Ofioliti: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|la montagna delle Alpi Cozie|Roccia Verde (Alpi Cozie)|Roccia verde}}[[File:Pillow lava in-situ.JPG|thumb|Basalti a cuscino serpentinizzati.]]
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[[File:Pillow lava in-situ.JPG|thumb|Basalti a cuscino serpentinizzati.]]
[[File:Gros Morne moho.jpg|thumb|Ofiolite [[Ordoviciano|ordoviciana]] nel [[Gros Morne National Park]], [[Terranova]].]]
Le '''Ofioliti''' sono sezioni di [[crosta oceanica]] e del sottostante mantello che sono state sollevate o sovrapposte alla [[crosta continentale|crosta ]] oceanica fino ad affiorare.
 
Il nome ofiolite, dal [[lingua greca|greco]] ὄφις= ''serpente'' e λίθος = ''roccia'', letteralmente ''roccia serpente'', è dovuto alla loro caratteristica colorazione verdognola, che ricorda la pelle di molti rettili. Le ofioliti sono conosciute nel lessico popolare con il termine di '''rocce verdi''' o '''pietre verdi'''.
Le ofioliti sono conosciute nel lessico popolare con il termine di '''rocce verdi''' o '''pietre verdi'''.
 
Il termine ofiolite è stato usato per la prima volta, da [[Alexandre Brongniart]] nel [[1813]]<ref>Brongniart, A. (1813) "Essai de classification mineralogique des roches melanges" ''Journal des Mines,'' v. XXXIV, 190-199.</ref> in riferimento ad un gruppo di rocce verdi ([[serpentino|serpentiniti]] e [[diabase|diabasi]]) delle [[Alpi]]. Successivamente il concetto fu ampliato da G. Steinmann ([[1907]]), che alla [[serpentinite]] associò [[basalto|basalti]] a [[lava a cuscino|cuscino]] e [[selce]] contenente resti fossili di [[radiolari]], di frequente rilievo nelle [[Alpi Orientali]]<ref>G. Steinmann (1907), Alpen und Apennin. ''Monatsber. Deut. Geol. Ges.'', '''59''' (8-9), 117-185.</ref>.
Successivamente il concetto fu ampliato da G. Steinmann ([[1907]]), che alla serpentinite associò [[basalto|basalti]] a [[lava a cuscino|cuscino]] e [[selce]] contenente resti fossili di [[radiolari]], di frequente rilievo nelle [[Alpi Orientali]]<ref>G. Steinmann (1907), Alpen und Apennin. ''Monatsber. Deut. Geol. Ges.'', '''59''' (8-9), 117-185.</ref>.
 
L'interesse per le ofioliti crebbe a partire dai primi [[anni 1960|anni sessanta]] con la scoperta che questa sequenza di rocce era simile a quella che si ritrova sui [[crosta oceanica|fondali oceanici]] in [[Espansione del fondale oceanico|espansione]]. Questa scoperta era legata da un lato all'osservazione delle [[magnetostratigrafia|bande magnetiche]], parallele alla [[dorsale oceanica|dorsale medio-atlantica]], con polarità inversa fra loro, nelle rocce del fondo oceanico, interpretata nel 1963 come la prova dell'espansione del fondo oceanico;<ref>Vine F.J. and Matthews D.H. (1963) "Magnetic anomalies over ocean ridges", ''Nature'' '''199''', 947-949</ref> e dall'altro all'osservazione di un complesso di filoni stratificati all'interno delle ofioliti di [[Troodos]] ([[Cipro]]), che doveva essere stato generato dall'intrusione di nuovo magma, dato che non rimanevano tracce di rocce di contenimento più vecchie<ref>Gass, I.G. (1968) "Is the Troodos massif of Cyprus a fragment of Mesozoic ocean floor?" ''Nature'', '''220''', 39-42.</ref>.
Questa scoperta era legata da un lato all'osservazione delle [[magnetostratigrafia|bande magnetiche]], parallele alla [[dorsale oceanica|dorsale medio-atlantica]], con polarità inversa fra loro, nelle rocce del fondo oceanico, interpretata nel 1963 come la prova dell'espansione del fondo oceanico;<ref>Vine F.J. and Matthews D.H. (1963) "Magnetic anomalies over ocean ridges", ''Nature'' '''199''', 947-949</ref> e
dall'altro all'osservazione di un complesso di filoni stratificati all'interno delle ofioliti di [[Troodos]] ([[Cipro]]), che doveva essere stato generato dall'intrusione di nuovo magma, dato che non rimanevano tracce di rocce di contenimento più vecchie <ref>Gass, I.G. (1968) "Is the Troodos massif of Cyprus a fragment of Mesozoic ocean floor?" ''Nature', '''220''', 39-42.</ref>.
 
