Metodo Michela: differenze tra le versioni
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{{U|pagina=Antonio Michela Zucco|verso=a|argomento=Tecnologia|data=aprile 2015}}
{{W|tecnologia|gennaio 2009}}
{{
Il '''metodo Michela''' di [[stenografia]] meccanica è stato ideato nel [[1862]] (e brevettato nel [[1878]]) dal prof. [[Antonio Michela Zucco]] ed è attualmente utilizzato, nella sua versione computerizzata, presso il [[Senato della Repubblica]] ed anche presso il [[Consiglio regionale del Piemonte]], per la redazione dei resoconti stenografici.
Esso si basa sull'utilizzo di un'apposita tastiera formata da venti tasti, simili a quelli di un [[pianoforte]]. Ad ogni tasto è associato un segno grafico ed un preciso valore fonico. I segni grafici utilizzati in totale sono sei e si ripetono sulla tastiera secondo un preciso schema.
== Storia ==
Il sistema fu messo a punto dal professor Michela dopo decenni di studi per trovare soluzioni che superassero l'ostacolo dei modesti mezzi tecnici disponibili nella seconda metà dell'800.
Durante la [[XIII
La macchina Michela è rimasta sostanzialmente invariata per oltre un secolo: dal [[1974]] è entrata in funzione una versione prodotta dalla ditta Vergoni, caratterizzata da una meccanica più moderna. Nel [[1982]] è entrata in funzione una versione elettronica, prima striscia decrittata della Vergoni elettronica, dai vecchi simboli, al testo alfabetico stampato in orizzontale, un enorme vantaggio con la quale gli stenografi del Senato hanno conseguito tre titoli mondiali (1983, 1985 e 1995) ai campionati di stenografia e, fino al 1996, tutti i titoli italiani. Nel 2002 è stata realizzata una versione totalmente informatizzata che, con l'ausilio di un pc, è in grado di produrre un'immediata trascrizione del parlato perfettamente sincronizzata con la registrazione audio digitale. Con tale macchina, ai campionati mondiali del 2009, una giovane stenografa parlamentare del Senato ha raggiunto la più elevata velocità di scrittura stenotipica tra tutti i concorrenti: 445 sillabe al minuto (circa 200 parole al minuto).
Nel [[1990]], per consentire l'utilizzo dei programmi di trascrizione assistita ([[Computer Aided Transcription]]), essendo la gestione dei segni grafici da parte dei [[personal computer]] dell'epoca piuttosto complessa essi sono stati sostituiti con segni letterali (senza alterarne il valore fonico).
== Tecnica e funzionamento ==
[[File:Tastiera Macchina Michela con segni stenografici.jpg|thumb|Tastiera della macchina Michela con segni stenografici]]
[[File:Tastiera macchina Michela con rappresentazione tasti letterali.jpg|thumb|Tastiera della macchina Michela con rappresentazione tasti letterali]]
I venti tasti della tastiera Michela sono raggruppati in due parti o emitastiere, formate da dieci tasti, una di competenza della mano sinistra e l'altra di competenza della mano destra, ognuna delle quali divisa in due zone o serie ideali: l'emitastiera sinistra è formata dai sei tasti della 1ª serie (segni F, S, C, Z, P, N) e dai quattro tasti della 2ª serie (segni R, X, I, U); l'emitastiera destra è formata dai quattro tasti della 3ª serie (segni u, i, e, a) e dai sei tasti della 4ª serie (segni n, p, z, c, s, f), speculari rispetto a quelli della 1ª serie. L'uso dei tasti “F” e “S” della 1ª serie compete al mignolo della mano sinistra, l'uso dei tasti “C” e “Z” compete all'anulare della mano sinistra, l'uso dei tasti “P” e “N” compete al medio della mano sinistra. Lo stesso dicasi per i tasti “R” e “X”, nonché “I” e “U”, della 2ª serie, il cui uso compete, rispettivamente, all'indice e al pollice della mano sinistra. Identiche regole valgono per le serie 3ª e 4ª e per la mano destra.
