Sonata in si minore (Liszt): differenze tra le versioni

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{{Composizione musicale
|titolo= Sonata in Si minore
|compositore= [[Franz Liszt]]
|immagine= Liszts manuscript of a page of PianoSonata.jpg
|didascalia= Una pagina del manoscritto originale
|tonalità= [[Si minore]]
|durata= 30-35 minuti
|forma= [[Sonata]]
|durataduratamedia= 3028-3534 minuti
|opus= 56
|epocacomposizione= [[1852]] - [[1853]]
|dedica= [[Robert Schumann]]
|organico= pianoforte
|Movimenti:movimenti = 4
}}
La '''''Sonata in si minore''''' ([[Composizioni di Franz Liszt|S.178]]) è un'opera pianistica del compositore ungherese [[Franz Liszt]].
Fu scritta a [[Weimar]] tra il [[1852]] e il [[1853]] e, pubblicata nel [[1854]] da Breitkopf & Hartel a [[Lipsia]], con dedica a [[Robert Schumann|Schumann]] (il quale aveva a sua volta dedicato a Liszt la ''Fantasia'' op. 17) ed eseguita per la prima volta a Berlino nel gennaio [[1857]] da [[Hans von Bülow]].
 
==Storia==
{{Multimedia|file=Liszt-_sonata_In_B_Minor.ogg|titolo=Sonata in si minore|descrizione=Eseguita da [[Jorge Bolet]]|format=[[Ogg]]}}
La sterminata produzione artistica di Franz Liszt abbraccia buona parte dei generi musicali correnti nell'[[Ottocento]]: potrebbe apparire quindi singolare che in un tale poderoso insieme figuri una sola sonata per pianoforte.
L’annosoL'annoso problema dell’esaurirsidell'esaurirsi della vitalità delle forme ampie, quali la [[sonata]] e la [[sinfonia]], fu molto pressante nella mente di Liszt, specie dopo che questi lasciò la carriera di virtuoso del pianoforte per ritirarsi alla corte di Weimar, dove si dedicò alla composizione e si adoperò per far conoscere le nuove correnti d’avanguardiad'avanguardia della musica. La soluzione che si offrì alla sua mente fu la medesima sia per le composizioni orchestrali che per il pianoforte: la forma ciclica, che consentiva di porsi sulla scia della forma sonata, adottandone e, al tempo stesso, modificandone i principi costitutivi. Un solo movimento di ampie proporzioni riassumeva in sé la tradizionale tripartizione della forma sonata (esposizione, sviluppo e ripresa), assieme alla suddivisione in più movimenti, trovando una nuova unità ed omogeneità attraverso il principio dell’elaborazionedell'elaborazione tematica (questo un debito nei confronti di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]).
 
Creatore del Poemapoema Sinfonicosinfonico, cioè di qualcosa che si pone decisamente contro la costruzione "illuministica" della forma sonata (e contro la stessa sinfonia, che della forma sonata è talvolta dilatazione), Liszt si cimenta con la composizione di una sonata tenendo conto solo in minima parte dei presupposti formali che questo tipo di creazione artistica comporta. D'altrondeEgli leinfatti ultimeaffronta Sonatela dicomposizione Beethoven,pianistica comeseguendo èdel ampiamentetutto risaputo,modalità possonotimbriche esserepeculiari definitedella "Sonate"scrittura solosinfonica fino(e aciò unnon certoè punto,vero esolo cosìper Lisztla pare''Sonata''): teneril contopianoforte dellanon lezioneè beethovenianapiù semplicemente uno strumento, ma perin crearemano qualcosaal d'altrovirtuoso ancora.diviene la condensazione di un'orchestra.
L’annoso problema dell’esaurirsi della vitalità delle forme ampie, quali la [[sonata]] e la [[sinfonia]], fu molto pressante nella mente di Liszt, specie dopo che questi lasciò la carriera di virtuoso del pianoforte per ritirarsi alla corte di Weimar, dove si dedicò alla composizione e si adoperò per far conoscere le nuove correnti d’avanguardia della musica. La soluzione che si offrì alla sua mente fu la medesima sia per le composizioni orchestrali che per il pianoforte: la forma ciclica, che consentiva di porsi sulla scia della forma sonata, adottandone e, al tempo stesso, modificandone i principi costitutivi. Un solo movimento di ampie proporzioni riassumeva in sé la tradizionale tripartizione della forma sonata (esposizione, sviluppo e ripresa), assieme alla suddivisione in più movimenti, trovando una nuova unità ed omogeneità attraverso il principio dell’elaborazione tematica (questo un debito nei confronti di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]).
 
