Felice Andreis: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Di antica famiglia nobile, agli inizi della [[prima guerra mondiale]] si trasferì dalla natìa [[Torino]] a [[Sanremo]], dove frequentò le scuole fino alla terza ginnasio. Dopo la guerra, ritornato a Torino, terminò il liceo e si iscrisse alla facoltà di [[chimica]], in cui si laureò nel 1929.<ref name=siusa>{{Cita web|url=https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=268|titolo=Andreis Felice|sito=Sistema informativo unificato per le soprintendenze archivistiche|accesso=20 ottobre 2023}}</ref> Successivamente frequentò il corso allievi ufficiali a [[Bra]] e, come sottotenente di artiglieria da campo, fu assegnato al V Reggimento a [[Venaria Reale]].<ref name=siusa/> Appassionato di fotografia sin dalla giovane età, nel 1932 prese parte alla quinta Esposizione di fotografia alpina del [[Club Alpino Italiano|CAI]] di Torino.<ref name=arte>{{Cita|Crispolti, Mazzanti, Quattrocchi 2006|pp. 352-353.}}</ref> Nel 1933 si trasferì in [[Maremma]] per condurre la tenuta di [[San Donato (Orbetello)|San Donato]] ({{formatnum:1800}} ettari) che allora faceva parte delle "Aziende agricole maremmane", società torinese di cui era dirigente; ebbe inizio così il suo lungo rapporto con questa terra, che lo vide fotografo e documentatore di avvenimenti importanti, soprattutto legati alla civiltà rurale, alle bonifiche e al lavoro manuale.<ref name=siusa/><ref name=arte/> Fu anche coinvolto egli stesso nelle operazioni di bonifica, realizzando la diga di Poggio Perotto (1934-1938) sul torrente Serra, che divenne uno
Nel 1939 si sposò con Angelica Barabesi, nipote del bibliografo Raffaello Barabesi, e si stabilì a [[Giannella]], nel comune di [[Orbetello]].<ref name=siusa/> Qui frequentò le personalità di rilievo della zona, fra cui [[Guelfo Civinini]], [[Corrado Alvaro]], [[Giannalisa Gianzana]] con il marito [[Luigi Barzini (1908-1984)|Luigi Barzini]], la famiglia Ponticelli, la famiglia Deram, la famiglia Vaccarino.<ref name=siusa/> Al contempo, ebbe contatti frequenti con i Camera Club statunitensi, esponendo le sue fotografie negli Stati Uniti e nelle principali esposizioni europee.<ref name=arte/>
Scrive Giovanna Ginex che «Andreis sceglie i tagli e le inquadrature della fotografia artistica, secondo stilemi aggiornatissimi e internazionali che derivano dalla fotografia modernista di [[
Nel 1935 acquistò una [[Leica]], iniziando a realizzare anche opere audiovisive, tra cui un documentario sulle bonifiche per l'[[Istituto Luce]], presentato tre anni dopo all'[[Accademia dei Georgofili]].<ref name=arte/>
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* {{Cita libro|autore=[[Enrico Crispolti]]|autore2=Anna Mazzanti|autore3=Luca Quattrocchi|titolo=Arte in Maremma nella prima metà del Novecento|città=Milano|editore=Silvana Editoriale|anno=2006|cid=Crispolti, Mazzanti, Quattrocchi 2006}}
=== Filmografia ===
* Edo Galli, ''Il tempo delle bonifiche. La Maremma, il barone, l'Africa. Felice Andreis documentarista'', documentario, durata 15', 1996.
* Claudio Longobardi, ''Il barone fotografo'', documentario, durata 8’, 2008.
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