Egisto Corradi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Carlotm (discussione | contributi)
m Mosso {{Alpini}}
Biografia: Rally transafricano
 
(40 versioni intermedie di 27 utenti non mostrate)
Riga 4:
|Sesso = M
|LuogoNascita = Parma
|GiornoMeseNascita = 22 maggio
|AnnoNascita = 1914
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 25 maggio
|AnnoMorte = 1990
|NoteMorte =<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/26/inviato-speciale-sui-fronti-di-guerra.html?ref=search|autore=Guido Vergani|titolo=Inviato speciale sui fronti di guerra|sito=la Repubblica|data=26 maggio 1990}}</ref>
|Attività = giornalista
|Epoca = 1900
|Attività = giornalista
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = militare
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Egisto Corradi.jpg
}}
 
Nato in una famiglia di origini contadine, dopo il diploma da ragioniere si laureò in economia e commercio e si avvicinò ancora giovanissimo al giornalismo.
Come inviato speciale del [[Corriere della Sera]] nel dopoguerra è stato corrispondente e acuto osservatore della realtà nelle principali zone del mondo interessate da eventi bellici. Amava dire che il vero [[giornalismo]] è quello che si pratica con la suola delle scarpe{{CitazioneSenza necessariafonte}}. [[Ettore Mo]] lo apostrofò simpaticamente:
{{quote|«''Tu sei [[re Artù]] e io il [[cavalieri della Tavola Rotonda|cavaliere della tua tavola rotonda]]''» <!-- <ref>[http://www.oggi7.info/dettaglio.asp?Art_Id=2168&Art_Tema=Personaggi Fonte: Oggi7.info]</ref>|[[Ettore Mo]]}}-->.
 
==Biografia==
Come inviato speciale del [[Corriere della Sera]] nel dopoguerra è stato corrispondente e acuto osservatore della realtà nelle principali zone del mondo interessate da eventi bellici. Amava dire che il vero [[giornalismo]] è quello che si pratica con la suola delle scarpe{{Citazione necessaria}}
Egisto Corradi iniziò il mestiere di giornalista come correttore di bozze alla [[Gazzetta di Parma]] (lo stesso giornale per cui lavorò anche [[Giovanni Guareschi]]), di cui divenne redattore capo all'indomani del 25 aprile [[1945]].
{{quote|Tu sei [[re Artù]] e io il [[cavalieri della Tavola Rotonda|cavaliere della tua tavola rotonda]]<ref>[http://www.oggi7.info/dettaglio.asp?Art_Id=2168&Art_Tema=Personaggi Fonte: Oggi7.info]</ref>|[[Ettore Mo]]}}
{{Nota
|titolo=Guardate mura di una città atomica
|contenuto=Egisto Corradi è stato un acuto osservatore della realtà del suo tempo e la sua prosa ha costituito materiale di studio per numerosi giornalisti. Ecco come descriveva, in un articolo sul [[Corriere della Sera]] del [[1952]], il moltiplicarsi di sanatori nella zona di [[Sondalo]], in [[Valtellina]]<ref>[http://www.geofilosofia.it/recensioni/Rossattini.html Fonte: Geofilosofia.it]</ref>:
{{quote|A qualche misterioso stabilimento o laboratorio od officina segreta pensa subito chi si trova a percorrere di notte la strada [[Tirano]]-[[Bormio]]. Sulla sinistra, là dove i contrafforti montuosi formanti la valle leggermente si aprono, migliaia di lumi si accendono d'improvviso nel nero velluto delle abetine e delle pinete ... Chi si trova ad osservare questo spettacolo non può non pensare vagamente a misteriose città del futuro, non può non pensare anche per un solo attimo di essere capitato furtivamente sotto le guardate mura di una città atomica.|}}
}}
 