La suddivisione della tastiera in quattro serie è stata concepita in funzione delle caratteristiche fondamentali del sistema Michela, che è fonico-sillabico, pertanto, ad ogni combinazione di tasti sulla tastiera corrisponde la riproduzione fonica di una sillaba. A tal fine, ogni serie è deputata a registrare una parte ben determinata della sillaba: la prima serie le consonanti (o vocali) iniziali; la seconda serie le consonanti (o vocali) intermedie; la terza serie le vocali toniche (quelle su cui cade l'accento) e la quarta serie (speculare rispetto alla prima) le consonanti (o vocali) finali. Essendo il sistema fonico esso è in grado di registrare in forma stenografica il parlato di qualsiasi lingua basandosi sul suo suono; è pertanto possibile stenografare anche lingue non conosciute, purché si sia in grado di percepirne chiaramente i suoni. I fonemi rappresentabili sulla tastiera sono ottenuti con la pressione di tasti singoli o di loro combinazioni, secondo il seguente schema:
{| class="wikitable"
|+Valore fonico dei singoli tasti
!Segno
!Serie
!Suono
!Diteggiatura
|-
|F
|1ª
|F
|mignolo sinistro
|-
|f
|4ª
|F
|mignolo destro
|-
|N
|1ª
|N
|medio sinistro
|-
|n
|4ª
|N
|medio destro
|-
|R
|2ª
|R
|indice sinistro
|-
|a
|3ª
|A
|indice destro
|-
|S
|1ª
|S (aspra)
|mignolo sinistro
|-
|s
|4ª
|S (aspra)
|mignolo destro
|-
|C
|1ª
|SC digr.
|anulare sinistro
|-
|c
|4ª
|SC digr.
|anulare destro
|-
|e
|3ª
|E
|indice destro
|-
|Z
|1ª
|S (dolce)
|anulare sinistro
|-
|z
|4ª
|S (dolce)
|anulare destro
|-
|I
|2ª
|I
|pollice sinistro
|-
|i
|3ª
|I
|pollice destro
|-
|P
|1ª
|P
|medio sinistro
|-
|p
|4ª
|P
|medio destro
|-
|X
|2ª
|S
|indice sinistro
|-
|U
|2ª
|U
|pollice sinistro
|-
|u
|3ª
|U
|pollice destro
|}
<br />
{| class="wikitable"
|+Valore fonico delle combinazioni di due tasti
!Segni
!Serie
!Suono
!Diteggiatura
!Note
|-
|FP
|1ª
|T
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|pf
|4ª
|T
|medio-mignolo destro
|
|-
|ie
|3ª
|O
|pollice-indice destro
|
|-
|ua
|3ª
|E accentata
|pollice-indice destro
|
|-
|ia
|3ª
|E muta (francese)
|pollice-indice destro
|
|-
|CP
|1ª
|C dura (anche Q e K)
|anulare-medio sinistro
|<ref group="Nota" name="Nota1">Essendo il sistema fonetico, la "H" muta presente in alcuni fonemi inizianti con suoni cosiddetti duri, ad es. "che" o "chi", non verrà rappresentata; es: "che = CPe"; "chi = CPi" etc.. Lo stesso avverrà per il suono "G dura".</ref>
|-
|pc
|4ª
|C dura (anche Q e K)
|medio-anulare destro
|
|-
|SP
|1ª
|C dolce
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|ps
|4ª
|C dolce
|medio-mignolo destro
|
|-
|ZP
|1ª
|G dolce
|anulare-medio sinistro
|
|-
|pz
|4ª
|G dolce
