Sonata in si minore (Liszt): differenze tra le versioni

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|titolo= Sonata in Si minore
{{W|musica|febbraio 2008}}
|compositore= [[Franz Liszt]]
L' autografo porta inciso "terminè le 2 Fevrier 1853" La Sonata in SI Minore, capolavoro assoluto nella Storia della Musica per pianoforte, dedicata a Robert Schumann è un lavoro gigantesco che rivoluziona il genere Sonata, apportando a questa Forma molto cara a grandi predecessori, quali MOZART BEETHOVEN HAYDN SCHUBERT e lo stesso CHOPIN amico e coetaneo di Liszt, grandi novità. In primo luogo non piu' tre o quattro movimenti, bensì un unico di circa 30 minuti che racchiude in sè i vari Adagio Scherzo e Finale. Il Primo Movimento nella Sonata classica è in forma bitematica tripartita, nella Sonata Lisztiana, i temi sono almeno cinque e la tripartizione Esposizione Sviluppo e Ripresa, è per grandi linee adottata, ma collocata in maniera del tutto personale e geniale. E’ quindi sul piano della forma e il modo di trattare lo schema secondo nuove concezioni che essa dà il suo contributo innovativo. La Sonata, rompe decisivamente con tutto ciò che anche lo stesso Beethoven ultimo periodo aveva visionariamente concepito. Questo lavoro, senz’altro la più alta realizzazione pianistica di Liszt, sembra perfino che ecceda i limiti naturali della strumento e dell’esecutore. Articolata secondo una certa Ciclicità l’Opera si apre con un Lento di sette battute, costruito sulla Scala Ungherese discendente. Subito dopo “Allegro Energico” Tema Volitivo caratterizzato da intervalli di settima discendenti. Tanto cari al Nostro che li userà anche in un Tema della Faust Sinfonia. Subito dopo un altro Tema brusco sarcastico, in netto antagonismo con il precedente, che ingaggia una violenta battaglia che culmina in un folgorante passo d’ottave, seguito di nuovo dalla scala ungherese, questa volta armonizzata. Tutto ciò prelude ad un Grandioso, con nuovo elemento Tematico; ampiamente solenne e lirico. C’è poi la ricomparsa del tema Volitivo, qui però dolce, con grazia, che viene interrotto da tema brusco. Ma d’improvviso quest’ultimo si trasforma in una melodia di “Notturno” che si sviluppa a lungo, e termina in una cadenza piano tutta trilli. Di nuovo battaglia dei due temi principali (volitivo e sarcastico) a tratti attraversati dalla scala ungherese con aumentazioni, moto contrario. Recitativi e tema del Grandioso si alternano, poi…breve episodio il “sarcastico” sorvolato dal “volitivo” che fluiscono in Andante sostenuto che introduce Quasi Adagio. Melodia derivata dal tema Sarcastico, intervallata dal Grandioso e in brevi momenti dal Volitivo. Grande sviluppo , che si conclude con la scala discendente. Qui inizia “Allegro Energico” , fugato a 2 soggetti e 3 voci che altro non sono i due temi principali, trattati con grande maestria ed ingegno, secondo le regole del più ardito Contrappunto, con artifici quali moto contrario retrogrado . Fugato che conduce a quella che potremo definire “la Ripresa”. Qui ancora battaglia, i temi si affrontano , si alternano, ci sono tutti; si ripresenta il Notturno che porta ad un Quasi Presto aumentazione del Sarcastico,che sfocia in un Presto: scala ungherese , che prelude un Prestissimo: tema volitivo che termina sul Grandioso. Poi …breve raccoglimento con Andante Sostenuto, e …Allegro Moderato : i due temi, sovrapposti sottovoce conducono a Lento Assai, scala ungherese e accordi acuti in pianissimo e subito dopo un Si grave, come colpo smorzato di Timpano dice fine a questa Epopea pianistica, unica nella storia dei suoni.
|immagine= Liszts manuscript of a page of PianoSonata.jpg
In un primo momento Liszt aveva ideato un altro finale per la Sonata, in Fortissimo , tutto sfavillante, poi, optò per la soluzione in pianissimo che si ricollega all’inizio del brano, che si apre e chiude con la scala ungherese discendente.
|didascalia= Una pagina del manoscritto originale
Giorgio Cozzolino
|tonalità= [[Si minore]]
|forma= [[Sonata]]
|duratamedia= 28-34 minuti
|epocacomposizione= [[1852]] - [[1853]]
|dedica= [[Robert Schumann]]
|organico= pianoforte
|movimenti = 4
}}
La '''''Sonata in si minore''''' ([[Composizioni di Franz Liszt|S.178]]) è un'opera pianistica del compositore ungherese [[Franz Liszt]].
Fu scritta a [[Weimar]] tra il [[1852]] e il [[1853]], pubblicata nel [[1854]] da Breitkopf & Hartel a [[Lipsia]], con dedica a [[Robert Schumann|Schumann]] (il quale aveva a sua volta dedicato a Liszt la ''Fantasia'' op. 17) ed eseguita per la prima volta a Berlino nel gennaio [[1857]] da [[Hans von Bülow]].
 