Chiamato alle armi come sottotenente degli [[alpini]] per combattere nell'esercito durante la [[Seconda guerra mondiale]], partecipò alla sfortunata [[Campagna di Grecia]]. Dopo il rimpatrio, fu inquadrato nella [[3ª Divisione alpina "Julia"|Divisione Alpina Julia]], insieme alla [[4ª Divisione alpina "Cuneense"|Cuneense]] e alla [[Brigata Alpina Tridentina|Tridentina]] parte dell'[[ARMIR]], con la quale partecipò alla [[Fronte orientale (1941-1945)|campagna di Russia]]. Corradi fu decorato con la [[medaglia d'argento al Valor Militare]]. Narrò nel [[saggio]] storico-autobiografico ''La ritirata di Russia''<ref>Fu pubblicato da [[Longanesi]] nel [[1964]], quindi una ventina di anni dopo lo svolgersi degli eventi.</ref> il ritiro dei soldati italiani nel gennaio [[1943]] <!-- <ref>[http://www.sovizzonline.it/public/membri/gptecchio/nikolajewka.pdf Approfondimento: .Pdf Sovizzonline.it]</ref>--> nel disperato tentativo di uscire dalla ''sacca'' nella gelida steppa sovietica in cui l'esercito di [[Stalin]] li aveva rinchiusi.
== Alpino in Russia ==
Egisto Corradi è stato anche sottotenente degli [[alpini]], decorato di medaglia d'argento al Valor militare. Reduce dalla campagna di [[Grecia]], quale componente della [[Brigata Alpina Julia]] - insieme alla ''Cuneense'' e alla ''Tridentina'' parte dell'[[ARMIR]] che costituiva il [[CSIR|Corpo di Spedizione Italiano in Russia]] - partecipò durante la [[seconda guerra mondiale]] alla [[Fronte orientale (1941-1945)|campagna di Russia]].
 
<!--di cui divenne redattore capo all'indomani del 25 aprile [[1945]].-->
Narrò nel [[saggio]] [[storia|storico]] [[autobiografia|autobiografico]] ''La ritirata di Russia'' (pubblicato da [[Longanesi]] nel [[1964]], quindi una ventina di anni dopo lo svolgersi degli eventi) il ritiro dei soldati italiani nel gennaio [[1943]] dalla gelida steppa sovietica<ref>[http://www.sovizzonline.it/public/membri/gptecchio/nikolajewka.pdf Approfondimento: .Pdf Sovizzonline.it]</ref> nel disperato tentativo di uscire dalla ''sacca'' in cui l'esercito di [[Stalin]] li aveva rinchiusi.
Nell'immediato dopoguerra passò al [[Corriere della Sera]], testata per la quale svolse a lungo attività di inviato. Tra il dicembre 1950 e il febbraio 1951 documentò per il quotidiano milanese il Rally transafricano "Algeri-Città del Capo" a bordo di un autocarro [[Lancia Beta (autocarro)|Lancia Beta]] carrozzato per l'occasione dalla [[Viberti]]. Nel [[1954]] era a [[Trieste]], che ritornava dopo lunghi anni all'Italia <!-- <ref>[http://www.otimaster.com/dblog/storico.asp?m=20051008 Fonte: Otimaster.com]</ref>-->:
{{quoteCitazione|Il grande urlo si sentì mentre pioveva furiosamente e la [[bora]] tirava raffiche violente: volavano manifesti, tricolori, ombrelli. I rumori erano di grida e di bora. Trieste ronzava come una [[chitarra]] esposta al [[vento]]|}}
{{Approfondimento
|titolo=«Guardate mura di una città atomica»
|contenuto=Egisto Corradi è stato un acuto osservatore della realtà del suo tempo e la sua prosa ha costituito materiale di studio per numerosi giornalisti. Ecco come descriveva, in un articolo sul [[Corriere della Sera]] del [[1952]], il moltiplicarsi di sanatori nella zona di [[Sondalo]], in [[Valtellina]]<ref>[http://www.geofilosofia.it/recensioni/Rossattini.html Fonte:Citato in una recensione di Luisa Bonesio] Geofilosofia.it]</ref>:
{{quoteCitazione|A qualche misterioso stabilimento o laboratorio od officina segreta pensa subito chi si trova a percorrere di notte la strada [[Tirano]]-[[Bormio]]. Sulla sinistra, là dove i contrafforti montuosi formanti la valle leggermente si aprono, migliaia di lumi si accendono d'improvviso nel nero velluto delle abetine e delle pinete ... Chi si trova ad osservare questo spettacolo non può non pensare vagamente a misteriose città del futuro, non può non pensare anche per un solo attimo di essere capitato furtivamente sotto le guardate mura di una città atomica.|}}
}}
Fu uno dei pochi testimoni oculari della [[rivoluzione ungherese del 1956]] ("«''Dalle 15 di oggi non si transita più sulla strada Nichelsdorf-[[Budapest]]. Un certo numero di carri armati sovietici ha preso oggi posizione sulla strada Virana-Budapest, una decina di chilometri dentro il territorio ungherese e ha bloccato le comunicazioni che da qualche giorno si erano stabilite fra Ungheria e Occidente...''"», scriverà per il suo giornale il 2 novembre di quell'anno
<ref>[http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 Citato in ''1956: Budapest e Suez''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140225092058/http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 |data=25 febbraio 2014 }}
<ref>[http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931di Fonte:Sergio Radio.raiRomano, Radio3 - Rai.it]</ref>) e descrisse gli eventi che negli anni successivi sconvolsero il [[Repubblica Democratica del Congo|Congo]], il [[Vietnam]] (dove si recò per dieci anni)<!-- <ref>[http://www.kattoliko.it/LEGGENDANERA/modules.php?name=News&file=article&sid=395 Citato in: "Viet-Nam: l'altra faccia della medaglia"]</ref>--> e, nel [[1968]], l'allora [[Cecoslovacchia]] attraversata dalla [[primavera di Praga]], fino agli ultimi ''reportage'' dall'[[Afghanistan]] al fianco di un'altra grande inviata speciale, la scrittrice [[Firenze|fiorentina]] [[Oriana Fallaci]]. Pochi anni prima, in Africa, nel 1964, aveva scritto una delle sue corrispondenze più intense: le suore e i missionari fucilati e sgozzati sulle sponde del Congo e le piroghe trascinate dalla forte corrente del fiume color fango sotto una pioggia di proiettili.<ref>Bernardo Valli, ''Egisto Corradi, quando la cronaca è romanzo'', L'Espresso, 16 giugno 2016.</ref>
 
