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{{NN|architettura|marzo 2014}}
[[File:Monumento a Ibn Hazm.jpg|thumb|Ibn Hazm]]
[[File:Matera, Italy. Italy's government and America's Economic Cooperation Administration cooperate to build a new housing... - NARA - 541719.tif|thumb|Edificio dell'INA-Casa a Matera.]]
{{Bio
|Nome = Ibn
Per '''INA-Casa''' si intende il piano di intervento dello Stato italiano, vigente tra il 1949 e il 1963 ed ideato dal ministro del lavoro [[Amintore Fanfani]] (detto per questo anche '''Piano Fanfani'''), per realizzare [[edilizia residenziale pubblica]] su tutto il territorio italiano.
|Cognome = Hazm
|PostCognomeVirgola = alias ''Abū Muḥammad ʿAlī b. Aḥmad b. Saʿīd ibn Ḥazm'', talvolta noto come ''al-Andalusī al-Ẓāhirī''
|PreData = {{arabo|أبو محمد علي بن احمد بن سعيد بن حزم}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Cordova
|GiornoMeseNascita = 7 novembre
|AnnoNascita = 994
|LuogoMorte = Huelva
|GiornoMeseMorte = 15 agosto
|AnnoMorte = 1064
|Epoca = 1000
|Attività = giurista
|Attività2 = letterato
|AttivitàAltre = , [[psicologo]], [[storico]], [[filosofo]], [[teologo]]
|Nazionalità = arabo
|PostNazionalità = dell'[[al-Andalus|epoca andalusa]], pensatore della scuola [[islam]]ica [[Zahiriyya|zahirita]]. Ha realizzato circa quattrocento opere delle quali solamente quaranta sono sopravvissute.<ref name="EB2">[https://www.britannica.com/biography/Ibn-Hazm "Ibn Hazm." Encyclopædia Britannica. 2006. Encyclopædia Britannica Online. 25 maggio 2017]</ref><br />
Ibn Ḥazm è considerato il "padre fondatore degli studi comparativi sulle [[religioni]]"<ref>Joseph A. Kechichian, [http://gulfnews.com/culture/people/a-mind-of-his-own-1.1121412 A mind of his own] [[Gulf News]]: 21:30 December 20, 2012</ref>
}}
 
Concepito nell'immediato [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], aveva a disposizione fondi controllati dall'istituto ''Gestione INA-casa'', creato come branca dell'[[INA Assitalia|Istituto Nazionale delle Assicurazioni]] (INA).
==Vita==
L’Autore Ibn Hazm Alias Abu Muhammad Ali b. Ahmad b. Said talvolta noto anche come Al-Andalusi nato il 994 dopo C. nel giorno 29° del mese di [[Ramadan]] e 384 secondo l’Egira la datazione del [[calendario islamico]], a [[Cordova]] proveniente da una famiglia altolocata. Suo padre Ahmad Ibn Hazm - احمد ابن جزم in epoca ha assunto delle cariche amministrative subito dopo il suo insediamento a Cordova nel quale divenne uno dei ministri sotto il regime del califfo [[Hisham III ibn Muhammad|Hisham II]] – (هشام) che era il terzo califfo in [[Emirato di Cordova|Andalusia]] a partire dal 381 secondo l’Egira e 991 dopo Cristo.
 
== Storia ==
Grazie a questa carica l’autore ha la possibilità di istruirsi senza pensare a come ottenere il proprio sostentamento. Suo padre, ha avuto buoni rapporti con [[Abd al-Malik al-Muzaffar]] -عبد الملك بن عبد العزيز المظفر, uomo politico e militare nato il 364-399 secondo l'Egira e 975-1008 dopo C. incaricato di gestire la successione del califfato in Andalusia fino alla fine della sua morte il 20 ottobre del 1008 Dopo C. e nel 399 secondo il calendario islamico l’Egira poiché è stato egli stesso a affidargli il suo sigillo personale in cui sappiamo che il sigillo esegue una doppia funzionalità, la prima è la funzione dell’identificazione e la seconda quella della segretezza è stato quest’avvenimento a aver concesso ad Ahmad una buona reputazione e valore a tutta la famiglia all’interno della società.
 