==Storia==
{{Multimedia|file=Liszt-_sonata_In_B_Minor.ogg|titolo=Sonata in si minore|descrizione=Eseguita da [[Jorge Bolet]]|format=[[Ogg]]}}
L'annoso problema dell'esaurirsi della vitalità delle forme ampie, quali la [[sonata]] e la [[sinfonia]], fu molto pressante nella mente di Liszt, specie dopo che questi lasciò la carriera di virtuoso del pianoforte per ritirarsi alla corte di Weimar, dove si dedicò alla composizione e si adoperò per far conoscere le nuove correnti d'avanguardia della musica. La soluzione che si offrì alla sua mente fu la medesima sia per le composizioni orchestrali che per il pianoforte: la forma ciclica, che consentiva di porsi sulla scia della forma sonata, adottandone e, al tempo stesso, modificandone i principi costitutivi. Un solo movimento di ampie proporzioni riassumeva in sé la tradizionale tripartizione della forma sonata (esposizione, sviluppo e ripresa), assieme alla suddivisione in più movimenti, trovando una nuova unità ed omogeneità attraverso il principio dell'elaborazione tematica (questo un debito nei confronti di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]).
 
Creatore del poema sinfonico, cioè di qualcosa che si pone decisamente contro la costruzione "illuministica" della forma sonata (e contro la stessa sinfonia, che della forma sonata è talvolta dilatazione), Liszt si cimenta con la composizione di una sonata tenendo conto solo in minima parte dei presupposti formali che questo tipo di creazione artistica comporta. Egli infatti affronta la composizione pianistica seguendo del tutto modalità timbriche peculiari della scrittura sinfonica (e ciò non è vero solo per la ''Sonata''): il pianoforte non è più semplicemente uno strumento, ma in mano al virtuoso diviene la condensazione di un'orchestra.
 
Liszt condivideva con Schumann la consapevolezza che scrivere una sonata a metà del [[XIX secolo]] aveva un sapore inattuale e di confronto con la storia della musica. Questa propensione ad attribuire uno sviluppo polivalente ad un unico nucleo tematico poteva ravvisarsi già nella ''Fantasia quasi Sonata''. Un altro precedente in questo senso può essere indicato nella ''[[Fantasia in do maggiore per pianoforte|Fantasia in do maggiore]]'' di [[Franz Schubert]], che Liszt trascrisse per pianoforte e orchestra nel [[1851]].
 