|medio-anulare destro
|
|-
|FZ
|1ª
|J o G dolce francese
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|zf
|4ª
|J o G dolce francese
|anulare-mignolo destro
|
|-
|ue
|3ª
|UÉ (EU francese / Ö tedesco)
|pollice-indice destro
|
|-
|ui
|3ª
|UÒ (U francese / Ü tedesco)
|pollice su due tasti
|
|-
|FC
|1ª
|H
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|cf
|4ª
|H
|mignolo-anulare destro
|
|-
|SC
|1ª
|V
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|cs
|4ª
|V
|mignolo-anulare destro
|
|-
|RI
|2ª
|L
|indice-pollice sinistro
|
|-
|XI
|2ª
|F o V
|indice-pollice sinistro
|<ref group="Nota" name="Nota2">A seconda che il complesso di segni sia preceduto da S aspra o da S dolce.</ref>
|-
|IU
|2ª
|P o B
|pollice su due tasti
|<ref group="Nota" name="Nota2"></ref>
|-
|XU
|2ª
|N
|indice-pollice sinistro
|
|-
|RU
|2ª
|M
|indice-pollice sinistro
|
|-
|SZ
|1ª
|Z
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|zs
|4ª
|Z
|anulare-mignolo destro
|
|-
|ZN
|1ª
|I
|anulare-mignolo sinistro
|
|-
|nz
|4ª
|I
|medio-anulare destro
|
|-
|CN
|1ª
|U
|anulare-medio sinistro
|
|-
|nc
|4ª
|U
|medio-anulare destro
|
|-
|FN
|1ª
|GN
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|nf
|4ª
|GN
|medio-mignolo destro
|
|-
|SN
|1ª
|GL
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|ns
|1ª
|GL
|medio-mignolo destro
|
|}
Considerato che per le combinazioni a tre tasti si usano tutte le dita per ciascuna serie, non saranno riportate le dita da utilizzare; nel caso della seconda e terza serie, si useranno l'indice per pigiare il tasto nero o il primo tasto bianco e il pollice per pigiare contemporaneamente uno o due tasti bianchi.
{| class="wikitable"
|+Valore fonico delle combinazioni di tre tasti
!Segni
!Serie
!Suono
!Note
|-
|SCP
|1ª
|D
|
|-
|pcs
|4ª
|D
|
|-
|FZN
|1ª
|NT (latino)
|
|-
|nzf
|4ª
|NT (latino)
|
|-
|SCN
|1ª
|L
|
|-
|ncs
|4ª
|L
|
|-
|FZP
|1ª
|G dura
|<ref group="Nota" name="Nota1"></ref>
|-
|pzf
|4ª
|G dura
|<ref group="Nota" name="Nota1"></ref>
|-
|XIU
|2ª
|C dura o G dura
|<ref group="Nota" name="Nota2"></ref>
|-
|SZP
|1ª
|M
|
|-
|pzs
|4ª
|M
|
|-
|RIU
|2ª
|T o D
|<ref group="Nota" name="Nota2"></ref>
|-
|FCP
|1ª
|B
|
|-
|pcf
|4ª
|B
|
|-
|FCN
|1ª
|R
|
|-
|ncf
|4ª
|R
|
|-
|SZN
|1ª
|X
|
|-
|nzs
|4ª
|X
|
|-
|uia
|3ª
|UA (OI francese)
|
|-
|uie
|3ª
|UI (OUI francese)
|
|}
<br />
{| class="wikitable"
|+Segni di interpunzione e altre indicazioni
!Segni
!Serie
!Simboli/Indicazioni
!Note
|-
|n
|4ª
|.
|
|-
|N
|1ª
|,
|
|-
|nz
|4ª
|,
|
|-
|NX
|1ª e 2ª
|:
|
|-
|ZN
|1ª
|;
|
|-
|SPps
|1ª e 4ª
|?
|
|-
|CPpc
|1ª e 4ª
|!
|
|-
|Nn
|1ª e 4ª
| -
|
|-
|Ff
|1ª e 4ª
|( )
|
|-
|Uu
|2ª e 3ª
|"
|
|-
|XU
|2ª
|n.
