Jean-Jacques Barthélemy: differenze tra le versioni

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Era lo zio di [[François de Barthélemy]], membro [[Club di Clichy|monarchico]] del [[Direttorio]].
 
== Origine e formazione ==
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== Numismatico ==
Nel [[1744]] si recò a [[Parigi]] con una lettera di presentazione a [[Claude Gros de Boze]], segretario dell'[[Académie des inscriptions et belles-lettres]] e responsabile della [[Cabinet des médailles (BNF)|collection royale des monnaies et médailles]] diventando il suo assistente. Nel [[1747]] è accettato all'Académie des Inscriptions. Nel [[1753]], alla morte di Gros de Boze gli succede nelle funzioni e vi rimane fino alla [[Rivoluzione francese|Rivoluzione]]. Nel corso del suo mandato praticamente raddoppia la collezione. Arricchisce il Cabinet di numerose acquisizioni: a questo scopo percorre tutta l'[[Italia]], e visita le rovine di [[Pompei (città antica)|Pompei]], [[Paestum]] ed [[Ercolano (città antica)|Hercolanum]]. Durante il suo soggiorno a [[Roma]] conosce [[Étienne François de Choiseul|Étienne François]] il futuro duca di Choiseul.
 
Nel [[1755]] accompagnò l'ambasciatore di Francia Étienne François de Choiseul in Italia, dove passò tre anni in ricerche [[Archeologia|archeologiche]]. In questo periodo tiene una corrispondenza regolare con il conte de Caylus, il suo collaboratore al Gabinetto delle medaglie. Queste lettere saranno pubblicate postume.
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== La rivoluzione francese ==
Nel settembre [[1793]], durante la Rivoluzione, Barthélemy fu arrestato in quanto [[Aristocrazia|aristocratico]] ed imprigionato per qualche giorno. Immediatamente, il [[Comitato di salute pubblica]], informato subito dalla duchessa di Choiseul del suo arresto, diede l'ordine per la sua liberazione immediata, e nel 1793 fu nominato librario della [[BibliothèqueBiblioteca nationalenazionale dedi FranceFrancia|Bibliothèque Nationale]]. Barthélemy rifiutò questo incarico e riprese quello precedente di responsabile delle medaglie e monete.
Aumentò ancora la collezione nazionale con diverse acquisizioni di valore.