Cloze test: differenze tra le versioni

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Un '''''cloze test''''', a volte indicato semplicemente come '''''cloze''''', è un esercizio o un test di valutazione linguistica formato da una porzione di testo dalla quale sono state rimosse alcune parole. InEssenzialmente buonasi sostanza,richiede ai partecipanti si richiede di inserire le parole mancanti o, eventualmente, i sinonimi appropriati<ref name="cafoscari">{{Cita web|url=http://www.univirtual.it/red/Tecniche-didattiche/CLOZE_tecnica_metacognitiva_Licia_LANDI.pdf|titolo=Una tecnica metacognitiva: il ''cloze''|autore=Licia Landi|editore=Università Ca' Foscari}}</ref>.
[[File:Student matching cloze terms on smartboard.jpg | miniatura | Uno studente esegue un cloze test su una [[lavagna interattiva multimediale]]]]
 
I ''cloze test'' implicano la capacità di comprendere il contesto e il vocabolario al fine di individuare quanto inserire – i termini o il loro tipo grammaticale – nelle parti cancellate di un testo; generalmente, questi esercizi sono forniti per valutare il livello di conoscenza di una lingua ([[Madrelingua|lingua madre]] o [[Apprendimento della seconda lingua|lingua seconda lingua]]) del partecipante<ref name="cafoscari" />.
 
== Storia ==
Il termine ''cloze'' deriva dall'inglese ''closure'', presente nella [[Psicologia della Gestalt|teoria della Gestalt]]. Essa studia la capacità da parte di un essere umano di ricostruire i dati parziali provenienti da una percezione incompleta della realtà<ref>{{Cita|Marco Ricucci (2013)|p. 357|Ricucci}} </ref>.
 
Il primo a descrivere in letteratura il tipo di test denominato ''cloze'' fu il giornalista Wilson Taylor<ref>{{cita|Wilson Taylor (1953)|pp. 415-433|Taylor}}.</ref>. Questi riprese concetti formulati in precedenza da altri studiosi, li ampliò e li espose più organicamente: il test era da lui inteso come un misuratore della capacità di [[lettura]] silenziosa di un soggetto<ref>{{Cita|Stefania Nuccorini (2001)|p. 181|Nuccorini}}.</ref>. Vista la semplicità del metodo proposto (basato sulla cancellazione sistematica – o casuale – da un testo di alcune delle parole che gli studenti avrebbero dovuto poi inserire), il test si diffuse inizialmente come ausilio per l'apprendimento dell'inglese come lingua madre, per essere utilizzato in seguito anche nei test internazionali per la valutazione dell'[[apprendimento della seconda lingua]]
<ref>{{Cita|Marco Ricucci (2013)|p. 358|Ricucci}}.</ref>.
 
== Struttura del test ==
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* i termini sono cancellati dal testo in maniera ''sistematica'' ogni numero prestabilito di parole (generalmente 5, 6 o 7);
* i termini sono cancellati dal testo in maniera ''progressiva'' (ad esempio, eliminando inizialmente una parola ogni sette, per poi passare a una ogni sei, e così a ogni cinque)<ref name="cafoscari" />;
* i termini sono cancellati dal testo in maniera ''casuale''<ref>{{Cita|Marco Ricucci (2013)|p. 356|Ricucci}}.</ref>.
Quindi dal punto di vista metacognitivo, e considerando quanto afferma Oller in materia di ''test pragmatici''<ref>{{Cita|John W. Oller Jr. (1979)|p. 38|Oller2}}.</ref>, il ''cloze test'' non andrebbe confuso con il test ''gap-fill'' (riempimento di spazi vuoti), il quale, anche se visivamente molto simile, prevederebbe tuttavia la cancellazione mirata di parole di un tipo particolare (su base lessicale, grammaticale o funzionale), a prescindere dalla loro posizione nel testo<ref name="cafoscari" />.
 
I [[Linguistica|linguisti]], invece, specie nell'ambito dell'insegnamento delle lingue, si sono allontanati dal concetto meccanico della cancellazione di parole ad intervalli fissi; piuttosto, tentano di sostituire con gli spazi vuoti il lessico preciso che desiderano esaminare, ma senza tenere conto della loro posizione. Per tale motivo, la differenza tra ''gap-fill'' e ''cloze'' è più sfumata: generalmente, si considerano ''gap-fill'' quei test formati da singoli periodi con uno o due spazi vuoti; i ''cloze'' sarebbero invece quei test che utilizzano brani più lunghi con un numero maggiore di spazi<ref>{{Cita|John W. Oller Jr. (1979)|Oller per un test ''cloze'' afferma che sono necessari 50 spazi con un minimo di 250 parole.|Oller2}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=Test question types|url=https://www.teachingenglish.org.uk/article/test-question-types|editore=British Council}}</ref>. Dal punto di vista dei test linguistici, il ''gap-fill'' – con la sua brevità –aiuterebbe a valutare le specifiche capacità del linguaggio ([[grammatica]] e [[lessico]]), mentre il più lungo ''cloze test'' permetterebbe di valutare meglio la [[competenza linguistica]] degli studenti<ref>{{Cita|J. Charles Alderson (2000)||Alderson}}</ref>.
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* {{Cita pubblicazione|autore=John W. Oller Jr.|data=1973|titolo=Cloze tests of second language proficiency and what they measure|editore=Università del New Mexico|rivista=Language Learning|numero=23|cid=Oller1}}
* {{Cita libro|autore=John W. Oller Jr.|data=1979|titolo=Language texts at school|editore=Longman|città=Londra|cid=Oller2}}
* {{Cita libro|autore=J. Charles Alderson|data=2000|titolo=Assessing reading.|anno=2000|url=https://archive.org/details/assessingreading0000alde|editore=Cambridge University Press|cid=Alderson}}
{{Portale|linguistica}}
[[Categoria:Metodi di valutazione]]