Gottardo Freschetti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[File:Gottardo Freschetti (1906-1979) Ritatto di Jules Massenet, al Museo del Teatro alla Scala.jpg|thumb|left|Ritratto di [[Jules Massenet]], al Museo del Teatro alla Scala di Milano]]
Frequenta la Scuola d'Arte Industriale di Viggiù vincendo alcuni premi nel corso di arte plastica, quindi si iscrive all'[[Accademia di Bellebelle Artiarti]] di [[Milano]], avendo come docente il professor Bolgiani.
Dagli anni Trenta lavora e collabora con [[Lodovico Pogliaghi]]. Questo sodalizio che durerà per oltre 20 anni porterà alla realizzazione di molte opere in diverse città italiane; tra queste si segnalano i due Angeli reggi cero per la Cappella del SS. Sacramento nella Basilica del Santo a [[Padova]] (1936 – 1941) e il portale della [[Basilica di Santa Maria Maggiore]] a [[Roma]] (1936 – 1949).<ref>{{Cita web|url=http://www.artevarese.com/av/view/artisti.php?sys_tab=300c4&sys_bcb=1&sys_docid=320&sjl=1|titolo=Freschetti Gottardo|autore=|editore=Artevarese.com|accesso=24 settembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222163602/http://www.artevarese.com/av/view/artisti.php?sys_tab=300c4|dataarchivio=22 febbraio 2014}}</ref>
 
Della sua vasta produzione, si ricordano:
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- il cancelletto dell'altare maggiore del Santuario del [[Sacro Monte di Varese]] (1942);
- nel cimitero di [[Mozzate]] il monumento funebre per la famiglia Zampini (1949 – 1950);
tra il 1950 e il 1965: Madonna, santi [[Gervasio e Protasio]], due angeli ed il timpano per la facciata della chiesa Parrocchiale di [[Parabiago]]; i medaglioni in bronzo per la famiglia Conti nella chiesa e nel cimitero di [[Malnate]]; Santa Rita per il [[Cimitero Monumentalemonumentale di Milano]]; il monumento funebre per la famiglia Lana nel cimitero di [[Gallarate]]; i bassorilievi per la cappella Grampa nel [[Cimitero Monumentalemonumentale di Busto Arsizio]] e opere che si trovano nei cimiteri di [[Desio]], [[Varese]], [[Gallarate]], [[Bruzzano]] e nella chiesa di [[Melegnano]].
Dal 1965 e fino alla morte, oltre ad occuparsi della realizzazione di ritratti a bassorilievo per committenza privata (coniugi Favini al cimitero del [[Sacro Monte di Varese]]; famiglia Zambianchi al [[cimitero Maggioremaggiore di Milano]]), libera il suo estro di artista da ogni restrizione nell'eseguire numerose opere in marmo a tutto tondo e a bassorilievo, attualmente di proprietà privata ed in possesso della famiglia Freschetti.
 
A [[Viggiù]], nella sala IV, del Museo degli Artisti Viggitesi del Novecento, si conservano: