Augusto Guidini: differenze tra le versioni
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{{W|Architetti|settembre 2012}} 
{{Bio 
|Nome = Augusto 
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|Attività = architetto 
|Attività2 = urbanista 
|Epoca = 1800 
|Epoca2 = 1900 
|Nazionalità = svizzero 
|PostNazionalità = , membro della commissione conservatrice monumenti di Milano e della commissione delle belle Arti e Antichità, sovrintendente ai restauri della [[Basilica di Sant'Ambrogio]] e membro della giuria per la nuova facciata del [[Duomo di Milano]] nel 1886<ref name="EnciclopediaTreccan">Enciclopedia Treccani/Augusto Guidini</ref> 
|Immagine = Augusto Guidini.jpg 
}} 
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=== Gli anni a Milano === 
Dopo [[Firenze]], [[Milano]] in trasformazione durante gli anni Settanta del sec. XIX fornì al G. occasioni di inserimento professionale attraverso l'allora dominante figura dell'ingegner G. Mengoni, che lo chiamò presso di sé sin dal 1875 come collaboratore nella realizzazione della [[Galleria Vittorio Emanuele II]] a Milano. 
Il Guidini fu continuatore dei progetti per il completamento della piazza del Duomo, dopo la prematura e tragica morte del Mengoni nel 1877: poco dopo, assunta la [[cittadinanza]] italiana, pur mantenendo quella elvetica, aprì uno studio professionale  
Entrò a far parte della Commissione conservatrice dei monumenti di Milano e provincia: si occupò del [[Duomo di Monza]], del [[Castello di Trezzo sull'Adda]] e dell'[[Abbazia di Chiaravalle]] Milanese. Sovrintese poi a interventi di restauro nella [[Basilica di Sant'Ambrogio]] e nella cappella dell'Addolorata della [[Chiesa di San Satiro]], a  
Fece parte della giuria per la nuova facciata del [[Duomo di Milano]] nel 1886. Si interessò del volto architettonico della via Dante e sempre per il centro della città redasse numerose proposte urbanistiche. Il suo piano di sistemazione della piazza del Duomo prevedeva la manomissione della facciata neoclassica del palazzo reale di [[Giuseppe Piermarini]]. 
Diventò socio onorario dell'[[Accademia di Belle Arti di Brera]] e poi membro della Commissione delle belle arti e antichità, a testimonianza del suo crescente successo. Fu anche membro, per lungo tempo, della Commissione federale elvetica delle belle arti. 
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=== I progetti privati === 
Contemporaneamente esordì anche come progettista privato. Curò infatti la progettazione di numerose ville per membri dell'aristocrazia e per personaggi altolocati sui laghi lombardi. Lasciò interventi in ville a [[Pallanza]] (Villa Orsetti poi [[Villa Taranto]] per il colonnello [[Neil Mc Eacharn]] e [[Villa Scagliola]]), [[Baveno]] ([[Villa Della Casa]] per l'imprenditore ticinese [[Nicola Della Casa]]) e [[Stresa]] (Villa Ducale o [[Palazzo Bolongaro]]) sul Verbano, a [[Cadenabbia]] sul [[Lago di Como|Lario]] e a [[Lugano]]. 
Villa Orsetti, poi Taranto, a [[Pallanza]] (1875-80) diventerà in seguito famosa per il parco; ma resero ancor più noto il Guidini la cosiddetta Villa Ducale, trasformazione e ampliamento del palazzo Bolongaro a Stresa per [[Maria Elisabetta di Sassonia]]-Coburgo e Gotha, duchessa di Genova e madre della regina [[Margherita di Savoia]] (1880 circa), e poco discosto la residenza di [[Tommaso di Savoia-Genova|Tommaso di Savoia]] duca di Genova, fratello di Margherita e zio del futuro [[Vittorio Emanuele III]], oggi scomparsa. Ciò gli valse il titolo di "architetto onorario della duchessa di Genova". Sua anche la [[villa Ashburner]], detta villa Scagliola, a [[Pallanza]] (1880 circa), con richiami stilistici alla francese. A lui si deve anche assegnare [[Villa Della Casa]] a [[Baveno]] eretta per l'imprenditore ticinese [[Nicola Della Casa]], ultimata nel 1880. A [[Cadenabbia]] sul Lario progettò la villa Maria. Egli curò ugualmente i progetti per un villino per il conte [[Orsetti]] a [[Caprezzo]] e per una villa a [[Napoli]] per  
=== I concorsi pubblici === 
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=== Urbanista === 
Nei primi anni del Novecento si interessò a problemi urbanistici. Molti progetti di disegno urbano del Guidini furono però proposte senza esito. 
Dapprima si occupò di ipotesi di riforma urbanistica dell'area centrale di [[Milano]] (1909) con tre proposte riguardanti un nuovo quartiere a sud adiacente alla piazza del Duomo. Anche l'area intorno al corso Vittorio Emanuele fu oggetto di un piano viario per una zona nevralgica di  
Ben più interessanti, i progetti di piani regolatori che tra il 1910 e il 1911 redasse per la ricostruzione di Messina e per Montevideo in Uruguay. 
L'idea di redigere un piano regolatore per Messina, distrutta dal sisma del 1908, {{chiarire|venne dopo aver soggiornato per tre mesi n 
=== Il soggiorno in Uruguay === 
All'inizio del 1909, su invito del governo uruguaiano, si recò a [[Montevideo]], dove vivevano due suoi fratelli, e vi restò per lunghi soggiorni che ebbero termine nel 1914. 
L'episodio centrale di questo periodo dell'attività del Guidini in America meridionale fu la stesura del piano regolatore di  
Per Montevideo redasse altri imponenti progetti. Nel 1909 propose un impegnativo progetto per donare nuovo aspetto alla capitale e perseguire il recupero della dignità urbana con un riadeguamento a funzioni moderne dell'antico cuore degradato di Montevideo. Ultimo episodio di questa stagione americana fu la partecipazione al concorso internazionale per il palazzo del governo a Montevideo. In questa occasione stese un progetto in coppia con G. Sommaruga, riportando il quarto premio. 
=== Opere in patria === 
In [[Svizzera]] svolse una intensa attività professionale per committenti pubblici e privati a [[Lugano]]. 
Tra il 1889 e il 1890 il G. intervenne nella [[villa Merlina]], che venne da lui trasformata nel prestigioso grand hôtel Splendide sul lungolago, seguendo gli stilemi alla francese dell'edilizia alberghiera corrente. Negli stessi anni realizzò [[palazzo Piccoli]], anch'esso trasformato in albergo, oggi hôtel Beha. Nel 1900 vinse il concorso federale per la realizzazione del Palazzo cantonale degli Studi di  
=== Morte === 
Augusto Guidini morì a Milano il 25  
== Note == 
<references /> 
== Altri progetti == 
{{interprogetto}} 
== Collegamenti esterni == 
* [https://www.olmocerri.ch/larchitetto-augusto-guidini/ Architetto Augusto Guidini, il castello della memoria], documentario di Olmo Cerri (RSI, Célestes Images, 2022){{Collegamenti esterni}} 
{{Controllo di autorità}} 
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