Rob Hall: differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Robert Edwin
|Cognome = Hall
|PostCognomeVirgola = detto '''Rob'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Christchurch
|GiornoMeseNascita = 14 gennaio
|AnnoNascita = 1961
|LuogoMorte = Everest
|GiornoMeseMorte = 11 maggio
|AnnoMorte = 1996
|Attività = alpinista
|Nazionalità = neozelandese
}} Perse la vita l'11 maggio 1996 durante la [[tragedia dell'Everest del 1996]] assieme a un'altra guida appartenente alla società da lui fondata, la ''Adventure Consultants'', e a due suoi clienti. Al momento della morte, Hall aveva appena completato la sua quinta ascensione alla vetta più alta del mondo.
== Biografia ==
Nono figlio di una famiglia [[Cattolicesimo|cattolica]] operaia di [[Christchurch]], in [[Nuova Zelanda]], Rob Hall cominciò la sua carriera alpinistica scalando le [[Alpi meridionali]]. Dopo aver salito nel 1980 la difficile cresta nord dell'[[Ama Dablam]], nel 1988 conobbe la guida di [[Auckland]] Gary Ball, che divenne il suo compagno di scalata e il suo migliore amico. In cerca di sponsor per finanziare la loro attività, i due decisero di scalare i ''[[Seven Summits]]'', le sette cime più alte di ogni continente, in soli sette mesi;<ref name="Krakauer">{{cita|Krakauer|pp. 50-54}}.</ref> cominciarono con l'Everest il 10 maggio 1990<ref>{{cita web|titolo=New Zealand Summiteers|url=http://www.everestsummiteersassociation.org/index.php?option=com_content&view=article&id=23:new-zealand|editore=Everest Summiteers Association|lingua=inglese|accesso=21 gennaio 2015|urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304115533/http://www.everestsummiteersassociation.org/index.php?option=com_content&view=article&id=23:new-zealand}}</ref> e terminarono con l'ascesa al [[monte Vinson]], in [[Antartide]], il 12 dicembre.
Dopo l'impresa, pensando che per mantenere visibilità e sponsor avrebbero dovuto tentare ascensioni sempre più spettacolari e rischiose, decisero di fondare una società di guide d'alta montagna, la ''Adventure Consultants''.<ref name="Krakauer" /> Fondata nel 1992, la società portò quell'anno sei clienti sulla vetta dell'Everest. Nell'ottobre del 1993 Ball morì di [[edema cerebrale]] sul [[Dhaulagiri I]], lasciando il solo Hall a continuare l'impresa commerciale. Fino al 1996 la ''Adventure Consultants'' riuscì a portare 39 persone sulla vetta del Pianeta, aumentando la fama di Hall, che, pur facendo pagare un altissimo prezzo per i suoi servizi, si vide arrivare richieste da ogni parte del mondo.<ref name=Krakauer />[[File:Mount Everest from Rombok Gompa, Tibet.jpg|thumb|Monte Everest dal Rombok Gompa, [[Tibet]]]]
=== La tragedia della primavera del 1996 sull'Everest ===
{{vedi anche|Tragedia dell'Everest del 1996}}
La spedizione dell<nowiki>'</nowiki>''Adventure consultants'' del 1996 sull'Everest era composta da tre guide e otto clienti; contemporaneamente, negli stessi giorni era presente sulla montagna un'altra spedizione commerciale, facente capo alla società ''Mountain madness'' di [[Scott Fischer]], anch'essa composta da tre guide e otto clienti. Entrambe le spedizioni contavano una decina di [[sherpa]]. Erano inoltre presenti sul posto altre spedizioni non commerciali.<ref>Per un elenco parziale delle spedizioni presenti sul posto si vedano le prime pagine del libro di Krakauer. {{cita|Krakauer|pp. 13-19}}</ref>
Il 10 maggio 1996, nel corso dell'ascensione alla vetta dal campo IV, l'affollamento e i fraintendimenti tra gli sherpa delle due spedizioni provocarono un enorme ingorgo nei pressi del passaggio più delicato, chiamato ''[[Hillary Step]]''; il fatto, unito alla scarsa preparazione di alcuni clienti, fece ritardare la salita a buona parte del gruppo, che fu colto da una tempesta durante la discesa.<ref>{{cita|Krakauer|pp. 203-261}}.</ref> Hall rimase attardato con uno dei clienti, un quarantaseienne di nome Doug Hansen; continuò a rimanere in contatto radio fino al termine del giorno successivo. Dodici giorni dopo il suo corpo fu ritrovato da un'altra spedizione nei pressi della cima sud.<ref>{{cita|Krakauer|pp. 257-269}}.</ref> Tra il 10 e l'11 maggio 1996 sulla vetta dell'Everest morirono complessivamente 9 persone.<ref>{{cita|Unsworth|p. 699}}.</ref>
== Trasposizione cinematografica ==
Nel 2015 è uscito il film [[Everest (film 2015)|''Everest'']], diretto da [[Baltasar Kormákur]], dove si narrano le vicende della [[tragedia dell'Everest del 1996]].<ref>[http://www.mymovies.it/film/2015/everest/ Everest] su Mymovies</ref>
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
*<cite id=Bukreev></cite>{{cita libro|cognome=Bukreev|nome=Anatolij|cognome2=De Walt|nome2=G. Weston|titolo=Everest 1996. Cronaca di un salvataggio impossibile|anno=2012|editore=CDA & VIVALDA|id=ISBN 978-8874801640|cid=Bukreev}}
*<cite id=Gammelgaard></cite>{{cita libro|cognome=Gammelgaard|nome=Lene|titolo=Il mio Everest. La donna che è sopravvissuta alla tragedia di “Aria sottile”|anno=2000|editore=Piemme|id=ISBN 978-8838449383|cid=Gammelgaard}}
*<cite id=Krakauer></cite>{{cita libro|cognome=Krakauer|nome=Jon|wkautore=Jon Krakauer|titolo=[[Aria sottile]]|anno=1998|editore=Corbaccio|id=ISBN 88-7972-268-9|cid=Krakauer}}
*<cite id=Unsworth></cite>{{cita libro|cognome=Unsworth|nome=Walt|titolo=Everest: the mountaineering history|anno=2000|editore=The Mountaineers Books|lingua=inglese|id=ISBN 978-0-89886-670-4|cid=Unsworth}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{controllo di autorità}}
{{Portale|alpinismo|biografie}}
[[Categoria:Alpinisti morti in scalata]]
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