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{{Vescovo
|nome = Tigridio di Torino
|chiesa = cattolica
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|stemma = BishopCoA PioMTemplate-Bishop.svg
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|AnnoMorte = 504?
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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = è stato [[vescovo]] di [[Arcidiocesi di Torino|Torino]] documentato nel [[501]] e [[502]]
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}}
 
== Biografia ==
Tigridio è noto per la sua partecipazione ai concili celebrati a Roma all'epoca di [[papa Simmaco]] all'inizio del [[VI secolo]], il 23 ottobre e il 6 novembre. Il primo concilio fu convocato su ordine del re [[Teodorico il Grande|Teodorico]] per giudicare l'operato di papa Simmaco, che era stato momentaneamente sollevato dai suoi incarichi, perché si era rifiutato di recarsi a [[Ravenna]] alla corte del re per rispondere delle accuse rivoltegli dai suoi avversari, sostenitori dell'[[Antipapa Laurenzio|antipapa Lorenzo]]. Il secondo concilio fu indetto dallo stesso pontefice nella [[Antica basilica di San Pietro in Vaticano|basilica di San Pietro]], durante il quale furono prese misure per salvaguardare i beni della Chiesa proibendo la loro alienazione.<ref>Teresa Sardella, [http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-simmaco_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/ ''Simmaco, santo''], in [[Enciclopedia dei Papi]] [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Treccani]], vol I, Roma 2000, pp. 464-473.</ref>
Tigridio, fu vescovo di Torino dal [[501]] al [[504]].
 
A causa di una intrinseca contraddizione delle fonti storiche, resta a tutt'oggi irrisolta la questione della datazione corretta di questi due concili. [[Theodor Mommsen]], che nel [[1894]] pubblicò la prima edizione critica degli atti dei concili simmachiani, assegnò il concilio del 23 ottobre al [[501]] e quello del 6 novembre al [[502]].<ref>''Acta synhodorum habitarum Romae. A. CCCCXCVIIII DI DII'', in [[Monumenta Germaniae Historica]], ''Auctorum antiquissimorum'', XII, Berlino 1894, pp. 393-455.</ref> Successivamente furono introdotte altre soluzioni: nel [[1939]] Etienne Amann assegnò entrambi i concili al 501,<ref>v. ''Symmaque'', in «Dictionnaire de Théologie Catholique», XIV/1, Parigi 1939, coll. 2984-2990.</ref> nel [[1958]] Giovanni Battista Picotti ritenne invece che i due concili erano stati celebrati entrambi nel 502.<ref>''I sinodi romani nello scisma laurenziano'', in «Studi Storici in onore di Gioacchino Volpe», Firenze 1958, pp. 743-786.</ref> Studi più recenti hanno invece invertito l'ordine dei concili proposto da Mommsen, per cui il concilio del 6 novembre sarebbe da assegnare al 501, mentre il concilio del 23 ottobre, chiamato ''sinodo palmare'', al 502.<ref>Eckhard Wirbelauer, ''Zwei Päpste in Rom. Der Konflikt zwischen Laurentius und Symmachus (498–514)'', (Quellen und Forschungen zur antiken Welt; 16), München 1993. Teresa Sardella, ''Società, chiesa e stato nell'età di Teoderico: papa Simmaco e lo scisma laurenziano'', Soveria Mannelli-Messina 1996.</ref> Altri concili sono assegnati all'epoca di papa Simmaco, specialmente nel [[503]] e nel [[504]],<ref>[[Giovanni Domenico Mansi]], ''Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio'', vol. VIII, Firenze 1762, coll. 295-316. Il nome di ''Tigridius Taurinas'' figura tra le sottoscrizioni dello pseudo-concilio del 504 (Mansi, ''Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio'', vol. VIII, Firenze 1762, col. 315).</ref> entrambi comunemente ritenuti dei falsi.<ref>Pier V. Aimone, ''Le falsificazioni simmachiane'', in Apollinaris 68 (1995), pp. 205-220.</ref>
Di lui si sa che appena dopo essere stato eletto alla carica di Vescovo di Torino, nel [[502]] partecipò ad un concilio indetto a [[Roma]] dal pontefice nel portico della [[Basilica di San Pietro]], in una sala detta "della Palma Aurea" (da cui il concilio venne chiamato ''Palmare'').
 
Tigrido, ''episcopus ecclesiae Tauritanae'', sottoscrisse gli atti del 23 ottobre al 56º posto tra Giocondo di [[Diocesi di Aosta|Aosta]] e Vaticano ''ecclesiae Ceneliensis'', sede di incerta identificazione.<ref>Mommsen, ''Acta synhodorum habitarum Romae'', p. 436.</ref> Nel concilio del 6 novembre, gli atti riportano due liste di vescovi: nella lista delle presenze, dove i vescovi sono indicati senza la loro sede di appartenenza, Tigrido figura in 15º posizione; mentre nelle sottoscrizioni si trova all'8º posto tra Giocondo di Aosta e Vitale di [[Diocesi di Fondi|Fondi]].<ref>Mommsen, ''Acta synhodorum habitarum Romae'', pp. 439 e 452.</ref>
Morì a [[Torino]] nel [[504]].
 
==Bibliografia Note ==
<references/>
*{{cita libro|Giovanni Battista|Semeria|Storia della Chiesa Metropolitana di Torino|1840|Torino}}
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|Giovanni Battista| Semeria|, [https://books.google.it/books?id=B-YBAAAAcAAJ&pg=PA39 ''Storia della Chiesa Metropolitana di Torino|1840|''], Torino}} 1840, pp. 39-41
* Fedele Savio, [https://archive.org/stream/gliantichivesco00savigoog#page/n331/mode/1up ''Gli antichi vescovi d'Italia. Il Piemonte''], Torino 1898, p. 296
* [[Francesco Lanzoni]], [https://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n1088/mode/1up ''Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)''], vol. II, Faenza 1927, p. 1048
*{{fr}} Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), [http://digital.casalini.it/10.1400/37253 ''Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604)''], École française de Rome, vol. II, Roma 2000, p. 2201
 
{{box successione|
precedente=[[Vittore di Torino|Vittore]]|
successivo=[[RuffoRufo (vescovo di Torino)|RuffoRufo]]|
carica=[[Arcidiocesi di Torino|Vescovo di Torino]]|
periodo=prima del [[501]] - dopo il [[504502]]
|immagine=BishopCoA PioM.svg
}}