Grammatici alessandrini: differenze tra le versioni

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I '''grammatici alessandrini''' furono [[filologo|filologi]] greci studiosi dei testi, che assunsero notevole importanza nell'ad [[Alessandria d'Egitto]] [[ellenismo|ellenistica]]nei delsecoli III e II secolo a.C., quando la città divenne il centro della cultura ellenista[[ellenismo|ellenistica]] e, di fatto, mediterranea.
 
Alla metà del [[II secolo a.C.]] gli alessandrini realizzarono la prima versione canonica dei due [[poemi omerici]] mediante un lavoro di raffronto filologico con le varie versioni allora esistenti. Il lavoro degli alessandrini viene in genere indicato col termine ''emendatio'', versione latina del greco ''διώρθωσις'', che consisteva nell'eliminare le varie interpolazioni e nel ripulire il poema dai vari versi formulari suppletivi.
==Descrizione==
Nonostante il nome, l'opera dei grammatici alessandrini non fu mai limitata alla [[grammatica]], e di fatto non la incluse, dato che la grammatica in senso moderno non esistette fino al I secolo a.C.<ref name="Forbes33">Forbes (1933) p.105</ref> In tempi ellenistici e successivi, il termine "grammatici" faceva riferimento principalmente agli studiosi addetti al restauro, alla lettura, alla spiegazione ed all'interpretazione dei testi classici, compresa la critica letteraria. A differenza dell'[[atticismo]], il loro obbiettivo non era quello di riformare la Grecia contemporanea.<ref name=Frede1987>Frede (1987)</ref>
 
== Attività ==
I grammatici alessandrini fecero una revisione critica delle opere della [[letteratura greca]] classica,<ref name="Cruttwell">Charles Thomas Cruttwell ''[http://ancienthistory.about.com/library/bl/bl_histromlit_3_4.htm A History of Roman Literature: From the Earliest Period to the Death of Marcus Aurelius]''</ref> ponendo l'attenzione sul lavoro di [[Omero]], segnando l'inizio dell'antica [[tradizione grammaticale occidentale]].<ref name="Thogmartin84">Thogmartin (1984) p.344</ref> Fin dall'inizio, un'usanza tipica era quella di focalizzare il proprio lavoro sull'analisi di frasi decontestualizzate.<ref name="Thogmartin84"/><ref>Harris 1982</ref>
[[File:P. Oxy. 221.jpg|thumb|[[Papiri di Ossirinco|P. Oxy.]] 221, con [[Scolio|scolii]] dal XXI libro dell'''[[Iliade]]'']]
Nonostante il nome, l'opera dei grammatici alessandrini non fu mai limitata alla [[grammatica]], e di fatto non la incluse, dato che la grammatica in senso moderno non esistette fino al I secolo a.C.<ref>P. B. R. Forbes, ''Greek Pioneers in Philology and Grammar'', in name="Forbes33The Classical Review">Forbes, 47 (1933), p. 105.</ref> In tempieffetti, nell'epoca ellenisticiellenistica e successiviimperiale, il termine "grammaticigrammatico" faceva riferimento principalmente agli studiosi addetti al restauroripristino, alla lettura, alla spiegazione ede all'interpretazione dei testi classici, compresa la [[critica letteraria. A differenza dell'[[atticismo]], il loro obbiettivo non era quello di riformare la Grecia contemporanea.<ref name=Frede1987>Frede (1987)</ref>
 
I grammatici alessandrini fecerosi occupavano, dunque, di una revisione critica delle opere della [[letteratura greca]] classica, (διώρθωσις)<ref name="Cruttwell">Charles Thomas Cruttwell ''[http://ancienthistory.about.com/library/bl/bl_histromlit_3_4.htm A History of Roman Literature: From the Earliest Period to the Death of Marcus Aurelius] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081202155530/http://ancienthistory.about.com/library/bl/bl_histromlit_3_4.htm |date=2 dicembre 2008 }}''.</ref>, ponendo l'attenzione soprattutto sul lavoro di [[Omero]], segnando l'inizio dell'anticadella [[tradizione grammaticale occidentale]].<ref name="Thogmartin84">Thogmartin (1984) p.344</ref> Fin dall'inizio, un'usanzatuttavia, tipicapiù erache quellail ditesto nel suo complesso, si preferiva focalizzare il proprio lavoro sull'analisi di frasi decontestualizzate.<ref, name="Thogmartin84"/>creando repertori di glosse, ossia parole rare, o di espressioni<ref>HarrisD. 1982M. Schenkeveldt, ''Scholarship and Grammar'', in F. Montanari (a cura di), ''La Philologie Grecque a l'Epoque Hellenistique et Romaine'', Geneve, Droz, 1994, pp. 263 ss.</ref>.
==Maggiori Autori==
 
I più importanti grammatici alessandrini furono:
==Esponenti==
*[[Zenodoto]] di Efeso (fl. ca. 280 a.C.): Primo soprintendente della [[Biblioteca di Alessandria]] ed editore di Omero.
I più importanti grammatici alessandrini furono, come detto, attivi nel III secolo a. C. Il primo fu [[Zenodoto]] di Efeso (fl. ca. 280 a.C.), soprintendente della [[Biblioteca di Alessandria]] ed editore di Omero, mentre, nella generazione successiva, spiccò [[Callimaco]] (fl. ca. 260 a.C.), poeta, critico e studioso che catalogò la Biblioteca, aprendo la strada a studiosi come [[Aristofane di Bisanzio]] (ca. 257 a.C.–ca. 185 a.C.) - editore di Omero e inventore dei [[segni diacritici]] - e [[Aristarco di Samotracia]] (ca. 220 a.C.–ca. 143 a.C.), curatore della più importante edizione critica dei poemi di Omero.
*[[Callimaco]] (fl. ca. 260 a.C.): Poeta, critico e studioso che catalogò la biblioteca.
 