D'altronde, Liszt quando affronta la composizione della ''Sonata'' ha già al proprio attivo i primi Studi di esecuzione trascendentale, le prime raccolte di ''Années de Pélerinage'', e ancora Mazeppa e alcune Parafrasi da opere: tutte musiche che hanno al loro interno un programma, e non si può non riconoscere che anche la ''Sonata in si minore'' sia influenzata da tale prassi. Dunque quest'opera è un vero e proprio "pezzo unico", più affine al poema sinfonico che alla musica pianistica di Beethoven, il quale rifugge sdegnosamente (essendo il [[romanticismo]] ai suoi primi vagiti) gli eroici furori lisztiani.
 
Questo è, forse, il ''milieu'' creativo nel quale va inquadrato l'ascolto della ''Sonata in si minore''. Soppiantata la forma consueta di sonata, Liszt inserisce una struttura ciclica - ritroviamo un processo affine in [[Richard Wagner|Wagner]], al quale la ''Sonata'' piacque molto, e in [[César Franck|Franck]] - che vede ritornare spunti e temi per tutta l'opera, che combina al suo interno gli elementi musicali del [[recitativo]], della [[fantasia (musica)|fantasia]] e della [[variazione (musica)|variazione]].
 
==Analisi della composizione==
[[File:Liszt 1858.jpg|thumb|upright=0.7|Liszt nel [[1858]]]]
Nelle prime diciassette battute della ''Sonata'' di Liszt è già esposto il materiale melodico su cui si fonda l'intera composizione. Questa creazione risulta innovativa anche per l'intelaiatura dei quattro temi principali, che si frantumano in una successione [[agogica]] che annovera quattordici stacchi di tempo diversi. Infine, le innumerevoli indicazioni dinamiche indugiano sui [[Scala cromatica|cromatismi]] ed evitano le [[Cadenza|cadenze]].
 
L'opera si apre con un ''Lento assai'' di sette battute - un primo motivo (A) - costruito sulla [[Scala musicale|scala]] ungherese discendente. Il ruolo di questa scala iniziale "non è riconducibile a modelli formali della tradizione"; esso "ritorna in forme sempre diverse nel corso della ''Sonata'', nelle svolte formali decisive, e riappare alla fine, in una conclusione sospesa e priva di [[catarsi]] risolutrice [...] alle soglie del silenzio"<ref>Paolo Petazzi, ''Percorsi della ricerca di Liszt'', in Franz Liszt, ''Sonata in si minore'', [[Maurizio Pollini]] al pianoforte - libretto - [[Deutsche Grammophon]] Gmbh, Amburgo.</ref>. Subito dopo vi è lo scatto dell'''Allegro energico'', tema volitivo, caratterizzato da intervalli di settima discendenti e incentrato su due motivi complementari, il primo (B) con profilo teso e vibrante, il secondo (C) dal registro minaccioso e grave: soprattutto da questo passaggio si comprende come molti commentatori della ''Sonata'' l'abbiano collegata al mito di [[Dottor Faust|Faust]] e ad una nascita luciferina. Il secondo motivo (C), in netto antagonismo con il precedente, ingaggia con esso una violenta battaglia, che culmina in un folgorante passo d'ottave, seguito di nuovo dalla scala ungherese (A), questa volta armonizzata. La scala funge da transizione ad un ''Grandioso'', con nuovo elemento tematico, un tema (D) in re maggiore, la cui collocazione corrisponde a quello che, secondo tradizione, è un secondo tema di sonata; il tema è solenne e lirico. C'è poi la ricomparsa del tema volitivo, nel più ampio contesto di una rielaborazione di B e C; B è qui, però dolce con grazia, mentre C cambia registro, trasformandosi in un [[notturno (musica)|notturno]].
 
