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|Divisione amm grado 2= Parma
|Divisione amm grado 3= Bardi
|Voce divisione amm grado 3= Bardi (Italia)
|Superficie=
|Note superficie=
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|Aggiornamento abitanti=
|Codice catastale=
|Nome abitanti=gravagotti
|Patrono=
|Festivo=
}}
 
'''Gravago''' è una [[frazioneFrazione geografica(geografia)|frazione]] del comune di [[Bardi (Italia)|Bardi]], in [[provincia di Parma]].
 
La frazione, suddivisa nelle principali località di Monastero, Brè e Pieve,<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bardi.pr.it/c034002/images/portaleturismo/territorio/territorio/noveglia-gravago.html|titolo=Noveglia e Gravago|accesso=10 dicembre 2016}}</ref> dista circa 6&nbsp;km dal capoluogo.<ref name="La Frazione di Monastero"/><ref name="La Frazione di Bre"/><ref name="La Frazione di Pieve"/>
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== Storia ==
La zona della val Noveglia fu occupata in origine dai [[Liguri]], prima dell'arrivo nel [[II secolo a.C.]] dei [[storia romana|Romani]], che la assoggettarono al ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' di [[Velleia]], cui fu collegata attraverso una strada che proseguiva per le odierne [[Borgo Val di Taro]] e [[Pontremoli]].<ref name="Gravago - Chiesa di San Michele">{{cita web|url=http://www.nonsoloeventiparma.it/turismo/monumenti-3/monumenti-in-provincia/428-gravago-chiesa-di-san-michele|sito=www.nonsoloeventiparma.it|titolo=Gravago - Chiesa di San Michele|accesso=10 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161221001030/http://www.nonsoloeventiparma.it/turismo/monumenti-3/monumenti-in-provincia/428-gravago-chiesa-di-san-michele|dataarchivio=21 dicembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Ildebrando re dei Longobardi.jpg|left|thumb|upright=0.65|Il re dei Longobardi [[Ildebrando]]]]
Nel [[VI secolo]] sorse lungo la strada che attraversava il territorio un [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Bardi, Gravago)|monastero]] di [[benedettini]] dedicato a [[san Michele Arcangelo]], con chiesa annessa.<ref name="Gravago e dintorni...">{{cita web|url=http://www.valcenoweb.it/pagina-culturale/galleria/lavoro-didattico-scuola-media-di-bardi/Gravago%20e%20Monastero%20di%20Gravago.doc|titolo=Gravago e dintorni...|accesso=7 dicembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220082926/http://www.valcenoweb.it/pagina-culturale/galleria/lavoro-didattico-scuola-media-di-bardi/Gravago%20e%20Monastero%20di%20Gravago.doc|dataarchivio=20 dicembre 2016}}</ref>
 
La viastrada continuò a essere utilizzata anche dai [[Longobardi]], che conquistarono il territorio verso la fine del [[VI secolo]].;<ref name="Gravago - Chiesa di San Michele"/> Innel quell744 l'epocaantico nellacenobio zonafu iniziaronoper ala prima volta menzionato con altri operare4 imonasteri [[monachesimoDiocesi di Piacenza-Bobbio|monacipiacentini]] dell'nel privilegio del [[Abbaziare didei San ColombanoLongobardi]] di [[BobbioIldebrando]]<ref>{{cita|Cipolla, Buzzi}}.</ref><ref>{{cita|Polonio Felloniweb|purl=https://castelliere. 16ablogspot.}}<it/2014/05/ref><ref>{{citail-castello-di-sabato-17-maggio.html|Destefanis|Cartetitolo=Bardi di(PR) distribuzione fig.Castello 44-44a-44bin -frazione pp.Gravago|accesso=10 67-70.dicembre 2016}}</ref>.
 
