Controllo termico dei veicoli spaziali: differenze tra le versioni
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→Descrizione: Modifica della parola "esterne" ---> "interne", dato che si parla di calore prodotto da componenti elettroniche, che sono di fatto interne al satellite/veicolo spaziale. |
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== Descrizione ==
Il controllo termico è essenziale per garantire le prestazioni ottimali ed il successo della missione, perché se un componente raggiunge una temperatura troppo alta o troppo bassa può essere danneggiato o può subire malfunzionamenti. Il controllo termico è necessario anche per mantenere componenti specifici (come sensori ottici, [[Orologio atomico|orologi atomici]], eccetera) entro un determinato requisito di stabilità termica, per assicurarsi che abbiano le migliori prestazioni possibili.
Il controllo termico può comprendere componenti attivi o passivi e lavora in due modi:
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* doubler termici che distribuiscono il calore dissipato dalle unità sulla superficie del radiatore
* specchietti, noti come SSM (secondary surface mirrors) o OSR (optical solar reflectors) che migliorano la capacità di rigettare calore dei radiatori esterni e allo stesso tempo riducono l'assorbimento di eventuali flussi solari
* [[Unità riscaldante a radioisotopi|unità riscaldanti a radioisotopi]], note come RHU (radioisotope heater unit), usate da alcune missioni planetarie o di [[esplorazione spaziale]] per produrre e immagazziinare [[potenza elettrica]] per scopi termici
I componenti del '''controllo termico attivo''' o '''ATCS''' (Active Thermal Control System) comprendono:
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