|
|-
|ia
|3ª
|spazio (e muta)
|
|-
|nzf / pcs
|4ª
|a capo
|
|-
|p
|4ª
|lacuna/parola non percepita
|ripetuto più volte
|-
|X / U
|2ª
|tasto di correzione ultima combinazione digitata
|
|}
'''Note'''<references group="Nota"/>
=== Scrittura delle cifre ===
Sono previste diverse possibilità. Si può utilizzare anzitutto, il sistema numerico tipico del sistema che prevede l'utilizzo dei tasti della prima serie (per le centinaia), della seconda (per le decine) e della quarta serie (per le unità) con il seguente valore: F=1, S=2, C=3, Z=6, P=9 (prima serie); R=1, X=2, I=3, U=6 (seconda serie); p=9, z=6, c=3, s=2, f=1 (terza serie). In tal caso si utilizzerà in ognuna delle tre serie in oggetto il valore numerico tipico del tasto singolo o il valore numerico di combinazioni di tasti singoli, nel caso di cifre non direttamente rappresentate, con un sistema molto simile al [[sistema numerico binario]] (es: 4 = “FC”), per scrivere numeri con un massimo di tre cifre (centinaia, decine, unità). Le cifre superiori a 999 verranno espresse con battute successive. Ad esempio, la cifra "632.199" verrà scritta in due battute: "ZIs" "FIUp".
Come sistema alternativo, si possono stenografare le cifre così come sono pronunciate (ad esempio, 1.300 = "SZPincs" "SCNe" "FPRe" "SPen" "FPie" oppure, abbreviando, "SZPincs" "FPRe" "SPenzf").
=== Scrittura delle parole ===
Come detto, ad ogni sillaba di parola corrisponde sulla tastiera Michela una combinazione di tasti. Si può avere una prima idea delle possibilità del sistema ove si tenga presente che, mentre per riprodurre le parole con una tastiera dattilografica occorre scrivere una lettera per volta, con la tastiera Michela il contenuto di una sillaba si esaurisce, come si è detto, in una battuta. Ad esempio, alle undici lettere della parole «f-e-l-i-c-e-m-e-n-t-e» corrispondono le cinque sillabe «fe-li-ce-men-te» e le cinque combinazioni sulla tastiera Michela: “Fe” “SCNi” “SCe” “SZPen” “Fpe”, senza considerare le possibili abbreviazioni che, per il caso in questione, possono ridurre le battute a due soltanto (FRIi SPepzs).
=== Criteri abbreviativi ===
Antonio Michela Zucco, nel suo primo e conciso manuale sul sistema stenografico di sua ideazione ("Stenografia Michela – Processo sillabico istantaneo ad uso universale mediante piccolo e portatile apparecchio a tastiera" op. cit.), precisava: “...L'erudizione di detto processo (conoscenza della tastiera e dei segni) dà campo allo stenografo di farsi un concetto esatto di quanto sente pronunciare per trascriverlo correttamente, ciò che si ottiene anche con certe abbreviazioni che gli suggerirà la pratica, pur conservando la fedeltà di riproduzione...”. A differenza degli altri sistemi stenografici dell'epoca, l'ideatore non prevedeva uno specifico sistema abbreviativo, anche perché la particolare ergonomia della tastiera e la ridotta competenza di ciascun dito (due tasti), già di per sé, consentivano ad un operatore sufficientemente allenato di raggiungere velocità ragguardevoli utilizzando la semplice scrittura fonetica.
