Metodo Michela: differenze tra le versioni
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{{U|pagina=
{{W|tecnologia|gennaio 2009}}
{{citazione|Caprera, 16 dicembre 1877. Desidero che l'utilissima scoperta del professor Michela sia messa in opera.|[[Giuseppe Garibaldi]]<ref>
Il '''metodo Michela''' di [[stenografia]] meccanica è stato ideato nel [[1862]] (e brevettato nel [[1878]]) dal prof. [[Antonio Michela Zucco]] ed è attualmente utilizzato, nella sua versione computerizzata, presso il [[Senato della Repubblica]] ed anche presso il [[Consiglio regionale del Piemonte]], per la redazione dei resoconti stenografici.
Esso si basa sull'utilizzo di un'apposita tastiera formata da
== Storia ==
Il sistema fu messo a punto dal professor Michela dopo decenni di studi per trovare soluzioni che superassero l'ostacolo dei modesti mezzi tecnici disponibili nella seconda metà dell'800.
Durante la [[XIII
La macchina Michela è rimasta sostanzialmente invariata per oltre un secolo: dal [[1974]] è entrata in funzione una versione prodotta dalla ditta Vergoni, caratterizzata da una meccanica più moderna. Nel [[1982]] è entrata in funzione una versione elettronica, prima striscia decrittata della Vergoni elettronica, dai vecchi simboli, al testo alfabetico stampato in orizzontale, un enorme vantaggio con la quale gli stenografi del Senato hanno conseguito tre titoli mondiali (1983, 1985 e 1995) ai campionati di stenografia e, fino al 1996, tutti i titoli italiani. Nel 2002 è stata realizzata una versione totalmente informatizzata che, con l'ausilio di un pc, è in grado di produrre un'immediata trascrizione del parlato perfettamente sincronizzata con la registrazione audio digitale. Con tale macchina, ai campionati mondiali del 2009, una giovane stenografa parlamentare del Senato ha raggiunto la più elevata velocità di scrittura stenotipica tra tutti i concorrenti: 445 sillabe al minuto (circa 200 parole al minuto).
Nel [[1990]], per consentire l'utilizzo dei programmi di trascrizione assistita ([[Computer Aided Transcription]]), essendo
== Tecnica e funzionamento ==
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[[File:Tastiera macchina Michela con rappresentazione tasti letterali.jpg|thumb|Tastiera della macchina Michela con rappresentazione tasti letterali]]
I
La suddivisione della tastiera in quattro serie è stata concepita in funzione delle caratteristiche fondamentali del sistema Michela, che è fonico-sillabico, pertanto, ad ogni combinazione di tasti sulla tastiera corrisponde la riproduzione fonica di una sillaba. A tal fine, ogni serie è deputata a registrare una parte ben determinata della sillaba: la prima serie le consonanti (o vocali) iniziali; la seconda serie le consonanti (o vocali) intermedie; la terza serie le vocali toniche (quelle su cui cade l'accento) e la quarta serie (speculare rispetto alla prima) le consonanti (o vocali) finali. Essendo il sistema fonico esso è in grado di registrare in forma stenografica il parlato di qualsiasi lingua basandosi sul suo suono; è pertanto possibile stenografare anche lingue non conosciute, purché si sia in grado di percepirne chiaramente i suoni. I fonemi rappresentabili sulla tastiera sono ottenuti con la pressione di tasti singoli o di loro combinazioni, secondo il seguente schema:
{| class="wikitable"
|+Valore fonico dei singoli tasti
!Segno
!Serie
!Suono
!Diteggiatura
|-
|F
|1ª
|F
|mignolo sinistro
|-
|f
|4ª
|F
|mignolo destro
|-
|N
|1ª
|N
|medio sinistro
|-
|n
|4ª
|N
|medio destro
|-
|R
|2ª
|R
|indice sinistro
|-
|a
|3ª
|A
|indice destro
|-
|S
|1ª
|S (aspra)
|mignolo sinistro
|-
|s
|4ª
|S (aspra)
|mignolo destro
|-
|C
|1ª
|SC digr.