===Gli albori del progetto===
All’inizio del periodo dell’istruzione, l’autore iniziò a studiare opere di natura letteraria come le poesie successivamente invece ci concentrò nell’assistere alle riunioni di suo padre organizzate nelle camere, sull’azione di come gestire le faccende politiche. Assieme a suo padre c’era una corte che lo affiancavano composta da intellettuali, uomini religiosi e poeti. Lo scopo di suo padre Ahmad Ibn Hazm era quello di insegnare al figlio come diventare un uomo politico-amministrativo e di dargli la possibilità di partecipare alla vita politica tale come il padre.
Il piano INA-casa ha una lunga gestazione, precedente al disposizione di '''legge n.43 del 28 febbraio 1949''', che porterà all'attivazione dello stesso progetto <ref>{{cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1949/03/07/049U0043/sg|titolo=LEGGE 28 febbraio 1949, n. 43 Provvedimenti per incrementare l'occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori. (GU Serie Generale n.54 del 07-03-1949)}}</ref>.
Si inizia a parlare di un possibile piano per la ricostruzione delle case popolari già nel 1939, su proposta di '''[[Gino Miniati]]'''<ref name=DiBiagi1>{{cita|Di Biagi|pp. 39-42}}.</ref>. Possiamo dire con certezza che la costruzione delle case popolari non sia un'invenzione di Miniati e nemmeno del seguente progetto di Fanfani, ma vi era già un istituto, costituito all'inizio del '900 e trasportato all'interno degli istituti fascisti, che era deputato alla costruzione delle case popolari, l'[[Istituto Autonomo Case Popolari]] (IACP). La proposta di Miniati differiva dai precedenti progetti per il coinvolgimento dell'INA all'interno del finanziamento. Secondo Miniati il finanziamento sarebbe arrivato tramite l'INA, l'[[Istituto nazionale della previdenza sociale|INPS]] e altri enti parastatali, ma con il contributo anche dei lavoratori, tramite alcune trattenute in busta paga. Le case sarebbero poi state cedute a [[affitto a riscatto|riscatto]] agli operai<ref name=DiBiagi1/>. Questa proposta rimarrà inattuata per il contrasto interno tra dirigenti fascisti, soprattutto con quelli del [[Consorzio degli Istituti fascisti case popolari]]. Secondo lo studioso Lando Bortolotti, questo piano è il diretto anticipatore del piano Fanfani, proprio per le sue similari caratteristiche economiche e distributive<ref>{{cita|Bortolotti|pp. 167-168}}.</ref>.
Un secondo piano che anticipa quello di Fanfani è il progetto ''Schema di decreto per l’emissione, da parte dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, di un prestito obbligazionario da destinarsi alle opere di ricostruzione edilizia'' del 1946 di '''Annetto Puggioni''', presidente dell'INA. L'INA era stata fondata nel 1912, ma a partire dal 1923 era entrata con quote di rischio all'interno del mercato immobiliare italiano<ref>{{cita|Bartolini|pp. 111-113}}.</ref> . Il piano era così articolato: l’INA avrebbe emesso delle [[obbligazione (finanza)|obbligazioni]] il cui ricavo sarebbe stato destinato alla costruzione di case per lavoratori, l’assegnatario avrebbe pagato la casa entro 25 anni sotto stipula di un contratto di assicurazione, lo stato avrebbe pagato parte della cifra per l’abitazione. L'intento era quello di diffondere i servizi dell'INA tramite la stipula di un'assicurazione sulla vita in caso di morte dell'assegnatario<ref>{{cita|Nuti|pp.95-96}}.</ref> .
 
Il piano rimane inattuato, ma non completamente dimenticato fino all'approvazione del [[piano Marshall]] e all'insediamento del [[Governo De Gasperi IV|nuovo governo]]. In questo mutato clima politico ed economico si muove '''Amintore Fanfani''' con la sua proposta, che riprende in buona parte le precedenti proposte di Puggioni e Miniati. Il percorso che porta al testo definitivo della legge è lungo e tortuoso, fatto di compromessi e prese di posizione delle varie istituzioni e parti politiche coinvolte. Fanfani aveva tenuto i suoi programmi quasi completamente oscuri alla maggioranza del governo, i due dispositivi di legge di cui si componeva il suo progetto vengono presentati il 12 luglio alla Camera dei deputati. Il finanziamento dei fondi con cui si intendeva operare era a carico di tre soggetti: i lavoratori dipendenti contribuiscono con accantonamenti obbligatori di quote variabili della tredicesima: a seconda della tipologia di lavoratore poteva variare tra il 30 e il 60 per cento. La seconda categoria sono i datori di lavoro che contribuiscono, in questa prima proposta di Fanfani, con l’1 per cento della somma versata dai loro dipendenti. Infine, lo Stato che versa un contributo tra il 4 e il 5 per cento degli accantonamenti dei lavoratori e un contributo diretto all’ammortamento di ogni alloggio76. L’amministrazione pubblica veniva supportata in questo piano dall’INA che era la vera impresa realizzatrice. Per non andare a incidere sui costi di produzione, fattore su cui l’opinione pubblica era stata molto attenta, l’INA aveva fondato un distaccamento denominato “gestione INA-casa”, esso serviva a coordinare le attività operative del piano. Un’altra parte operativa creata all’interno dell’INA era chiamata “Comitato di Attuazione” ed era responsabile della gestione politica generale e delle decisioni di finanziamento delle varie opere. La dotazione di fondi iniziale veniva concessa dallo Stato attraverso il fondo-lire che era un derivato finanziario del piano Marshall.
Ibn Hazm, non sembrava avere i requisiti e caratteri adatti per la partecipazione alla politica non dava molta importanza a questi ambiti al contrario nei confronti della letteratura, degli studi umanistici e religiosi in cui successivamente si recò a questo tipo di ricerca di cui ne parleremo in seguito. In realtà l’autore più che gli interessi che ha nei confronti degli studi, egli dichiarò in uno dei suoi documenti redatti quali sia la causa essenziale di questa dedica agli studi umanistici in particolare nel campo della giurisprudenza ebbene è stato un avvenimento accaduto a lui durante la sua età giovanile quando si è presentato al funerale di un suo compagno di cui non sapeva le tradizioni cerimoniali islamici.
 
===L'approvazione===
Come conseguenza a questo fatto l’autore è stato molto criticato coinvolgendo delle polemiche di cui spinse Ibn Hazm a specializzarsi in giurisprudenza per poi diventare uno dei più noti e fondamentali giuristi dell’Andalusia. L’intellettuale arabo islamico Ibn Hazm, viaggiò molto nei confini dell’Andalusia di cui non ne è uscito mai neppure all’Iraq che in quei tempi era considerata l’unico paese orientale istruito nel mondo arabo dove la maggior parte degli studenti soprattutto universitari provenienti da molte zone del mondo islamico andavano lì a trascorrere il loro soggiorno per l’Istruzione in tutti i suoi settori come la letteratura, la filosofia, studi religiosi e giuristici.
Il progetto di Fanfani diventa una vera e propria proposta legislativa composta da due dispositivi: ''Provvedimenti per incrementare l’occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per i lavoratori'', mentre il seguente, ''Provvedimenti in materia di avviamento al lavoro e di assistenza dei lavoratori involontariamente disoccupati''. Il piano si divide, quindi, in un aspetto di lotta alla disoccupazione, insieme a un altro di costruzione delle case popolari. Bisogna ricorda qui come il piano fosse stato approvato da tutte le [[I legislatura della Repubblica Italiana|forze parlamentari]] come mezzo efficace di contrasto alla disoccupazione, mentre lo scontro avviene soprattutto sui mezzi di finanziamento e sull'assegnazione delle case<ref>{{cita|Istituto Luigi Sturzo|pp. 112-113}}</ref>. Quest'ultimo aspetto era un problema in quanto le case venivano assegnate con estrazione casuale, mentre il [[Partito Comunista (Italia)|Partito Comunista]] proponeva la sostituzione con l'assegnazione tramite una graduatoria basata sulla necessità.
 
