Strada statale 610 Selice o Montanara Imolese: differenze tra le versioni
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{{Strada
|nome = Strada statale 610<br />Selice o Montanara Imolese
|tipo = [[Strada statale]]
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|simbolo = Strada_Statale_610_Italia.svg
|nome precedente =
|nome successivo = Strada provinciale 610 R Selice-Montanara-Imolese<br/>Strada provinciale 610 Selice o Montanara Imolese<br/>Strada provinciale 610 Selice Montanara Imolese
|divisione amm 1 = {{IT-EMR}}<br />{{IT-TOS}}
|divisione amm 2 =
|inizio = [[Strada statale 16 Adriatica|SS 16]] presso [[Lavezzola]]
|fine = ex [[Strada statale 503 del Passo del Giogo|SS 503]] presso [[Firenzuola]]
|lunghezza = 77,981<ref name=fed2001>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=01A1073000100010110001&dgu=2001-09-28&art.dataPubblicazioneGazzetta=2001-09-28&art.codiceRedazionale=01A10730&art.num=1&art.tiposerie=SG|titolo=Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 settembre 2001 - Modifiche al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, che individua la rete autostradale e stradale nazionale, in attuazione dell'art. 20 della legge 24 novembre 2000, n. 340 - Allegato|editore=Gazzetta Ufficiale n. 226 del 28 settembre 2001}}</ref>
|apertura =
|provvedimento istituzione = D.M. 30/07/1970 - G.U. 260 del 14/10/1970<ref name=ist>
|gestore = [[ANAS]] <small>(1970-2001)</small>
|pedaggio =
|città servite =
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La ex '''
==Percorso==
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Superata quest'ultima inizia a risalire l'[[Appennino imolese]] costeggiando il fiume [[Santerno]]: passa così per [[Casalfiumanese]], [[Borgo Tossignano]], [[Fontanelice]] e [[Castel del Rio]]; entra quindi in [[Toscana]] e, dopo 15 chilometri, raggiunge [[Firenzuola]] dove termina il suo percorso.
== Storia ==▼
In seguito al [[decreto legislativo n. 112 del 1998]], dal [[2001]] la gestione del tratto in Emilia-Romagna è passata dall'[[ANAS]] alla [[Emilia-Romagna|Regione Emilia-Romagna]], che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della [[Provincia di Ravenna]] e della [[Provincia di Bologna]] per le tratte territorialmente competenti<ref>{{cita web|url=http://burer.regione.emilia-romagna.it/BUR/servlet/AdapterHTTP?PAGE=TELEMATICO_INDEX_PAGE&ANNO=2001&NUM_BOLL=58&PROG_DOCUMENTO=1002&ULTIMO_BOLLETTINO=false|titolo=L.R. 4 maggio 2001, N.12 (art. 164)|editore=Regione Emiila-Romagna - B.U. 58 del 7 maggio 2001}}</ref>; la gestione del tratto toscano è passata alla [[Regione Toscana]] che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della [[Provincia di Firenze]]<ref name=retetos>{{cita web|url=http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/trasporti/strade/rubriche/atti_delibere/visualizza_asset.html_97134089.html|titolo=D.C.R. 19 dicembre 2000, N. 274|editore=Regione Toscana}}</ref>.▼
All'inizio del [[XIX secolo]] la parte di strada che risale la vallata del [[Santerno]] era carrozzabile solo da [[Imola]] a [[Fontanelice]]. A [[Borgo Tossignano]], prima di Fontanelice, era necessario guadare il fiume. Il ponte, infatti, era crollato nel 1557 e da allora non era più stato ricostruito<ref>Giovanni Magnani, ''L'antico Santuario di Riviera'', in «Nuovo Diario-Messaggero», 29 agosto 1987, p. 20.</ref>. Passata Fontanelice, il tracciato era ridotto a una mulattiera. L'unica infrastruttura esistente nel tratto appenninico era l'antico ponte di [[Castel del Rio]]. A partire dal [[1829]] la strada fu rifatta interamente. Secondo i canoni dell'epoca fu costruito un tracciato in ghiaia della larghezza di sei metri, con fossi laterali e paracarri<ref name=Raspanti>Lorenzo Raspanti, ''I racconti del ponte'', Imola 1994.</ref>. La costruzione della strada impegnò dapprima lo [[Stato Pontificio]] e si protrasse anche dopo la nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Il primo tratto ad essere realizzato fu Imola-Casalfiumanese. Qualche anno dopo i lavori furono completati fino a Fontanelice.
