Debba: differenze tra le versioni
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'''Debba''' è una [[
Il 16 maggio 2024 sono entrati in funzione gli argini aggiuntivi per arginare il rischio alluvionate della città di Vicenza.
== Geografia ==
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Verso la fine dell'Ottocento il conte Roi fece costruire anche alcune case popolari per gli operai e il Comune di Vicenza prolungò l'acquedotto urbano, collocando al centro del paese una fontanella pubblica.
Nel 1906 lo stabilimento passò in proprietà alla ditta Carugati & C., con il nome di "Linificio e Canapificio Nazionale"; nel 1927 però venne chiuso, a causa della mancanza di materiale grezzo che, provenendo quasi tutto dall'estero, era stato bloccato in nome dell'[[autarchia]] dal [[regime fascista]]. Nel 1928, acquistato dall'imprenditore trevigiano Dal Prà, riprese l'attività come cotonificio; nel 1935 divenne parte del gruppo tessile dell'imprenditore Domenico Rossi e continuò la sua storia con il nome di "Cotorossi".
Chiuso per motivi di sicurezza durante la seconda guerra mondiale, riprese la sua attività negli anni cinquanta, dando lavoro a circa 750 operai e operaie, con positivi riflessi di ordine sociale ed economico innanzitutto sul paese di Debba. Nei decenni successivi, però, il [[settore tessile]] entrò dappertutto in crisi e nel biennio 1983-84 il personale venne trasferito nello stabilimento di [[Porta Monte]], all'inizio della Riviera Berica<ref>Francesco Pulin e Maria Grazia Stocchiero in {{cita|Debba, 1992|pp. 35-42}}</ref>.
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[[File:Vicenza - frazione Debba - chiesa di San Gaetano.jpg|thumb|Chiesa parrocchiale di San Gaetano]]
;Chiesa parrocchiale di San Gaetano
Fu costruita tra il 1922 e il 1924 su progetto dell'architetto [[Ferruccio Chemello]] su un terreno donato da Maria Fogazzaro, figlia di [[Antonio Fogazzaro|Antonio]], e con l'aiuto degli operai dello stabilimento.
È in stile neo romanico lombardesco, con tetto a capanna. Un piccolo [[rosone]] a vetri colorati sovrasta il [[Portale (architettura)|portale]] della facciata, sorretto da colonne in pietra bianca; un cornicione in stile neo-gotico dà rilievo agli spioventi della facciata. L'interno mantiene l'atmosfera di una chiesa di villaggio; sopra l'altare maggiore il tabernacolo è realizzato in marmi policromi<ref>''All'ombra del campanile. La diocesi di Vicenza e le sue parrocchie, un patrimonio di storia e arte'', vol. 1, Vicenza, La Voce dei Berici, 2010, pp. 30-31</ref>.
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