Mathieu Criaerd: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
[[File:Château de Versailles, appartement du Dauphin, bibliothèque, commode, Mathieu Criaerd.jpg|thumb|Comò firmato Criaerd per il gabinetto interno del Delfino alla [[Reggia di Versailles]], nel [[1748]]]]
Stabilitosi a [[Parigi]], Criaerd
Dato che collaborò per molti anni con [[Jean-François Oeben]] e soprattutto per i [[Pierre Migeon IV|Migeon]], molte delle sue opere non gli sono state ancora attribuite, perché non sono riconosciute, in quanto sia Oeben sia Migeon erano non solo ebanisti, ma anche mercanti di [[mobile (arredamento)|mobili]], e stampigliavano i loro pezzi con la loro sigla.<ref name="le muse" /> Per lo stesso motivo Criaerd durante la sua carriera non raggiunse quella grande popolarità e fama, di cui gode invece oggi.<ref name="le muse" />
I suoi mobili si caratterizzarono per le grandi dimensioni, per le ricche decorazioni, ma la grazia quasi aerea dei temi, sia nei pannelli d'intarsio floreale sia nei bronzi, compensa la profusione dell'ornamento.<ref name="le muse" />
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Il suo lavoro più noto risulta essere un cassettone del [[1750]] circa, a due cassetti, attualmente nella Collezione Camoin a Parigi.<ref name="le muse" />
Criaerd realizzò anche numerosi mobili di minima mole, molto eleganti e relativamente semplici, come la ''table de nuit''
== Opere ==
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*{{Cita libro | autore=Pierre Verlet | titolo=Les Ébénistes du XVIII Siècle Français | anno=1963 | lingua=fr}}
*{{Cita libro | autore=Pierre Verlet| autore2=Penelope Hunter-Stiebel
| titolo=French Furniture of the Eighteenth Century| url=https://archive.org/details/frenchfurnitureo0000verl| anno=1991 | lingua=en}}
== Voci correlate ==
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