Nel 1971 Moores e Vine conclusero che il complesso di Troodos poteva essere stato formato solo da un processo di espansione del fondo oceanico come proposto nel [[1963]].<ref>Moores E.M. and Vine, F.J. (1971) "The Troodos massif, Cyprus, and other ophiolites as oceanic crust: Evaluation and implications" ''Philosophical Transactions of the Royal Society of London,'' '''268A''', 443-466.</ref> Così è stata universalmente accettata l'interpretazione che le ofioliti siano parti di crosta oceanica tettonicamente portate in superficie.
 
La grande importanza geologica delle ofioliti risiede nel testimoniare, all'interno delle grandi catene montuose come le [[Alpi]] e l'[[Himalaya]], la presenza di resti [[obduzione|obdotti]] di un bacino oceanico preesistente consumato dal fenomeno della [[subduzione]]. Questa evidenza è uno dei pilastri della [[tettonica a zolle]] e le ofioliti hanno quindi un ruolo centrale nella conferma di tale teoria.
 
==Stratigrafia e definizione==
[[File:Ophiolite suite scheme.jpg|thumb|upright=1.4|Struttura semplificata di un complesso ofiolitico:<BRbr />1. [[Camera magmatica]] assiale<br />2. Sedimenti<br />3. [[Basalto|Basalti]] a cuscino<br />4. [[Dicchi]] basaltici foliati<br />5. [[Gabbro]] stratificato<br />6. [[Cumuliti]] di [[Dunite]]/[[peridotite]]]]
La sequenza [[stratigrafia (geologia)|stratigrafica]] che si osserva nelle ofioliti corrisponde alla sequenza di formazione della [[litosfera]] nelle dorsali medio-oceaniche:
 
* Sedimenti: [[Argillite|Argilliti]] (Argille nere) e [[selce|selci]] depositatesi sul fondo oceanico.
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* Peridotite tettonizzata: roccia del mantello ricca in [[Harzburgite]]-[[Lherzolite]].
 
Una conferenza internazionale sulle ofioliti nel 1972 ridefinì il termine ofiolite come particolare associazione di [[Femico|rocce femiche]] e [[Roccia ultrafemica|ultrafemiche]] associate a rocce sedimentarie, intrusive ed effusive ricche in [[sodio]], aventi masse podiformi ricche in [[Cromite|cromiti]]. Questa definizione è stata contestata recentemente dai nuovi studi dell'[[Integrated Ocean Drilling Program]] e da altre campagne di perforazione oceanica che hanno mostrato come l'attuale crosta oceanica può essere molto variabile e che le [[rocce magmatiche|rocce effusive]] sono in posto direttamente sulle peridotiti tettonizzate, senza i gabbri intermedi. Molte ofioliti hanno simili variazioni nella loro stratigrafia, alcune primarie, altre dovute a successivi movimenti tettonici.
{{citazione necessaria|Una conferenza internazionale sulle ofioliti nel 1972 ridefinì il termine ofiolite includendo solo la lista delle rocce descritte in precedenza, escludendo i sedimenti depositatesi indipendentemente dalla crosta su cui si trovano.}}
Questa definizione è stata contestata recentemente dai nuovi studi dell'[[Integrated Ocean Drilling Program]] e da altre campagne di perforazione oceanica che hanno mostrato come l'attuale crosta oceanica può essere molto variabile e che le [[rocce magmatiche|rocce effusive]] sono in posto direttamente sulle peridotiti tettonizzate, senza i gabbri intermedi. Molte ofioliti hanno simili variazioni nella loro stratigrafia, alcune primarie altre dovute a successivi movimenti tettonici.
 
