Gutta cavat lapidem: differenze tra le versioni
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La [[locuzioni latine|locuzione
==Storia==
La sentenza era un [[proverbio]] diffuso e citato da autori di [[letteratura latina|età classica]]: è documentato, infatti, in [[poesia latina|poesia]] da [[Tito Lucrezio Caro|Lucrezio]] (''[[De rerum natura]]'', I
{{Citazione|La goccia scava la pietra, l'anello si consuma con l'uso
In tutti questi autori esso, essendo un perfetto ''[[hemiepes]]'', si presta sia come primo [[emistichio]] di [[esametro]] che come membro di [[pentametro]] [[dattilo (metrica)|dattilico]].
In [[prosa]] è invece impiegato in età [[Nerone|neroniana]] da [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]] (''Naturales quaestiones'' IV, 3)
Pochi decenni dopo, sempre in ambito naturalistico è documentata anche in [[lingua greca|greco]] da [[Galeno]]: Κοιλαίνει πέτραν ῥανὶς ὕδατος ἐνδελεχείῃ, cioè
Il significato sicuramente logico è quindi che
==Sviluppo==
Nel corso del [[Medioevo]] la sentenza fu ampliata da [[Alano da Matera]] nell'[[esametro]] ''gutta cavat lapidem non vi, sed saepe cadendo'', cioè "la goccia perfora la pietra non con la forza, bensì con il continuo stillicidio", usando cioè la seconda parte come spiegazione della [[Analogia (retorica)|analogia]] introdotta dal proverbio.
==Variante==
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== Voci correlate ==
*[[Locuzioni latine]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Treccani|gutta-cavat-lapidem|v=1}}
{{Portale|lingua latina|linguistica}}
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