Anche dopo l'adozione della macchina da parte del Senato del Regno, l'utilizzo delle abbreviazioni rimase piuttosto limitato: vennero introdotte solo alcune sigle per rappresentare i termini più ricorrenti in ambito parlamentare e il criterio abbreviativo dell'eliminazione della vocale finale per alcune parole. Occorre considerare che all'epoca non era infrequente il caso che le note stenografiche venissero trascritte da soggetti diversi dagli stenografi che le avevano riprese, in alcuni casi anche in luoghi diversi e piuttosto distanti, proprio traendo vantaggio dalle caratteristiche peculiari del sistema, che nasceva come "fonografico", studiato cioè per rappresentare graficamente il suono di qualsivoglia fonema pronunciabile in qualsiasi lingua, e “meccanico” e quindi, a differenza dei sistemi manuali dell'epoca, in grado di produrre strisce stenografiche perfettamente intelligibili da parte di qualsiasi operatore a conoscenza del metodo.
Si può dire che il campo delle abbreviazioni sia rimasto del tutto inesplorato quasi fino ai giorni nostri. Il cavalier Celeste De Alberti, valente stenografo del Senato del Regno, precisava ancora nel 1932, nella seconda edizione del suo manuale ("Manuale di stenografia – sistema "Michela" op. cit.): "Per istenografare colla macchina Michela non è necessario fare uso di abbreviazioni, (questo lo dichiaro innanzi tutto) giacché, senza soverchia fatica, si arriva a scrivere per esteso quanto un oratore, anche molto veloce, può pronunziare".
Fu solo con la partecipazione ai primi campionati di stenografia italiani e mondiali del dopoguerra che si iniziò ad avvertire l'importanza delle abbreviazioni. Anche se alcuni stenografi riuscirono ad ottenere alle gare risultati eccezionali (gli stenografi del Senato hanno conseguito ai campionati di stenografia tre titoli mondiali — 1983, 1985 e 1995 — e dal 1977 al 1996 tutti i titoli italiani) pur abbreviando molto poco, con il passare degli anni si cominciò ad affermare in quella sede una scuola di pensiero orientata ad un uso più esteso di abbreviazioni e sigle, in analogia con gli altri sistemi stenografici mondiali.
Di seguito verranno sommariamente indicati i criteri abbreviativi più diffusi nell'ambito degli utilizzatori del metodo Michela. (Per maggiore chiarezza espositiva, le note stenografiche corrispondenti ai diversi termini verranno indicate in forma fonetica, avendo cura di indicare in lettere maiuscole eventuali suoni cosiddetti "dolci").
==== Eliminazione della vocale finale ====
Un'abbreviazione “storica” effettuata dai “michelisti” di tutte le generazioni è quella che consiste nell'eliminare l'ultima vocale delle parole (ad esempio, cam-min = cammino, pit-tor = pittore e così via) ed assorbire la consonante dell'ultima sillaba nella sillaba precedente. Tale criterio abbreviativo, che deriva dalla stenografia manuale, è di facile e pressoché universale applicazione e consente di ridurre di un'unità le sillabe di quasi tutte le parole. Rispetto ad altri criteri, ha il grande pregio di poter essere applicato molto rapidamente alla maggior parte delle parole, anche quelle meno frequenti.
Occorre tener presente che, perdendosi in questo modo le informazioni relative al genere ed al numero delle parole, (es: con Cet = concetto\concetti) le stesse andranno ricostruite in base al contesto al momento della rielaborazione del testo stenografico da parte dello stenografo o automaticamente dal computer, nel caso si utilizzi un programma di trascrizione assistita. Alcuni operatori, per evitare un'inutile proliferazione di detti conflitti preferiscono utilizzare detto criterio solo per i sostantivi, gli aggettivi ed i participi passati singolari, sia femminili che maschili, indicando invece la sillaba finale delle parole plurali, anche in considerazione del fatto che in diversi casi è possibile utilizzare a tal fine la quarta serie. Ad esempio: prat = prato; pioG = pioggia; ra-gion = ragione; fi-nal = finale; cam-pion = campione; pra-ti = prati; pioG-Ge = piogge; ra-gioi = ragioni; fi-nai = finali: cam-pioi = campioni
==== Eliminazione della vocale intermedia ====
Come la vocale finale, anche le vocali situate all'interno della parola possono essere in molti casi soppresse, utilizzando a tal fine la seconda serie per scrivere la consonante restante, senza che ciò comprometta la loro interpretazione. Ad esempio: in-Ctar = incitare; in-dcar = indicare; cris-pdent = corrispondente.