==Ricerche==
I ricercatori sono riusciti a perforare solo 1,5&nbsp;km dei 6–7&nbsp;km di spessore della crosta oceanica, cosìquindi le conoscenze sugli strati più profondi derivano dalla comparazione degli studi geosismici con le strutture ofiolitiche affioranti. La crosta oceanica ha una struttura [[geosismica]] compatibile con la sequenza stratigrafica sopra descritta. Nel dettaglio ci sono delle difficoltà con molte ofioliti che presentano un più sottileuno strato di rocce effusive più sottile rispetto a quello rilevato per la crosta oceanica. Un altro problema della relazione fra ofioliti e crosta oceanica è lo spesso strato di gabbri delle ofioliti che richiede la presenza di grandi [[camera magmatica|camere magmatiche]] al di sotto delle dorsali oceaniche. Le rilevazioni sismiche hanno rilevatoevidenziato la presenza di poche camere magmatiche sotto le dorsali e comunque molto sottili. Poche perforazioni profonde hanno intercettato il livello di gabbro nella crosta oceanica, ed esso non risulta stratificato come nelle ofioliti.
 
La circolazione di [[fluidi idrotermali]] attraverso la crosta oceanica neoformata causa la [[serpentinizzazione]], cioè l'alterazione delle peridotiti e l'alterazione dei minerali costituenti i gabbri e i basalti verso organizzazioni mineralogiche di temperatura più bassa temperatura. Per esempio, [[plagioclasio|plagioclasi]], [[pirosseno|pirosseni]], e [[olivina|olivine]] nei filoni colonnari e nelle parti effusive si alterano rispettivamente in [[albite]], [[clorite]] e [[serpentino]] rispettivamente. Spesso, filoni ricchi di zolfo-ferro si trovano sopra rocce molto alterate di [[epidoto]] e [[quarzite|quarziti]], che sono la prova della presenza di attività idrotermale che continuava ad operare sulla crosta oceanica che si allontanava progressivamente dalla dorsale.
 
Nonostante sia ragionevole credere che le ofioliti siano comunque composte da crosta oceanica e parti del mantello, alcuni problemi si evidenziano ad un esame più ravvicinato. Differenze di composizione che riguardano i contenuti di [[silice]] (SiO<sub>2</sub>) e di [[biossido di [[titanio]] (TiO<sub>2</sub>), per esempio, pongono i basalti delle ofioliti nel campo delle rocce delle zone di subduzione (~55% silice, <1% TiO<sub>2</sub>), mentre i basalti di dorsale medio-oceanica hanno tipicamente ~50% silice e 1,5-2,5% TiO<sub>2</sub>. Queste differenze di chimismo si estendono anche agli elementi in tracce (elementi presenti in concentrazioni inferiori a 1000 ppm). In particolare, gli elementi in tracce associati a zone di subduzione vulcaniche ([[arco insulare]]) si riscontrano in alte concentrazioni nelle ofioliti, mentre gli elementi in tracce che si trovano in alte concentrazioni nei basalti delle dorsali medio-oceaniche e sono scarsi nelle zone vulcaniche di subduzione, sono scarsi anche nelle ofioliti.
Una situazione di [[arco insulare|avanarcoavantiarco]] per la maggior parte delle ofioliti risolve anche il problema di come possa essere stata trasportata della crosta oceanica sopra la crosta continentale. Si ipotizza che la crosta continentale che vengaviene portata dalla sottostante zolla tettonica dentro una zona di subduzione, si scontri con la zolla obducente, provocando la fine della subduzione, con conseguente sollevamento della parte di crosta continentale subdotta (la crosta continentale ha una densità nettamente inferiore a quella della crosta oceanica e del mantello) che trasporta su di sé parti della crosta oceanica&nbsp;– le ofioliti.
Ofioliti con una composizione compatibile ai basalti tipici dei punti caldi (hot spot) o delle dorsali medio-oceaniche sono rari, e sono generalmente molto sparpagliati all'interno dei cunei d'accrezione createsi nelle zone di subduzione.
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==Gruppi ofiolitici e serie ofiolitiche==
 