Liszt condivideva con Schumann la consapevolezza che scrivere una sonata a metà del [[XIX secolo]] aveva un sapore inattuale e di confronto con la storia della musica. Questa propensione ad attribuire uno sviluppo polivalente ad un unico nucleo tematico poteva ravvisarsi già nella ''Fantasia quasi Sonata''. Un altro precedente in questo senso può essere indicato nella ''[[Fantasia in do maggiore per pianoforte|Fantasia in do maggiore]]'' di [[Franz Schubert]], che Liszt trascrisse per pianoforte e orchestra nel [[1851]].
Creatore del Poema Sinfonico, cioè di qualcosa che si pone decisamente contro la costruzione "illuministica" della forma sonata (e contro la stessa sinfonia, che della forma sonata è talvolta dilatazione), Liszt si cimenta con la composizione di una sonata tenendo conto solo in minima parte dei presupposti formali che questo tipo di creazione artistica comporta. D'altronde le ultime Sonate di Beethoven, come è ampiamente risaputo, possono essere definite "Sonate" solo fino a un certo punto, e così Liszt pare tener conto della lezione beethoveniana, ma per creare qualcosa d'altro ancora.
 
D'altronde, Liszt quando affronta la composizione della ''Sonata'' ha già al proprio attivo i primi Studi di esecuzione trascendentale, le prime raccolte di ''Années de Pélerinage'', e ancora Mazeppa e alcune Parafrasi da opere: tutte musiche che hanno al loro interno un programma, e non si può non riconoscere che anche la ''Sonata in si minore'' sia influenzata da tale prassi. Dunque quest' opera è un vero e proprio "pezzo unico", più affine al Poemapoema sinfonico che alla musica pianistica di Beethoven, il quale rifugge sdegnosamente (e ne ha ben d'onde, essendo il Romanticismo[[romanticismo]] ai suoi primi vagiti) gli eroici furori lisztiani.
Egli infatti affronta la composizione pianistica, come sempre, d'altra parte, e a maggior ragione qui, seguendo del tutto modalità timbriche peculiari della scrittura sinfonica: il pianoforte, aggeggio infernale, non è più uno strumento, ma in mano al virtuosissimo Liszt diviene la condensazione di un' orchestra come nessun altro prima ha fatto.
 
Questo è, forse, il ''milieu'' creativo nel quale va inquadrato l'ascolto della ''Sonata in si minore'', composta tra il 1852 e il 1853, pubblicata nel 1854 da "Breitkopf & Hartel" a Lipsia e dedicata a Robert Schumann (che a sua volta nel 1839 gli aveva dedicato la sua Fantasia op. 17). Soppiantata la forma consueta di sonata, Liszt inserisce una struttura ciclica - ritroviamo un processo affine in [[Richard Wagner|Wagner]], al quale la ''Sonata'' piacque molto, e in [[César Franck|Franck]] - che vede ritornare spunti e temi per tutta l'opera, che combina al suo interno gli elementi musicali del Recitativo[[recitativo]], della Fantasia[[fantasia (musica)|fantasia]] e della Variazione[[variazione (musica)|variazione]].
D'altronde, Liszt quando affronta la composizione della ''Sonata'' ha già al proprio attivo i primi Studi di esecuzione trascendentale, le prime raccolte di Années de Pélerinage, e ancora Mazeppa e alcune Parafrasi da opere: tutte musiche che hanno al loro interno un programma, e non si può non riconoscere che anche la ''Sonata in si minore'' sia influenzata da tale prassi. Dunque quest' opera è un vero e proprio "pezzo unico", più affine al Poema sinfonico che alla musica pianistica di Beethoven, il quale rifugge sdegnosamente (e ne ha ben d'onde, essendo il Romanticismo ai suoi primi vagiti) gli eroici furori lisztiani.
 
