Pierre Gaviniès: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = francese
|Immagine = Pierre Gaviniès d'après Pierre Guérin.jpg
}} È stato uno dei rappresentanti più significativi della scuola violinistica francese del [[XVIII secolo]], tanto da essere definito da [[Giovanni Battista Viotti|Viotti]] "il [[Giuseppe Tartini|Tartini]] di Francia"<ref name="grove">{{cita|Cooper, Ginter||grove}}</ref><ref name="roeder">{{cita|Roeder|p. 110|roeder}}.</ref>.
 
== Biografia ==
Figlio del [[Liuteria|liutaio]] [[François Gaviniès]] e di Marie Laporte, nel [[1734]] si trasferisce con la famiglia da [[Bordeaux]] a [[Parigi]]<ref name="deumm">{{cita|DEUMM||deumm}}</ref>. Non si hanno notizie chiare sulla sua prima formazione musicale, presumibilmente da autodidatta e aiutata dai maestri che frequentavano la bottega del padre<ref name="grove" />. All'età di 11 anni comincia a suonare in pubblico, inizialmente in concerti privati, mostrando grandi doti tecniche. Il 2 settembre 1741 ha suonato in un [[Concert Spirituel]], eseguendo un duo di [[Jean-Marie Leclair|Leclair]] assieme all'[[Joseph-Barnabé Saint-Sevin|Abbé Le Fils]]. Nonostante questi fosse allievo dello stesso Leclair, non ci sono evidenze che anche Gaviniès lo fosse<ref name="white">{{cita|White|p. 218|white}}.</ref>. Nello stesso anno, ha eseguito in un altro Concert Spirituel la Primavera di Vivaldi.
 
Non si hanno notizie dell'attività di Gaviniès successiva all'esecuzione della Primavera, e si pensa che fosse impiegato presso la corte del Duca d'Orleans.
 
Si esibì spesso nei Concert Spirituel dal 1748 in poi, sia in veste di solista che come camerista, e ne assumerà la direzione tra il [[1773]] e il [[1777]]<ref name="quarterly">{{cita pubblicazione|titolo=The Quarterly musical magazine and review|url=https://archive.org/details/quarterlymusica00bacogoog|volume=7|nome=Richard Mackenzie|cognome=Bacon|editore=Baldwin, Craddock, and Joy|anno=1825}}</ref>. In tali concerti si è esibito assieme al violinista [[Jean-Pierre Guignon]], al flautista [[Michel Blavet]] (con il quale ha duettato in una sonata per violino e flauto, il 1º febbraio 1749), alla cantante [[Marie Fel]] e ad altri noti musicisti dell'epoca.
 
Tra il [[1753]] ed il [[1759]] (ritorno ai Concert Spirituel) si ha un altro buco biografico. Si sa solo che Gaviniès è stato in prigione per un anno, a causa di una relazione con una giovane dama di corte<ref name="grove" /><ref name="quarterly" />. Proprio durante la detenzione ha composto una romanza, che è stata successivamente pubblicata in diverse edizioni ottenendo grande fama.
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Gaviniès ha composto almeno sette concerti per violino, che sono tra i più significativi dello [[stile galante]] francese. Nel [[1764]] ha pubblicato in proprio una raccolta, costituita da sei concerti scritti probabilmente non prima del [[1759]], ristampata poi da Sieber negli anni settanta del XVIII secolo<ref name="white" />. Ad essi si aggiunge il manoscritto di un concerto in mi maggiore, presumibilmente scritto in un periodo precedente<ref>Si distingue dagli altri per il metro di 2/4 invece di c, per il fraseggio più breve e per i minori contrasti melodici. Inoltre le parti dei fiati (oboi, corni) potrebbero essere un'aggiunta successiva, vista anche l'indicazione di sole cinque parti nel frontespizio.</ref> e conservato presso la biblioteca del [[Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris|Conservatorio di Parigi]].
 