{{Approfondimento
==Biografia==
|allineamento=sinistradestra
|larghezza=400px
|titolo=Un'inchiesta ''operaia''
|contenuto=Egisto Corradi fu autore <!-- <ref>[http://www.amnesty.piemontevda.it/users/files.php?mode=download&file=unitadudu.pdf Fonte: .Pdf Amnesty.piemontevda.it - ''L'orda'', di Gian Antonio Stella]</ref>--> di una curiosa inchiesta che gli era stata commissionata, a fine [[anni 1940|anni quaranta]], dal [[Corriere d'Informazione]], giornale del pomeriggio milanese dello stesso gruppo editoriale del ''Corsera'', riguardante l'immigrazione clandestina di manovalanza operaia in [[Francia]], prevalentemente dal meridione d'Italia, susseguente a restrizioni imposte dal governo centrale di [[Parigi]]. La barba incolta, vestito con abiti di seconda mano acquistati su una bancarella, e privo del tesserino dell'[[Ordine dei Giornalisti]] (la carta di identità era stata adeguatamente contraffatta con la scritta ''operaio'' al posto di quella di ''giornalista''), l'ancora giovane cronista Corradi salì su un treno di terza classe che da [[Aosta]] lo avrebbe trasportato, mescolato ad altri operai alla ricerca di compiacenti ''passeur'' nella cittadina valdostana di [[PrèPré-Saint-Didier]], dalla quale avrebbe sviluppato la sua inchiesta.}}
 
Non gli riuscì tuttavia, nel [[1964]], di entrare - assieme ad un nutrito gruppo di inviati - nell'allora [[Unione Sovietica]] per sviluppare un'inchiesta sul [[PCUS]] <!-- <ref>[http://www.geocities.com/melograni/testispedizioni.htm Fonte: Geocities.com/melograni]</ref>-->.
Egisto Corradi iniziò il mestiere di giornalista come correttore di bozze alla [[Gazzetta di Parma]] (lo stesso giornale per cui lavorò anche [[Giovanni Guareschi]]), di cui divenne redattore capo all'indomani del 25 aprile [[1945]].
 
