimi&hid= Comune di Bernate, 1798 - 1809 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Nel [[1809]] un regio decreto di [[Napoleone]] determinò la soppressione dell'autonomia municipale per annessione ad [[Arcore]], ma il Comune di Bernate fu poi ripristinato con il ritorno degli [[Impero austriaco|austriaci]] nel [[1816]]. Furono però poi proprio i governanti [[vienna|viennesi]] a tornare sui loro passi, riconoscendo la non economicità dell'esistenza di un così piccolo municipio e decretando nel [[1842]] l'annessione a [[Velate (Usmate Velate)|Velate]]. Fu solo più di cent'anni dopo, nel [[1963]], che lo sviluppo edilizio, che aveva nel frattempo comportato la fusione fisica dell'abitato con [[Arcore]], consigliò una rettifica dei confini amministrativi, con lo spostamento della frazione sotto quest'ultimo comune, della cui [[parrocchia]] aveva peraltro sempre fatto parte fin dai tempi antichi.
 
== Edifici ==
* La Chiesa-Monastero [[Alto Medioevo|alto medievale]] situata tra Arcore e Bernate, risalente al [[X secolo]], è dedicata a [[Sant'Apollinare]] abate di [[Montecassino]]. Originariamente il complesso era costruito in [[Arenaria (roccia)|pietra arenaria]] per le pareti esterne ed interne e le volte, ed in cotto per il tetto ed i pavimenti. Dell'originaria struttura è però ad oggi rimasta inalterata solamente la piccola cappella, mentre gli edifici attigui, ricostruiti in epoca più recente, sorgono sui resti del precedente monastero [[Ordine benedettino|benedettino]]. Recentemente restaurato, ad oggi viene ancora fruito da una comunità di monaci e da un centro di accoglienza per anziani.
*La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente e San Giacomo è sita in piazza conte Durini e costruita come cappella privata tra i secoli XVI e XVIII, a pianta rettangolare e dotata di un piccolo campanile. L'attuale configurazione, lesene e timpano dentellato, è invece riconducibile agli inizi del [[XIX secolo]]. Si è conclusa una ristrutturazione dell'edificio, compresi i ricchi affreschi delle volte e dell'[[abside]], e della piazza circostante.
* Palazzo Durini venne costruito tra il [[XVI secolo|XVI]] ed il [[XVII secolo]] dalla famiglia [[Durini]] per controllare le cinque corti rustiche della zona, già densamente popolata durante l'epoca [[Medioevo|medievale]]. L'edificio, costituito a pianta pseudo rettangolare, si affaccia sulla piazza conte Durini, ed è articolato da un corpo principale a tre livelli caratterizzato, al piano terra, da un [[portico]] a tre archi, e da due ali laterali, più basse e modeste. Del complesso originario possono ancora essere ammirate le originarie colonne del portico d'ingresso, parzialmente murate nel perimetro dell'edificio, e, all'interno, le volte a botte del piano interrato e del piano terra nonché alcuni originali affreschi risalenti al [[XVI secolo]]. Le facciate esterne risentono invece di restauri posteriori e sono databili al [[1922]], quando, alla morte del conte Carlo Durini, il palazzo venne venduto ad alcuni coloni affittuari che lo scorporarono in tre distinti edifici, che hanno così perso in gran parte la loro primigenia uniformità strutturale ed artistica.
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== Note ==
<references/>
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==