Dialetto ionico: differenze tra le versioni
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Il '''[[dialetto]] ionico''' ({{lang-grc|Ἰὰς διάλεκτος}}) è uno dei principali [[dialetti greci|gruppi linguistici]] del [[greco antico]], insieme all'[[dialetto attico|attico]], all'[[dialetto eolico|eolico]], al [[dialetto dorico|dorico]], al [[greco nordoccidentale]] e all'[[arcado-cipriota]].
== Area linguistica di diffusione - storia ==
Lo ionico veniva parlato nelle isole [[Cicladi]] in [[Asia Minore]] (antico nome dell'[[Anatolia]]), sulle coste del [[Mare Egeo]], in una regione che coloni [[greci]] di stirpe ionica cominciarono a popolare a partire dal 1000 a.C. in poi. La contiguità geografica e strutturale dello Ionico con l'[[Dialetto attico|Attico]] induce gli studiosi a pensare allo ionico-attico come a un ''continuum'' di dialetti irradiantisi dall'Attica fino all'Asia minore egea. Tuttavia, fra lo ionico propriamente detto e l'attico si avvertono differenze ben definite.
Dal nucleo originario egeo, lo ionico si diffonde in tutte le colonie greche mediterranee di origine ionica, in particolare in quelle fondate da [[Focea]] e [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]]. Tuttavia, da tempo, in età classica, l'interazione fra le popolazioni greche e il retroterra asiatico, nonché la presenza di diffuse relazioni commerciali fra le stirpi greche, aveva fornito al dialetto ionico delle colonie greche d'Asia Minore un colorito alquanto misto. Col tempo, anche molte colonie ioniche dell'[[Italia meridionale]] tendono a perdere la loro caratteristica dialettale arcaica, dorizzandosi o subendo influssi dal mondo italico retrostante. Lo ionico tuttavia ha una sua fortissima vitalità come lingua base del dialetto artificiale misto del genere epico ([[Omero]]), dell'[[elegia]] ([[Mimnermo]], [[Solone]], la lingua epica omerizzante mista di ionismi e dorismi di [[Tirteo]]), del [[giambo]] ([[Archiloco]], lo ionico misto a prestiti lidii di [[Ipponatte]]), come lingua della filosofia (filosofi presocratici, fra cui [[Talete]] [[Anassimandro]], [[Anassimene di Mileto|Anassimene]], [[Parmenide]] [[Eraclito]]) e della scienza medica ([[Ippocrate di Coo|Ippocrate]] e corpus Hippocraticum), come lingua della favola (il vero [[Esopo]], per noi perduto, scriveva in puro ionico -a noi restano tarde redazioni attiche delle sue favole), come lingua della prima storiografia ([[Ecateo di Mileto]], e soprattutto [[Erodoto]]).
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L'alfabeto ionico fu introdotto ad [[Atene]] da [[Archino]] nel [[403 a.C.|403]]/[[402 a.C.]], sotto l'arcontato di [[Euclide (arconte)|Euclide]], e di lì si diffuse nel resto della Grecia, soprattutto in [[Ellenismo|età ellenistica]].
== Caratteristiche fonetiche
Le distinzioni fonetiche fra attico e ionico sono evidenti. Qui si mostreranno le più note ed essenziali.
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'''1.''' Rispetto all'attico, lo ionico muta sistematicamente in '''η''' l''''α''' lungo (''etacismo''), anche quando esso è preceduto da '''ε, ι,''' o '''ρ'''. Pertanto lo ionico, a differenza dell'[[Dialetto attico|attico]] non ammette la sistematica distinzione fra ''α puro'' e ''α impuro'', il che ha conseguenze determinanti sul piano morfologico. Per questa ragione, lo ionico ha ad esempio '''πείρη''' dove l'attico ha '''πείρα''', o '''Πιερίη''' dove l'attico ha '''Πιερία'''.