La maggioranza delle serie ofiolitiche può essere divisa in due gruppi: Tetidiani e Cordilleriani. Le ofioliti tetidiane sono caratteristiche del Mediterraneo Orientale - ad esempio, [[Troodos]] a Cipro e Semail in Oman - e consistono in serie relativamente complete di rocce che corrispondono alla successione classica delle ofioliti e sono state messe in posto su di un margine continentale quasi intatto ([[Tetide]] è il nome dato al mare che separava l'Europa dall'Africa). Le ofioliti cordilleriane sono tipicamente quelle che si rinvengono sulle catene montuose dell'America nord-occidentale (la Cordigliera). Queste ofioliti giacciono su cunei di accrezione (complessi di subduzione) e non sono associate a margini continentali passivi. In queste sono incluse le ofioliti della California del Coast Range, le ofioliti delle montagne Klamath (California, Oregon), e le ofioliti della parte sud delle Ande. Nonostante le differenze di messa in posto, entrambi i tipi di ofiolite sono esclusivamente di origine SSZ (Supra-Subduction Zone).<ref>Shervais, J.W., 2001, "Birth, Death, and Resurrection: The Life Cycle of Suprasubduction Zone Ophiolites," ''Geochemistry, Geophysics, Geosystems'', vol. 2, (Paper number 2000GC000080), 20,925 words, 8 figures, 3 tables. [online journal]</ref>
La maggioranza delle serie ofiolitiche può essere divisa in due gruppi: Tetidiani e Cordillerriani.
Le ofioliti tetidiane sono caratteristiche del Mediterraneo Orientale - ad esempio [[Troodos]] a Cipro e Semail in Oman - e consistono in serie relativamente complete di rocce che corrispondono alla successione classica delle ofioliti e sono state messe in posto su di un margine continentale quasi intatto ([[Tetide]] è il nome dato al mare che separava l'Europa dall'Africa). Le ofioliti cordilleriane sono tipicamente quelle che si rinvengono sulle catene montuose dell'America nord-occidentale (la Cordigliera). Queste ofioliti giacciono su cunei di accrezione (complessi di subduzione) e non sono associate a margini continentali passivi. In queste sono incluse le ofioliti della California del Coast Range, le ofioliti delle montagne Klamath (California, Oregon), e le ofioliti della parte sud delle Ande. Nonostante le differenze di messa in posto, entrambi i tipi di ofiolite sono esclusivamente di origine SSZ (Supra-Subduction Zone).<ref>Shervais, J.W., 2001, "Birth, Death, and Resurrection: The Life Cycle of Suprasubduction Zone Ophiolites," ''Geochemistry, Geophysics, Geosystems'', vol. 2, (Paper number 2000GC000080), 20,925 words, 8 figures, 3 tables. [online journal]</ref>
 
L'età delle ofioliti è spesso sorprendentemente vicina all'epoca del loro posizionamento sulla crosta continentale. Le ofioliti sono presenti in tutte le principali catene montuose mondiali, sia collisionali (come l'[[Himalaya]]) che nonon (come le [[Ande]]). Il chimismo delle ofioliti - correlato alle zone di subduzione - e la loro associazione con le catene montuose, suggeriscesuggeriscono che la loro formazione e messa in posto siano correlate alla chiusura dei bacini oceanici e alla collisione fra zolle (fase finale del ciclo di Wilson) piuttosto che all'apertura degli oceani e alla conseguente espansione del fondo oceanico, come inizialmente si riteneva.
Le serie ofiolitiche delle [[Alpi]] e di altre [[catena montuosa|catene]] derivate da collisioni continentali non si sono invece formate con la subduzione, ma piuttosto rappresentano il margine continentale assottigliato che si forma durante l'espansione del fondo oceanico a seguito della deriva delle zolle tettoniche. Questa iniziale crosta oceanica rimane incastrata contro il margine continentale a seguito della successiva chiusura del bacino oceanico, intrappolando l'iniziale crosta oceanica nella zona di collisione.
 
Inoltre, la presenza delle ofioliti lungo la [[storia della Terra]] non è costante, ma, piuttosto, esse si sono formate e messe in posto a determinati intervalli. Questi periodi di tempo ben corrispondono alle fasi di separazione e deriva dei [[supercontinente|supercontinenti]], non perché si formino presso le dorsali che separano i continenti, ma perché il grande oceano che coesisteva ai supercontinenti doveva subire la subduzione lungo nuove zone di subduzione al procedere dell'espansione oceanica.
L'età delle ofioliti è spesso sorprendentemente vicina all'epoca del loro posizionamento sulla crosta continentale. Le ofioliti sono presenti in tutte le principali catene montuose mondiali, sia collisionali (come l'[[Himalaya]]) che no (come le [[Ande]]). Il chimismo delle ofioliti - correlato alle zone di subduzione - e la loro associazione con le catene montuose, suggerisce che la loro formazione e messa in posto siano correlate alla chiusura dei bacini oceanici e alla collisione fra zolle (fase finale del ciclo di Wilson) piuttosto che all'apertura degli oceani e alla conseguente espansione del fondo oceanico, come inizialmente si riteneva.
 