*[[Aristofane di Bisanzio]] (ca. 257 a.C.–ca. 185 a.C.): Editore di Omero ed inventore dei [[segni diacritici ]] del greco classico.
Sempre di notevole importanza, ma in posizione più epigonica, furono [[Dionisio Trace]] (170 a.C.–90 a.C.), studioso di Omero e allievo di Aristarco, autore di una grammatica greca, e [[Didimo Calcentero]] (ca. 63 a.C.–10 d.C.), ampio commentatore di poeti lirici e comici, che si può definire un epitomatore del lavoro e delle opere dei predecessori. In campo mitografico-erudito, ancora, è testimoniato [[Lisimaco di Alessandria]].
*[[Aristarco di Samotracia]] (ca. 220 a.C.–ca. 143 a.C.): Responsabile della più importante edizione critica dei poemi di Omero.
 
*[[Dionisio Trace]] (170 a.C.–90 a.C.): Studioso di Omero ed allievo di Aristarco, che scrisse una grammatica greca, anche se non parlava di sintassi.
== Autori post-alessandrini ==
*[[Didimo Calcentero]]: (ca. 63 a.C.–10 d.C.): Critico di poeti lirici e comici, che scrisse e trasmise le opere dei predecessori.
Tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C., inoltre, operarono, sempre ad Alessandria (prima del definitivo declino della città sotto [[Aureliano]]) autori che, pur se cronologicamente non definibili "ellenistici", si rifecero all'insegnamento dei grammatici alessandrini, di cui spesso, insieme agli scolii, sono l'unica fonte di informazioni: da [[Apollonio Eidographos]], che si occupò di classificare e ordinare cronologicamente le poesie di [[Pindaro]], ad [[Apollonio Sofista]], autore di un lessico omerico (''Λέξεις Ὁμηρικαί''); da [[Aristonico d'Alessandria]], autore di lessici e studi grammaticali omerici, a [[Efestione (grammatico)|Efestione]], autore di un ''Ἐγχειρίδιον περὶ μέτρων'' (''Manuale di metrica''); da [[Nicanore di Alessandria (grammatico)|Nicanore]], che si occupò di punteggiatura, a [[Frinico Arabio]], autore di una ''Selezione'' (''Ἐκλογή'') atticista.
 
Infine, eredi di questa lunga tradizione e sicuramente degni degli alessandrini, secondo l'opinione degli studiosi e dei loro editori<ref>Cfr. A. R. Dyck, A.R.D., ''Aelius Herodian: Recent Studies and Prospects for Future Research'', in «ANRW» II 34,1 (1993), pp. 772-94.</ref>, sono [[Apollonio Discolo]] e suo figlio [[Elio Erodiano]], vissuti nella piena età degli [[Dinastia degli Antonini|Antonini]].
 
==Note==
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==Bibliografia==
* J. E. Sandys, ''A History of Classical Scholarship. From the sixth century B.C. to the end of the Middle Ages'', Cambridge, CUP, 1964, Volume 1.
*[[Roy Harris (linguista)|Harris, Roy]] (1982) "The Language Myth", Londra, Duckworth.
* R. Pfeiffer, ''History of classical scholarship from the beginnings to the end of the Hellenistic age'', Oxford, Clarendon Press, 1968.
*{{Cita pubblicazione
* F. Montanari, ''I frammenti dei grammatici Agathokles, Hellanikos, Ptolemaios Epithetes - Peri schematon - The Fragments of Comanus of Naucratis: In appendice i grammatici Theophilos, Anaxagoras, Xenon'', Berlin, De Gruyter, 1988.
|titolo=Greek Pioneers in Philology and Grammar
* F. Montanari (a cura di), ''La philologie grecque à l'époque hellénistique et romaine'', Geneve, Droz, 1994.
|cognome=Forbes
|nome=P. B. R.
|rivista=The Classical Review
|volume=47
|numero=3
|pagina=105
|data= luglio 1933
|jstor=699069
|editore=Cambridge University Press
}}
*{{Cita libro
|titolo=Essays in Ancient Philosophy
|capitolo="The Origins of Traditional Grammar
|cognome= Frede
|nome=Michael
|editore= U. of Minnesota Press
|anno=1987
|pagine=339
|isbn=978-0-8166-1275-8
}}
*[[Clyde Thogmartin|Thogmartin, Clyde]] (1984) ''[http://links.jstor.org/sici?sici=0016-111X(198402)57%3A3%3C344%3ATAACIF%3E2.0.CO%3B2-0 Tense, Aspect, and Context in French Narrative]'' The French Review, Vol. 57, No. 3 (feb., 1984), pp.&nbsp;344–349
 
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