Duelli nell'Iliade: differenze tra le versioni
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Nella società guerriera aristocratica rappresentata nell'''[[Iliade]]'' il '''[[duello]]''' tra gli eroi antagonisti rappresenta un nucleo fondamentale che si propone secondo uno schema prefissato. ▼
[[File:Akhilleus Penthesileia Staatliche Antikensammlungen 1502.jpg|upright=1.2|thumb|Duello a cavallo tra Achille e [[Pentesilea]].]]
▲Nella società guerriera aristocratica rappresentata nell'''[[Iliade]]'',
==La "singolar tenzone"==
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Il duello sulla terra rispecchia il conflitto stesso fra gli dei che partecipano alla contesa.
Nell'''Iliade'' il primo duello importante è quello tra [[Paride]] e [[Menelao]] ([[Trama dell'Iliade#Libro terzo|libro III]]). Nel [[Trama dell'Iliade#Libro quinto|libro V]] ci sono una serie di duelli minori: [[Pandaro]] contro [[Diomede]]; [[Enea]] contro Diomede; Diomede con [[Atena]] contro il dio [[Ares]]. Vi è poi un grande duello: [[Ettore (mitologia)|Ettore]] contro [[Aiace Telamonio|Aiace]], con ambedue gli eroi che sopravvivono. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro undicesimo|libro XI]] ci sono i duelli di [[Agamennone]], nel [[Trama dell'Iliade#Libro dodicesimo|XII]] duelli sotto le mura di Troia, dal [[Trama dell'Iliade#Libro tredicesimo|XIII]] al [[Trama dell'Iliade#Libro quindicesimo|XV]] i duelli presso le navi, nel [[Trama dell'Iliade#Libro sedicesimo|XVI]] i duelli di Enea e quelli di [[Patroclo]], nel [[Trama dell'Iliade#Libro diciassettesimo|XVII]] i duelli intorno al corpo di Patroclo. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventunesimo|XX]] [[Achille]] duella con [[Enea]], che rischia di rimanere ucciso ma è salvato dall'intervento divino di Poseidone. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventunesimo|XXI]] [[Achille]] massacra i [[Peoni]] in una serie di scontri individuali: il primo, quello che lo vede opposto ad [[Asteropeo]], è noto perché per la prima e unica volta nel poema l'eroe acheo rimane ferito. Nel [[Trama dell'Iliade#Libro ventiduesimo|XXII]] si ha il duello conclusivo, quello di Achille e Ettore.
==Il duello come onore==
Nell'antico eroe greco convivevano il sentimento dell'ordine stabilito dalla ragione e quello dell'[[Hybris|''hýbris'']], di quella violenza e potenza dell'uomo che alterando l'ordine scatena l'ira e la vendetta degli dei. I duelli dell'''Iliade'' sono il risultato di un'armonia raggiunta in nome dell'onore guerriero tra questi due sentimenti contrapposti che fa sì che il combattimento acre e violento tra gli eroi si mantenga nel limite, non assuma il senso di un volgare e cruento assassinio del nemico.<ref>[[Massimo Cacciari]],''Geo-filosofia dell'Europa'',(cap.''Il duello'') Adelphi 2003</ref>
==Lo schema del duello==
[[File:Plate Euphorbos BM GR1860.4-4.1.jpg|thumb|upright=1.4|Il combattimento di Ettore e Menelao sul cadavere di [[Euforbo]] nell'elaborata composizione decorativa di un piatto [[rodi]]o ([[600 a.C.]] ca.), Londra, [[British Museum]] GR 1860.4-4.1 (A 749).]]
Nell'''Iliade'' il duello quindi esprime la suprema virtù aristocratica quella dell'[[onore]] (''aristia'') ed è espresso secondo una procedura fissata:
* la vestizione delle armi
* duello verbale tra gli eroi
* uno o più duelli
* il ferimento dell'eroe
* il compimento di altre gesta che culminano con lo scontro con l'avversario più potente.
