Smalltalk: differenze tra le versioni

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|paradigmi = Programmazione procedurale ad oggetti
|tipizzazione = debole
|estensione = .st
|ha_influenzato = Objective C, C#, Actor, Java e Ruby, [[Perl 6]], Dart
}}
'''Smalltalk''' è un [[linguaggio di programmazione]] [[Programmazione orientata agli oggetti|orientato agli oggetti]] con [[Tipizzazione dinamica|gestione dinamica dei tipi]] e con un [[paradigma di programmazione]] [[riflessione (informatica)|riflessivo]].
 
{{Citazione|Un programma in Smalltalk è una descrizione di processi computazionali dinamici. Il linguaggio di programmazione Smalltalk è una notazione per la scrittura di tali programmi.|{{Cita web|url=http://wiki.squeak.org/squeak/uploads/172/standard_v1_9-indexed.pdf|titolo=ANSI Smalltalk standard|formato=PDF|lingua={{en}}}}}}
 
== Storia ==
Sviluppato allo [[Xerox PARC]] da [[Alan Kay]], [[Dan Ingalls]], [[Ted Kaehler]], [[Adele Goldberg (computer scientist)|Adele Goldberg]], e altri durante gli [[Anni 1970|anni settanta]], Smalltalk ha pesantemente influenzato altri linguaggi come [[Objective C]], [[Linguaggio C Sharp|C#]], [[Actor (linguaggio)|Actor]], [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]], [[JavaScript]] e [[Ruby (linguaggio di programmazione)|Ruby]]. Molti concetti attualmente impiegati nello sviluppo del software (es. ''[[design patterns]]'', ''[[extreme programming]]'', ''[[refactoring]]'') derivano dalla comunità Smalltalk.
 
Smalltalk ha rappresentato un autentico cambio di paradigma rispetto al tradizionale modello procedurale, sostituendo al paradigma tradizionale di [[John von Neumann|Von Neumann]] (basato sulla separazione dati/programmi) un nuovo paradigma basato sul concetto di oggetto, che contiene, in modo inscindibile, sia dati che programmi. L'elaborazione quindi non è più descritta da una procedura, ma è ottenuta da una "simulazione" del mondo, di cui gli oggetti sono un modello.
Molti concetti attualmente impiegati nello sviluppo del software (es. ''[[design patterns]]'', ''[[extreme programming]]'', ''[[refactoring]]'') derivano dalla comunità Smalltalk. Smalltalk ha pesantemente influenzato altri linguaggi come [[Objective C]], [[Linguaggio C Sharp|C#]], [[Actor (linguaggio)|Actor]], [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]], [[JavaScript]] e [[Ruby (linguaggio di programmazione)|Ruby]].
 
Questo cambio radicale non è stato facilmente assimilato dai programmatori tradizionali, abituati a linguaggi come il [[COBOL]] o il [[FORTRAN]]. I linguaggi derivati sopracitati hanno provveduto a creare un ponte tra il vecchio ed il nuovo paradigma. Tuttavia, questa mediazione ha avuto un costo sulle caratteristiche dei linguaggi stessi, che non raggiungono certamente le caratteristiche di eleganza, semplicità ed efficienza di Smalltalk, dida cui hanno, più o meno, saccheggiatoimportato i concetti innovativi.
Smalltalk ha rappresentato un autentico cambio di paradigma rispetto al tradizionale modello procedurale, sostituendo al paradigma tradizionale di Von Neumann (basato sulla separazione dati/programmi) un nuovo paradigma basato sul concetto di oggetto, che contiene, in modo inscindibile, sia dati che programmi.
 
Questa difficoltà di passaggio da un paradigma all'altro (peraltro ben nota: si pensi, come esempio estremo, al passaggio dai numeri romani a quelli arabi), unitamente al fenomenale sviluppo delle [[applicazione web|applicazioni Web]] (alle quali Smalltalk non era particolarmente orientato) ha fatto ritenere a molti che Smalltalk fosse un linguaggio morto. Nella realtà non è così: la comunità degli utenti Smalltalk è certamente ridotta ma molto attiva e continua a sviluppare applicazioni innovative sfruttando al meglio le caratteristiche di Smalltalk. Si guardino, ad esempio, i [[framework per applicazioni web]] Seaside<ref>{{cita web|url=http://www.seaside.st|titolo=Seaside|sito=Seaside|lingua=en}}</ref>, AIDA<ref>{{cita web|url=http://www.aidaweb.si/|titolo=Aida|sito=Aidaweb|lingua=en|accesso=18 luglio 2020|dataarchivio=28 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171128180906/http://www.aidaweb.si/|urlmorto=sì}}</ref> o applicazioni futuristiche come Scratch<ref>{{cita web|url=https://www.scratch.mit.edu/|titolo=Scratch|sito=Scratch|lingua=en}}</ref>, Sophie<ref>{{cita web|url=http://opensophie.org/|titolo=Sophie|sito=Open Sophie|lingua=en|accesso=19 maggio 2018|dataarchivio=5 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090505005034/http://opensophie.org/|urlmorto=sì}}</ref> o Cobalt<ref>{{cita web|url=http://www.opencobalt.net/|titolo=Cobalt|sito=Open Cobalt|lingua=en|accesso=18 gennaio 2019|dataarchivio=19 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190119174337/http://www.opencobalt.net/|urlmorto=sì}}</ref>.
L'elaborazione quindi non è più descritta da una procedura, ma è ottenuta da una "simulazione" del mondo, di cui gli oggetti sono un modello.
 