Il notturno si sviluppa a lungo e termina in una cadenza ''Piano'' densa di [[Abbellimento#Trillo|trilli]]. Riprende la battaglia dei due temi principali (volitivo e sarcastico), a tratti attraversati dalla scala ungherese con aumentazioni, per moto contrario. Recitativi e tema del ''Grandioso'' si alternano, poi ritorna brevemente l'episodio sarcastico, sorvolato dal volitivo: entrambi fluiscono in ''Andante sostenuto'', mentre quest'ultimo introduce il ''Quasi adagio''. Segue la melodia derivata dal tema sarcastico, intervallata dal ''Grandioso'' e in brevi momenti dal volitivo. Vi è un grande sviluppo tematico, una pagina di grande libertà espressiva rispetto alla forma sonata: il tutto si conclude con la scala discendente.
 
Attacca poi l'''Allegro energico'', fugato a tre voci e due soggetti, che altro non sono che i due temi principali, trattati secondo le regole del più ardito [[contrappunto]], con artifici quali il moto contrario retrogrado. Il fugato conduce ad una specie di ripresa. Qui ancora battaglia, i temi si affrontano e si alternano; si ripresenta il notturno che porta ad un ''Quasi presto'', che a sua volta sfocia in un vero e proprio ''Presto'', dove una scala ungherese prelude ad un ''Prestissimo'', volitivo, seguito dal ''Grandioso'', stavolta in si maggiore.
 
La composizione termina con un nuovo ''Lento assai'', che riprende l'apertura con scala ungherese discendente, ma in [[Dinamica (musica)|pianissimo]]: quasi un arrendersi del pensiero musicale di fronte al silenzio. Un finale problematico, moderno, inquietante: del resto tutta la ''Sonata'' ha un tono drammatico, a tratti macabro, con rari momenti lirici. La musica si estingue in maniera cupa, spettrale, con lo stesso spunto tematico con cui era iniziata. In un primo momento Liszt aveva ideato un altro finale, in ''Fortissimo'', sfavillante e cristallino, di tono trionfalistico; poi optò per la soluzione in ''Pianissimo'' che si ricollega all'inizio del brano.
 
==Simbologia==
 
Assimilabile per la concezione ai poemi sinfonici scritti da Liszt negli stessi anni, in questa sonata è stato spesso cercato un programma letterario e molti vi hanno riconosciuto un riferimento ai personaggi faustiani di Goethe. La ''Sonata'' sarebbe ispirata da un tema caro al compositore: quello del dualismo, dello sdoppiamento della personalità in Faust-[[Mefistofele (opera)|Mefisto]] che ritorna in altre sue composizioni (la ''Faust Symphonie'' del [[1857]] e i ''Mephisto Valzer'').
 
==Utilizzo come modello formale==
 
Il compositore e violinista catalano [[Joan Manén]] (1883-1971) ha basato sulla metamorfosi tematica secondo il modello formale della ''Sonata in Si minore'' sia la [[Sonata-Fantasia]] op. A=22 (1928) per chitarra sola dedicata ad [[Andrés Segovia]] che la successiva versione denominata ''Divertimento'' op. A=32 (1938) per orchestra dedicata a [[Olallo Morales Wilskman]].
 
==Curiosità==
 
Dopo che la ''Sonata'' venne data alle stampe nel 1854 Liszt ne inviò a [[Robert Schumann|Schumann]] (il dedicatario) una copia. Poiché a quella data quest'ultimo era già ricoverato in una clinica per malattie nervose, il plico venne aperto dalla moglie Clara, la quale lesse il pezzo al pianoforte assieme a [[Brahms]], che soggiornava in casa sua.
 
Clara scrisse nel suo diario:
{{citazione|Null'altro che un cieco rumore, neppure una minima idea sana, tutto è imbrogliato, impossibile trovarci un collegamento armonico chiaro, e bisogna tuttavia che lo ringrazi. È veramente troppo "spaventevole"}}
 
Fu però così grande il ribrezzo che Clara provò per la composizione che venne meno ai suoi propositi e non ringraziò Liszt per la dedica al marito.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
Mariateresa Storino, ''Franz Liszt. La Sonata in si minore'', Bologna, Albisani Editore, 2009
 
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