Il codice di Perelà: differenze tra le versioni

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I primi che lo incontrano sono una vecchia e i soldati del re che si accorgono subito che il personaggio è un essere strano, un piccolo uomo fatto solamente di fumo che alle loro domande risponde: "io sono leggero... un uomo leggero... tanto leggero". La sua storia si conosce dai brevi dialoghi con le persone che incontra sul suo cammino.
 
Perelà è vissuto per cento milatrentatré anni nella cappa del camino di una villa, vicino al quale stavano sedute tre vecchie, Pena, Rete e Lama, che tenevano alimentato il fuoco e parlavano tra di loro. Perelà era stato formato ed educato dai loro lunghi discorsi e quando, d'un tratto, il chiacchierio delle tre donne era cessato, aveva atteso tre giorni e poi era sceso dal camino. Davanti al camino aveva trovato un paio di stivali che aveva indossato e poi si era messo in cammino verso la città. Giunto così in città attira la curiosità di tutti per il suo modo ondeggiante di camminare, per la materia impalpabile di cui è fatto, per la semplicità e il candore con cui parla.
 
Quando giunge al palazzo del re viene degnamente ospitato e ha occasione di ricevere una lunga schiera di persone autorevoli che vengono ad esporgli i loro progetti e i loro pensieri. Perelà risponde a tutti con brevi monosillabi e lunghi silenzi, prende il tè con le più importanti dame della città e ascolta le confidenze di amori, passioni, invidie e gelosie. Fra queste dame c'è Oliva di Bellonda che è convinta di aver trovato in Perelà l'anima gemella che aveva tanto e inutilmente cercato. Perelà rimane comunque un mistero e intorno a lui si iniziano a fare mille ipotesi e insinuazioni, ad esprimere le più strane opinioni.