Discussione:Storia d'Italia/Sandbox: differenze tra le versioni
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[[File:Map of downtown Rome during the Roman Empire large.png|thumb|300px|left|Il centro di Roma al tempo dell'[[Impero Romano]]]]
L'ascesa di [[
Per tutto il primo secolo continua l'accrescimento territoriale dell'impero, sotto le dinastie dei [[dinastia Giulio-Claudia|Giulio-Claudii]], e dei [[Dinastia dei Flavi|Flavi]]. Sotto [[Traiano]], con la conquista della [[Dacia (storia)|Dacia]] e di nuovi territori in Oriente, l'impero raggiunge la sua massima espansione. Sotto la [[dinastia degli Antonini]] si ha un periodo di pace e prosperità, sebbene verso la fine comincia ad essere sempre più pressante il compito di difendere i confini dell'impero dalla pressione dei nemici esterni.
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Con la [[Tetrarchia]] voluta da [[Diocleziano]] inizia la divisione dell'impero e vengono sviluppate profonde riforme nel tentativo di fissare lo status quo. Roma perde il suo ruolo di sede imperiale a favore di metropoli più vicine alle frontiere da difendere. Viene fondata da [[Costantino I]] sul sito della città di [[Bisanzio]] la "Nuova Roma", [[Costantinopoli]].
La progressiva adozione della [[religione cristiana]] (che di converso si istituzionalizza a contatto con lo Stato romano, assumendone tratti organizzativi e alcuni modelli iconografici) avviata da Costantino ([[306]]-[[337]]), si conclude, dopo periodi di oscillazione tra scelte protoereticali ([[Costanzo II]],337-[[361]]) e tentativi di restaurazione dei culti tradizionali, mediante l'organizzazione di un'istituzione ecclesiale parallela a quella cristiana ([[
Nel successivo [[IV secolo]] il cristianesimo diviene progressivamente l'unica religione e gli imperatori sono costretti ad accettare lo stanziamento dei barbari nei territori dell'impero, cercando di farne degli alleati.
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===L'epoca giolittiana===
{{vedi anche|Età giolittiana}}
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Come neo-presidente del Consiglio si trovò a dover affrontare, prima di tutto, l'ondata di diffuso malcontento che la politica [[Francesco Crispi|Crispina]] aveva provocato con l'aumento dei prezzi. Ed è con questo primo confronto con le parti sociali che si evidenziò la ventata di novità che Giolitti portò nel panorama politico a cavallo tra il [[XIX secolo|XIX]] ed il [[XX secolo]]. Non più [[repressione]] autoritaria, bensì accettazione delle proteste e quindi degli scioperi, purché non violenti né politici, con lo scopo (riuscito) di portare i socialisti nell'arco parlamentare.
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