In [[Italia]] fu testimone anche di altri grandi eventi, come il [[disastro del Vajont]]<!--<ref>[http://www.vajont.org/vajont_static/casagrande.pdf Fonte: .Pdf Vajont.org]</ref>--> e il [[terremoto del Belice]], un disastro che segnò profondamente l'[[Italia]] degli [[anni 1960|anni sessanta]] e del quale restituì puntuali resoconti centrati sullo stato di assoluta precarietà in cui si svolsero i soccorsi nei giorni successivi il verificarsi del [[sisma]].
Nell'immediato dopoguerra passò al Corriere della Sera, testata per la quale svolse a lungo attività di inviato. Nel [[1954]] era a [[Trieste]]<ref>[http://www.otimaster.com/dblog/storico.asp?m=20051008 Fonte: Otimaster.com]</ref>:
{{quote|Il grande urlo si sentì mentre pioveva furiosamente e la [[bora]] tirava raffiche violente: volavano manifesti, tricolori, ombrelli. I rumori erano di grida e di bora. Trieste ronzava come una [[chitarra]] esposta al [[vento]]|}}
 
Insieme ad altri autori ha condotto inchieste su città italiane sedi di stabilimenti [[Italsider]], ricche di informazioni sulla loro urbanistica ede architettura, raccolte nel volume ''Le città del ferro''<!-- <ref>[http://www.ilab.org/db/book998_397.html Fonte: Ilab.org]</ref>--> ([[Genova]], Sigla Effe, [[1966]]). Nel [[1974]] lasciò il Corriere per seguire [[Indro Montanelli]] nella fondazione de [[Il Giornale Nuovo]].
Fu uno dei pochi testimoni oculari della [[rivoluzione ungherese del 1956]] ("''Dalle 15 di oggi non si transita più sulla strada Nichelsdorf-[[Budapest]]. Un certo numero di carri armati sovietici ha preso oggi posizione sulla strada Virana-Budapest, una decina di chilometri dentro il territorio ungherese e ha bloccato le comunicazioni che da qualche giorno si erano stabilite fra Ungheria e Occidente...''", scriverà per il suo giornale il 2 novembre di quell'anno
<ref>[http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 Fonte: Radio.rai.it]</ref>) e descrisse gli eventi che negli anni successivi sconvolsero il Congo, il [[Vietnam]]<ref>[http://www.kattoliko.it/LEGGENDANERA/modules.php?name=News&file=article&sid=395 Citato in: "Viet-Nam: l'altra faccia della medaglia"]</ref> e, nel [[1968]], l'allora [[Cecoslovacchia]] attraversata dalla [[primavera di Praga]], fino agli ultimi ''reportage'' dall'[[Afghanistan]] al fianco di un'altra grande inviata speciale, la scrittrice [[Firenze|fiorentina]] [[Oriana Fallaci]].
 
Non gli riuscì tuttavia, nel [[1964]], di entrare - assieme ad un nutrito gruppo di inviati - nell'allora [[Unione Sovietica]] per sviluppare un'inchiesta sul [[PCUS]]<ref>[http://www.geocities.com/melograni/testispedizioni.htm Fonte: Geocities.com/melograni]</ref>.
 
{{Nota
|allineamento=sinistra
|larghezza=400px
|titolo=Un'inchiesta ''operaia''
|contenuto=Egisto Corradi fu autore<ref>[http://www.amnesty.piemontevda.it/users/files.php?mode=download&file=unitadudu.pdf Fonte: .Pdf Amnesty.piemontevda.it - ''L'orda'', di Gian Antonio Stella]</ref> di una curiosa inchiesta che gli era stata commissionata, a fine [[anni 1940|anni quaranta]], dal [[Corriere d'Informazione]], giornale del pomeriggio milanese dello stesso gruppo editoriale del ''Corsera'', riguardante l'immigrazione clandestina di manovalanza operaia in [[Francia]], prevalentemente dal meridione d'Italia, susseguente a restrizioni imposte dal governo centrale di [[Parigi]]. La barba incolta, vestito con abiti di seconda mano acquistati su una bancarella, e privo del tesserino dell'[[Ordine dei Giornalisti]] (la carta di identità era stata adeguatamente contraffatta con la scritta ''operaio'' al posto di quella di ''giornalista''), l'ancora giovane cronista Corradi salì su un treno di terza classe che da [[Aosta]] lo avrebbe trasportato, mescolato ad altri operai alla ricerca di compiacenti ''passeur'' nella cittadina valdostana di [[Prè-Saint-Didier]], dalla quale avrebbe sviluppato la sua inchiesta.}}
 