Ai tempi dell'abate [[Attala (abate)|Attala]], i monaci bobbiesi fondarono nella località in seguito chiamata "Monastero di Gravago" il [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Bardi, Gravago)|monastero di San Michele Arcangelo]], con chiesa annessa;{{#tag:ref|Secondo Giacomo Coperchini il [[Chiesa di San Paolo (Bobbio)|monastero di San Paolo di Mezzano]] sarebbe stato fondato sempre nel VII secolo poco dopo quello di Bobbio, ai tempi dell'abate Attala, proprio in seguito alla diaspora di alcuni monaci di Bobbio che si sarebbero anche insediati presso i nascenti cenobi di [[Fiorenzuola]], di Gravago e di [[Morfasso|Val di Tolla]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=Giovanni Coperchini|titolo=Quadro ecologico e interpretazione storica del territorio piacentino-bobiense|rivista=Bollettino storico piacentino|editore=Tip.Le.Co.|città=Piacenza|numero=83|anno=1996|pp=253-270}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Giovanni Coperchini|titolo=Il monastero di Mezzano nell'economia piacentina prima dell'indizione delle crociate|rivista=Archivio storico per le Province parmensi|editore=Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi|città=Parma|volume=IV|numero=48|anno=1996|pp=167-187}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Giovanni Coperchini|titolo=Le terre di San Colombano: la "valle, in qua situm est monasterium" (primo contributo)|rivista=Archivum Bobiense|città=Bobbio|numero=22|anno=2000|pp=291-304}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Giovanni Coperchini|titolo=Le terre di San Colombano: la "valle, in qua situm est monasterium" ed il monastero «Sancti Pauli de Mediana»|rivista=Archivum Bobiense|città=Bobbio|numero=23|anno=2001|pp=231-240}}</ref>|group=N}} a difesa della struttura e della zona fu successivamente costruito il [[castello di Gravago|castello]].<ref name="Gravago e dintorni...">{{cita web|url=http://www.valcenoweb.it/pagina-culturale/galleria/lavoro-didattico-scuola-media-di-bardi/Gravago%20e%20Monastero%20di%20Gravago.doc|titolo=Gravago e dintorni...|accesso=7 dicembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220082926/http://www.valcenoweb.it/pagina-culturale/galleria/lavoro-didattico-scuola-media-di-bardi/Gravago%20e%20Monastero%20di%20Gravago.doc|dataarchivio=20 dicembre 2016}}</ref>
[[File:Ildebrando re dei Longobardi.jpg|left|thumb|upright=0.65|Il re dei Longobardi [[Ildebrando]]]]
I diplomi dei re longobardi [[Ildebrando]] del 744 e [[Rachis]] del 746 confermarono il passaggio al [[vescovo di Piacenza]] del possesso dell'antico [[monastero]] regio e rurale di Gravago assieme a quelli di [[Chiesa di San Fiorenzo (Fiorenzuola d'Arda)|Fiorenzuola]], [[Morfasso|val di Tolla]], e del monastero cittadino dei Santi Tommaso e Siro; un ''rector'' li reggeva in nome del vescovo<ref>{{cita web|url=http://www.valcenoweb.it/PAGINA-CULTURALE/galleria/galleria-castello-di-gravago/castellodigravagobardi.htm|autore=Giuseppe Conti|titolo=Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)|accesso=7 dicembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304120330/http://www.valcenoweb.it/PAGINA-CULTURALE/galleria/galleria-castello-di-gravago/castellodigravagobardi.htm|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://castelliere.blogspot.it/2014/05/il-castello-di-sabato-17-maggio.html|sito=castelliere.blogspot.it|titolo=Bardi (PR) – Castello in frazione Gravago|accesso=10 dicembre 2016}}</ref> .
 
A presidio del vicino valico di Sant'Abdon (odierno passo di Santa Donna)<ref name="Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)">{{cita web|url=http://www.valcenoweb.it/PAGINA-CULTURALE/galleria/galleria-castello-di-gravago/castellodigravagobardi.htm|autore=Giuseppe Conti|titolo=Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)|accesso=10 dicembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304120330/http://www.valcenoweb.it/PAGINA-CULTURALE/galleria/galleria-castello-di-gravago/castellodigravagobardi.htm|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref> furono forse gli stessi Longobardi a edificare probabilmente nell'[[VIII secolo]] il primo [[castello di Gravago|castello difensivo]].<ref>{{cita|Calidoni, Basteri, Bottazzi, Rapetti, Rossi|p. 154.}}</ref>
 
Nel [[X secolo]] fu inoltre costruita la [[Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia (Bardi)|pieve dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia]].<ref>{{cita web|url=http://www.iatfornovo.it/page.asp?IDCategoria=482&IDSezione=2299&ID=57040|titolo=Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescienza a Gravago Pieve|accesso=10 dicembre 2016|dataarchivio=20 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161220085341/http://www.iatfornovo.it/page.asp?IDCategoria=482&IDSezione=2299&ID=57040|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Blasón familia Platoni.svg|left|thumb|upright=0.65|Stemma dei [[Platoni]]]]
Agli inizi del [[XIII secolo]] il territorio rientrava tra i possedimenti dei [[Platoni]], come testimoniato da un atto di successione ereditaria tra alcuni membri della famiglia, ma già nel 1234 risultava appartenere al Comune di [[Piacenza]].<ref name="Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)"/>
 
In seguito il castello passò sotto il controllo del conte [[Ubertino Landi]], che vi stanziò il congiunto Alberico Landi;<ref name="Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)"/> nel 1268 i piacentini catturarono Alberico e costrinsero Ubertino, in cambio della sua liberazione, ad alienare il feudo per 700 lire piacentine al Comune di Piacenza, che a sua volta lo rivendette a Rinaldo Scoto al prezzo di 3000 lire piacentine. In risposta i Lusardi, alleati di Ubertino, attaccarono il maniero e lo restituirono al Conte,<ref>{{cita|Boselli|p. 199.}}</ref> che fu costretto a rifugiarvisi nel 1269 a causa della perdita del [[castello di Bardi]];<ref name="Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)"/> i piacentini, aiutati dai [[Milano|milanesi]] e dai [[Parma|parmigiani]], attaccarono il castello, ma ne furono respinti da Ubertino,<ref name="Gravago">{{cita web|url=http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2703|sito=geo.regione.emilia-romagna.it|titolo=Gravago|accesso=10 dicembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161109091039/http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=2703|dataarchivio=9 novembre 2016|urlmorto=sì}}</ref> che negli anni successivi visse in una grande [[casaforte]] a Brè, detta Caminata, pianificandovi la riconquista della [[val di Taro]].<ref name="Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)"/>
 