|anulare sinistro
|-
|c
|4ª
|SC digr.
|anulare destro
|-
|e
|3ª
|E
|indice destro
|-
|Z
|1ª
|S (dolce)
|anulare sinistro
|-
|z
|4ª
|S (dolce)
|anulare destro
|-
|I
|2ª
|I
|pollice sinistro
|-
|i
|3ª
|I
|pollice destro
|-
|P
|1ª
|P
|medio sinistro
|-
|p
|4ª
|P
|medio destro
|-
|X
|2ª
|S
|indice sinistro
|-
|U
|2ª
|U
|pollice sinistro
|-
|u
|3ª
|U
|pollice destro
|}
<br />
{| class="wikitable"
|+Valore fonico delle combinazioni di due tasti
!Segni
!Serie
!Suono
!Diteggiatura
!Note
|-
|FP
|1ª
|T
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|pf
|4ª
|T
|medio-mignolo destro
|
|-
|ie
|3ª
|O
|pollice-indice destro
|
|-
|ua
|3ª
|E accentata
|pollice-indice destro
|
|-
|ia
|3ª
|E muta (francese)
|pollice-indice destro
|
|-
|CP
|1ª
|C dura (anche Q e K)
|anulare-medio sinistro
|<ref group="Nota" name="Nota1">Essendo il sistema fonetico, la "H" muta presente in alcuni fonemi inizianti con suoni cosiddetti duri, ad es. "che" o "chi", non verrà rappresentata; es: "che = CPe"; "chi = CPi" etc.. Lo stesso avverrà per il suono "G dura".</ref>
|-
|pc
|4ª
|C dura (anche Q e K)
|medio-anulare destro
|
|-
|SP
|1ª
|C dolce
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|ps
|4ª
|C dolce
|medio-mignolo destro
|
|-
|ZP
|1ª
|G dolce
|anulare-medio sinistro
|
|-
|pz
|4ª
|G dolce
|medio-anulare destro
|
|-
|FZ
|1ª
|J o G dolce francese
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|zf
|4ª
|J o G dolce francese
|anulare-mignolo destro
|
|-
|ue
|3ª
|UÉ (EU francese / Ö tedesco)
|pollice-indice destro
|
|-
|ui
|3ª
|UÒ (U francese / Ü tedesco)
|pollice su due tasti
|
|-
|FC
|1ª
|H
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|cf
|4ª
|H
|mignolo-anulare destro
|
|-
|SC
|1ª
|V
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|cs
|4ª
|V
|mignolo-anulare destro
|
|-
|RI
|2ª
|L
|indice-pollice sinistro
|
|-
|XI
|2ª
|F o V
|indice-pollice sinistro
|<ref group="Nota" name="Nota2">A seconda che il complesso di segni sia preceduto da S aspra o da S dolce.</ref>
|-
|IU
|2ª
|P o B
|pollice su due tasti
|<ref group="Nota" name="Nota2"></ref>
|-
|XU
|2ª
|N
|indice-pollice sinistro
|
|-
|RU
|2ª
|M
|indice-pollice sinistro
|
|-
|SZ
|1ª
|Z
|mignolo-anulare sinistro
|
|-
|zs
|4ª
|Z
|anulare-mignolo destro
|
|-
|ZN
|1ª
|I
|anulare-mignolo sinistro
|
|-
|nz
|4ª
|I
|medio-anulare destro
|
|-
|CN
|1ª
|U
|anulare-medio sinistro
|
|-
|nc
|4ª
|U
|medio-anulare destro
|
|-
|FN
|1ª
|GN
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|nf
|4ª
|GN
|medio-mignolo destro
|
|-
|SN
|1ª
|GL
|mignolo-medio sinistro
|
|-
|ns
|1ª
|GL
|medio-mignolo destro
|
|}
Considerato che per le combinazioni a tre tasti si usano tutte le dita per ciascuna serie, non saranno riportate le dita da utilizzare; nel caso della seconda e terza serie, si useranno l'indice per pigiare il tasto nero o il primo tasto bianco e il pollice per pigiare contemporaneamente uno o due tasti bianchi.
