Rapporto ventilazione/perfusione: differenze tra le versioni
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{{NN|biologia|marzo 2022}}
Il '''rapporto ventilazione/perfusione''' (rappresentato come '''V/Q''') rappresenta il principale determinante della concentrazione di ossigeno nel sangue che esce dalla circolazione polmonare per raggiungere i tessuti attraverso il circolo sistemico.
È infatti facile intuire che la quantità di [[ossigeno]] presente nei [[capillari]] post-[[Alveolo polmonare|alveolari]] è determinata dalla quota di ossigeno che raggiunge gli alveoli nell'unità di tempo come conseguenza degli [[Atto respiratorio|atti respiratori]] e dalla quantità di sangue che attraversa nell'unità di tempo i capillari alveolari per sottrarre ossigeno agli stessi alveoli.
Esprimendo questo concetto come un'equazione dimensionale si può notare come il rapporto ventilazione/perfusione funzioni come indicatore di una grandezza espressa in termini di [[Concentrazione (chimica)|concentrazione]] (in questo caso la concentrazione di O<sub>2</sub> nel sangue che fluisce nelle vene polmonari).
: <math>V=\frac g{\min};\ Q=\frac l{\min} \Rightarrow \frac VQ = \frac{\frac g{\min}}{\frac l{\min}} = \frac gl</math>
: V: ventilazione
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: V/Q: rapporto ventilazione/perfusione
== Effetti di V/Q sulla concentrazione di
Il rapporto V/Q influisce sulla concentrazione di tutti gli altri gas scambiati dall'organismo tra sangue e alveoli, compresa la [CO<sub>2</sub>]. Tuttavia a differenza della [O<sub>2</sub>] quest'ultima è molto meno influenzata dal rapporto V/Q rispetto alla semplice ventilazione. Questo fenomeno si spiega con le differenti proprietà di [[Trasporto di membrana|diffusione]] alveolo-capillare e di trasporto nel sangue dimostrate dai due gas.
Infatti poiché la CO<sub>2</sub> passa molto facilmente la barriera sangue/alveolo ed è presente prevalentemente libera (come [[Idrogenocarbonato|bicarbonato]] o in forma solubile) nel sangue, l'entità della sua diffusione nello spazio alveolare varierà linearmente (per V non troppo basse) con la differenza di concentrazione tra alveoli e capillari, che è determinata prevalentemente dalla pressione parziale di CO<sub>2</sub> a livello alveolare e quindi in ultima analisi dalla ventilazione. In altri termini, poiché la [CO2] nell'atmosfera è (di solito) estremamente bassa, un aumento della ventilazione determina un aumento del gradiente di CO<sub>2</sub> a livello alveolo-capillare e un conseguente aumento lineare della quantità di CO<sub>2</sub> eliminata.
== Alterazioni del rapporto V/Q ==▼
Alterazioni del rapporto V/Q compromettono significativamente il rifornimento di sangue ai tessuti e sono alla base della patogenesi della maggior parte delle malattie dell’apparato respiratorio. D’altra parte anche nel polmone sano è possibile riscontrare fisiologicamente variazioni significative del rapporto V/Q a seconda della regione di polmone considerata, della posizione del soggetto dello spazio e della presenza di una condizione di riposo o di sforzo.▼
Questo meccanismo consente all'organismo di superare con una certa facilità numerose condizioni di [[ipercapnia]].
* ''V/Q alti'': il distretto polmonare interessato è adeguatamente ventilato, ma ipoperfuso o normalmente perfuso, ma iperventilato. A livello globale l’ipossiemia può svilupparsi poiché una quantità insufficiente di sangue si rifornisce di ossigeno da distribuire ai tessuti. Questa condizione è fisiologicamente propria degli apici polmonari e si riscontra in quadri patologici come l’[[embolia polmonare]], l’[[enfisema]] e la [[bronchite cronica]] (come tentativo di compenso).▼
Viceversa per quanto riguarda la concentrazione ematica di O<sub>2</sub> i meccanismi di compenso sono molto meno efficienti e questo deriva dal fatto che l'ossigeno è scarsamente solubile nel sangue e deve il raggiungimento delle elevate concentrazioni necessarie al rifornimento tissutale alla presenza dell'[[emoglobina]]. Quest'ultima lega l'ossigeno attraverso un [[legame cooperativo|meccanismo cooperativo]] determinando così una crescita non lineare della [O<sub>2</sub>] in risposta alla diffusione di O<sub>2</sub> stesso dagli alveoli al sangue.
