Gaio Curzio Filone: differenze tra le versioni
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{{Magistrato romano
'''Gaio Curzio Filone''', fu [[Console (storia romana)|console]] a [[Roma]] nel [[445 a.C.]].▼
| nome = Gaio Curzio Filone
| titolo = [[Console romano|Console]] della [[Repubblica romana]]
| immagine =
| legenda =
| altrititoli
| nome completo = ''C. Curtius Philo''
| coniuge 1 =
| coniuge 2 =
| coniuge 3 =
| figli =
| padre =
| madre =
| dinastia =
| data di nascita =
| luogo di nascita=
| data di morte =
| luogo di morte =
| consolato = [[445 a.C.]]
|}}
{{Bio
|Nome = Gaio Curzio
|Cognome = Filone
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ?
|Epoca = -400
|Attività =
|Nazionalità = romano
|Categorie = no
▲
}}
== Consolato ==
Membro di un ramo ([[Philon]]) dell'antica [[gens Curtia]], suo collega di consolato fu [[Marco Genucio Augurino]]. Su disposizione del [[Senato (storia romana)|Senato]], provvide a consacrare e recintare un luogo del [[Foro Romano]] ritenuto sacro secondo la religione romana, in quanto vi si era abbattuto un fulmine. Nel punto esatto dell'impatto fece edificare un pozzo in blocchi di tufo, tuttora esistente nella piazza. Dal console il luogo sacro prese il nome di [[Lacus Curtius]], anche in memoria della palude che anticamente occupava quella zona del Foro Romano (ma sulle origini del toponimo esistono anche altre tradizioni).
Durante il suo consolato riprese vigore la decennale [[Conflitto degli ordini|lotta politica tra patrizi e plebei]], con i primi tesi a difendere i propri privilegi, impedendo o dilazionando le proposte di modifica dell'ordinamento giuridico, ed i secondi, sospinti dalle proposte dei [[tribuni della plebe]], tra i quali il più battagliero era [[Gaio Canuleio]], tesi ad ottenere ulteriori concessioni, resistendo alla chiamata alle leva dei consoli, per rispondere alle frequenti razzie delle popolazioni confinanti.
Alla fine i tribuni della plebe riuscirono ad far passare la [[Lex Canuleia]], che eliminava il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei, e ad ottenere per l'anno successivo, il [[444 a.C.]], l'elezione di tre [[Tribuni consolari]], che avrebbero potuto essere scelti tanto tra i patrizi, quanto tra i plebei<ref>[[Tito Livio]], [[Ab Urbe Condita]], IV, 1-6.</ref>.
==Voci correlate==▼
==Note==
▲*[[Gens Curtia]]
<references/>
▲==Voci correlate==
*[[Lacus Curtius]]
{{Box successione
{{portale|Antica Roma}}▼
|tipologia = magistrato romano
|carica = ''[[Consoli repubblicani romani|<span style="color:#FFA257;">Fasti consulares</span>]]''
|immagine = Consul et lictores.png
|precedente = [[Tito Quinzio Capitolino Barbato]] IV <br> e<br> [[Agrippa Furio Medullino Fuso]]
|periodo = ([[445 a.C.]])<br> con [[Marco Genucio Augurino]]
|successivo = [[Aulo Sempronio Atratino (tribuno consolare 444 a.C.)|Aulo Sempronio Atratino]], <br> [[Tito Clelio Siculo]] e <br> [[Lucio Atilio Lusco]]
}}
[[Categoria:Consoli repubblicani romani|Filone, Curzio, Gaio]]
|