==Analisi della Composizionecomposizione==
Questo è, forse, il milieu creativo nel quale va inquadrato l'ascolto della ''Sonata in si minore'', composta tra il 1852 e il 1853, pubblicata nel 1854 da "Breitkopf & Hartel" a Lipsia e dedicata a Robert Schumann (che a sua volta nel 1839 gli aveva dedicato la sua Fantasia op. 17). Soppiantata la forma di sonata, Liszt inserisce una struttura ciclica - ritroviamo un processo affine in Wagner, al quale la ''Sonata'' piacque molto, e in Franck - che vede ritornare spunti e temi per tutta l'opera, che combina al suo interno gli elementi musicali del Recitativo, della Fantasia e della Variazione.
[[File:Liszt 1858.jpg|thumb|upright=0.7|Liszt nel [[1858]]]]
Nelle prime diciassette battute della ''Sonata'' in Si minore di Liszt è già esposto il materiale melodico su cui si fonda l’interal'intera composizione. Ma anche senza un riferimento extra-musicale, questa composizione, dedicata a Robert Schumann, rimane un gioiello di coerenza che regge benissimo anche analizzata da un punto di vista puramente musicale. Questa creazione risulta innovativa - oltre cheanche per l'intelaiatura dei quattro temi principali, che si frantumano in una successione [[agogica]] che annovera quattordici stacchi di tempo diversi. Infine, le innumerevoli indicazioni dinamiche, indugiano sui [[Scala cromatica|cromatismi]] ed evitano le [[Cadenza|cadenze]].
 
L'opera si apre con un ''Lento assai'' di sette battute - un primo motivo (A) - costruito sulla [[Scala musicale|scala]] ungherese discendente. Il ruolo di questa scala iniziale "non è riconducibile a modelli formali della tradizione"; esso "ritorna in forme sempre diverse nel corso della ''Sonata'', nelle svolte formali decisive, e riappare alla fine, in una conclusione sospesa e priva di [[catarsi]] risolutrice [...] alle soglie del silenzio"<ref>Paolo Petazzi, ''Percorsi della ricerca di Liszt'', in Franz Liszt, ''Sonata in si minore'', [[Maurizio Pollini]] al pianoforte - libretto - [[Deutsche Grammophon]] Gmbh, Amburgo.</ref>. Subito dopo vi è lo scatto dell'''Allegro energico'', tema volitivo, caratterizzato da intervalli di settima discendenti e incentrato su due motivi complementari, il primo (B) con profilo teso e vibrante, il secondo (C) dal registro minaccioso e grave: soprattutto da questo passaggio si comprende come molti commentatori della ''Sonata'' l'abbiano collegata al mito di [[Dottor Faust|Faust]] e ad una nascita luciferina. Il secondo motivo (C), in netto antagonismo con il precedente, ingaggia con esso una violenta battaglia, che culmina in un folgorante passo d'ottave, seguito di nuovo dalla scala ungherese (A), questa volta armonizzata. La scala funge da transizione ad un ''Grandioso'', con nuovo elemento tematico, un tema (D) in re maggiore, la cui collocazione corrisponde a quello che, secondo tradizione, è un secondo tema di sonata; il tema è solenne e lirico. C'è poi la ricomparsa del tema volitivo, nel più ampio contesto di una rielaborazione di B e C; B è qui, però dolce con grazia, mentre C cambia registro, trasformandosi in un [[notturno (musica)|notturno]].
==Analisi della Composizione==
 
