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Il termine '''vocoder,''' che nasce dalla contrazione dei termini [[lingua inglese|inglesi]] ''voice'' e ''encoder''; indica il dispositivo elettronico o [[programma (informatica)|programma]] capace di [[codifica]]re un qualsiasi [[segnale (fisica)|segnale]] [[audio]] attraverso i parametri di un [[modello matematico]].
 
== Caratteristiche tecniche ==
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=== Storia del ''vocoder'' come codifica vocale ===
==== Vocoder analogici ====
Il vocoder ha lo scopo di elaborare le caratteristiche di un segnale acustico, detto ''[[Onda portante|portante]]'', mediante il comportamento dinamico di un secondo segnale acustico, detto ''[[modulante]]''. La maggior parte dei sistemi vocoder analogici usa un determinato numero di canali di frequenza, ognuno impiegante un filtro passa-banda, a copertura della gamma audio da trattare. Ogni canale analizza le varie frequenze del segnale modulante, che risulteranno di intensità differenti nei vari canali, ed i valori ottenuti sono utilizzati per modulare in ampiezza la corrispondente frequenza sul segnale portante. Così, se il segnale modulante in quel momento presenta un picco di ampiezza a 200Hz200 Hz, il segnale portante verrà modificato per esaltare la sua porzione attorno a 200Hz200 Hz; allo stesso modo, una [[Formante (acustica)|formante]] vocale sul segnale modulante verrà prima scomposta nelle sue frequenze componenti, e quindi utilizzata per variare lo spettro del segnale portante sul medesimo modello, come se a ''parlare'' fosse il segnale portante invece della voce umana.
 
Il risultato è un linguaggio riconoscibile, sebbene con un ''sound'' "meccanico". Spesso i vocoder includono un secondo sistema per generare dei suoni non vocali, grazie all'uso di ''noise generator'' (generatori di rumore) al posto della frequenza fondamentale.
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Nelle applicazioni musicali, una sorgente sonora musicale è data dal ''carrier'', come ad esempio l'utilizzo del suono di un [[sintetizzatore]] come input del bank del filtro, una tecnica che divenne popolare negli anni settanta del novecento. Nel [[1970]], i pionieri della musica elettronica [[Wendy Carlos]] e [[Robert Moog]] svilupparono uno dei primi veri vocoder musicali. Un dispositivo a 10 bande ispirato ai disegni di Homer Dudley, fu chiamato inizialmente ''spettro encoder-decoder'', e più tardi semplicemente ''vocoder''. Il segnale ''carrier'' proveniva da un sintetizzatore modulare Moog, e il ''modulator'' da un [[microfono]] collegato ad un input. L'output di questo vocoder era abbastanza intuitivo, ma dipendeva in particolare dall'articolazione del linguaggio. Più tardi vocoder più avanzati usavano un filtro ''passa-alto'' per rilasciare un "sibilo" attraverso il microfono; ciò discosta il dispositivo dalla sua originale applicazione di ''codificatore di discorsi'', ma rende molto più chiaro l'effetto di "''sintetizzatore parlante''".
 
Il vocoder di Carlos e di Moog venne impiegato in diverse incisioni, inclusa la colonna sonora del film ''[[Arancia meccanica (film)|Arancia meccanica]]'' di [[Stanley Kubrick]], in cui il vocoder cantava la parte vocale della "Nona Sinfonia" di [[Beethoven]]. Nella colonna sonora è presente anche un brano chiamato "Timesteps", in cui figura il vocoder in due tempi. Inizialmente, "Timesteps" fu inteso come una mera introduzione di vocoder per il "timido ascoltatore", ma Kubrick scelse di includere il pezzo nella colonna sonora.<br />

Il primo album rock ad includere un vocoder fu ''The Electric Lucifer'' di [[Bruce Haack]] del [[1970]], seguìto diversi anni dopo dall'album ''Autobahn'' del gruppo tedesco [[Kraftwerk]] ([[1974]]) e [[On the Road Again (Rockets)|On The Road Again]] (1978) del gruppo francese [[Rockets]]. Fra le altre canzoni che per prime utilizzarono il vocoder vi fu ''The Raven''<ref>{{Cita web|url = https://www.youtube.com/watch?v=N3fHbjOsSaE|titolo = The Raven (1987 Remix).|data = 31 agosto 2018|accesso = 21 febbraio 2021}}</ref>, dell'album ''[[Tales of Mystery and Imagination - Edgar Allan Poe]]'' del gruppo [[progressive rock]] [[The Alan Parsons Project]] ([[1976]]); il vocoder compare anche in successivi album di Alan Parsons come [[I Robot]]. Nel 1977 [[Giorgio Moroder]] lo usa in ''From Here to Eternity'', mentre i [[Pink Floyd]] lo usano nella traccia Sheep dell'album ''[[Animals (Pink Floyd)|Animals]]''; Anche grazie al successo discografico di [[Alan Parsons]], il vocoder tornò sulla scena della [[musica pop]] alla fine degli ''anni '70'' del novecento, ad esempio, nelle registrazioni [[disco music]]. [[Jeff Lynne]] dell'[[Electric Light Orchestra]] lo usò in alcuni album come ''[[Time]]'' (usando il vocoder Roland VP-330 Plus Mkl). I [[Cynic]] sono uno dei primi gruppi ad utilizzare il Vocoder nel genere [[Death metal]].
 
Dagli anni novanta in poi i [[Daft Punk]] sono senza dubbio gli artisti che più hanno usato il vocoder, o che quantomeno hanno reso noto il suo suono al grandissimo pubblico. In particolare il suono del vocoder è diventato la cifra stilistica più indicativa del duo elettronico francese. Anche gli [[Eiffel 65]] hanno usato il vocoder per i loro singoli di più grande successo, su tutti [[Blue (Da Ba Dee)]].
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
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* [[I Robot]]
* [[The Alan Parsons Project]]
 
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* {{cita web|http://experimentalistsanonymous.com/diy/Schematics/OOP%20Japanese%20Electronics%20Book/|Schemi elettrici di un esempio di vocoder analogico}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|musica}}