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I sintetizzatori '''Moog Modular''' furono una serie di [[sintetizzatore analogico|sintetizzatori analogici]] modulari progettati da [[Robert Moog]] e prodotti dalla [[Moog Music]] (fino al 1972 [[R.A. Moog Co.]]) nel periodo dal [[1963]] al [[1981]].
{{Strumento musicale
|Immagine = Moog Modular 55 img2.jpg
[[File:Moog|Didascalia Modular= 55 img2.jpg|left|thumb|300px|Il Moog 55, uno degli ultimi prodotti della serie]]
|Origine geografica = {{USA}}
|Data di invenzione = [[Anni 1960|Anni sessanta]]
|Inventore = [[Robert Moog]]
|Codice classificazione = 5.3
|Utilizzo 1 = Pop
|Utilizzo 2 = Edm
|Progenitore = [[Armonium]]
|Discendente = {{Flatlist|
*[[Minimoog]]
*[[Mellotron]]
}}}}
I [[Sintetizzatore|sintetizzatori]] '''Moog Modular''' furono una serie di [[sintetizzatore analogico|sintetizzatori analogici]] modulari progettati da [[Robert Moog]] e prodotti dalla [[Moog Music]] (fino al 1972 [[Moog Music#R.A. Moog Co. e la prima Moog Music|R.A. Moog Co.]]) nel periodo dal [[1963]] al [[1981]].
 
==Storia==
Nel [[1964]] [[Robert Moog]] creò uno dei primi sintetizzatori a controllo modulare e lo presentò al convegno "''Audio Engineering Society''" di quell'anno. Egli ampliò la sua compagnia in modo tale che producesse, oltre ai [[theremin]], anche nuovi sintetizzatori che, differentemente da quelli prodotti da [[Don Buchla]] (l'altra grande figura della storia dei primi sintetizzatori), si componevano di una [[tastiera (musica)|tastiera]] di [[pianoforte]] ad occupare la parte più bassa dell'interfaccia di esecuzione. Moog stabilì anche lo standard di funzionamento per i sintetizzatori analogici, con un controllo logaritmico della [[tonalità (musica)|tonalità]] basato sul rapporto [[volt]]-[[Ottava (musica)|ottava]] ed un impulso separato per innescare il segnale.
[[File:Moog Modular 55 img2.jpg|left|thumb|300px|Il Moog 55, uno degli ultimi prodotti della serie]]
Nel [[1964]] [[Robert Moog]] creò uno dei primi sintetizzatori a controllo modulare e lo presentò al convegno "''Audio Engineering Society''" di quell'anno. Egli ampliò la sua compagnia in modo tale che producesse, oltre ai [[theremin]], anche nuovi sintetizzatori che, differentemente da quelli prodotti da Don Buchla (l'altra grande figura della storia dei primi sintetizzatori), si componevano di una [[tastiera (musica)|tastiera]] di [[pianoforte]] ad occupare la parte più bassa dell'interfaccia di esecuzione. Moog stabilì anche lo standard di funzionamento per i sintetizzatori analogici, con un controllo logaritmico della [[tonalità (musica)|tonalità]] basato sul rapporto [[volt]]-[[Ottava (musica)|ottava]] ed un impulso separato per innescare il segnale.
 
Il primo sistema Moog modular fu comprato dal coreografo [[Alwin Nikolais]]. Il primo gruppo che ne fece uso fu Lothar and the Hand People, che adottarono il sistema nel [[1965]], seguito dai compositori [[Eric Siday]] e [[Chris Swansen]]. Il primo artista ad utilizzare un Moog modular in una registrazione fu [[Paul Beaver]] nel [[1967]]. Un anno più tardi [[Wendy Carlos]] utilizzò un sintetizzatore auto-costruitasi come unico strumento di esecuzione nell'album ''[[Switched-on-On Bach]]'', diffondendo così l'interesse verso i Moog modular. Successivamente [[Keith Emerson]], [[The Monkees]], [[Jan Hammer]], [[Tangerine Dream]], i [[The Beatles|Beatles]] e i [[The Rolling Stones|Rolling Stones]] si "convertirono" all'utilizzo di questi sintetizzatori. Quest'improvviso successo della serie portò poi al rilascio nel 1970 del famoso [[Minimoog]] e dei successivi sintetizzatori Moog, che ispirati alla serie modular, vennero però costruiti con l'obiettivo di essere più portatili e maneggevoli.
 