ImprovvisamenteIl quest’ultimo si trasforma in una melodia di “Notturno” chenotturno si sviluppa a lungo, e termina in una cadenza piano''Piano'' densa di [[Abbellimento#Trillo|trilli]]. Riprende Di nuovola battaglia dei due temi principali (volitivo e sarcastico), a tratti attraversati dalla scala ungherese con aumentazioni, per moto contrario. Recitativi e tema del ''Grandioso'' si alternano, poi ritorna brevemente l'episodio “sarcastico”sarcastico, sorvolato dal “volitivo”volitivo: cheentrambi fluiscono in ''Andante sostenuto'', chementre quest'ultimo introduce il ''Quasi Adagioadagio''. Segue Melodiala melodia derivata dal tema Sarcasticosarcastico, intervallata dal ''Grandioso '' e in brevi momenti dal Volitivovolitivo. Vi è un grande sviluppo tematico, cheuna pagina di grande libertà espressiva rispetto alla forma sonata: il tutto si conclude con la scala discendente.
Nelle prime diciassette battute della ''Sonata'' in Si minore di Liszt è già esposto il materiale melodico su cui si fonda l’intera composizione. Ma anche senza un riferimento extra-musicale, questa composizione, dedicata a Robert Schumann, rimane un gioiello di coerenza che regge benissimo anche analizzata da un punto di vista puramente musicale. Questa creazione risulta innovativa - oltre che per l'intelaiatura dei quattro temi principali, che si frantumano in una successione agogica che annovera quattordici stacchi di tempo diversi. Infine le innumerevoli indicazioni dinamiche, indugiano sui cromatismi ed evitano le cadenze.
 
Attacca subitopoi l'“Allegro Energico”''Allegro energico'', fugato a 2tre soggettivoci e 3due vocisoggetti, che altro non sono che i due temi principali, trattati con grande maestria ed ingegno, secondo le regole del più ardito Contrappunto[[contrappunto]], con artifici quali il moto contrario retrogrado. Il Fugato chefugato conduce ad una cosiddettaspecie "ripresa”di ripresa. Qui ancora battaglia, i temi si affrontano e si alternano; si ripresenta il Notturnonotturno che porta ad un ''Quasi Prestopresto'', che infinea sua volta sfocia in un vero e proprio ''Presto'', dove abbiamo una scala ungherese , che prelude ad un ''Prestissimo'', volitivo, cheseguito termina suldal ''Grandioso'', stavolta in si maggiore.
L’opera si apre con un Lento di sette battute, costruito sulla Scala Ungherese discendente. Subito dopo “Allegro Energico” Tema Volitivo caratterizzato da intervalli di settima discendenti. Subito dopo un altro Tema brusco sarcastico, in netto antagonismo con il precedente, che ingaggia una violenta battaglia che culmina in un folgorante passo d’ottave, seguito di nuovo dalla scala ungherese, questa volta armonizzata. Tutto ciò prelude ad un Grandioso, con nuovo elemento Tematico; ampiamente solenne e lirico. C’è poi la ricomparsa del tema Volitivo, qui però dolce, con grazia, che viene interrotto da tema brusco.
 
La composizione termina con un nuovo ''Lento assai'', eche riprende l'apertura con scala ungherese discendente, ma in [[Dinamica (musica)|pianissimo]]: quasi un arrendersi del pensiero musicale di fronte al Silenziosilenzio. Un finale problematico, moderno, inquietante: del resto tutta la ''Sonata'' ha un tono drammatico, a tratti macabro, con rari momenti lirici. La musica si estingue in maniera cupa, spettrale, con lo stesso spunto tematico con cui era iniziata. In un primo momento Liszt aveva ideato un altro finale, in ''Fortissimo'', sfavillante e cristallino, di tono trionfalistico; poi optò per la soluzione in ''Pianissimo'' che si ricollega all'inizio del brano.
Improvvisamente quest’ultimo si trasforma in una melodia di “Notturno” che si sviluppa a lungo, e termina in una cadenza piano densa di trilli. Di nuovo battaglia dei due temi principali (volitivo e sarcastico) a tratti attraversati dalla scala ungherese con aumentazioni, moto contrario. Recitativi e tema del Grandioso si alternano, poi ritorna brevemente l'episodio “sarcastico” sorvolato dal “volitivo” che fluiscono in Andante sostenuto che introduce il Quasi Adagio. Melodia derivata dal tema Sarcastico, intervallata dal Grandioso e in brevi momenti dal Volitivo. Vi è un grande sviluppo tematico, che si conclude con la scala discendente.
 