Tale soppressione può riguardare anche eventuali consonanti doppie successive alla vocale: in-csar = incassare; ab-bsar = abbassare.
In molti casi è possibile eliminare anche eventuali vocali doppie, a condizione che non si tratti di vocali delle cosiddette ''sillabe toniche'' o che non si comprometta l'interpretazione della parola: maG-Gri-tar = maggioritario; tec-no-craz = tecnocrazia.
==== Eliminazione della sillaba intermedia ====
In diversi casi è possibile sopprimere addirittura un'intera sillaba; anche in questo caso non deve però trattarsi di sillaba tonica o di sillaba comunque significativa ai fini dell'interpretazione. Ad esempio: par-Cpant = partecipante; par-Cpar = partecipare; in-csar = incassare; eC-znal = eccezionale; eS-Gen = esigenza.
suf-Cient = sufficiente
==== Suffissi integrali ====
Alcuni suoni della 4ª serie possono essere utilizzati per abbreviare alcune desinenze finali piuttosto frequenti. Essi vengono definiti "suffissi integrali", poiché vengono inseriti nella sillaba come sua parte integrante e non invece in una sillaba a parte:
-b = -bile (a-mab = amabile)
Riga 206 ⟶ 600:
-x = -ndo (par-tex = partendo)
==== Fusione di parole ====
Altra abbreviazione piuttosto frequente è quella effettuata attraverso la crasi, ossia la fusione tra l'ultima vocale di una parola e la prima della parola seguente (ad esempio: con-tril-qual = contro il quale). Questo criterio è molto applicato per le sequenze avverbio\articolo, al fine di abbreviare alcune espressioni ricorrenti.
In passato si sconsigliava un suo utilizzo generalizzato, cioè anche per le sequenze articolo\preposizione, preposizione articolata-sostantivo\verbo, a causa della difficoltà di prevedere nei dizionari dei primi programmi di trascrizione assistita tutte le necessarie entrate aggiuntive. Ad esempio: dlant-Cpaz = dell'anticipazione; plant-Cpaz = per l'anticipazione; llant-Cpaz = all'anticipazione; clant-Cpaz = con l'anticipazione; slant-Cpaz = sull'anticipazione; ddant-Cpaz = dall'anticipazione; dlin-se-gnam = dell'insegnamento; plin-se-gnam = per l'insegnamento; slin-se-gnam = sull'insegnamento etc.). Attualmente questa limitazione non ha più ragion d'essere, poiché i software di trascrizione odierni sono ormai in grado, al momento dell'immissione nel dizionario di un termine dato, di suggerire all'utente tutte le necessarie entrate aggiuntive create sulla base di regole prefissate.
Esempi:
{{Colonne}}
cè = che è
Riga 243 ⟶ 637:
diun = di un
{{Colonne spezza}}
dnon = di non
Riga 273 ⟶ 667:
plo = per lo
{{Colonne spezza}}
pril = per il
Riga 303 ⟶ 697:
vlo = ve lo
{{Colonne fine}}
==== Utilizzo alternativo di alcuni suoni della 1ª serie ====
Alcuni suoni della 1ª serie possono essere proficuamente adoperati in modo alternativo (cfr. Evoluzione del sistema di stenotipia Michela, op. cit.).
Innanzi tutto, il suono nt di 1ª serie può essere utilizzato per abbreviare la desinenza iniziale “int-“ presente in molte parole. Questa abbreviazione risulta molto utile per abbreviare le parole di una certa lunghezza (oltre le tre sillabe) per lasciare libera la seconda serie, che risulta così disponibile per abbreviazioni ulteriori. Ad esempio: ntli-Gent = intelligente; ntro-gtor = interrogatorio; ntnal-zaz = internazionalizzazione.