Dal momento che la strada dopo Fontanelice era da progettare ''ex novo'', furono considerate due alternative per raggiungere la [[Toscana]]: a) seguire la valle del Santerno; b) oppure andare verso il [[Passo della Raticosa]]. In base a questa seconda opzione il tracciato avrebbe abbandonato il Santerno subito dopo Fontanelice e si sarebbe diretto verso Belvedere e Piancaldoli, nella valle del [[Sillaro]]. La scelta definitiva fu presa nel [[1838]]: si decise di seguire il fondovalle del Santerno; contestualmente l'infrastruttura fu classificata come “strada provinciale”, sollevando così i comuni attraversati dagli oneri di manutenzione. La costruzione del tratto appenninico richiese un ingente investimento finanziario. Furono costruiti tre ponti: due per il passaggio del fiume e uno per l'attraversamento della gola del [[Rio di Gaggio|rio Gaggio]].▼
▲==Storia==
▲;La costruzione del tratto appenninico
Il tracciato si snoda, allora come oggi, lungo la sinistra del fiume da Imola a Borgo Tossignano; qui passa sulla destra (Fontanelice) e procede fino a [[Castel del Rio]], dove attraversa nuovamente il fiume passando su un ponte di nuova costruzione, posto più in alto rispetto al ponte degli Alidosi. Dopo quattro km la Montanara passa di nuovo sulla destra (ponte di Valsalva), fino al confine con la Toscana (Moraduccio). Per il superamento della gola del rio di Gaggio fu realizzato un grande ponte in muratura. L'opera dovette essere costruita due volte: la prima volta crollò nel giorno stesso dell'apertura (9 agosto 1848)<ref name=Raspanti/>. Ricostruito interamente, fu inaugurato all'inizio del [[1853]]. La strada fu completata definitivamente con la realizzazione del ponte di Valsalva (4 km dopo [[Castel del Rio]]). Lungo circa 140 metri e alto 25 al centro, fu inaugurato nel [[1882]]<ref name=Raspanti/>.
Intanto, nel [[1866]] le Province di Bologna e di Ravenna avevano ammesso il tratto di pianura tra le strade provinciali dei rispettivi territori (il tratto Imola-Massa Lombarda per Bologna e il tratto Massa Lombarda-Bastia per Ravenna)<ref>A. F. Babini, ''Dalla Bastia del Zaniolo alla Bastia di Ca’ di Lugo'', Lavezzola, Santerno, 1959, pp. 228-29.</ref>.
=== XX secolo ===
Già contemplata nel piano generale delle strade aventi i requisiti di statale del 1959<ref name=dec1959>Al numero 263 nel {{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19590730&numeroGazzetta=181&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=SO&numeroSupplemento=0&numPagina=20&edizione=0&elenco30giorni=| titolo=Decreto ministeriale 27 marzo 1959 - Approvazione del piano generale delle strade aventi i requisiti di statali, comprendente le strade già classificate statali e quelle da classificare tali, gradualmente, a norma della legge 12 febbraio 1958, n. 126|editore=Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 181 del 30 luglio 1959}}</ref>, è solo col [[Decreto ministeriale|decreto]] del Ministro dei lavori pubblici del 30 luglio 1970 che viene parzialmente elevata a rango di statale con i seguenti capisaldi d'itinerario: "Ponte Candina - Imola - Firenzuola"<ref name = ist />.
Fino agli anni settanta del [[XX secolo]] il tratto a nord di Ponte Massa fino a Conselice correva sull'argine di un canale (lo scolo Zaniolo). La carreggiata era stretta con numerose curve, potenzialmente pericolose. Fu costruita una carreggiata interamente nuova a circa 100 m dal canale.
▲La scelta definitiva fu presa nel [[1838]]: si decise di seguire il fondovalle del Santerno; contestualmente l'infrastruttura fu classificata come “strada provinciale”, sollevando così i comuni attraversati dagli oneri di manutenzione. La costruzione del tratto appenninico richiese un ingente investimento finanziario. Furono costruiti tre ponti: due per il passaggio del fiume e uno per l'attraversamento della gola del rio Gaggio.
Proprio questi lavori di ammodernamento avevano interrotto il processo di classificazione del tratto di competenza ravennate, che venne completato col [[Decreto ministeriale|decreto]] del Ministro dei lavori pubblici del 4 giugno 1980 grazie al quale anche il tratto iniziale venne inserito nell'itinerario dell'arteria i cui capisaldi divennero: "Innesto strada statale n. 16 presso Lavezzola - Imola - innesto strada statale n. 503 a Firenzuola"<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=19800617&numeroGazzetta=164&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&edizione=0&elenco30giorni=&numPagina=12|titolo=Decreto ministeriale 4 giugno 1980 - Statizzazione del tratto iniziale della strada statale n. 610 "Selice o Montanara Imolese"|editore=Gazzetta Ufficiale n. 164 del 17 giugno 1980}}</ref>.
=== XXI secolo ===
▲In seguito al [[decreto legislativo n. 112 del 1998]], dal [[2001]] la gestione del tratto in Emilia-Romagna è passata dall'[[ANAS]] alla [[Emilia-Romagna|Regione Emilia-Romagna]], che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della [[Provincia di Ravenna]] e della [[Provincia di Bologna]] ([[Città metropolitana di Bologna]] dal 2015) per le tratte territorialmente competenti<ref name=reteemi>{{cita web|url=http://
Nel [[2006]] la carreggiata è stata allargata: i lavori hanno interessato il tratto da Ponte Massa al casello autostradale [[Autostrada A14 (Italia)|A14]] (circa 12 km). Il 28 luglio 2006 è stata inaugurata la rotonda tra la Selice e la [[Strada statale 253 San Vitale|SS 253 "San Vitale"]].
Negli anni successivi sono stati effettuati lavori di allargamento e drizzamento del percorso da Ponte Massa al confine con il comune di [[Conselice]].
==Note==
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==Bibliografia==
*Lorenzo Raspanti, ''I racconti del ponte'', Imola, 1994.
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Strade statali italiane}}
{{Portale|Romagna|Toscana|trasporti}}
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[[Categoria:Strade statali della città metropolitana di
[[Categoria:Strade statali della
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