In [[Italia]] il primo esemplare di Moog modular arriva all'inizio degli [[anni 1970|anni "70]], e il primo gruppo musicale che lo utilizzò fu [[PFM]], con il brano ''[[Impressioni di Settembre]]'' dell'ottobre [[1971]], che ebbe un notevole successo.
 
I Moog modular vengono considerati dagli appassionati come i sintetizzatori per eccellenza, nonostante al giorno d'oggi risulta più conveniente l'utilizzo delle tecnologie [[Digitale (informatica)|digitali]], meno costose e meno bisognose di manutenzione.
 
==Principi base==
Il sistema ''Moog modular'' consisteva in una serie di moduli montati su un telaio. Ogni modulo eseguiva una funzione diversa, di generazione del segnale o modifica di una funzione specifica. Questi moduli offrivano un controllo ed una possibilità di creazione sonora senza precedenti, permettendo al musicista di agire sulle forme d'[[Onda sonora|onda]] primarie (attraverso la funzione del [[Amplificatore controllato in tensione|VCA]]), sulla modulazione sonora (sfruttando il [[Voltage-controlled filter|VCF]]) e su altri vari parametri del suono. I generatori di inviluppo consentivano un ulteriore controllo sui parametri sonori [[ADSR]] (attacco (attack), decadimento (decay), sostenimento (sustain) e rilascio (release)) dei vari moduli. I moduli potevano essere collegati fra loro con cavi da ¼''". Queste, assieme alle manopole di modulazione dei parametri, potevano essere modificate, assieme o separatamente, e consentivano di ottenere una gamma di suoni praticamente infinita. Il suono finale veniva infine eseguito o tramite una tastiera, o utilizzando il controller "Ribbon".
 
I Moog modular offrirono ai musicisti un modo nuovo e del tutto rivoluzionario di produrre suono, quando vennero rilasciati negli [[anni 1960|anni sessanta]]. Vennero inizialmente ideati per l'utilizzo in [[studio di registrazione]], e non per essere usati durante concerti. L'elettronica analogica del sistema spesso rendeva proibitiva e, talvolta, impossibile la generazione del suono durante una performance live. Per esempio, i [[Oscillatori controllati in tensione|VCO]] erano noti per la loro impossibilità di reggere una sequenza sonora per un periodo esteso di tempo, con la conseguenza che il suono subiva cambi di tonalità e risultava talvolta [[stonatura|stonato]], soprattutto se lo strumento si trovava in un luogo caldo o umido. Inoltre, i suoni non potevano essere programmati e memorizzati, per via della natura modulare degli strumenti. La modifica del suono nel sistema necessitava di molto tempo per poter re-impostare i molti parametri, i cavi di collegamento e le manopole di modulazione.
 
[[File:Moog modular 3P.jpg|right|thumb|300pxupright=1.4|Il Moog 3P, fra i prodotti più famosi della serie]]
Un altro problema comune è l'incompatibilità del Moog con la tensione gate/trigger usate in molti altri sintetizzatori contemporanei. L'apparecchiatura Moog usava una logica a stato alto chiamata "S-trig", che permaneva a +8-10 volt fino a che il trigger non scattava, calando la tensione a 0, l'opposto di quanto comunemente usato da altri costruttori. In aggiunta a questa incompatibilità, se un certo patch usava una elevata quantità di connessioni di trigger, ogni modulo avrebbe causato una caduta di tensione mandando la logica in stato basso e facendo scattare l'S-trigger. A dispetto di tutte le soluzioni sperimentate, pochi artisti (compresi [[Keith Emerson]] degli [[Emerson, Lake and& Palmer|ELP]], [[Klaus Schulze]], [[Tangerine Dream]] e [[Hideki Matsutake]] con la [[Yellow Magic Orchestra]]) fecero dei tour di successo con i sistemi modulari Moog.
 