Alla morte del Conte, il feudo passò ai suoi eredi [[Landi]], che ne mantennero il possesso fino al 1687, quando i conti Platoni di [[Borgo Val di Taro]] ne acquistarono i diritti.<ref name="Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)"/>
 
Nel 1772 il [[duca di Parma]] [[Ferdinando I di Parma|Ferdinando di Borbone]] ingiunse al conte Carlo [[Platoni]] di lasciare Gravago, per ritirarsi a [[Borgo San Donnino]]; in seguito all'abolizione [[Napoleone|napoleonica]] dei diritti feudali del 1805, il territorio fu annesso al Comune di Bardi.<ref name="Il castello di Gravago e le Caminate (Bardi)"/>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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[[File:Chiesa di San Michele Arcangelo (Monastero di Gravago, Bardi) - facciata e lato nord 2022-06-14.jpg|thumb|left|Chiesa di San Michele Arcangelo]]
{{Vedi anche|Chiesa di San Michele Arcangelo (Bardi, Gravago)}}
Edificata nella località di Monastero nella seconda metà del [[XVII secolo]] sul luogo dell'antico monastero benedettino risalente al VI secolo, la chiesa [[Architettura barocca|barocca]] fu successivamente ampliata a più riprese fino al 1718; arricchita della facciata, del campanile e delle sei cappelle laterali entro il 1774, fu ristrutturata nel 1902, modificando il prospetto principale con alcune aggiunte [[architettura neobarocca|neobarocche]]; restaurata nel 2005, fu chiusa al culto nel 2012, a causa di un grave dissesto idrogeologico riguardante la zona absidale.;<ref>{{Chiese italiane|39277|Chiesa di San Michele Arcangelo "Gravago, Bardi"|10 dicembre 2016|stampa=sì}}</ref> dopo il consolidamento strutturale, il tempio dal 2024 è nuovamente accessibile.<ref>{{cita news|autore=Laura Caffagnini|titolo=Gravago, riapre la chiesa grazie anche agli strajè|pubblicazione=[[Gazzetta di Parma]]|data=30 luglio 2024}}</ref>
 
=== Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia ===
[[File:Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia (Pieve di Gravago, Bardi) - facciata e campanile 2022-06-14.jpg|thumb|Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia]]
{{Vedi anche|Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia (Bardi)}}
Costruita nella località di Pieve tra il 1860 e il 1863 sui resti dell'antica pieve risalente al [[X secolo]], la chiesa [[Architettura neoclassica|neoclassica]] e [[Architettura neobarocca|neobarocca]] fu affiancata dal campanile nel 1878; nel corso del [[XX secolo]] fu internamente restaurata e affrescata dal pittore [[Pontremoli|pontremolese]] Tiziano Triani; l'edificio conserva un imponente altare maggiore risalente al 1656.<ref>{{Chiese italiane|39262|Chiesa dei Santi Vito Modesto e Crescenzio "Gravago, Bardi"|10 dicembre 2016|stampa=sì}}</ref>
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== Note ==
=== Esplicative ===
<references group=N/>
 
=== Bibliografiche ===
<references/>
 
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* {{cita libro|autore=Giovanni Vincenzo Boselli|titolo=Delle storie Piacentine|anno=1793|editore=Reale Stamperia Salvoni|città=Piacenza|cid=Boselli}}
* {{cita libro|autore=Mario Calidoni, Maria Cristina Basteri, Gianluca Bottazzi, Caterina Rapetti, Sauro Rossi|titolo=Castelli e borghi. Alla ricerca dei luoghi del Medioevo a Parma e nel suo territori|città=Parma|editore=MUP Editore|anno=2009|ISBN=978-88-7847-241-9|cid=Calidoni, Basteri, Bottazzi, Rapetti, Rossi}}
* {{cita libro|autore=Carlo Cipolla, Giulio Buzzi|titolo=Codice diplomatico del monastero di S. Colombano di Bobbio fino all'anno MCCVIII|anno=1918|volume=I, II, III|editore=Tipografia del Senato|città=Roma|cid=Cipolla, Buzzi}}
* {{cita libro|autore=Eleonora Destefanis|titolo=Il monastero di Bobbio in età altomedievale|anno=2001|editore=All'Insegna del Giglio|città=Sesto Fiorentino|cid=Destefanis}}
* {{cita libro|autore=Valeria Polonio Felloni|titolo=Il monastero di San Colombano di Bobbio dalla fondazione all'epoca carolingia|anno=1962|editore=Palatio archiepiscopali Ianuensi|città=Genova|cid=Polonio Felloni}}
 
== Voci correlate ==