Nei suoi concerti si nota l'influenza della [[scuola di Mannheim]] e vengono intravisti come precursori dei concerti mozartiani<ref>[[Teodor de Wyzewa]] e [[Georges de Saint-Foix]], due musicologi autori di una importante biografia di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], individuano l'influenza dei concerti di Gaviniés nel concerto per violino [[K211]], cfr. {{cita|Cooper, Ginter||grove}}</ref> e romantici. Presentano caratteristiche analoghe alle sonate dello stesso compositore, ma con un maggiore virtuosismo<ref name="roeder" />, concretizzato in ampi salti melodici, salti di corda, staccato e ritmi puntati, ricche fioriture e passaggi particolarmente acuti. Il virtuosismo non è però esagerato (in confronto, i concerti di Gaviniès presentano meno difficoltà tecniche rispetto a quelli di Locatelli o di Leclair) ed è bilanciato da eleganza e chiarezza melodica<ref>{{cita|White|p. 223|white}}.</ref>.
 
In accordo con lo stile dell'epoca, i primi movimenti dei concerti di Gaviniès si articolano in quattro [[tutti]] e tre soli, con il primo tutti in tonalità d'impianto, senza modulazioni, il secondo alla dominante, il terzo alla relativa minore che torna alla tonica (ad eccezione del concerto n. 3, nel quale la modulazione si compie nel solo immediatamente successivo) e il quarto ancora in tonalità d'impianto. Vi è grande varietà nel materiale musicale, in parte condiviso da soli e tutti. Il primo solo è generalmente molto variegato e il materiale iniziale è talvolta riutilizzato nelle successive ripetizioni, anche se generalmente l'epilogo si basa su materiale del secondo motivo. È presente un contrasto tra motivi (sinfonici nel tutti di apertura, cantabili in ciò che segue) e talvolta si osserva un vero e proprio tema melodico dopo la modulazione, anche se non si riscontra propriamente il contrasto tematico caratteristico della [[forma-sonata]]. È presente anche una ripresa, non un semplice ritornello finale, con la modulazione che riporta alla tonalità d'impianto nel terzo tutti. Il materiale ripreso non è sempre quello iniziale, anche se in genere c'è un riferimento chiaro al primo solo. L'ultimo solo del violino utilizza materiale precedentemente esposto alla dominante e ora trasportato alla tonica, mentre l'ultimo tutti funge da chiusura dopo la cadenza solistica.
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I finali utilizzano una struttura di base analoga a quella dei primi movimenti, ma con maggiore condivisione di materiale tra soli e tutti, un carattere più luminoso e uno stile più vicino alla danza, che si concretizza in strutture molto regolari. Sono presenti ripetizioni, nella forma di echi in due battute o a livello di frasi (quattro-otto battute).
 
Gaviniès ha sicuramente eseguito alcuni suoi concerti in due occasioni nel [[1750]] e un suo concerto è stato eseguito dal suo allievo Moria nel [[1757]], mentre dal [[1759]] in poi i suoi concerti sono entrati a far parte stabilmente del suo repertorio eseguito in pubblico (almeno ventitré esecuzioni distinte nel corso delle sue ventotto esibizioni ai Concert Spirituel tra il [[1759]] e il [[1764]], nonché svariate esecuzioni da parte di suoi allievi, tra i quali [[Nicolas Capron|Capron]], [[Isidore Bertheaume|Bertheaume]] e [[Simon Leduc|Leduc]])<ref>{{cita|White|p. 219|white}}.</ref>.
 
=== Catalogo delle composizioni ===
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*''Chaconne'', composta come interludio per una esecuzione della [[Hippolyte et Aricie (Rameau)|Hippolyte et Aricie]] di [[Jean-Philippe Rameau|Rameau]] ([[1767]], perduta)
 
[[Musica da camera]]:
*sei sonate per violino e basso continuo, op. 1 ([[1760]])
*''Recueil d'airs à 3 parties'', per due violini e viola o violoncello ([[1763]] circa)
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{IMSLP|id=Gaviniès,_Pierre|Pierre Gaviniès}}
 
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