==Modelli==
Nel primo periodo di produzione di strumentazione elettronica, la ''R.A. Moog Co.'' costruiva [[sintetizzatori]] su ordinazioni che forniva ai musicisti con il numero di moduli da questi desiderato. A partire dal [[1967]] fino al [[1972]], i primi modelli di ''Moog modular'' rilasciati furono il ''Moog 1'', il ''Moog 2'' ed il ''Moog 3''. I successivi modelli della "''serie C''" (di cui il modello più famoso era il ''Moog 3C'') erano costruiti in telai di [[Juglans|noce]], a differenza di quelli della "''serie P''" (fra cui figurava il ''Moog 3P''), costruiti in ''[[road case'']] dal [[1970]] con lo scopo di essere meno ingombranti. Dal [[1971]] al [[1973]] vennero costruiti il ''Moog 10'' ed il ''Moog 12'', anch'essi in road case, succeduti dai ''Moog 15'', ''Moog 35'' e ''Moog 55'', racchiusi in telai di noce come i predecessori della ''serie C''.
 
La società produttrice di [[Virtual Studio Technology|VST]] [[Arturia]] ha rilasciato il ''[[Moog modular V]]'', una versione software per [[Personal computer|PC]] di un ''Moog modular''.
 
==Alcuni musicisti fra i tanti che hanno usato i modulari MOOG==
{{div col|cols=3}}
* [[Area (gruppo musicale)|Area]]
* [[Banco del Mutuo Soccorso]]
* [[Franco Battiato]]
* [[The Beatles]]
* [[George Harrison]]
* [[Beppe Crovella]]
* [[Brian Eno]]
* [[Wendy Carlos]]
* [[Depeche Mode]]
* [[Emerson, Lake & Palmer|ELP]]
* [[Keith Emerson]]
* [[Front 242]]
* [[Gian Felice Fugazza]]
* [[Jan Hammer]]
* [[Jean -Michel Jarre]]
* [[Jordan Rudess]]
* [[Tangerine Dream]]
* [[The Rolling Stones]]
* [[The Monkees]]
* [[Giorgio Moroder]]
* [[Klaus Schulze]]
* [[Rick Wakeman]]
* [[KitaroKitarō]]
* [[Kraftwerk]]
* [[Premiata Forneria Marconi]]
* [[Vangelis]]
* [[Lucio Battisti]]
* [[Elton John]]
* [[Angels & Airwaves]]
* [[Pooh]]<ref>Dal libro di Sandro Neri:Pooh40-La grande storia, a pagina 43-44</ref>
* [[Il Guardiano del Faro]]
* [[Genesis]]
{{div col end}}
 
==Note==
<references/>
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
 
==Collegamenti esterni==
* [{{cita web|http://www.synthmuseum.com/moog/moomod.html |Moog modular - SynthMuseum]}}
* [{{cita web | 1 = http://www.vintagesynth.com/moog/modular.shtml | 2 = Moog modular - Vintagesynth Explorer] | accesso = 15 settembre 2009 | dataarchivio = 3 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090303185629/http://www.vintagesynth.com/moog/modular.shtml | urlmorto = sì }}
* [{{cita web|http://moogarchives.com/menmod.htm |Archivi Moog]}}
 
{{portale|musica}}
 
[[Categoria:Sintetizzatori Moog|Modular]]
[[Categoria:Sintetizzatori Moog]]
 
[[en:Moog modular synthesizer]]