Felice Andreis: differenze tra le versioni
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←Nuova pagina: {{Bio |Nome = Felice |Cognome = Andreis |Sesso = M |LuogoNascita = Torino |GiornoMeseNascita = 21 giugno |AnnoNascita = 1907 |LuogoMorte = Giuncarico |GiornoMeseMorte =... |
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|AnnoMorte = 2015
|Epoca = 1900
|Attività =
|Attività2 =
|Nazionalità = italiano
}}
== Biografia ==
Di antica famiglia nobile, agli inizi della [[prima guerra mondiale]] si trasferì dalla natìa [[Torino]] a [[Sanremo]], dove frequentò le scuole fino alla terza ginnasio. Dopo la guerra, ritornato a Torino, terminò il liceo e si iscrisse alla facoltà di [[chimica]], in cui si laureò nel
Nel
Scrive Giovanna Ginex che «Andreis sceglie i tagli e le inquadrature della fotografia artistica, secondo stilemi aggiornatissimi e internazionali che derivano dalla fotografia modernista di [[bauhaus]] passando per l'opera e le teorie fotografiche di [[László Moholy-Nagy|Moholy-Nagy]]».<ref name=arte/> Quasi tutte le fotografie dei primi anni trenta erano scattate con obiettivo [[Voigtländer]] con lastre 6x9 e stampate presso lo studio Tirone di Torino.<ref name=arte/> Nel 1934 espose in [[Belgio]] al XIII Salon dell'Association belge de photographie et cinematographie di [[Bruxelles]] e al Salon international de photographie di [[Spa (Belgio)|Spa]].<ref name=arte/> Molti dei suoi scatti vennero pubblicati regolarmente sulla testata dell{{'}}''American Annual of Photography''.<ref name=arte/>
Nel 1935 acquistò una [[Leica]], iniziando a realizzare anche opere audiovisive, tra cui un documentario sulle bonifiche per l'[[Istituto Luce]], presentato tre anni dopo all'[[Accademia dei Georgofili]].<ref name=arte/>
Fino al 1948, esclusi gli intervalli della guerra, rimase in Maremma e poi si trasferì in [[Sudafrica]] dove aveva comprato una fattoria. Nella sua azienda piantò {{formatnum:20000}} ulivi e negli anni cinquanta vi installò un [[frantoio]].<ref name=siusa/> Nel 1975 lasciò il Sudafrica per tornare in Maremma, nella tenuta di Poggio Cavallino, tra [[Giuncarico]] e [[Ribolla]].<ref name=siusa/> Morì il 7 marzo 2015 all'età di centosette anni.<ref name=siusa/>
== Archivio ==
Nella sua lunghissima e mai interrotta attività di fotoamatore, il barone Felice Andreis<ref name=":0">{{Cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=9052|titolo=Fondo Andreis Felice|sito=Sistema informativo unificato per le soprintendenze archivistiche|accesso=6 luglio 2018}}</ref> ha accumulato moltissimo materiale di carattere fotografico, relativo sia all'ambito personale che professionale. Nell'archivio sono presenti circa {{formatnum:15000}} tra negativi e fotografie (lastre, diapositive, stampe) conservate in sette album e in scatole di cartone, alcuni fascicoli di documenti amministrativi relativi alla tenuta di San Donato; è presente anche un fondo librario. Tale materiale è attualmente custodito nella residenza di Poggio Cavallino; una parte dell'archivio andò perduto durante il secondo conflitto mondiale quando, a causa dei [[bombardamenti di Torino]], sia la casa di [[Corso Vittorio Emanuele II (Torino)|corso Vittorio Emanuele]] che la villa in collina furono danneggiate. La documentazione più antica risale al 1916<ref name=":0" />.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Carlo Bonazza
* {{Cita libro|autore=[[Enrico Crispolti]]
=== Filmografia ===
* Edo Galli, ''Il tempo delle bonifiche. La Maremma, il barone, l'Africa. Felice Andreis documentarista'', documentario, durata 15', 1996.
* Claudio Longobardi, ''Il barone fotografo'', documentario, durata 8’, 2008.
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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