Mummie di Venzone: differenze tra le versioni
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[[File:MummieVenzone.jpg|miniatura|Le mummie di Venzone]]
[[File:Venzone_Dom_Friedhofskapelle_Mumie_01.JPG|destra|miniatura|Mummia trovata nel cimitero romano vicino
[[File:Venzone Dom Friedhofskapelle Mumie 02.JPG|miniatura|destra|Particolare di una mummia]]
[[File:Venzone Dom Friedhofskapelle Mumie 03.JPG|miniatura|destra|Altra mummia]]
[[File:Venzone_-_Mummie_-_Riparo_provvisorio.jpg|miniatura|destra|Le mummie dopo il [[terremoto del Friuli del 1976]]]]
Le '''mummie di Venzone''' sono una serie di [[mummia|mummie]]
L'ipotesi più verosimile è che la rapida mummificazione dei corpi sia stata dovuta a una perfetta combinazione accidentale di più elementi naturali, tra cui temperatura e umidità adatte, alta presenza di solfato di calcio nel terreno, e la presenza di un fungo con grande capacità idrovora, la ''[[Hypha
==Storia==
Nel 1647, durante i lavori di ampliamento del duomo di Venzone, vennero alla luce una ventina di corpi mummificati, tra cui quello del cosiddetto "Gobbo di Venzone"
Le mummie di Venzone appartengono
Le mummie, considerate di grande valore antropologico, sono ora protette dagli effetti del tempo all'interno del ''Museo del Lutto''.
=== Curiosità ===
Nel 1950, il giornalista Jack Birns, alla ricerca di un'interessante storia per catturare l'attenzione del pubblico, scopre per caso le mummie di Venzone. Decide quindi di recarsi nel paese con tutto il suo staff e convince gli abitanti a sfilare per le strade insieme alle mummie. Successivamente, pubblica un suggestivo e macabro reportage sulla rivista [[Life (periodico)|Life]].<ref>{{Cita web|url=https://www.yunus.it/2022/02/07/le-mummie-di-venzone/|titolo=Le mummie di Venzone|sito=Yunus|data=2022-02-07|lingua=it-IT|accesso=2024-05-13}}</ref>
==Analisi==
Nel 1906 la rivista statunitense ''The Literary Digest'' pubblicò la traduzione di alcune parti di un articolo di F. Savorgnan de Brazza, già apparso sulla rivista francese ''Cosmos'', in cui si descriveva la storia e le caratteristiche di questi corpi conservati per cause naturali, che risultavano del tutto riconoscibili. Il primo cadavere scoperto pesava solo 15 kg, mentre i restanti erano tra i 10 e i 20 kg.
All'epoca, il De Brazza riferì l'esistenza di una serie di ipotesi per spiegare le cause della mummificazione: la più ragionevole, secondo lui, era quella di riferirla a una specie di fungo, ''[[
Dopo la pubblicazione dell'articolo di De Brazza e della relativa traduzione rimasero i dubbi sul processo di mummificazione, dal momento che lo stesso non poteva essere replicato e quindi spiegato scientificamente, poiché "le condizioni che assicurano la vita [del fungo] e la riproduzione" risultavano ancora sconosciute. Altra condizione critica, osservò il ''Literary Digest'', era di sapere che il numero delle mummie non sarebbe probabilmente mai aumentato, poiché la pratica della sepoltura dei morti nelle chiese era stata vietata, impedendo in tal modo l'osservazione di ulteriori manifestazioni dello stesso processo naturale.<ref name="unz">{{Cita pubblicazione|titolo=A Fungus That Makes Mummies|rivista=The Literary Digest|data=29 dicembre 1906|
=== Successive indagini ===
Al tempo di De Brazza, il numero delle [[Mummia|mummie]] di Venzone era 42.<ref name="unz"/> A seguito del disastroso [[terremoto del Friuli del 1976]] vi furono molte perdite e da allora il numero delle mummie conservate è sceso a sole 15.<ref name="Aufderheide">{{Cita libro|cognome=Aufderheide|nome=Arthur C.|titolo=The Scientific Study of Mummies|url=https://archive.org/details/scientificstudyo0000aufd|anno=2003|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|
Nel tempo sono state avanzate diverse ipotesi che potrebbero spiegare le cause della mummificazione, sulle quali, però, non esiste una teoria definitiva. De Brazza si accontentò di attribuire al fungo ''Hypha tombicina'' le cause della mummificazione, negando che nelle tombe fosse presente il [[calcare]] (altra possibile causa).<ref name="unz"/> Al contrario, Aufderheide affermò che le mummie, in origine, erano tumulate in una tomba sul cui basamento vi era del calcare naturale: tale situazione, secondo lo studioso, sarebbe stata del tutto adatta a creare le condizioni che ancora caratterizzano le mummie conservatesi. D'altra parte, altri studi condotti da Aufderheide non hanno rinvenuto alcuna presenza di funghi del genere ''Hypha'' o simile.<ref>{{Cita libro|cognome=Aufderheide|nome=Arthur C.|titolo=The Scientific Study of Mummies|url=https://archive.org/details/scientificstudyo0000aufd|anno=2003|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|
== Note ==
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{{interprogetto}}
{{Portale|archeologia
[[Categoria:Mummie]]
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