Cosimo Rizzotto: differenze tra le versioni
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|Nome = Cosimo Rizzotto
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|Nato_a = [[Cologna Veneta]]
|Data_di_morte = 18 febbraio [[1963]]
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==Biografia==
Il 28 febbraio 1917<ref name = V9p89>{{Cita|Varriale 2009|p. 89}}.</ref> conseguì la sua prima vittoria abbattendo un aereo nemico
Il giorno 11 dello stesso mese<ref name=V9p89/> conseguì la terza vittoria su [[Voissizza]],<ref name=V9p89/> ed il 29 settembre 1917 la quarta<ref name=V9p89/> quando un aereo da ricognizione austriaco fu attaccato sull'[[Isonzo]] da uno SPAD VII pilotato dal [[tenente]] [[Giovanni Sabelli]] della [[91ª Squadriglia aeroplani da caccia|91ª Squadriglia]]. All'azione si unirono i piloti di altri SPAD, ed egli conseguì la vittoria abbattendo l'Hansa-Brandenburg C.I (matricola 329.16)<ref name=V9p89/> appartenente alla [[Flik 28]], che precipitò<ref group=N>Entrambi gli aviatori austro-ungarici, lo zugsführer Andreas Kreidl e il leutnant Erich von Luerzer, perirono nell'impatto.</ref> nei pressi del [[lago di Pietrarossa]].<ref group=N>La vittoria venne omologata sia a Sabelli che a Rizzotto e negata a [[Giorgio Pessi|Giuliano Parvis]].</ref> Dopo lo [[Battaglia di Caporetto|sfondamento di Caporetto]], la sua squadriglia abbandonò il campo d'aviazione di Aiello del Friuli, ritirandosi dapprima alla [[Comina (Friuli-Venezia Giulia)|Comina]], poi al [[campo di aviazione di Arcade]] ed infine attestandosi a [[Marcon]]. Intanto il 6 novembre<ref name = V9p43>{{Cita|Varriale 2009|p. 43}}.</ref> conseguì la quinta vittoria<ref group=N>In collaborazione con il sergente [[Alvaro Leonardi]] della [[80ª Squadriglia]].</ref> abbattendo il Brandenburg C.I (matricola 229.24)<ref group=N>Il pilota
Smobilitato e congedato nel settembre dello stesso anno, emigrò in [[Argentina]]<ref name=F7p79/> dove nel [[1920]] iniziò a lavorare come istruttore presso l'Escuela Italo-Argentina de Aviacion di [[Castelar]].
Nell'agosto [[1922]] il governo del [[Paraguay]],<ref name=F7p79/> alle prese con l'insurrezione di un gruppo di ufficiali, richiese i servizi dei piloti della scuola italiana di Castenar.<ref group=N>Il primo ad accettare fu [[Nicola Bò]], che trasferì in Paraguay uno [[SPAD S.XX]], due [[SAML S.1|SAML]] e tre [[Ansaldo SVA.5]].</ref> Al suo arrivo nel paese sudamericano con un [[Breguet Bre 14|Breguet XIV]] biposto, egli eseguì numerose missione di [[Aereo da ricognizione|ricognizione]] e [[Aereo da bombardamento|bombardamento]] contro le posizioni tenute dai ribelli. Il 25 agosto, durante una missione di ricognizione, si ruppe l'[[elica]] del Breguet e il suo motore andò a [[fuoco]]. Riuscì a compiere un atterraggio di emergenza, ma l'aereo rimase distrutto, ed allora lasciò il Paraguay per ritornare in Argentina,<ref name=F7p79/> dove rimase fino al [[1923]] in qualità di istruttore presso la Escuela di Castelar. Nel [[1926]] diresse la costruzione di una [[azienda]] agricola italiana per veterani di guerra a Salto, in Uruguay, trasferendosi successivamente in [[Brasile]]<ref group=N>In Brasile svolse anche la carica di [[agente consolare|console]] presso l'[[Ambasciata]] d'Italia.</ref> come vicedirettore di una società agricola.
Ritornato in Italia nel [[1935]] fu richiamato in servizio<ref name=V9p88/> dalla [[Regia Aeronautica]] in vista dell'[[Guerra d'Etiopia|invasione dell'Etiopia]].<ref name=V9p88/> Due mesi dopo fu ricollocato in congedo, e si dedicò alla costituzione di un Museo dell'Aeronautica che doveva sorgere a Milano per volontà del [[Benito Mussolini|Duce]]. Nel [[1936]] fu richiamato in servizio attivo con mansioni di governo, e inviato in [[Africa Orientale Italiana]].<ref name=V9p88/> Al suo arrivo a [[Mogadiscio]], in [[Somalia]], le ostilità si erano concluse. Rimase nella città somala un anno, trasferito poi sull'[[aeroporto di Dire Dawa]], per essere congedato nel [[1937]]. Ottenuta la concessione di un vasto appezzamento di terreno vergine nella [[Oromia|regione sudorientale]] degli [[Arussi (provincia)|Arussi]], si stabilì in [[Africa]] costruendo una [[fattoria]] in cui investì tutti i suoi risparmi. Con l'entrata in [[Seconda guerra mondiale|guerra]] del Regno d'Italia, il 10 giugno [[1940]], fu richiamato in servizio attivo.<ref name=V9p88/> Nell'aprile [[1941]] si trovava presso la sua fattoria ad organizzarne la difesa contro gli attacchi dei [[Arbegnuoc|ribelli etiopi]], ma l'11 dello stesso mese<ref name=V9p88/> fu preso prigioniero dalle [[British Army|truppe]] [[Gran Bretagna|inglesi]], rimanendo recluso in [[campo di concentramento]] in [[Kenya]] per cinque anni.<ref name=V9p88/> Ritornato in Italia nel [[1946]], trovò ricevette un impiego<ref group=N>In quanto veterano di guerra e profugo dall'Africa.</ref> presso l'[[Milano|amministrazione comunale di Milano]].<ref name=V9p88/> Andato in pensione nel [[1958]] si spense a Milano il 18 febbraio [[1963]].<ref name=F7p157-158/>
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{{Portale|aviazione|biografie|grande guerra|guerra}}
[[Categoria:Medaglie d'argento al valor militare]]
[[Categoria:Croci al merito di guerra]]
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