Inoltre, la presenza delle ofioliti lungo la storia della Terra non è costante, ma piuttosto esse si sono formate e messe in posto a determinati intervalli. Questi periodi di tempo ben corrispondono alle fasi di separazione e deriva dei [[supercontinente|supercontinenti]], non perché si formino presso le dorsali che separano i continenti, ma perché il grande oceano che coesisteva ai supercontinenti doveva subire la subduzione lungo nuove zone di subduzione al procedere dell'espansione oceanica.
 
== Amianto ==
L'85% dell'[[amianto]] prodotto nel mondo è stato estratto dai termini ultrabasici peridotitici e serpentinosi delle rocce ofiolitiche, ricchi in [[crisotilo]]. Le rocce amiantifere si rinvengono nelle ofioliti [[tettonica|tettonizzate]]: lungo le fratture, le zone di [[faglia]] e i contatti con le strutture intrusive. Grandi giacimenti di crisotilo si localizzano nelle ofioliti del [[Canada]] orientale, negli [[Urali]], in [[California]], {{chiarire|nel Nord-estovest dell’Italia|dove esattamente?}},(Alpi {{citazionePiemontesi spec. [[Val di Susa]]), necessaria|nell'Appennino Emiliano - Romagnolo,precisamente al confine con l'Oltrepo Pavese,<ref>{{Cita web|url=https://storieminerali.it/perduca-parcellara/|titolo=Scaglie d'oceano in Appennino: Pietra Perduca e Pietra Parcellara|sito=storie minerali|data=2022-05-09|lingua=it-IT|accesso=2023-08-29}}</ref>, {{citazione necessaria|in Toscana}}, nella [[Grecia]] settentrionale e a [[Cipro]].
 
Si è riscontrata un'alta incidenza di [[mesotelioma]] fra la popolazione residente nei villaggi vicini a [[cava (miniera)|cave]] che sfruttavano affioramenti ofiolitici in Grecia, [[Turchia]], Cipro, [[Corsica]] e [[Nuova Caledonia]]: gli abitanti erano esposti all'amianto estratto utilizzato anche per la preparazione e successivo uso dell'intonaco prodotto con [[tremolite|amianto tremolitico]] sulle pareti degli edifici del villaggio.<ref>M. Ross, R.P. Nolan, ''History of asbestos discovery and use and asbestos-related disease in context with the occurrence of asbestos within ophiolite complexes'', in ''Ophiolite Concept and the Evolution of Geological Thought'', Geological Society of America, 2003, ISBN 0813723736, 9780813723730 [http://ierfinc.org/HistoryAsb.pdf online] </ref>
 
Non risultano in Italia danni da esposizione all'amianto nelle popolazioni residenti nelle aree dove sono presenti affioramenti ofiolitici, anche se i lavoratori all'attività di escavazione (estrazione, trasporto e frantumazione) risultano esposti a valori inferiori al limite di legge ma superiori al livello di azione definito dal D.Lgs. 277/91.<ref name=autogenerato1>{{Cita web |url=http://www.arpa.emr.it/documenti/arparivista/pdf2005n1/libriAR1_05.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=14 febbraio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006074022/http://www.arpa.emr.it/documenti/arparivista/pdf2005n1/libriAR1_05.pdf |dataarchivio=6 ottobre 2014 |urlmorto=sì }}</ref> L'estrema variabilità della composizione petrografica degli affioramenti ofiolitici, e le diverse modalità di distribuzione del minerale entro la roccia, richiederichiedono una valutazione luogo per luogo dell'eventuale rischio amianto.<ref>http: name=autogenerato1 //www.arpa.emr.it/documenti/arparivista/pdf2005n1/libriAR1_05.pdf</ref>
 