Inoltre, dalDal 2008 è iniziato il progetto di creazione del nuovo ambiente DNG (Dolphin Next Generation)<ref>{{cita [web|url=http://www.dng.st/|titolo=DNG - Dolphin-Smalltalk Next Generation|sito=DNG|lingua=en|accesso=3 agosto 2022|dataarchivio=23 ottobre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/2013060100380620101023072029/http://www.dng.st/]|urlmorto=sì}}</ref> destinato ad unificare due dialetti Smalltalk (VSE di Digitalk e Dolphin di Object Arts) e creare un nuovo ambiente di sviluppo adatto ai prevedibili sviluppi informatici dei prossimi anni.
Questo cambio radicale non è stato facilmente assimilato dai programmatori tradizionali, abituati a linguaggi come il [[COBOL]] o il [[FORTRAN]].
 
== Descrizione ==
I sopra richiamati linguaggi derivati hanno provveduto a creare un ponte tra il vecchio ed il nuovo paradigma.
Smalltalk è stato creato come un linguaggio per sostenere ''"un nuovo mondo''" di [[programmazione (informatica)|programmazione]], ovvero come ''"la simbiosi dell'umano con il calcolatore''", come chiaramente espresso in questo passaggio:
<blockquote>{{Q|[''...] Chiunque vorrebbe poter programmare utilizzando un dispositivo alla stregua di un libro/foglio per gli appunti in un modo non certo possibile su di un sistema di terminali collegati ad un grosso sistema di calcolo; milioni di potenziali utenti avrebbero il desiderio che l'interfaccia utente potesse trasformarsi in un ambiente autoapprendente, seguendo le linee educative ideate da [[Maria Montessori|Montessori]] e da [[Jerome Bruner|Bruner]]; per le grosse attività di programmazione, la riduzione della complessità, l'utente finale vorrebbe che i dati e le relative strutture di controllo, fossero letteralmente eliminate, in favore di uno schema più simile a quello biologico ove tutte le cellule sono tra di loro separate, con l'unica possibilità di interagire tra di loro solo tramite messaggi, in modo da imitare qualsiasi comportamento richiesto.<br />Le prime versioni di Smalltalk volevano essere la prima risposta completa a questo nuovo paradigma, legato anche alle caratteristiche dell'hardware, dei linguaggi e delle interfacce utente in quel momento disponibili. È diventato un primo esemplare del nuovo modo di programmare, in parte perché stavamo provando per una variazione nel nuovo paradigma di [[Thomas Kuhn|Kuhn]] sulle strutture-a, in quello stesso spirito di chi ha inventato la stampa e quindi generando una posizione di estremismo che quasi ha forzato questo nuovo stile.|Traduzione non ufficiale da ''[https://web.archive.org/web/20080710144930/http://gagne.homedns.org/~tgagne/contrib/EarlyHistoryST.html]{{cita|The Early History of Smalltalk}}''}}
 
=== Programma di esempio ===
Tuttavia, questa mediazione ha avuto un costo sulle caratteristiche dei linguaggi stessi, che non raggiungono certamente le caratteristiche di eleganza, semplicità ed efficienza di Smalltalk di cui hanno, più o meno, saccheggiato i concetti innovativi.
Il seguente esempio stampa il testo "[[Hello world|Hello world!]]".
 