La legge passa al Senato con alcune modifiche riguardanti specifici meccanismi di finanziamento che viene inteso come un [[fondo perduto|finanziamento a fondo perduto]]. La filosofia di fondo è quello del [[solidarismo]], ma riletto in una chiave di [[carità]] cristiana. Viene approvata anche la proposta dei partiti di sinistra di una assegnazione tramite liste di necessità<ref>{{cita|Cecioni|pp.13-14}}</ref>. Il processo di approvazione dura 8 mesi. In questi mesi vengono sciolti e approvati dall'intero arco parlamentare sostanzialmente tutti i nodi principali, l'unica divergenza tra partiti rimane la gestione dell'INA. I partiti di sinistra volevano escludere l'istituto e sostituirlo con cooperative costruttrici<ref>{{cita|Istituto Luigi Sturzo|pp.149-151}}</ref>.
L’elemento noto in lui che egli si è spostato molto all’interno dell’Andalusia. Nel 404 secondo l’Egira e 1014 dopo C. si è insediato presso la città di Almeria fino al 407 secondo l’Egira e 1016 dopo Cristo. Ha visitato Al [[Al-Qayrawan|Qayrawan]] - القيروان una regione della Tunisia nota per il suo patrimonio religioso islamico considerata la capitale del governatore durante il califfato islamico. In seguito l’autore visitò l’isola di Maiorca nel 308 secondo l’Egira e 1048 dopo Cristo; per poi infine ritornare a Cordova. Dopo questo lungo soggiorno nei territori dell’Andalusia andò a [[Siviglia]] laddove affrontò una situazione diversa che portò al rovinamento delle sue opere. Dopo questa tragedia, l’autore decise di tornare ai territori di origine fino alla sua morte nel 456 secondo l’Egira e 1064 dopo C. dove ha vissuto suo nonno.
Tutta la gestione rimane ora nelle mani della [[Democrazia Cristiana]]. Il relatore della legge [[Mariano Rumor]] commenta<ref>{{cita pubblicazione|titolo=L'impostazione politica del piano Fanfani|autore=Mariano Rumor|rivista=Cronache Sociali|numero=18|anno=1948}}</ref>:
{{citazione|E non si ritenga eccessivo il dire che questa legge Fanfani “per alleviare la disoccupazione operaia incrementando la costruzione di case per lavoratori” è sotto il profilo sociale la prima e fin qui unica legge, organicamente costruita su un evidente presupposto solidaristico che, nel caso specifico, afferma in sostanza questo: occorre spezzare l’ormai tradizionale incantesimo dello stato prevveditutto; dello Stato cioè che dovrebbe alleviare tutte le sventure e tutte le deficienze del paese per una sua intrinseca e presupposta, miracolista capacità risolutrice, che nella cruda realtà economica dei tempi non può avere altro che un lugubre nome: inflazione. Occorre che lo Stato si faccia piuttosto promotore e regolatore d’una bene ordinata ed organica azione di solidarietà tra le classi e all’interno delle classi.
Dopo la sua morte, l’autore lasciò dietro di sé numerose opere di cui analizzava e interpretava le proprie riflessioni in campo di diritto giuridico e altre discipline di natura letteraria come le poesie, in poco tempo sono diventati i libri più letti in tutta l’Andalusia. Ibn Hazm all’inizio della sua età giovanile si è convertito alla dottrina del [[Sciafeismo]] (o scuola shafi'ita) difendendone le sue caratteristiche e prospettive di cui vennero a crearsi delle polemiche a delle critiche dei giuristi islamici i [[Malikiti]] dell’Andalusia dove successivamente cambio un'altra dottrina quella della [[Zahiriyya]], che è stata una scuola teologica giuridica islamica caratterizzata da un accentuato letteralismo manifestandosi nella prima volta in Andalusia di cui Ibn Hazm è stato lui il fondatore di questo [[madhhab]] cioè corrente.
Realizza così uno dei postulati fondamentali dell’etica sociale cristiana impegnando al risparmio e creando l’amore alla proprietà [...] Educando alla solidarietà il lavoratore, lo educa altresì al risparmio senza imporre sacrifici gravemente incidenti sul bilancio famigliare, data l’esiguità del contributo e sato che l’indice del salario medio assegna una percentuale non indifferente (circa il 7 percento) alle spese varie non necessarie. Non soffoca d’altronde con l’obbligatorietà del contributo l’affermazione volontaristica, sia negativa (dato che ogni contribuente può disfarsi in qualunque momento dei buoni ricevuti) sia positiva (dato che il lavoratore può ricercare ed acquistare un numero di buoni illimitato, purché sia possessore di un buono a titolo originario|[[Mariano Rumor]]}}
 
Il saggio ha sempre sostenuto le proprie riflessioni affermando che ciascun intellettuale non debba imitare qualsiasi tipo di dottrina ma seguirne la verità e sostenendosi con dei argomenti tratti dal libro sacro in questo caso il [[Corano]].
 