==Simbologia==
Attacca subito l'“Allegro Energico” , fugato a 2 soggetti e 3 voci che altro non sono i due temi principali, trattati con grande maestria ed ingegno, secondo le regole del più ardito Contrappunto, con artifici quali il moto contrario retrogrado. Fugato che conduce ad una cosiddetta "ripresa”. Qui ancora battaglia, i temi si affrontano e si alternano; si ripresenta il Notturno che porta ad un Quasi Presto che infine sfocia in un vero e proprio Presto, dove abbiamo una scala ungherese , che prelude un Prestissimo, volitivo, che termina sul Grandioso.
 
Assimilabile per la concezione ai poemi sinfonici scritti da Liszt negli stessi anni, in questa sonata è stato spesso cercato un programma letterario e molti vi hanno riconosciuto un riferimento ai personaggi faustiani di Goethe. La ''Sonata'' sarebbe ispirata da un tema caro al compositore: quello del dualismo, dello sdoppiamento della personalità in Faust-[[Mefistofele (opera)|Mefisto]] che ritorna in altre sue composizioni (la ''Faust Symphonie'' del [[1857]] e i ''Mephisto Valzer'').
La composizione termina con un Lento assai e in pianissimo: quasi un arrendersi del pensiero musicale di fronte al Silenzio. Un finale problematico, moderno, inquietante: del resto tutta la ''Sonata'' ha un tono drammatico, a tratti macabro, con rari momenti lirici. La musica si estingue in maniera cupa, spettrale, con lo stesso spunto tematico con cui era iniziata.
 
==Utilizzo come modello formale==
==Simbologia==
 
Il compositore e violinista catalano [[Joan Manén]] (1883-1971) ha basato sulla metamorfosi tematica secondo il modello formale della ''Sonata in Si minore'' sia la [[Sonata-Fantasia]] op. A=22 (1928) per chitarra sola dedicata ad [[Andrés Segovia]] che la successiva versione denominata ''Divertimento'' op. A=32 (1938) per orchestra dedicata a [[Olallo Morales Wilskman]].
Assimilabile per la concezione ai poemi sinfonici scritti da Liszt negli stessi anni, in questa sonata è stato spesso cercato un programma letterario e molti vi hanno riconosciuto un riferimento ai personaggi faustiani di Goethe. La ''Sonata'' sarebbe ispirata da un tema caro al compositore: quello del dualismo, dello sdoppiamento della personalità in Faust-Mefisto che ritorna in altre sue composizioni (la Faust Symphonie del 1857 e i Mephisto Valzer).
 
==Curiosità==
*In un primo momento Liszt aveva ideato un altro finale per la ''Sonata'', in fortissimo, sfavillante e cristallino; poi optò per la soluzione in pianissimo che si ricollega all’inizio del brano, che si apre e chiude con la scala ungherese discendente.
*Alcuni studiosi hanno trovato dei riferimenti a Satana e al Satanismo in questa composizione, quali ad esempio: i 3 sol iniziali; sol che è sesto grado di si minore, riferimento al 666.
 
Dopo che la ''Sonata'' venne data alle stampe nel 1854 Liszt ne inviò a [[Robert Schumann|Schumann]] (il dedicatario) una copia. Poiché a quella data quest'ultimo era già ricoverato in una clinica per malattie nervose, il plico venne aperto dalla moglie Clara, la quale lesse il pezzo al pianoforte assieme a [[Brahms]], che soggiornava in casa sua.
 
Clara scrisse nel suo diario:
{{citazione|Null'altro che un cieco rumore, neppure una minima idea sana, tutto è imbrogliato, impossibile trovarci un collegamento armonico chiaro, e bisogna tuttavia che lo ringrazi. È veramente troppo "spaventevole"}}
 
Fu però così grande il ribrezzo che Clara provò per la composizione che venne meno ai suoi propositi e non ringraziò Liszt per la dedica al marito.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
Mariateresa Storino, ''Franz Liszt. La Sonata in si minore'', Bologna, Albisani Editore, 2009
 
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