==== Sigle e abbreviazioni di parole ricorrenti ====
Nell'esperienza corrente, specie in quella parlamentare, ove il sistema è maggiormente usato, sono state poi introdotte una grande quantità di sigle e di abbreviazioni per i termini più ricorrenti. Non essendo possibile un'elencazione completa in questa sede, se ne riportano solo alcuni esempi:
{{Colonne}}
ad-eS = ad esempio
lla = alla
lle = alle
Riga 325 ⟶ 718:
lli\agl = agli
lle = alle
ppen = appena
Riga 337 ⟶ 730:
cap-stat = Capo dello Stato
cat-gor
cat-grii = categorie
Riga 353 ⟶ 746:
csi-dra-zioi = considerazioni
con-min = Consiglio dei
con-sup-maG = Consiglio superiore della magistratura
Riga 472 ⟶ 865:
ftui = futuri
{{Colonne spezza}}
fvor = favore
Riga 535 ⟶ 928:
mlon\mion = milione
mlot
mnis = Ministero
mnis-gius-tiz = Ministero della giustizia
mnis-tei = Ministeri
Riga 610 ⟶ 1 003:
nveC = invece
op-tun = opportuno
Riga 627 ⟶ 1 014:
par-clar = particolare
pcent = per cento
pché = perché
Riga 635 ⟶ 1 022:
pduz = produzione
{{Colonne spezza}}
pieS = Paese
Riga 655 ⟶ 1 043:
preC-Sa-zioi = precisazioni
près-con-min = Presidente del Consiglio dei
pres-den = Presidenza
Riga 730 ⟶ 1 118:
spès = Signor Presidente,
sreb = sarebbe
Riga 792 ⟶ 1 178:
xi = questi
{{Colonne fine}}
== Note ==
<references
== Bibliografia ==
* American Shorthand Writer, Machine shorthand, Rowell § Hickox publishers, Boston june 1883, vol. III.
* Angeloni E. Michela Zucco P., Il sistema stenografico Michela, Ed. Colombo, Roma 1984.
* Angeloni F. e Michela Zucco P., La sperimentazione della Computer aided transcription applicata al sistema stenografico Michela, relazione per il 39º Congresso Intersteno di Bruxelles, 1991.
* Angeloni F. e Michela Zucco P., La trascrizione computerizzata dei resoconti d'Aula e delle Commissioni: l'esperienza del Senato Italiano, relazione presentata al 44º Congresso Intersteno di Roma, 2003.
* AA. VV., Dizionario enciclopedico. Istituto della Enciclopedia italiana. Voce: "Michela".
* AA. VV., Enciclopedia italiana Treccani. Istituto della Enciclopedia italiana. Voce: "stenografia". VoI. XXXII, pago 698 e seguenti, e illustrazione di pag. 707, 1948-1949.
* AA. VV., Il Parlamento italiano 1861-1988, Nuova Cei, Milano 1989, voI. V.
* Bertolini G., La Stenografia parlamentare al Senato, ed. Senato della Repubblica, 1992.
* Bertolotti A., Passeggiate nel Canavese, Tipografia F. L. Curbis, Ivrea, 1871.
* Budan E., Le macchine da stenografare 1827-1905, Loro storia e descrizione illustrata, Ist. Ven. Arti Grafiche, Venezia 1906.
* Caroni E., Il resoconto stenografico parlamentare e la macchina Michela (nel cinquantesimo anniversario della sua adozione al Senato del Regno 1880-1930) Agostiniana, Roma 1930.
* Cassagnes ing. C.A., La sténographie mécanique sisteme Antoine Michela D. Bardin § Co. Saint Germain 1882.