inizialmente il piano prevedeva una durata settennale, ma successivamente venne prorogato di ''ulteriori sette anni'', con decorrenza 1º aprile 1956 e sino al [[1963]] in base alla operata dalla legge 26 novembre 1955, n. 1148, fino alla liquidazione ed alla costituzione del fondo [[Gescal]]. Grande promotore dell'iniziativa fu l'allora [[ministero del lavoro e della previdenza sociale|ministro del lavoro e della previdenza sociale]] [[Amintore Fanfani]], tanto che, successivamente, il piano nei commenti [[Giornale|giornalistici]] venne spesso denominato "Piano Fanfani".
== Pensiero ==
Ibn Hazm è principalmente conosciuto al grande pubblico per il trattatello [[Il collare della colomba]] dedicato all'amor cortese. Per quanto riguarda i sui principali lavori, lo studioso si dedicò alla scrittura di una grammatica zahirita<ref>La radice araba <ẓ-h-r> implica il concetto di "essere apparente" "essere chiaro", "essere manifesto".</ref> (che non concedeva cioè spazio a interpretazioni spinte), con l'obiettivo di scremare il linguaggio da una serie di ambiguità che avrebbero potuto ostacolare una comprensione corretta del [[Corano]]. Il linguaggio è il vero argomento di interesse dello studioso, che viene sfruttato per giustificare svariate opinioni nei campi della critica delle altre religioni, come anche una nuova interpretazione giuridica. Sono bandite l'opinione personale (raʾy) e la credenza sulla base dell'autorità (taqlīd), e in cui il ruolo del ragionamento [[analogia (diritto)|analogico]] era fortemente limitato<ref>{{Cita|Adang|pp.207-208}}</ref>.
Un altro interesse è il campo giuridico, all'interno del quale si situa l'opera ''Giudizio sulle fondamenta'' (in arabo ''aḥkām''), con l'autore impegnato a catalogare le azioni umane, mentre il ''Fiṣal'' fu caratterizzata da un attento e esauriente esame delle teorie filosofiche riguardanti culti religiosi<ref name ="Filos">[http://www.filosofico.net/filos.html www.FILOSOFICO.net<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
L'intervento gestito dall'INA-Casa voleva favorire, oltre al rilancio dell'attività [[edilizia]], anche l'assorbimento di un considerevole numero di [[disoccupazione|disoccupati]] e la costruzione di [[unità abitativa|alloggi]] per le famiglie a basso [[reddito]]. {{non chiaro|Molti|chi?}} {{citazione necessaria|hanno definito l'intervento come ispirato alle [[Economia|teorie economiche]] di [[John Maynard Keynes|Keynes]], assumendo come modello di riferimento l'[[Inghilterra]] del "Piano [[William Beveridge|Beveridge]]".}}
===Amor cortese===
[[File:WarnerUBL.jpg|miniatura|Il collare della colomba]]
Tra le sue opere più importanti è presente ''[[Il collare della colomba]]'', un trattatelo sull'amore di stampo [[amor cortese|cortese]], impreziosita da una indagine psicologica dei personaggi, utilizzata per effettuare una indagine sul linguaggio<ref>{{Cita|Gabrieli|p.2}}</ref>. Questo testo è frutto della richiesta di un amico a cui Ibn Hazm, non ancora trentenne e nemmeno giurista e grammatico affermato, rispose con entusiasmo. L'opera è frutto delle esperienze giovanili del filosofo, arricchite dalle sue conoscenze filosofiche e religiose, infatti al suo interno Ibn Hazm racconta anche scorci della propria esperienza amorosa e sentimentale.
 
I primi piani furono elaborati da [[Adalberto Libera]] (che diresse l'ufficio fino al 1952)<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.lastampa.it/2013/02/20/cultura/ina-case-quando-l-utopia-divenne-quasi-realta-YxtBWN9CX9i39RTSKpI62L/pagina.html|titolo=Ina-case, quando l’utopia divenne (quasi) realtà|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=20 febbraio 2013|accesso=9 marzo 2018}}</ref> con la collaborazione di [[Giuliana Genta]].<ref name="Bruschi2006">{{Cita libro|autore=Andrea Bruschi|titolo=La memoria del progetto: per un archivio dell'architettura moderna a Roma|url=https://books.google.com/books?id=hsgVAQAAIAAJ|anno=2006|editore=Gangemi|isbn=978-88-492-1183-2|pp=70–71}}</ref>
Il titolo fa riferimento alla tradizione [[neoplatonismo|neoplatonica]] islamica che ha una nuova fioritura con [[Avicenna]] nel X-XI secolo. Secondo questa filosofia, la colomba avrebbe rappresentato l'anima caduta. Essa è anche un collegamento al mondo religioso, infatti, l'anima è libera di tessere il proprio destino, il proprio fato, ma non può alterare la natura stessa dell'Essere che l'ha generata<ref>{{Cita|Lopez Pita|pp.73-75}}</ref>. A dispetto di quanto potremmo immaginarci, un personaggio come Ibn Hazm, interprete di una rigorosa lettura del Corano, non prescrive delle stringenti regole sull'amore, ma vive il sentimento come qualcosa di regolato da Dio {{Citazione|I cuori sono nelle mani di chi governa|Ibn Hazm|Il collare della colomba}}
Per questo motivo il Corano deve regolare solamente le esterne rappresentazioni dell'amore, ma non il so sentimento profondo. Secondo l'autore, l'amore, pur essendo un sentimento leggero, può essere usato per rendere più sopportabile la nostra esistenza presente, ma anche quella futura. Proprio questo è il motivo con il quale Ibn Hazm decide di scrivere l'opera.
 
===La realizzazione===
Il modello lessicale e tematica sembra essere anticipatore di quella lirica [[trovatore|trobadorica]] che proprio nel XI secolo si diffonde nel sud della Francia<ref>{{Cita|Gabrieli|pp.7-9}}</ref>.
Dato che il piano INA-casa interessa la casa e l'occupazione, è necessario analizzare questi due fattori. Non sempre i dati sono comuni a tutte le statistiche, ma essi, comunque, ci forniscono un quadro abbastanza omogeneo della situazione italiana.
 