{| class="wikitable"
|+Valore fonico delle combinazioni di tre tasti
!Segni
!Serie
!Suono
!Note
|-
|SCP
|1ª
|D
|
|-
|pcs
|4ª
|D
|
|-
|FZN
|1ª
|NT (latino)
|
|-
|nzf
|4ª
|NT (latino)
|
|-
|SCN
|1ª
|L
|
|-
|ncs
|4ª
|L
|
|-
|FZP
|1ª
|G dura
|<ref group="Nota" name="Nota1"></ref>
|-
|pzf
|4ª
|G dura
|<ref group="Nota" name="Nota1"></ref>
|-
|XIU
|2ª
|C dura o G dura
|<ref group="Nota" name="Nota2"></ref>
|-
|SZP
|1ª
|M
|
|-
|pzs
|4ª
|M
|
|-
|RIU
|2ª
|T o D
|<ref group="Nota" name="Nota2"></ref>
|-
|FCP
|1ª
|B
|
|-
|pcf
|4ª
|B
|
|-
|FCN
|1ª
|R
|
|-
|ncf
|4ª
|R
|
|-
|SZN
|1ª
|X
|
|-
|nzs
|4ª
|X
|
|-
|uia
|3ª
|UA (OI francese)
|
|-
|uie
|3ª
|UI (OUI francese)
|
|}
<br />
{| class="wikitable"
|+Segni di interpunzione e altre indicazioni
!Segni
!Serie
!Simboli/Indicazioni
!Note
|-
|n
|4ª
|.
|
|-
|N
|1ª
|,
|
|-
|nz
|4ª
|,
|
|-
|NX
|1ª e 2ª
|:
|
|-
|ZN
|1ª
|;
|
|-
|SPps
|1ª e 4ª
|?
|
|-
|CPpc
|1ª e 4ª
|!
|
|-
|Nn
|1ª e 4ª
| -
|
|-
|Ff
|1ª e 4ª
|( )
|
|-
|Uu
|2ª e 3ª
|"
|
|-
|XU
|2ª
|n.
|
|-
|ia
|3ª
|spazio (e muta)
|
|-
|nzf / pcs
|4ª
|a capo
|
|-
|p
|4ª
|lacuna/parola non percepita
|ripetuto più volte
|-
|X / U
|2ª
|tasto di correzione ultima combinazione digitata
|
|}
'''Note'''<references group="Nota"/>
=== Scrittura delle cifre ===
Sono previste diverse possibilità. Si può utilizzare anzitutto, il sistema numerico tipico del sistema che prevede l'utilizzo dei tasti della prima serie (per le centinaia), della seconda (per le decine) e della quarta serie (per le unità) con il seguente valore: F=1, S=2, C=3, Z=6, P=9 (prima serie); R=1, X=2, I=3, U=6 (seconda serie); p=9, z=6, c=3, s=2, f=1 (terza serie). In tal caso si utilizzerà in ognuna delle tre serie in oggetto il valore numerico tipico del tasto singolo o il valore numerico di combinazioni di tasti singoli, nel caso di cifre non direttamente rappresentate, con un sistema molto simile al [[sistema numerico binario]] (es: 4 = “FC”), per scrivere numeri con un massimo di tre cifre (centinaia, decine, unità). Le cifre superiori a 999 verranno espresse con battute successive. Ad esempio, la cifra "632.199" verrà scritta in due battute: "ZIs" "FIUp".