A Corradi - la cui attività è stata oggetto di tesi di laurea<ref>[http://www.sociologia.unimib.it/static/struttura/struttura.asp@rubrica=1&persona=80&cognome=Abruzzo&nome=Franco.html Fonte: Unimib.it]</ref> - sono stati assegnati diversi premi giornalistici<ref>Fra gli altri: [http://www.parmaitaly.com/ilario88.html Premio S.Ilario 1988], [{{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20061218143211/http://www.premioestenseparmaitaly.netcom/riconoscimentoilario88.html Premio|data=18 Estensedicembre -2006 Riconoscimento}}, GianniPremio GranzottoMarzotto 1989](giornalismo) 1965, [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/16/3/ Premio Saint Vincent di giornalismo 1965] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070929041056/http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/16/3/ |data=29 settembre 2007 }} e [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/26/3/ 1976] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070715062135/http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/26/3/ |data=15 luglio 2007 }} e [http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=21058 Premio Max David alla memoria]</ref> per la sua lunga ede intensa carriera e al suo nome è stato intitolato un ulteriore premio.
In [[Italia]] fu testimone anche di altri grandi eventi, come il [[disastro del Vajont]]<ref>[http://www.vajont.org/vajont_static/casagrande.pdf Fonte: .Pdf Vajont.org]</ref> e il [[terremoto del Belice]], un disastro che segnò profondamente l'[[Italia]] degli [[anni 1960|anni sessanta]] e del quale restituì puntuali resoconti centrati sullo stato di assoluta precarietà in cui si svolsero i soccorsi nei giorni successivi il verificarsi del [[sisma]].
 
La sua città natale, [[Parma]], gli ha dedicato una via<!-- <ref>[http://www.parmanews.net/portal/page?_pageid=172,499392&_dad=portal&_schema=PORTAL&item_notizia=514510 Fonte: Parmanews.it]</ref>-->.
Insieme ad altri autori ha condotto inchieste su città italiane sedi di stabilimenti [[Italsider]], ricche di informazioni sulla loro urbanistica ed architettura, raccolte nel volume ''Le città del ferro''<ref>[http://www.ilab.org/db/book998_397.html Fonte: Ilab.org]</ref> ([[Genova]], Sigla Effe, [[1966]]). Nel [[1974]] lasciò il Corriere per seguire [[Indro Montanelli]] nella fondazione de [[Il Giornale Nuovo]].
 
== Opere ==
A Corradi - la cui attività è stata oggetto di tesi di laurea<ref>[http://www.sociologia.unimib.it/static/struttura/struttura.asp@rubrica=1&persona=80&cognome=Abruzzo&nome=Franco.html Fonte: Unimib.it]</ref> - sono stati assegnati diversi premi giornalistici<ref>Fra gli altri: [http://www.parmaitaly.com/ilario88.html Premio S.Ilario 1988], [http://www.premioestense.net/riconoscimento.html Premio Estense - Riconoscimento Gianni Granzotto 1989], [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/16/3/ Premio Saint Vincent di giornalismo 1965] e [http://giornalisti.casinodelavallee.info/content/view/26/3/ 1976] e [http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=21058 Premio Max David alla memoria]</ref> per la sua lunga ed intensa carriera e al suo nome è stato intitolato un ulteriore premio.
*{{cita libro|Egisto|Corradi|Africa a cronometro, cronaca della Mille Miglia nera|1952|Garzanti|Milano}}
*{{cita libro|Egisto|Corradi|La ritirata di Russia|19651964|Longanesi|Milano}}
*Egisto Corradi, ''L'avvocato'', Vallecchi, 1966
*{{cita libro|Egisto|Corradi|Dalle zone calde|1981| Società Europea di Edizioni, Milano}} Presentazione di [[Indro Montanelli]], a cura di [[Marcello Staglieno (giornalista)|Marcello Staglieno]]
*{{cita libro|Egisto|Corradi|Africa a cronometro, cronaca della «Mille Miglia Nera»|2015|Corbaccio|Milano}} Nuova edizione ampliata a cura di Paolo Dal Chiele e Paolo Giusti, con un ricordo di [[Indro Montanelli]].
*Egisto Corradi, ''Reportages (1945-1974)'', (a cura di Franco Contorbia), Fondazione Corriere della Sera, Milano, 2015, ISBN 9788896820292
 
