Azovstal': differenze tra le versioni

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La realizzazione dello stabilimento metallurgico di [[Mariupol']] fu disposta il 2 febbraio 1930 dal [[Consiglio superiore dell'economia nazionale]] dell'[[Unione Sovietica]] e i lavori di costruzione iniziarono nel novembre dello stesso anno; nel 1931 iniziarono i lavori per il porto dello stabilimento sul [[mar d'Azov]] e del relativo canale di collegamento. Nel 1933 lo stabilimento iniziò la sua attività e l'azienda fu quindi inclusa nella lista delle imprese attive nel paese.
 
Con l'[[Operazione Barbarossa|invasione tedesca dell'Unione Sovietica]], a partire dal 22 giugno 1941, la dirigenza sovietica dovette programmare e attivare con la massima urgenza l'evacuazione delle fabbriche principali situate nelle città che erano minacciate dall'avanzata delle truppe nemiche. Le forze della [[Wehrmacht]] invasero l'Ucraina e, dopo la schiacciante [[battaglia della sacca di Kiev|vittoria nella sacca di Kiev]], si aprirono la strada verso est avvicinandosi pericolosamente anche a Mariupol'. A partire da settembre 1941 quindi iniziò lo smontaggio degli impianti di Azovstal per l'evacuazione verso gli [[Urali]] ed entro la prima settimana di ottobre vennero trasportati a est per mezzo di 650 vagoni ferroviari, l'altoforno 3, alcune attrezzature pesanti e l'officina per la fabbricazione di piastre corazzate. La situazione strategica stava però rapidamente peggiorando per i sovietici, i tedeschi erano molto vicini e non fu più possiblepossibile continuare l'evacuazione dei restanti impianti; il 7 ottobre fu necessario spegnere gli altri altoforni e i forni Martin-Siemens; l'8 ottobre 1941 partirono gli ultimi due vagono ferroviari con i lavoratori dell'Azovstal e nel pomeriggio stesso i tedeschi entrarono nella città di Mariupol'.
 
[[File:Кадры сдачи последних боевиков Азова с Азовстали 007.png|thumb|left|upright=1.2|Una fase della resa delle truppe ucraine perlopiù appartenenti al [[Battaglione Azov|Reggimento Azov]] asserragliate nell'acciaieria al termine della battaglia di Mariupol]]
 
I tedeschi quindi occuparono la città e cercarono di riattivare l'acciaieria che divenne nota come "Stabilimento Azov N° 1" e venne assegnata alla direzione del grande gruppo siderurgico tedesco [[Krupp]]. Le autorità tedesche occupanti riuscirono a riattivare la centrale elettrica annessa allo stabilimento e alcune officine meccaniche di assemblaggio e riparazione, mentre furono fatti grandi sforzi per rimettere in funzione anche i forni Martin-Siemens spenti. Durante il periodo dell'occupazione tedesca, nello stabilimento furono attivi due gruppi di resistenza sovietica clandestina che cercarono di opporsi alle autorità tedesche ed impedire il ripristino dell'impianto; in particolare i partigiani riuscirono a disattivare l'altoforno 1, facendo esplodere parte della struttura e mettendo fuori uso il sistema idraulico di raffreddamento.
 
Nel settembre 1943, dopo quasi due anni di occupazione, l'[[Armata Rossa]] riuscì a [[offensiva del Donbass|liberare il Donbass]] e raggiunse anche Mariupol'; le truppe tedesche prima di ripiegare abbandonando la città il 7 settembre, riuscirono tuttavia a distruggere quasi completamente l'Azovstal. In particolare furono fatti esplodere gli altoforni, i forni Martin-Siemens, l'impianto a vapore e la cokeria. Vennero distrutte anche le reti elettriche e le vie di trasporto; i danni materiali furono ingentissimi.
 
Tra il 2010 e il 2016 è stata quotata presso PFTS Ukraine Stock Exchange.<ref>{{Cita web|url=https://pfts.ua/tabdata/bs/en-moreinformation.html?ticker=AZST/|titolo=Azovstal Iron and Steel Works|lingua=en|accesso=19 aprile 2022}}</ref>