== Lo stile architettonico ==
===Concezione religiosa===
[[File:Paolo Monti - Serie fotografica - BEIC 6340726.jpg|thumb|Edificio residenziale INA-Casa nel quartiere [[QT8]] di Milano, progettato da [[Pietro Lingeri]] (1951). Foto di [[Paolo Monti]], 1970.]]
====Il rapporto con Cristianesimo e Ebraismo====
Ibn Hazm vive a [[al-Andalus]], dove vi erano ampi contatti pacifici tra le diverse [[religioni abramitiche|religioni del Libro]], per questo sviluppa un grande senso critico e una conoscenza approfondita di tutte le fedi. Questa grande conoscenza viene sfruttata dallo studioso per inserirsi nell'ampio filone di polemica, presente nella tradizione islamica, contro [[ebraismo|ebrei]] e [[cristianesimo|cristiani]]<ref name=Adang1>{{Cita|Adang|pp.457-458}}</ref>.
Secondo lo studioso Samuel Behloul che ha dedicato a Ibn Hazm il saggio ''Ibn Hazm’s refutation of Christianity''<ref>{{Cita|Adang|pp.457-483}}</ref>, la critica delle altre religioni è parte del progetto di riaffermazione del valore e dell'unità dell'Islam, nell'ottica di ricomporre le frazioni interne che i musulmani avevano creato a al-Andalus<ref>{{Cita|Adang|pp.481-482}}</ref>.
 
L'architetto e designer [[Giò Ponti]], durante l'iter della legge di istituzione dell'INA-Casa, criticherà il piano e la sua [[architettura]] giudicata troppo uniforme e scontata, ma la maggioranza dei migliori [[architetto|architetti]] dell'epoca parteciperà ai progetti: [[Irenio Diotallevi]], [[Mario Ridolfi]], [[Michele Valori]], [[Giorgio Raineri]], [[Roberto Gabetti]], [[Carlo Aymonino]], [[Franco Albini]], lo [[BBPR|studio BBPR]], [[Enrico Castiglioni|Castiglioni]], [[Ignazio Gardella]], [[Luigi Carlo Daneri]], [[Figini e Pollini]], [[Ettore Sottsass]], [[Italo Insolera]] e [[Enea Manfredini]]. Fu pure coinvolta una moltitudine variegata di professionisti, che comprendeva, oltre agli architetti, [[urbanista|urbanisti]], [[Ingegnere|ingegneri]], [[Geometra|geometri]], che parteciparono alla realizzazione dei molti [[quartiere|quartieri]] popolari, con i più svariati nomi, disseminati in tutto il territorio nazionale.
La critica principale che viene rivolta dagli studiosi musulmani è quella della falsificazione ('''taḥrīf''',{{arabo|تحريف}}) dei testi di Torah e Vangelo rispetto a quello che era stato il messaggio originale di Dio. Appena dopo la venuta di [[Maometto]] la maggior parte degli studiosi pensava che il testo fosse stato intenzionalmente falsificato (''taḥrīf al-naṣṣ'', {{arabo|تحريف الناس}}), mentre successivamente gli studiosi mutano parere verso l'idea che la falsificazione fosse semplicemente una falsa interpretazione del testo (''taḥrīf al- maʿnā'', {{arabo|تحريف المنى}})<ref name=Adang1/>.
 
Il Piano seguiva precise direttive, che si ricollegavano e facevano propria, in primo luogo, la tendenza architettonica prevalente in quel periodo in [[Italia]] che era quella del [[Neorealismo architettonico]] e cioè di un legame stretto con la tradizione, che portava ad una reinterpretazione del temi [[Razionalismo italiano|razionalisti]] basata sulla coerenza compositiva dei materiali, delle scelte tecnologiche, dei [[particolare architettonico|particolari architettonici]], delle interpretazioni [[sociologia|sociologiche]] e [[psicologia|psicologiche]] dell'[[antropizzazione|ambiente costruito]] e dello [[spazio architettonico]] esistente e storico. In secondo luogo, proprio per garantire il ritorno occupazionale, era previsto l'utilizzo nelle varie fasi realizzative di [[Impresa|imprese]] locali e di [[piccolo imprenditore|piccoli imprenditori]].
Ibn Hazm si inserisce nel filone della falsificazione del testo della Bibbia, ma portando alcune considerazioni innovative. Infatti, era l'unico studioso ad avere una conoscenza estesa e approfondita del testo della [[Bibbia]], avendolo studiato dal punto di vista lessicale e [[linguistica|linguistico]]<ref name=Adang2>{{Cita|Adang|pp.460}}</ref>. Secondo Hazm le falsificazioni sono proprio delle modifiche di carattere testuali che fanno differire il testo da quanto trasmesso inizialmente da [[Dio]]. Queste considerazioni sono inserite in un testo chiamato ''"La rivelazione delle modifiche apportate dagli ebrei e dai cristiani alla Torah e ai Vangeli"'', oggi andato perduto, ma poi inserite in un altro testo ''"Il libro della valutazione finale delle confessioni religiose, delle comunità religiose e delle sette"''(''"Kitāb al-Faṣl fī l-milal wa-l- ahwāʾ wa-l-niḥal"'' )<ref name=Adang2/>.
 