<sourcesyntaxhighlight lang="smalltalk">
Questa difficoltà di passaggio da un paradigma all'altro (peraltro ben nota: si pensi, come esempio estremo, al passaggio dai numeri romani a quelli arabi), unitamente al fenomenale sviluppo delle [[applicazione web|applicazioni Web]] (alle quali Smalltalk non era particolarmente orientato) ha fatto ritenere a molti che Smalltalk fosse un linguaggio morto.
Transcript show: 'Hello World!'
</syntaxhighlight>
 
==Note==
Nella realtà non è così: la comunità degli utenti Smalltalk è certamente ridotta ma molto attiva e continua a sviluppare applicazioni innovative sfruttando al meglio le caratteristiche di Smalltalk.
<references/>
 
== Bibliografia ==
Si guardino, ad esempio, i [[framework per applicazioni web]] Seaside [http://www.seaside.st], AIDA [http://www.aidaweb.si] o applicazioni futuristiche come Scratch [https://www.scratch.mit.edu/], Sophie [https://web.archive.org/web/20090505005034/http://opensophie.org/] o Cobalt [http://www.opencobalt.net/].
* {{RivistaVG|mc|105|292-295|3|1991|titolo=Smalltalk/V: aspetti sintattici}} La rubrica sullo Smalltalk continua nei numeri successivi fino al n° 110.
 
== Altri progetti ==
Inoltre, dal 2008 è iniziato il progetto di creazione del nuovo ambiente DNG (Dolphin Next Generation) [https://web.archive.org/web/20130601003806/http://dng.st/] destinato ad unificare due dialetti Smalltalk (VSE di Digitalk e Dolphin di Object Arts) e creare un nuovo ambiente di sviluppo adatto ai prevedibili sviluppi informatici dei prossimi anni.
{{interprogetto}}
 
== Descrizione ==
 
Smalltalk è stato creato come un linguaggio per sostenere ''un nuovo mondo'' di [[programmazione (informatica)|programmazione]], ovvero come ''la simbiosi dell'umano con il calcolatore'', come chiaramente espresso in questo passaggio:
<blockquote>[''..] Chiunque vorrebbe poter programmare utilizzando un dispositivo alla stregua di un libro/foglio per gli appunti in un modo non certo possibile su di un sistema di terminali collegati ad un grosso sistema di calcolo; milioni di potenziali utenti avrebbero il desiderio che l'interfaccia utente potesse trasformarsi in un ambiente autoapprendente, seguendo le linee educative ideate da [[Maria Montessori|Montessori]] e da [[Jerome Bruner|Bruner]]; per le grosse attività di programmazione, la riduzione della complessità, l'utente finale vorrebbe che i dati e le relative strutture di controllo, fossero letteralmente eliminate, in favore di uno schema più simile a quello biologico ove tutte le cellule sono tra di loro separate, con l'unica possibilità di interagire tra di loro solo tramite messaggi, in modo da imitare qualsiasi comportamento richiesto.<br />Le prime versioni di Smalltalk volevano essere la prima risposta completa a questo nuovo paradigma, legato anche alle caratteristiche dell'hardware, dei linguaggi e delle interfacce utente in quel momento disponibili. È diventato un primo esemplare del nuovo modo di programmare, in parte perché stavamo provando per una variazione nel nuovo paradigma di [[Thomas Kuhn|Kuhn]] sulle strutture-a, in quello stesso spirito di chi ha inventato la stampa e quindi generando una posizione di estremismo che quasi ha forzato questo nuovo stile. ''[https://web.archive.org/web/20080710144930/http://gagne.homedns.org/~tgagne/contrib/EarlyHistoryST.html]
</blockquote>
 
=== Programma di esempio ===
==== [[Hello world|Hello world!]] ====
Il seguente esempio stampa il testo "[[Hello world|Hello world!]]".
 
<source lang="smalltalk">
Transcript show: 'Hello World!'
</source>
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{FOLDOC}}
*{{en}} [http://www.esug.org ESUG] European Smalltalk User Group
*{{en}} [http://www.stic.st/ STIC] Smalltalk Industry Council
*{{en}} [http://www.smalltalk.org/ Smalltalk.org] Sito di diffusione Smalltalk
*{{cita web|http://www.iam.unibe.ch/~ducasse/FreeBooks.html|Libri su Smalltalk gratis|lingua=en}}
*{{cita web|1=http://gagne.homedns.org/~tgagne/contrib/EarlyHistoryST.html|2=The Early History of Smalltalk|lingua=en|accesso=3 giugno 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080710144930/http://gagne.homedns.org/~tgagne/contrib/EarlyHistoryST.html#|dataarchivio=10 luglio 2008|urlmorto=sì|tipo=storia del linguaggio|cid=The Early History of Smalltalk}}
 
===Storia del linguaggio===
*{{cita web|1=http://gagne.homedns.org/~tgagne/contrib/EarlyHistoryST.html|2=The Early History of Smalltalk|lingua=en|accesso=3 giugno 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080710144930/http://gagne.homedns.org/~tgagne/contrib/EarlyHistoryST.html#|dataarchivio=10 luglio 2008|urlmorto=sì}}
 
{{Principali linguaggi di programmazione}}