Nuh ibn Nasr: differenze tra le versioni
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{{Monarca
|nome = Nuh I
|titolo = [[emiro]] dei [[Samanidi]]
|sottotitolo = [[Shahanshah]]
|immagine = NuhISamanidCoinHistoryofIran.jpg
|legenda = Monete dell'emiro Hamid Nuh I
|regno = 14 aprile [[943]] – agosto [[954]]
|predecessore = [[Nasr ibn Ahmad]]
|successore = [['Abd al-Malik I]]
|data di nascita = [[906]]
|data di morte = agosto [[954]]
|figli = [['Abd al-Malik I]]<br>Mansur I<br>Abd al-Aziz
|dinastia = [[Samanidi]]
|padre = [[Nasr ibn Ahmad]]
|religione = [[sunnismo]]
}}
{{Bio
|Nome = Nūḥ ibn Naṣr
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = o '''Nūḥ I'''
|Sesso = M
|LuogoNascita =
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 906
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 954
|Epoca = 900
|Attività = emiro
|Nazionalità = persiano
|Categorie = no
|PostNazionalità = della dinastia dei [[Samanidi]] a [[Bukhara]]
}}
Era figlio dell'emiro [[Nasr II|Naṣr II]]. Salì al potere dopo aver sventato nel [[943]] una congiura contro suo padre da parte degli ufficiali dell'esercito, che disapprovavano il sostegno assicurato dall'emiro ai missionari [[Ismailismo|ismailiti]]. Venuto a conoscenza del complotto, Nūḥ partecipò al banchetto nel quale si doveva organizzare l'assassinio, e, dopo essersi alzato in segno di apparente omaggio, uccise il capo della cospirazione.<
▲Era figlio dell'emiro [[Nasr II|Naṣr II]]. Salì al potere dopo aver sventato nel [[943]] una congiura contro suo padre da parte degli ufficiali dell'esercito, che disapprovavano il sostegno assicurato dall'emiro ai missionari [[Ismailismo|ismailiti]]. Venuto a conoscenza del complotto, Nūḥ partecipò al banchetto nel quale si doveva organizzare l'assassinio, e, dopo essersi alzato in segno di apparente omaggio, uccise il capo della cospirazione.</br>
Per porre fine al malcontento promise tuttavia di mettere fine alle attività degli ismailiti e convinse il padre ad abdicare in suo favore<ref>Frye 1975, citato in bibliografia, p. 141.</ref>
Poco tempo dopo la sua ascesa al trono, dovette reprimere una rivolta nel [[Corasmia|Khwārezm]]. Nel 945 rimosse dalla sua carica di governatore del [[Grande Khorasan|Khorasan]], che deteneva dal 930, [[Abu 'Ali Chaghani|Abū ʿAlī Chaghānī]], dinasta del [[Chaghaniyan]], uno Stato vassallo dei Samanidi. Era intenzione di Nūḥ sostituirlo con [[Ibrahim ibn Simjur|Ibrāhīm b. Simjūr]] della famiglia [[
Nel 947 Ibrāhīm ottenne il controllo della capitale [[Bukhara]] e si proclamò Emiro dello Stato samanide, obbligando Nūḥ a rifugiarsi a [[Samarcanda]]. Era però impopolare nella capitale e Nūḥ riuscì a catturarlo e accecarlo insieme a due suoi fratelli. La capitale di Abū ʿAlī fu saccheggiata e nel 948 fu stipulata la pace, che permetteva ad Abū ʿAlī di mantenere il possesso del Chaghaniya<ref name=Frye149/>. Alla morte nel 952 del governatore del Khurasan succeduto a Ibrāhīm, [[Mansur ibn Qara-Tegin]], Abū ʿAlī riottenne anche questa carica e combatté al confine orientale contro i [[Buwayhidi]]<ref name=Frye151>Frye 1975, citato in bibliografia, p. 151.</ref>, che nel 945 avevano preso l'effettivo potere a [[Baghdad]], pur mantenendo sul trono il [[califfo]] [[Abbasidi|abbaside]] [[al-Muti']].
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==Bibliografia==
*{{en}} Richard N. Frye, "[https://books.google.it/books?id=hvx9jq_2L3EC&lpg=PP1&pg=PA136&redir_esc=y#v=onepage&q&f=falseThe Samanides]", in: Richard N. Frye (a cura di), ''The Period from the Arab Invasion to the Saljuqs'' (''The Cambridge History of Iran'', 4), Cambridge University Press, Cambridge 1975 {{ISBN|0-521-20093-8}}, pp. 136-161.
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Emiri]]
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