* Chiavenuto S., "Antonio Michela", Gazzetta del Popolo della Domenica – Torino, 4 gennaio 1885, Anno III, n. 1.
* De Alberti C., Manuale di stenografia sistema Michela, Roma 1897.
* De Alberti C., Manuale di stenografia sistema Michela, Agostiniana, Roma 1932.
* Despeissis ing. L. H., La sténotélégraphie (Sisteme Cassagnes), Paris Chaix 1886.
* Documenti archivio famiglia Michela Zucco.
* Dorma G., Michela Zucco M., La macchina fonostenografica Michela e il suo inventore Antonio Michela Zucco, Camedda & C, Torino 2007.
* Ferro E., Primato dell'Italia nella stenografia meccanica: macchina Michela – Conferenza tenuta all'Associazione della Stampa in Roma il 16 marzo 1890 -, L. Roux & C., Torino, 1890.
* Ferro E., L'avvenire della stenografia in Italia, Istituto Fonografico, Roma, 1894.
* Greco O., La stenografia e la macchina, Giornale-Album dell'Esposizione Nazionale di Torino, 1884.
* La sténographie mécanique Michela, Annales Industrielles, Paris, 27 febbraio 1881.
* La sténotélégraphle par G. A. Cassagnes, Imprimerie Chaix, Paris 1884.
* La sténotélégraphie, Annales Industrielles, Paris 4 aprile 1886.
* La télégraphie en multiplex et le sténotélégraphe Cassagnes, La Lumiere Electrique, Paris 28 marzo 1891.
* Michela Zucco Antonio, Stenofonografia Michela a processo sillabico istantaneo ad uso universale mediante piccolo e portatile apparecchio a tastiera, Roux e Favale, Torino 1879.
* Michela Zucco Antonio, Manualetto per l'insegnamento contemporaneo di lettura e scrittura proposto agli insegnanti elementari inferiori, F.L. Curbis, Ivrea 1864.
* Minardi e Franchetto, il Canavese ieri e oggi, ILTE, Torino 1960.
* Museo Civico Etnografico "Nossi Ràis" di S. Giorgio Canavese, opuscolo illustrativo.
* Perinetti F. Un "orologiere" per Michela, [[La Sentinella del Canavese]] del 24 luglio 1991.
* Ramondelli e Del Signore, Evoluzione del sistema di stenotipia Michela; Colombo, Roma 1993.
* Relazione della Commissione nominata il 25 gennaio 1880 dal Presidente del Senato del Regno Tecchio (senatori Zini, Errante e Massarani).
* Relazione della Commissione nominata nel 1880 dal Presidente della Camera Farini (on.li Baccarini Presidente, Martini Brin, Marselli, Maurigi, Perazzi, Varè e Di Sambuy).
* Relazione del II Congresso Pedagogico Italiano, Palazzo Brera, Milano 1863, ed. Di Salvi, pag.150.
* Società Fonografica Michela, Spiegazione della Tavolozza fonografica ossia alfabeto universale del prof. A. Michela Zucco, Lor. Garda, Ivrea 1889.
* Vincenti G. Biografia del prof. A. Michela Zucco, seguita da alcune considerazioni relative alla invenzione del suo sistema fonografico universale e da una monografia sulla sua macchina stenofonografica. F.L.Curbis, Ivrea, 1887.
* Vincenti G. e Pocchiola G. Breve corso sul sistema fonografico universale del prof. A. Michela Zucco, Lor. Garda, Ivrea, 1889.
* Vincenti G. La fonografia universale Michela e la fonotelegrafia universale. Vincenti, L. Roux e c. Torino 1893.
* Vincenti G. Il Fonotelegrafo, Ivrea 1891.
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|https://www.senato.it/3056|Storia e note tecniche del sistema Michela sul sito del Senato della Repubblica}}
{{Portale|linguistica|scienza e tecnica}}
[[Categoria:Stenografia]]
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