* l'eventuale uccisione dell'eroe nemico comporta poi una contesa per conquistare le armi e la [[corazza]] dell'eroe sconfitto.
A sua volta il duello viene descritto attraverso degli elementi anch'essi predeterminati che si ripetono nel corso del racconto epico:
* l'avversario rivolge talvolta all'antagonista una allocuzione offensiva: ad es. stolto (gr. ''áfron''), pazzo, misero (gr. ''deilós''), cane (gr. ''kúon'').
* non pochi colpi vanno a vuoto. In genere è usata sempre una stessa formula:<br /> ad es. Alessandro, «chinandosi, sfuggì alla nera Moira»<ref>''Iliade'', III, 360.</ref>. Anche Ettore nello stesso modo schiva il colpo di
* Vi può essere la presenza di un dio che aiuta l'eroe (dirige o para il colpo; oppure salva il suo protetto portandolo via).
* Spesso viene invocato un dio da uno dei duellanti. Ad es. Menelao dice: «Zeus signore ... uccidilo per mano mia»<ref>''Iliade'', III, citazione estratta da parti dei versi 351
* Descrizione dettagliata del colpo inferto.▼
* L'eroe colpito rivolge talvolta una preghiera all'altro eroe (salvare qualcuno o onorare il suo corpo dopo la morte), oppure predice il futuro della prossima morte dell'eroe che lo ha sconfitto. Ad es. «Anche tu non andrai molto lontano, ma ecco ti si avvicina la morte».<ref>''Iliade'', XVI, 852-3.</ref>. Ettore implora Achille: «Ti prego ... non lasciare che vicino alle navi i cani degli Achei mi sbranino, ma accetta ... i doni che ti daranno»<ref>''Iliade'', XXII, 338-341.</ref>; e poco dopo dice anche ad Achille: «quel giorno che Paride e Febo Apollo insieme a lui ti uccideranno»<ref>''Iliade'', XXII, 359-60.</ref>.
* La vita (gr. ''psyké''), che è soffio, respiro, esce dalla ferita. L'ombra del vinto va nell'Ade: «La morte lo (= Patroclo) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade»<ref>''Iliade'', XVI, 855-856.</ref>. «La morte lo (= Ettore) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade»<ref>''Iliade'', XXII, 361-362.</ref>.
* Lo scontro ha come conclusione quasi sempre la morte di uno degli eroi.▼
L'onore si può avere in entrambi i casi
L'importante è che il guerriero non venga meno all'onore. «Non senza lottare, non senza gloria morirò»<ref>''Iliade'', XXII, 304.</ref>. Nel combattimento si è valorosi o perdenti.▼
▲In genere è usata sempre una stessa formula:<br /> ad es. Alessandro, «chinandosi, sfuggì alla nera Moira»<ref>''Iliade'' III, 360</ref>. Anche Ettore nello stesso modo schiva il colpo di Menelao: «chinandosi, sfuggì alla nera Moira»<ref>''Iliade'' VII, 254</ref>, oppure vengono descritti i colpi che non raggiungono l'eroe antagonista e che colpiscono invece gli scudi. Ad es. nel duello tra Paride e Menelao «e per primo Alessandro scagliò l'asta ... e colpì lo scudo dell'Atride»<ref>''Iliade'' III, 345-6</ref>.
▲*Vi può essere la presenza di un dio che aiuta l'eroe (dirige o para il colpo; oppure salva il suo protetto portandolo via). Es. «Ma lo (Alessandro) sottrasse Afrodite ... e lo nascose in una fitta nebbia»<ref>''Iliade'' III, 380-1</ref>.
▲*Spesso viene invocato un dio da uno dei duellanti. Ad es. Menelao dice: «Zeus signore ... uccidilo per mano mia»<ref>''Iliade'' III, 351-23</ref>.
▲*Descrizione dettagliata del colpo inferto.
▲*Entra in campo un do intervenendo in maniera risolutivo ma può anche non esserci.