Si ebbe quindi la sperimentazione sul campo delle teorie "neorealiste" con la realizzazione di quartieri di grande valenza architettonica come il quartiere [[Tiburtino]] a [[Roma]] (capigruppo Ridolfi e Quaroni) o il quartiere [[Quartieri di Matera|Spine Bianche]] a [[Matera]] ([[Michele Valori]] e Carlo Aymonino) o il ''[[Villaggio del Sole]]'' a Vicenza; col [[Villaggio San Marco]] a [[Mestre]] si volle cercare di ricreare la tipica urbanistica veneziana in terraferma. Nello stesso tempo si ebbe l'intervento in cantiere di piccole imprese di [[artigianato|mano d'opera artigiana]] di limitata specializzazione professionale e con modesta industrializzazione.
All'interno di questi testi lo studioso delinea varie argomentazione: storiche, logiche e di conoscenza di fatti naturali-scientifici. Come prima '''prova storica''' riporta l'argomento storico: i Vangeli sono stati scritti nell'epoca in cui i cristiani erano [[Persecuzione dei cristiani nell'Impero romano|perseguitati]], per questo motivo non sarebbero stati in grado di conservare in maniera precisa il testo del messaggio di [[Gesù]]. Un'altra prova storica viene presa direttamente dalle dichiarazioni dei cristiani, che ritengono che i Vangeli siano stati scritti da quattro [[evangelista|uomini]]. Infine, viene presa ad esempio la tardiva [[Conversione religiosa|conversione]] di [[Costantino I|Costantino]], che non seguì mai la dottrina ufficiale della Chiesa sulla divinità di Cristo, ma invece la teoria di [[Arianesimo|Ario]] che sosteneva come Gesù fosse un uomo e un [[profeta]]<ref>{{Cita|Adang|pp.461-462}}</ref>. Soprattutto la lenta conversione di Costantino viene, poi, paragonata a quella fulminea delle tribù arabe, per mostrare, invece, come il testo del [[Corano]] sia evidentemente corretto. Conseguentemente viene portata la '''prova logica'''. Hazm, infatti, riteneva che l'unico strumento valido per conoscere il mondo fosse proprio la [[logica]], a partire dalle teorie di [[logica aristotelica|Aristotele]]. Basandosi su queste concezioni, il filosofo sostiene che la '''realtà derivi solo dai sensi''' e come Dio sia qualcosa di nettamente separato da quanto ha creato. Dopo aver posto le basi del suo ragionamento, sostiene che l'appellativo "vivente" non possa essere riferito a due entità composte da diversa materia. Questa è una rigorosa applicazione della logica aristotelica. Una ulteriore prova logica viene edotta dalla capacità propria di ogni essere umano di distinguere chiaramente e in maniera immediata il vero dal falso. Questi due poli, secondo l'interpretazione di Ibn Hazm dei testi di [[Aristotele]], non può essere distinta da quanto vediamo. Proprio per questo motivo lo studioso considera i Vangeli come testi falsi, che nemmeno resistono alla prova del senso comune, per cui da essi derivano anche false affermazioni su Dio e sul suo rapporto con il Creato. Come ulteriore esempio di questa '''incoerenza logica''' viene portata la [[Trinità]], considerata come un qualcosa di unico dai cristiani. Essa viene vista come un'incoerenza logica in quanto uno e tre non corrispondono<ref>{{Cita|Adang|pp.472-473}}</ref>. A partire dalla puntuale lettura dei Vangeli, Ibn Hazm critica anche la divinizzazione di Gesù considerato un semplice uomo e profeta. Ponendo anche che fosse un Dio, il filosofo accusa conseguentemente i cristiani di [[politeismo]], infatti, viene riportato un passaggio del [[Vangelo secondo Marco]] {{citazione biblica|E il Signore, dopo aver detto questo, fu preso salì in cielo e si sedette alla destra di Dio|Mr|16,19}} proprio come prova di questa teoria.
 
Questi due fatti uniti insieme generarono la caratteristica del cosiddetto ''[[Razionalismo italiano]] del secondo dopoguerra'', sempre in bilico tra [[tradizione]] e [[movimento Moderno|modernità]], tra interpretazione storica e norme [[Funzione (ingegneria)|funzionali]].
A conseguenza di queste teorie, il cristianesimo viene considerato da Ibn Hazm come una stolta [[idolatria]], proprio perchè in netta contraddizione con il senso comune. Infatti, secondo Ibn Hazm la percezione sensoriale è l'unico mezzo messo a disposizione dell'uomo per distinguere verità falsità. Tramite questo mezzo lo studioso analizza il materiale narrativo dei Vangeli e ne trova le incompatibilità con le leggi di natura e la logica della mente umana. Esse non possono nemmeno essere interpretate tramite metafore e allegorie, rifiutate dalla sua interpretazione. Ibn Hazm ritiene l'Islam come unica religione naturale ({{latino|religio naturalis}}), questo le conferisce la possibilità di correggere ogni altra fede o religione<ref>{{Cita|Adang|p.476}}</ref>.
 
