Johan Rode: differenze tra le versioni

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|Attività = medico
|Attività2 = umanista
|Attività3 = accademico
|Nazionalità = danese
|PostNazionalità = che operò principalmente in [[Italia]]
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[[File:Botanical_garden_at_Padua_Wellcome_M0016098.jpg|miniatura| Illustrazione dell'[[Orto botanico di Padova]]]]
 
Nel 1622 si trasferì all'[[Università di Padova]]<ref name="Clariores" /> per il dottorato. Nel 1623 rivestì la carica di ''Consiliarius''<ref name="Clariores">{{cita | Del Negro 2015 | p. 276}}.</ref> della [[Nationes|nazione]] germanica presso l'università, alla quale erano aggregati anche i membri scandinavi. Nel 1625 lavorò per breve tempo a [[Siena]], dopodiché tornò stabilmente a Padova, che divenne la sua seconda patria.<ref name="Clariores" /> Sopravvissuto alla [[Peste del 1630|peste che imperversò nel 1630]] e tenne chiusa l'università per due anni, gli fu offerta una cattedra di [[botanica]] nel 1632, abbinata alla gestione dell'[[Orto botanico di Padova|orto botanico patavino]]; Rode tuttavia rifiutò e rimase ''Practicus''.
 
La casa di Rode a Padova divenne un centro di attrazione per studenti danesi e altri studenti stranieri.<ref>Ole P. Grell, ''"Like the bees, who neither suck nor generate their honey from one flower": the significance of the peregrinatio academica for Danish medical students of the late sixteenth and early seventeenth centuries'', in Ole Peter Grell, Andrew Cunningham e Jon Arrizabalaga (a cura di), ''Centres of Medical Excellence? Medical Travel and Education in Europe 1500–1789.'' (= History of Medicine in Context). Ashgate, Aldershot, pp. 171–189.</ref> Mantenne una rete europea di amici e corrispondenti. Solo di lui sono sopravvissute 28 lettere ad [[Athanasius Kircher]].<ref>John Edward Fletcher, ''A Study of the Life and Works of Athanasius Kircher, ‘Germanus Incredibilis’: With a Selection of His Unpublished Correspondence and an Annotated Translation of His Autobiography'', Leiden, Brill 2011 ISBN 978-90-04-20712-7, pp. 327-.</ref>
 
Consigliato da [[Gabriel Naudé]] e beneficiando della sua vicinanza alla metropoli della stampa e del commercio librario di [[Venezia]], costituì un'importante biblioteca privata. Nel 1631 elaborò un progetto per la costruzione di una [[biblioteca pubblica]] a Padova e fu tra i fondatori della biblioteca universitaria di Padova.<ref name="Clariores" /> Nel 1634 divenne membro dell'[[Accademia dei Ricovrati]], nella quale ebbe più volte la carica di ''censore''.<ref name="Clariores" /> Nel 1640 rifiutò la cattedra di fisica a Copenhagen.<ref name="Clariores" />
 
Rode scrisse istruzioni per lo studio della medicina con ampi riferimenti bibliografici, che inizialmente furono riprodotti solo localmente e furono resi noti a un vasto pubblico solo dopo la sua morte da [[Thomas Bartholin]] ed [[Hermann Conring]].<ref>Snorasson (cit.), p. 107.</ref> Nei suoi scritti medico-storici rese accessibili agli studenti del suo tempo il ''[[De medicina]]'' di [[Aulo Cornelio Celso]] e il ricettario di [[Scribonio Largo]]<ref name="Clariores" /> con un commento esplicativo.
Nei suoi scritti medico-storici, rese accessibili agli studenti del suo tempo l'[[De Medicina|opera]] di [[Aulo Cornelio Celso]] e il ricettario di [[Scribonio Largo]]<ref name="Clariores" /> con un commento esplicativo.
 
Rose rimase celibe e morì nel 1659 a Padova, venendo sepolto nella [[Chiesa di San Francesco Grande (Padova)|Chiesa di San Francesco Grande]].<ref name=":0">Snorasson (cit.), p. 115.</ref>
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La biblioteca privata di Rode fu ereditata da suo nipote, il professore di Copenaghen Thomas Bang (1600–1661).<ref>{{Cita web|url=http://matrikel.uni-rostock.de/id/100043230|titolo=Thomas Bangius (1627 Mich.)|sito=matrikel.uni-rostock.de|accesso=2021-12-29}}</ref> Fu messa all'asta nel 1662 insieme alla sua biblioteca postuma.
 
La maggior parte dei suoi manoscritti era pervenuta a Thomas Bartholin, che avebbeavrebbe dovuto pubblicarli; tuttavia gran parte, compresa l'edizione di Rode del ''[[De Medicina|De medicina]]'' di Celso, che era già stata preparatapronta per la stampa, bruciò assieme alla biblioteca di Bartholin in un incendio nel 1670.<ref>Snorasson (cit.), p. 111.</ref>
 
Le antichità archeologiche da lui raccolte in Italia furono acquistate dal medico Thomas Fuiren (1616-1674) per la sua [[wunderkammer]]; attraverso la sua donazione testamentaria pervennero all'Università di Copenaghen, che le espose nella ''Domus anatomica''.<ref name=":0" />
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== Bibliografia ==
* {{nl}} Christian Bruun, ''[https://books.google.com/books?id=cuhDAAAAYAAJ Paa hundrede-aarsdagen efter at det Store kongelige bibliothek blev erklæret for at være et offentligt bibliothek ved knogeligt reskript af 15. november 1793. Heri: Johan Rode. Foedt i Kjoebenhavn 1587, doed i Padua 1659]'', Thiele, Copenaghen 1893.
* {{cita libro | curatore = Piero Del Negro | titolo = Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell'Università di Padova | anno = 2015 | editore = Padova University Press | città = Padova | cid = Del Negro 2015}}
* {{de}} [[August Hirsch]], ''[https://archive.org/details/biographischesl00hirsgoog/mode/1up Biographisches Lexikon der hervorragenden Aerzte aller Zeiten und Völker]'', Volume 5. Urban & Schwarzenberg, Vienna / Lipsia 1887, paginap. 6.
* {{de}} Egil Snorrason, ''Der Däne Johan Rhode in Padua des 17.Jahrhunderts'', in ''Acta medicae historiae Patavina'', 14, Tip. del Bianco, Udine 1967-1968, pp. 85-120.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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