Come sistema alternativo, si possono stenografare le cifre così come sono pronunciate (ad esempio, 1.300 = "
=== Scrittura delle parole ===
Come detto, ad ogni sillaba di parola corrisponde sulla tastiera Michela una combinazione di tasti. Si può avere una prima idea delle possibilità del sistema ove si tenga presente che, mentre per riprodurre le parole con una tastiera dattilografica occorre scrivere una lettera per volta, con la tastiera Michela il contenuto di una sillaba si esaurisce, come si è detto, in una battuta. Ad esempio, alle undici lettere della parole «f-e-l-i-c-e-m-e-n-t-e» corrispondono le cinque sillabe «fe-li-ce-men-te» e le cinque combinazioni sulla tastiera Michela: “Fe” “SCNi” “SCe” “SZPen” “Fpe”, senza considerare le possibili abbreviazioni che, per il caso in questione, possono ridurre le battute a due soltanto (FRIi SPepzs).
=== Criteri abbreviativi ===
Antonio Michela Zucco, nel suo primo e conciso manuale sul sistema stenografico di sua ideazione ("Stenografia Michela
Anche dopo l'adozione della macchina da parte del Senato del Regno, l'utilizzo delle abbreviazioni rimase piuttosto limitato: vennero introdotte solo alcune sigle per rappresentare i termini più ricorrenti in ambito parlamentare e il criterio abbreviativo dell'eliminazione della vocale finale per alcune parole. Occorre considerare che all'epoca non era infrequente il caso che le note stenografiche venissero trascritte da soggetti diversi dagli stenografi che le avevano riprese, in alcuni casi anche in luoghi diversi e piuttosto distanti, proprio traendo vantaggio dalle caratteristiche peculiari del sistema, che nasceva come "fonografico", studiato cioè per rappresentare graficamente il suono di qualsivoglia fonema pronunciabile in qualsiasi lingua, e “meccanico” e quindi, a differenza dei sistemi manuali dell'epoca, in grado di produrre strisce stenografiche perfettamente intelligibili da parte di qualsiasi operatore a conoscenza del metodo.
Si può dire che il campo delle abbreviazioni sia rimasto del tutto inesplorato quasi fino ai giorni nostri. Il cavalier Celeste De Alberti, valente stenografo del Senato del Regno, precisava ancora nel 1932, nella seconda edizione del suo manuale ("Manuale di stenografia
Fu solo con la partecipazione ai primi campionati di stenografia italiani e mondiali del dopoguerra che si iniziò ad avvertire l'importanza delle abbreviazioni. Anche se alcuni stenografi riuscirono ad ottenere alle gare risultati eccezionali (gli stenografi del Senato hanno conseguito ai campionati di stenografia tre titoli mondiali
Di seguito verranno sommariamente indicati i criteri abbreviativi più diffusi nell'ambito degli utilizzatori del metodo Michela. (Per maggiore chiarezza espositiva, le note stenografiche corrispondenti ai diversi termini verranno indicate in forma fonetica, avendo cura di indicare in lettere maiuscole eventuali suoni cosiddetti "dolci").
==== Eliminazione della vocale finale ====
Occorre tener presente che, perdendosi in questo modo le informazioni relative al genere ed al numero delle parole, (es: con Cet = concetto\concetti) le stesse andranno ricostruite in base al contesto al momento della rielaborazione del testo stenografico da parte dello stenografo o automaticamente dal computer, nel caso si utilizzi un programma di trascrizione assistita. Alcuni operatori, per evitare un'inutile proliferazione di detti conflitti preferiscono utilizzare detto criterio solo per i sostantivi, gli aggettivi ed i participi passati singolari, sia femminili che maschili, indicando invece la sillaba finale delle parole plurali, anche in considerazione del fatto che in diversi casi è possibile utilizzare a tal fine la quarta serie. Ad esempio: prat = prato; pioG = pioggia; ra-gion = ragione; fi-nal = finale; cam-pion = campione; pra-ti = prati; pioG-Ge = piogge; ra-gioi = ragioni; fi-nai = finali: cam-pioi = campioni
Riga 156 ⟶ 565:
Tale soppressione può riguardare anche eventuali consonanti doppie successive alla vocale: in-csar = incassare; ab-bsar = abbassare.
In molti casi è possibile eliminare anche eventuali vocali doppie, a condizione che non si tratti di vocali delle cosiddette ''sillabe toniche'' o che non si comprometta
==== Eliminazione della sillaba intermedia ====
In diversi casi è possibile sopprimere addirittura un'intera sillaba; anche in questo caso non deve però trattarsi di sillaba tonica o di sillaba comunque significativa ai fini
suf-Cient = sufficiente
==== Suffissi integrali ====
Alcuni suoni della 4ª serie possono essere utilizzati per abbreviare alcune desinenze finali piuttosto frequenti. Essi vengono definiti "suffissi integrali", poiché vengono inseriti nella sillaba come sua parte
-b = -bile (a-mab = amabile)
Riga 198 ⟶ 607:
Esempi:
{{
cè = che è
Riga 228 ⟶ 637:
diun = di un
{{
dnon = di non
Riga 258 ⟶ 667:
plo = per lo
{{
pril = per il
Riga 288 ⟶ 697:
vlo = ve lo
{{
==== Utilizzo alternativo di alcuni suoni della 1ª serie ====
Alcuni suoni della 1ª serie possono essere proficuamente adoperati in modo alternativo (cfr. Evoluzione del sistema di stenotipia Michela, op. cit.).
Innanzi tutto, il suono nt di 1ª serie può essere utilizzato per abbreviare la desinenza iniziale “int-“ presente in molte parole. Questa abbreviazione risulta molto utile per abbreviare le parole di una certa lunghezza (oltre le
In secondo luogo, è possibile usare i suoni i e u della 1ª serie per scrivere con una sola battuta alcune sequenze di sillabe che cominciano con le corrispondenti vocali. Ad esempio: ina-dem-pim = inadempimento; inat-tual = inattuale; utent = utente.
Riga 300 ⟶ 709:
Nell'esperienza corrente, specie in quella parlamentare, ove il sistema è maggiormente usato, sono state poi introdotte una grande quantità di sigle e di abbreviazioni per i termini più ricorrenti. Non essendo possibile un'elencazione completa in questa sede, se ne riportano solo alcuni esempi:
{{
ad-eS = ad esempio
Riga 456 ⟶ 865:
ftui = futuri
{{
fvor = favore
Riga 613 ⟶ 1 022:
pduz = produzione
{{
pieS = Paese
Riga 769 ⟶ 1 178:
xi = questi
{{
== Note ==
Riga 787 ⟶ 1 196:
* Caroni E., Il resoconto stenografico parlamentare e la macchina Michela (nel cinquantesimo anniversario della sua adozione al Senato del Regno 1880-1930) Agostiniana, Roma 1930.
* Cassagnes ing. C.A., La sténographie mécanique sisteme Antoine Michela D. Bardin § Co. Saint Germain 1882.
* Chiavenuto S., "Antonio Michela", Gazzetta del Popolo della Domenica
* De Alberti C., Manuale di stenografia sistema Michela, Roma 1897.
* De Alberti C., Manuale di stenografia sistema Michela, Agostiniana, Roma 1932.
Riga 793 ⟶ 1 202:
* Documenti archivio famiglia Michela Zucco.
* Dorma G., Michela Zucco M., La macchina fonostenografica Michela e il suo inventore Antonio Michela Zucco, Camedda & C, Torino 2007.
* Ferro E., Primato dell'Italia nella stenografia meccanica: macchina Michela
* Ferro E., L'avvenire della stenografia in Italia, Istituto Fonografico, Roma, 1894.
* Greco O., La stenografia e la macchina, Giornale-Album dell'Esposizione Nazionale di Torino, 1884.
Riga 816 ⟶ 1 225:
== Collegamenti esterni ==
*
{{Portale|
[[Categoria:Stenografia]]
|