== Le targhe in ceramica ==
====La salvezza e il peccato====
[[File:Formella INA-Casa Bologna.jpg|miniatura|Targa in ceramica del complesso INA-Casa nel [[quartiere San Donato]] di Bologna]]
Riguardo all'Islam, Ibn Hazm sviluppa una sua concezione della salvezza e del peccato all'interno del testo ''"Epistola concisa sulle vie della salvezza"'' (Risālat al-Talkhīṣ fī wujūh al-takhlā {{arabo|رسالة التلخيص في وجوه التخلي}}). All'interno di questo testo si trattano i seguenti temi divisi in capitoli: la '''categorizzazione dei peccati come peccati minori o gravi''', la definizione e le condizioni del pentimento, il principio dell'equilibrio tra azioni buone e cattive, il principio dell'espiazione sproporzionata delle azioni cattive attraverso le azioni buone e l'intercessione del [[Maometto|Profeta]]<ref>{{Cita|Adang|p.431}}</ref>. Interessante notare come i peccati principali ricordati da Ibn Hazm siano il [[politeismo]], stregoneria, omicidio, l'usurpazione dell'eredità degli orfani, la fuga dal campo di battaglia e la calunnia rivolta a ignare donne musulmane sposate, la menzogna, lo [[falsa testimonianza|spergiuro]] (shahādat al-zūr {{arabo|شهادة الزور}}), la mancanza di rispetto verso i genitori, mentire sul Profeta e esporre i propri genitori all'insulto insultando i progenitori di altre persone<ref>{{Cita|Adang|p.433}}</ref>. Questi peccati gravi non sempre sono citati all'interno del Corano, ma la loro individuazione arriva dalla vera fede, ciò sembrerebbe persino andare contro la filosofia [[Zahiriyya|zhayrita]] di cui Ibn Hazm era uno dei maestri. I peccati gravi sono difficilmente perdonabili da Allah, mentre i '''peccati minori sono sempre perdonati'''. A questo lungo elenco sono aggiunti circa altri 20 peccati gravi che portano il computo totale a 39 peccati gravi. All'interno di questo elenco non sono inseriti alcuni peccati che comunemente erano inseriti da altri maestri musulmani, come: [[sodomia]] (liwāṭ {{arabo|اللواط}}), il comportamento effeminato degli uomini (taḥannuth {{arabo|السلوك الانثوي للرجل}}), compreso il vestirsi di seta o d'oro, la creazione di immagini e il gioco d'azzardo. Allo stesso modo, non vengono menzionati i peccati tradizionalmente associati alle donne, come l'ostinazione. Insomma, come suggerito da Christian Lange nel libro di Adang, le omissioni dello studioso non suggeriscono esattamente un atteggiamento puritano da parte della comunità musulmana di al-Andalus, ma anzi la vita bohémien delle classi alto nobiliari musulmane in epoca medievale<ref>{{Cita|Adang|p.476}}</ref>.
Una singolare caratteristica del progetto fu quella di far apporre, su tutti gli edifici realizzati, una targa in ceramica [[Policromia|policroma]] (alcune delle quali realizzate da grandi artisti quali [[Alberto Burri]], [[Duilio Cambellotti]], [[Leoncillo Leonardi]], [[Tommaso Cascella]], [[Guerrino Tramonti]], [[Pietro De Laurentiis]], [[Piero Dorazio]], [[Wladimiro Tulli]]) che alludesse o al tema del progetto o, più in generale, al tema della casa come ''luogo felice''.
L'applicazione delle targhe sugli immobili, per le quali erano stabilite le misure, la posizione e i prezzi massimi, era una delle condizioni per il rilascio del certificato di collaudo.
 
== Dati e statistiche ==
Anche la questione del pentimento viene indagata dal filosofo. Come detto in precedenza, i peccati minori erano sempre perdonati, per questo motivo non richiedevano un pentimento vero e proprio, mentre i peccati gravi lo necessitavano. Vi sono comunque dei vincoli: Dio deve concedere il pentimento, deve derivare da un sentimento di sincero pentimento, infine, il pentimento è di tipi diversi in base al peccato commesso. Il pentimento del peccato più grave, cioè l'omicidio, può essere espiato o con la vendetta da parte dei parenti dell'ucciso o con la [[jihād]]<ref>{{Cita|Adang|pp.477-480}}</ref>.
I risultati del piano, come risultano dalle pubblicazioni in materia<ref>{{cita|Istituto Luigi Sturzo|p.186}}</ref>, rilevarono una grande vitalità ed impatto del medesimo sulla vita [[Economia|economica]] e [[società (sociologia)|sociale]] del paese. Infatti, solo pochi mesi dopo l'approvazione della legge, nell'estate del 1949, verrà aperto il primo cantiere dei 650 che risulteranno aperti nell'autunno dello stesso anno. Il ritmo di costruzione, reso possibile dalla struttura organizzativa Ina-Casa, sarà estremamente efficiente e, con l'entrata a regime, produrrà circa 2.800 [[unità abitativa|unità abitative]] a settimana, con la consegna, sempre settimanale, di circa 550 alloggi alle famiglie assegnatarie.
 
Nei primi sette anni di vita verranno investiti complessivamente 334 miliardi di lire per la costruzione di 735.000 vani, corrispondenti a 147.000 alloggi. Alla fine dei quattordici anni di durata del piano, i vani realizzati saranno in totale circa 2.000.000, per un complesso di 355.000 alloggi. Il ''Piano Ina-Casa'' alla sua scadenza avrà aperto 20.000 cantieri che porteranno, come era negli intenti dei [[legislatore|legislatori]], ad impiegare molta [[manodopera]] stabile: circa 41.000 lavoratori edili all'anno, costituenti un impiego pari al 10% delle giornate-operaio dell'epoca.
== Opere principali ==
* ''al-Kitāb al-muḥallā bi-l-athār'' libro giuridico e di regole.
* ''Risālat al-aḥkām fī uṣūl al-aḥkām''.
* ''Mukhtaṣar al-muḥallā li-Ibn Ḥazm''.
* ''Ṭawq al-ḥamāma'', in Italia [[Il collare della colomba]], Laterza, 1949, tradotto da [[Francesco Gabrieli]].
 
