Piazza Savoia: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m nessuna indicazione della categoria/galleria Commons quando è presente la proprietà P373 e modifiche minori |
LiveRC : Annullate le modifiche di 79.37.8.38 (discussione), riportata alla versione precedente di LauBot Etichetta: Annulla |
||
(22 versioni intermedie di 9 utenti non mostrate) | |||
Riga 7:
|siglaStato = ITA
|città = {{simbolo|Turin coat of arms.svg}} [[Torino]]
|circoscrizione = {{simbolo|Circoscrizione 1.png}} [[Circoscrizioni
|distretto =
|quartiere =
|cap = 10122
|tipo = piazza
Riga 15:
|superficie = 3600 m²
|pavimentazione =selciato
|intitolazione =
|costruzione =1714
|intersezioni =via della Consolata (N-S)<br />via Corte d'Appello e via del Carmine (E-O)
Riga 26 ⟶ 25:
|coordinate regione =
}}
'''Piazza Savoia'''
==Storia==
Anticamente fu la [[Porta cittadina|porta]] occidentale (per molti storici la "Decumana") al fondo del [[decumano]] maximo (attuale [[Via Garibaldi (Torino)|via Garibaldi]]), che portava direttamente alla strada delle Gallie, e appartenente alla primitiva [[castrum romano|cinta romana]] della città romana [[III secolo]].
===Piazza Segusina===
Nel [[VI secolo]], l'antica porta romana prese poi il nome di ''Secusina'', ''Segusina'' o ''Susina'', poiché da lì si usciva verso la via per la [[Val di Susa]]. Intorno al [[X secolo]], la Porta Segusina ospitò un piccolo castello-fortificazione per i nobili [[arduinici]]<ref>
Nel [[1713]], con il terzo ampliamento della città da parte dei Savoia, [[Michelangelo Garove]] disegnò la pianta quadrata di quella che diventerà l'attuale piazzetta. Essa doveva essere circondata da eleganti palazzi, di cui i due più importanti sono:
* a nord, un'ala del Palazzo Martini di Cigala, elegante edificio attribuito al celebre architetto [[Filippo Juvarra|Juvarra]] (il quale prese in mano il progetto del [[Michelangelo Garove|Garove]], nel frattempo deceduto) e lo fece erigere nel [[1716]] per conto del presidente del Senato Carlo Francesco Martini Cortesia, Conte di Cigala.
* a sud un'ala del [[Palazzo Saluzzo di Paesana|Palazzo Baldassarre Saluzzo di Paesana]], senatore del [[Regno di Sardegna]] che lo fece erigere dall'architetto [[Gian Giacomo Planteri|Giacomo Plantery]] nel [[1717]], lungo via della Consolata fino a via Dora Grossa (attuale [[Via Garibaldi (Torino)|via Garibaldi]]), in direzione dei Giardini della [[Cittadella di Torino|Cittadella militare]] (oggi attuale Piazza Arbarello). Il palazzo, oltre che a conferire uno stile signorile all'isolato, fu dotato di misteriosi cunicoli sotterranei e passaggi segreti, in collegamento con le altre corti e chiese.
===Il nome francese===
Quando nel [[1796]] lo stato sabaudo vacillò e il re [[Carlo Emanuele IV di Savoia]] venne costretto all'esilio (8 dicembre [[1798]]), i francesi giunsero in città e, tra i primi provvedimenti, vi fu anche quello di mutare i nomi delle strade e delle piazze; Piazza Susina non fece eccezione e, negli anni dell'occupazione prima giacobina e poi napoleonica, si chiamò ''Place de France''.<ref>{{cita libro|Alberto|Viriglio|Torino Napoleonica|editore=Viglongo|città=Torino|anno=1905|p=22|isbn=no}}</ref>
Restaurata la monarchia sabauda e cancellata la denominazione francese, la piazza mutò nome in "Piazza Paesana"
===
[[File:Monumento alla legge Siccardi.jpg|thumb|Antica fotografia del monumento di Piazza Savoia]]
La piazzetta è celebre oggi per l'imponente obelisco in granito di [[Baveno]], alto 21 metri, eretto nel [[1853]] a ricordo delle [[leggi Siccardi]] del [[1850]]. L'idea di erigere un monumento celebrativo per le discusse leggi del ministro di giustizia e senatore conte [[Giuseppe Siccardi]] (che abolivano il foro ecclesiastico) fu già del [[1851]], su iniziativa della torinese ''[[Gazzetta del Popolo]]''. L'obelisco venne progettato dal pittore e scultore [[Luigi Quarenghi]] e i sostenitori del progetto (tra cui il direttore della Gazzetta del Popolo, [[Giovanni Battista Bottero]]) proposero di sistemarlo in [[Piazza Carignano]]. Non senza aspre discussioni col clero torinese, nella persona dell'arcivescovo [[Luigi Fransoni]], il 23 novembre [[1853]] il monumento venne qui inaugurato, come ricorda una delle frasi incise sull'obelisco:
{{citazione|Abolito da Legge IX Aprile MDCCCL il Foro ecclesiastico, popolo e municipio posero IV Marzo MDCCCLIII|Epigrafe sul monumento}}
Il monumento contiene inoltre i nomi degli 800 comuni che sostennero entusiasti l'opera, scolpiti su tutti i lati.
Il giorno della posa della prima pietra, il 17 giugno [[1852]], furono murati nel basamento i numeri 141 e 142 della ''Gazzetta del Popolo'', una copia della legge Siccardi, [[Moneta|monete]], semi di [[Riso (alimento)|riso]], [[Grissino|grissini]] e una bottiglia di
==Note==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Luoghi d'interesse a Torino]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
|