Tale innovazione linguistica è propria solo e soltanto dello ionico. Essa si è verificata verosimilmente nella Ionia microasiatica (costa anatolica sul mare Egeo) intorno al X secolo a.C. al più tardi. In quell'epoca infatti i Greci ebbero contatti con i Medi. In iranico, il nome dei Medi è Mādā. Ma, poiché gli [[Ioni]] li chiamano '''Mῆδoι''', evidentemente, la trasformazione dell'α lungo in η era in atto quando il contatto indiretto fra le ''poleis'' greche e i popoli iranici avvenne. In [[Attica]] l'innovazione risparmiò i cosiddetti casi di '' α puro''. Questo accadde perché l'Attica si trovava al confine fra la zona dell'innovazione linguistica (il mondo ionico) e la [[Grecia]] continentale e l'area degli [[Eoli]], dove
'''2.''' Un'altra caratteristica dello ionico è la generalizzazione di fenomeni di dittongazione delle vocali '''ε '''e''' ο''', che si presentano spesso come '''ει''' e '''ου''' (in realtà, si dovrebbe parlare di allungamento delle vocali brevi chiuse, poiché già in età classica i dittonghi '''ει''' e '''ου''' corrispondevano, in tutto il mondo ellenico, ai suoni /e:/
*Attico '''κόρη''', "fanciulla", in ionico diviene '''κούρη'''
*Attico '''πέρας''', "termine, limite", in ionico diviene '''πείρας''' (tale evoluzione si riflette nei derivati, come "illimitato": attico {{unicode | '''ὰ''πέρ''αντος'''}},
Tali fenomeni di dittongazione e allungamento sono dovuti spesso alla caduta del [[digamma]], o di una nasale davanti al '''ς''' interno o finale, e determinano in alcuni casi, fra attico e ionico, vere e proprie oscillazioni prosodiche fra lunga e breve. La situazione è poi complicata dal fatto che spesso, le oscillazioni fra lunga e breve si estendono per analogia articolatoria, senza che sia sempre chiara ed evidente la caduta pregressa di una consonante, e il fenomeno di un [[allungamento di compenso]].
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'''3.''' Lo ionico inoltre tende a limitare il fenomeno della [[Abbreviazione|contrazione]] fra [[vocali]] interne di [[parola]] e della [[crasi]] al confine di [[parola]], a favore della conservazione di forme non contratte o di contrazioni più trasparenti. Così, nel pronome di prima persona al genitivo, lo ionico avrà ἐμεῦ, dove l'attico ha ἐμοῦ, da ἐμέο. Nei genitivi singolari di temi in sibilante di III declinazione avremo γένεος, invece di γένους (e in generale, tutta la declinazione di questi temi non è contratta). La limitazione dei fenomeni di contrazione fa sì che in ionico la coniugazione dei verbi contratti e la declinazione dei sostantivi contratti sia molto ridimensionata, mentre in attico assume caratteristiche proprie su larga scala.
'''4.''' Diffusissimi sono i fenomeni di [[sineresi]] e di [[metatesi (linguistica)|metatesi]] di [[quantità vocalica]], nei genitivi singolari di I declinazione maschili e nei genitivi plurali femminili (es.: Καμβύσεω, da Καμβυσῆο -molto usato da Erodoto nelle sue
Mancano per converso i fenomeni di metatesi di [[quantità vocalica]], che caratterizzano la declinazione attica di nomi come λαός, "popolo", che in attico suona λεώς.
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Una serie di circostanze casuali, derivanti da mutamenti fonetici e morfologici, determinano, in ionico e in attico, l'innovazione del ''[[ni efelcistico|ν efelcistico]]'', una ν finale di parola, che ha la funzione di evitare lo iato (ad es.: '''λύουσι-ν''' davanti a vocale '''λύουσι''' davanti a consonante)
== Morfologia
Anche la morfologia distingue lo ionico dall'attico per alcuni fenomeni ben identificabili. Qui ne accenniamo alcuni.
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=== La situazione dell'aumento nei tempi passati dei verbi all'indicativo ===
Una caratteristica della coniugazione del verbo greco è l'''aumento'', una ε- che viene preposta alla radice verbale nell'indicativo dei tempi passati, [[imperfetto indicativo|imperfetto]], [[aoristo]],
Lo ionico ha una situazione diversa.
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=== Classi verbali ===
Lo ionico si distingue anche per un trattamento a sé delle classi verbali. Spesso, i verbi con infisso nasale nel presente
=== Progressiva limitazione della declinazione atematica ===
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*[[Segni diacritici dell'alfabeto greco]]
*[[Dialetto attico]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|antica Grecia|linguistica}}
[[Categoria:Dialetti della lingua greca antica|Ionico]]
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