▲Es. Ettore a Patroclo «Qui gli avvoltoi ti mangeranno»<ref>''Iliade'', XVI, 836</ref>.
▲*Lo scontro ha come conclusione quasi sempre la morte di uno degli eroi.
▲L'onore si può avere in entrambi i casi: vincere e morire. È il duello stesso, che condotto secondo lealtà e coraggio, conferisce l'onore ai duellanti.
▲L'importante è che il guerriero non venga meno all'onore. «Non senza lottare, non senza gloria morirò»<ref>''Iliade'' XXII, 304</ref>. Nel combattimento si è valorosi o perdenti.
==La Moira==
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==Gli elementi del duello==
[[File:Death Sarpedon MNA Policoro.jpg|upright=1.4|thumb|Patroclo (nudo, sulla destra) uccide [[Sarpedonte (figlio di Laodamia)|Sarpedonte]] con la sua lancia, mentre [[Glauco (
Gli elementi costitutivi e ripetitivi succitati del duello nell'''Iliade'' trovano riscontro nelle descrizioni ad esempio del combattimento tra Ettore e Patroclo:
«Febo gli (= Patroclo) mosse incontro nella mischia selvaggia...dietro gli si fermò, colpì la schiena [...] Allora Zeus lo (= Patroclo) donò a Ettore» che gli dice «vantandosi»: «qui gli avvoltoi ti mangeranno». E Patroclo: «Sì, Ettore, adesso vantati» ma «anche tu non andrai molto lontano, ecco ti si avvicina la morte e il destino invincibile...E la morte lo (= Patroclo) avvolse, la vita volò via dalle membra e scese nell'Ade».<ref>''Iliade'', XVI,
Lo stesso schema è seguito nel duello centrale del poema, quello tra Achille ed Ettore:<br />
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Intervengono gli dei:<br />
Ettore: «Atena mi ha teso un inganno [...] ma ormai mi ha raggiunto la Moira [[...]] non senza lottare, non senza gloria morirò».<br />
Achille lo colpisce nel collo e mentre Ettore stramazza nella polvere lo deride: «Credesti forse, mentre ti impadronivi delle spoglie di Patroclo, di rimanere impunito?». Ed Ettore: «Ti prego ... non lasciare che vicino alle navi i cani degli Achei mi sbranino, ma accetta ... i doni che ti daranno i miei genitori». Achille, irridendolo e non riconoscendo il valore e l'onore dell'eroe sconfitto gli dice: «i cani e gli uccelli ti sbraneranno»<ref>''Iliade'', XXII,
==Note==
==Bibliografia==
* [[Raffaele Cantarella]], ''Storia della letteratura greca'', Accademia, Milano, 1962.
* F. Codino, ''La nascita del sentimento privato'', in ''Introduzione a Omero'', Torino, Einaudi, 1965.
* F. Ferrucci, ''L'assedio e il ritorno. Omero e gli archetipi della narrazione'', Milano, Bompiani, 1974.
* Angelo Brelich, ''Gli eroi greci'', Ateneo, Roma, 1978.
* [[Jean-Pierre Vernant]], ''La morte negli occhi'', Bologna, 1987.
* L. Storoni Mazzolani, ''Profili omerici'', Pavia, Editoriale Viscontea, 1988.
* Victor G.Kiernan, ''Il duello. Onore e aristocrazia nella storia europea'', Marsilio 1991.
* [[Massimo Cacciari]], ''Geo-filosofia dell'Europa'' (cap. su ''Il duello''), Adelphi 2003.
* [[Albin Lesky]], ''Storia della letteratura greca'', 3 volumi. Saggiatore - Collana: La cultura. 2003.
* Letteratura greca, ''Da Omero alla commedia'', Mondadori, 2007.
==Voci correlate==
* [[Trama dell'Iliade]]
* [[Traduzioni dell'Iliade]]
* [[Ciclo Troiano]]
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