Ibn Ḥazm ha anche scritto una decina di trattati di medicina:
*''Al-akhlāq wa al-siyar fī mudawat al-nufūs'' (Morals and Right Conduct in the Healing of Souls")<ref>[http://www.muslimphilosophy.com/hazm/akhlaq/index.html In Pursuit of Virtue: (al-Akhlâq wa l-Siyar)]</ref>
*''Marātib al-ʿulūm'' ("Le categorie della scienza")
*''Al-Majalla''
*''Al-fasl fī al-milal wa al-aḥwāʾ wa al-niḥal'' (Libro della distinzione fra religioni e sette).<ref>{{Cita web |url=http://www.sunnah.org/history/Innovators/ibn_hazm.htm |titolo=Ibn Hazm |accesso=23 novembre 2008 |dataarchivio=8 aprile 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050408022529/http://sunnah.org/history/Innovators/ibn_hazm.htm |urlmorto=sì }}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|curatore=Paola Di Biagi|titolo= La grande ricostruzione. Il Piano Ina-Casa e l'Italia degli anni '50|editore=Donzelli|anno=2001|città=Roma|ISBN=8879896563|cid=Di Biagi}}
*{{Cita libro|titolo =Muslim writers on Judaism and the Hebrew Bible: from Ibn Rabban to Ibn Hazm|autore = Camilla Adang|curatore =|editore =E.J.Brill |città =Leiden|anno =1996 |lingua =inglese |capitolo = |ISBN =90-04-10034-2 |cid=Adang Muslim writers}}
* {{cita libro|curatore=Margherita Guccione, Maria Margarita Segarra Lagunes, Rosalia Vittorini|titolo= Guida ai quartieri romani Ina casa|anno=2002|editore=Gangemi|città=Roma|ISBN=978-88-492-0239-7}}
*{{Cita libro|titolo =Ibn Ḥazm of Cordoba: The Life and Works of a Controversial Thinker|titolotradotto = |titolooriginale = |autore = |curatore1=Camilla Adang|curatore2=Maribel Fierro|curatore3=Sabine Schmidtke|editore= E.J.Brill|città =Leiden |anno =2013|lingua =inglese |capitolo = |ISBN =978-90-04-23424-6|cid=Adang}}
* {{cita libro|curatore=Omar Ottonelli|titolo= Il piano Fanfani INA-Casa: una risposta ancora attuale|anno=2013|editore=Polistampa|città=Firenze|isbn= 978-88-596-1313-8}}
*{{Cita libro|titolo =Abenházam de Córdoba y su Historia crítica de las ideas religiosas|titolotradotto = |titolooriginale = |autore =Miguel Asín Palacios|wkautore=Miguel Asín Palacios|curatore = |editore =Academia de la Historia |città =Madrid|anno =1927-1932|lingua =spagnolo|capitolo = |ISBN =|cid=Palacios }}
* {{cita libro|curatore=Istituto Luigi Sturzo|titolo= Fanfani e la casa. Gli anni Cinquanta e il modello italiano di welfare state. Il piano INA-Casa|anno=2002|editore=Rubettino|città=Soveria Mannelli|cid=Istituto Luigi Sturzo}}
*{{Cita libro|titolo =Ibn Hazm et la polémique islamo-chrétienne dans l´histoire de l'Islam |titolotradotto = |titolooriginale = |autore =Abdelilah Ljamai |curatore = |editore =Brill|città =Leiden|anno =2003|lingua =francese|capitolo = |ISBN =90-04-12844-1|cid=Ljamai}}
* {{cita libro|curatore=Luigi Beretta Anguissola|titolo= I 14 anni del Piano INA-Casa|anno=1963|editore=Staderini|città=Roma|cid=Beretta}}
*{{Cita libro|titolo =The Zahiris, Their Doctrine and Their History: a contribution to the history of Islamic theology |titolotradotto = |titolooriginale=Die Zahiriten |autore =Ignaz Goldziher|curatore = |editore =E.J.Brill|città =Leiden|anno =1971|annooriginale=1883 |lingua =inglese|capitolo = |ISBN =|cid= }}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Parenti|titolo= Una esperienza di programmazione settoriale nell’edilizia: l’INA-casa|anno=1967|editore=Giuffrè|città=Roma|cid=Parenti}}
*{{Cita libro|titolo =Exegesis of Polemical Discourse: Ibn Hazm on Jewish and Christian Scriptures|titolotradotto = |titolooriginale = |autore =Theodore Pulcini|curatore = |editore =Oxford University Press|città =New York|anno =1998|lingua =inglese|capitolo = |ISBN =978-0788503962|cid= }}
* {{cita libro|autore=Lando Bortolotti|titolo= Storia della politica edilizia in Italia: proprietà, imprese edili e lavori pubblici dal Dopoguerra ad oggi (1919-1970)|anno=1978|editore=Editori Riuniti|città=Roma|cid=Bortolotti}}
*{{Cita libro|titolo = |titolotradotto = |titolooriginale = |autore = |curatore = |editore = |città = |anno = |lingua = |capitolo = |ISBN =|cid= }}
* {{cita libro|autore=Francesco Bartolini|titolo=Roma borghese. La casa e i ceti medi tra le due guerre|anno=2001|editore=Laterza|città=Roma|cid=Bartolini}}
*{{Cita libro|titolo = Il collare della colomba. Sull'amore e gli amanti|titolotradotto = |titolooriginale = طوق الحمامة|autore = Ibn Hazm|curatore = |traduttore= Francesco Gabrieli|editore =Laterza|città =Bari |anno =1949|lingua = |capitolo = |ISBN =|cid=Gabrieli}}
* {{cita libro|curatore1=Ugo De Servio|curatore2=Sandro Guerrieri|curatore3=Antonio Versori||titolo=La prima legislatura repubblicana. Continuità e discontinuità nell’azione delle istituzioni|anno=2004|editore=Laterza|città=Carocci|autore-capitolo=Pierluigi Nuti|capitolo=I piani dell’INA e quello di Fanfani|cid=Nuti}}
*{{Cita pubblicazione |lingua = es |autore = Paulina López Pita |url = http://e-spacio.uned.es/fez37/public/view/bibliuned:ETF21D81BF7-1FE5-0EF2-8DE0-F37817AE08C8 |titolo = «El collar de la paloma; tratado sobre el amor y los amantes». Espacio, tiempo y forma |serie = 3 |rivista = Historia medieval |numero = 12 |anno = 1999 |pp = 65-90 |issn = 0214-9745 |accesso = 9 aprile 2024|cid=Lopez Pita}}
* {{cita libro|curatore1=Ugo De Servio|curatore2=Sandro Guerrieri|curatore3=Antonio Versori||titolo=La prima legislatura repubblicana. Continuità e discontinuità nell’azione delle istituzioni|anno=2004|editore=Laterza|città=Carocci|autore-capitolo=Massiliano Cecioni|capitolo=Il dibattito parlamentare sull'INA-casa|cid=Cecioni}}
 
 
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