== Onorificenze ==
La sua città natale, [[Parma]], gli ha dedicato una via<ref>[http://www.parmanews.net/portal/page?_pageid=172,499392&_dad=portal&_schema=PORTAL&item_notizia=514510 Fonte: Parmanews.it]</ref>.
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare silver medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'argento al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=Corradi Egisto di Ferdinando e di Belletti Dina, da Parma, classe 1914, tenente complemento, quartiere generale della divisione "Julia"
“Addetto al comando di divisione alpina, dava più volte prova di iniziativa, risolutezza e freddo coraggio - Incaricato di recapitare ordini di vitale importanza in contingenze particolarmente delicate e in condizioni atmosferiche proibitive, assolveva il suo compito dopo otto ore di estenuanti ricerche attraversando ripetutamente zone battute da fuoco di mortai ed armi automatiche e controllate da pattuglie avversarie. Attaccato il comando di grande unità, alla testa di un reparto di formazione, si lanciava arditamente al contrassalto all'arma bianca contribuendo con l'audace suo intervento a ricacciare l'avversario. Successivamente, in lunghi giorni di sanguinose lotte, sopportando eccezionali disagi e privazioni, riusciva a rompere l'accerchiamento e a rientrare nelle nostre linee coi superstiti del suo reparto.”
|luogo=Fronte russo, 17-18-19 dicembre 1942 – 19-20 gennaio 1943.<ref>{{cita pubblicazione |nome= |cognome= |titolo=I grandi uomini della Sezione di Milano |rivista=I Quaderni di "Veci e Bocia" |editore=Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Milano |città= |volume=|numero=|anno=2015|mese=maggio|p=23|id=|pmid=|url=https://docplayer.it/34588122-Associazione-nazionale-alpini-sezione-di-milano.html |lingua= |accesso= |abstract= }}</ref>}}
 
==Note==
{{<references|2}}/>
 
==Bibliografia==
*{{cita libro|Eugenio|Marcucci|Giornalisti grandi firme - L'età del mito|2005|Rubbettino Editore|Catanzaro|isbn=88-498-1071-7}} ISBN 8849810717
*{{cita libro|Egisto|Corradi|La ritirata di Russia|1965|Longanesi|Milano}}
*Bernardo Valli, ''Egisto Corradi,quando la cronaca è romanzo'', L'Espresso, 16 giugno 2016, p. 106
*{{cita libro|Egisto|Corradi|Dalle zone calde|1981| Società Europea di Edizioni Milano}} Presentazione di [[Indro Montanelli]], a cura di [[Marcello Staglieno]]
*{{cita libro|Eugenio|Marcucci|Giornalisti grandi firme - L'età del mito|2005|Rubbettino Editore|Catanzaro}} ISBN 8849810717
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.ana-parmatempi.it/ana-parma_artistiblog/marina-alpini_corradicorradi-egisto-corradi-ritirata-russia#.htmUviuxfuviPc UnLa articoloconoscenza didel male assoluto] Mio padre Egisto Corradi sugliracconta alpini]la ritirata di Russia - Tempi Società Cooperativa.
* [http://www.lastampa.it/2015/07/24/cultura/da-algeri-a-citt-del-capo-il-rally-nellafrica-dei-nostri-sogni-qFVx0PSlhab8Rwwd4hKugO/pagina.html#.UviuxfuviPc Da Algeri a Città del Capo, il rally nell'Africa dei nostri sogni] La Stampa, 24/07/2015
 
{{Premio Marzotto}}
{{Alpini}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|editoria|letteratura|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Inviati e corrispondenti di guerra|Corradi, Egisto]]
[[Categoria:Ufficiali del Regio Esercito]]
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare|Corradi, Egisto]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Saint -Vincent]]
[[Categoria:PersonalitàPersone legate agli alpini]]