==Esempi==
 
Affioramenti ofiolitici nel mondo::
 
*Jormua Ofioliti in [[Finlandia]];.
*Troodos Ofioliti nelle montagne di Troodos a [[Cipro]];.
*Vourinos and Pindos Ofioliti nel Nord della [[Grecia]];.
*Semail Ofioliti in [[Oman]] e negli [[Emirati Arabi Uniti]];.
*Betts Cove, St. Anthony, Little Port, Advocate, Gander River, Pipestone Pond, Great Bend e Annieopsquotch Ofioliti nell'isola di [[Terranova]] in [[Canada]];.
*Le Ofiolitiofioliti della Bay of Islands in [[Gros Morne National Park]], isola di Terranova, definite dall'[[UNESCO]] Patrimonio dell'Umanità nel [[1987]] per la loro perfetta e completa stratificazione ofiolitica;.
*The Lizard in [[Cornovaglia]], [[Inghilterra]];.
*Coast Range, Smartville, e le Klamath Mountains della [[California]];.
*Le Ofiolitiofioliti di Papua in [[Papua- Nuova Guinea]];.
*Le sequenze ofiolitiche del [[Giappone]]: Yakuno, Horokanai e Poroshiri;.
*Il complesso ofiolitico di [[Ballantrae (Scozia) |Ballantrae]], nel Girvan-Ballantrae, a SO di [[Ayrshire]], [[Scozia]].
*Le Ofiolitiofioliti presenti nell'Italia Nord-occidentale (Alpi Cozie - Cesana Torinese, [[Gruppo di Voltri]], Complesso Ultrabasico di [[Lanzo Torinese|Lanzo]])
*L'ofiolite sull’Appenino Tosco-Emiliano in Italia, a breve distanza dal centro abitato di Bruscoli, nel comune di Firenzuola. Alla sommità dell’ofiolite è stata posta una statua raffigurante la Madonna di Lourdes. Ancora sull'Appennino Tosco-Emiliano, ne è esempio notevole il Monte Prinzera, Riserva Naturale SIC, ben visibile lungo la strada del Passo della Cisa.
 
==Note==
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==Bibliografia==
* Brongniart, A. (1813) "Essai de classification mineralogique des roches melanges" ''Journal des Mines,'' v. XXXIV, 190-199.
* Gass, I.G. (1968) "Is the Troodos massif of Cyprus a fragment of Mesozoic ocean floor?" ''Nature'', '''220''', 39-42.
* Church, W.R. and Stevens, R.K. (1970) "Early Paleozoic ophiolite complexes of the Newfoundland Appalachians as mantle-oceanic crust sequences". Journal of Geophysical Research, '''76''', 1460-1466.
* Fortey Richard, ''Terra, una storia intima'', capitolo: Placche, pagine 183-87, Codice edizioni, Torino, 2005.
* Moores E.M. and Vine, F.J. (1971) "The Troodos massif, Cyprus, and other ophiolites as oceanic crust: Evaluation and implications" ''Philosophical Transactions of the Royal Society of London,'' '''268A''', 443-466.
* Moores, E.M. (2003) "A personal history of the ophiolite concept" in Dilek and Newcomb, editors, ''Ophiolite Concept and the Evolution of Geologic Thought'' Geological Society of America, Special Publication 373, 17-29.
* Pedroni G., Rosciglione L., Baratta C. & Varoli M., 1996, I minerali delle ofioliti nell'Appennino bolognese e modenese. Ed. AVIS, Bologna, 283 pp.
* Shervais, J.W., 2001, "Birth, Death, and Resurrection: The Life Cycle of Suprasubduction Zone Ophiolites," ''Geochemistry, Geophysics, Geosystems'', vol. 2, (Paper number 2000GC000080), 20,925 words, 8 figures, 3 tables. [online journal]
* Steinmann, G (1927) "Die ophiolitshen zonen in den mediterranen Kettengebirgen", translanted and reprinted by Bernoulli and Friedman, in Dilek and Newcomb, editors, ''Ophiolite Concept and the Evolution of Geologic thought'' (Geological Society of America, Special Publication 373), 77-91.
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*[{{cita web|http://www.ofioliti.it |Ofioliti, an international journal on ophiolites and modern oceanic lithosphere]}}
* {{Thesaurus BNCF}}
 
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