* ''V/Q bassi'':il distretto polmonare interessato è normalmente perfuso, ma ipoventilato o normalmente ventilato e sovraperfuso. A livello globale l’ipossiemia può svilupparsi poiché una parte del sangue attraversa distretti privi di ossigenazione per poi mescolarsi al sangue ossigenato (che come detto non può iperossigenarsi per compenso). La presenza di V/Q bassi è fisiologicamente propria delle basi polmonari e si riscontra in quadri patologici come la [[bronchite cronica]], l’[[asma]] e l’[[edema polmonare]]. La condizione estrema nella quale V/Q=0 è definita ''shunt'' e corrisponde alla presenza di una completa ostruzione di un alveolo o di una via aerea serviti da un determinato distretto vascolare. Contribuisce fisiologicamente allo shunt la quota di sangue venoso coronarico che attraverso le vene di Tebesio si scarica nel ventricolo sinistro, mentre dal punto di vista patologico hanno un effetto analogo allo shunt le fistole arterovenose o le anomalie del setto interventricolare.▼
Poiché inoltre il legame dell'emoglobina all'O<sub>2</sub> è saturabile, oltre una certa pressione parziale di ossigeno a livello alveolare (e oltre il tempo necessario a completare la saturazione del legame=1/3 della lunghezza del capillare alveolare) non è più possibile ottenere incrementi significativi della concentrazione di ossigeno per quel volume di sangue che sta attraversando l'alveolo. Per incrementare (o per mantenere stabile) la [O<sub>2</sub>] ematica è dunque necessario un continuo apporto di sangue ed un'adeguata ventilazione alveolare a livello dell'intero sistema respiratorio.
In altri termini se si instaura uno squilibrio tra il valore di V/Q di un distretto e quello di un altro distretto (disomogeneità del rapporto V/Q), un aumento della ventilazione è sufficiente a compensare la [CO<sub>2</sub>] nel sangue, mentre per compensare la [O<sub>2</sub>] è necessario il ripristino di un'omogeneità dei rapporti V/Q.
Questo processo di compenso può del resto anche avvenire al prezzo di valori assoluti di V o Q singolarmente abnormi. Ad esempio se una regione di polmone normalmente caratterizzata da un normale rapporto V/Q viene interessata da un processo patologico che porta ad un abbassamento del rapporto V/Q (ad es. per un deficit di ventilazione), le altre aree polmonari potranno compensare l'ipossiemia generata dalla patologia iniziale solo aumentando la propria perfusione e quindi in definitiva abbassando il proprio V/Q fino a renderlo omogeneo con quello della zona malata (il meccanismo non è efficientissimo in termini assoluti, ma si tratta appunto di un compenso).
I processi di compenso dell'ipossiemia non sono però nella pratica tanto attivi quanto quelli di compenso dell'ipercapnia (che consistono nell'aumento della ventilazione) e questa condizione si spiega con la maggiore sensibilità dei meccanismi chemocettivi per la CO<sub>2</sub> rispetto a quelli per l'O<sub>2</sub>.
▲Alterazioni del rapporto V/Q compromettono significativamente il rifornimento di
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Il rapporto V/Q non assume valori uniformi in tutti i distretti del polmone. In particolare quando il soggetto si trova in posizione ortostatica gli apici polmonari presentano V/Q alti, mentre le basi del polmone hanno V/Q bassi. Questa disomogeneità non è dovuta al semplice aumento o diminuzione di uno dei due parametri, ma al fatto che sebbene sia la ventilazione che la perfusione migliorano man mano che si scende dagli apici alle basi, la perfusione aumenta in modo più significativo. Benché le basi polmonari presentino V/Q relativamente più bassi rispetto ai corrispondenti valori degli apici, esse si avvicinano maggiormente al valore ottimale per il raggiungimento di adeguate [O2] ematiche. Il principale fattore responsabile del crescere dei valori di V e Q
Per quanto riguarda la ventilazione la forza di gravità fa sì che il peso del polmone renda la pressione intrapleurica a livello delle basi
A livello perfusivo la forza di gravità fa sì che la colonna di sangue che attraverso le diramazioni delle arterie polmonari raggiunge i distretti superiori e inferiori del polmone, sviluppi una pressione idrostatica, che rispettivamente si oppone e si somma alla componente pressoria dovuta alla forza di eiezione del ventricolo destro. Quindi a livello degli apici la pressione risultante può essere insufficiente a determinare lo sviluppo del flusso (sostenuto unicamente dal ritorno venoso che fa capo
▲=== Variazioni fisiologiche del rapporto V/Q ===
▲Il rapporto V/Q non assume valori uniformi in tutti i distretti del polmone. In particolare quando il soggetto si trova in posizione ortostatica gli apici polmonari presentano V/Q alti, mentre le basi del polmone hanno V/Q bassi. Questa disomogeneità non è dovuta al semplice aumento o diminuzione di uno dei due parametri, ma al fatto che sebbene sia la ventilazione che la perfusione migliorano man mano che si scende dagli apici alle basi, la perfusione aumenta in modo più significativo. Benché le basi polmonari presentino V/Q relativamente più bassi rispetto ai corrispondenti valori degli apici, esse si avvicinano maggiormente al valore ottimale per il raggiungimento di adeguate [O2] ematiche. Il principale fattore responsabile del crescere dei valori di V e Q dall’apice alla base del polmone è la [[forza di gravità]] (infatti in posizioni diverse da quella ortostatica i rapporti V/Q cambiano).
▲Per quanto riguarda la ventilazione la forza di gravità fa sì che il peso del polmone renda la pressione intrapleurica a livello delle basi più alta (meno negativa). Questo causa a sua volta una riduzione del volume degli alveoli a livello della base polmonare. Tuttavia a volumi di riposo più bassi il parenchima polmonare gode di una più alta ‘’compliance’’ (è più distensibile) e quindi in grado di scambiare maggiori volumi gassosi. Al contrario a livello degli apici, sebbene la pressione parziale di O2 sia maggiore rispetto alle basi la ventilazione è meno efficiente poiché vengono mossi volumi minori a causa della ridotta distensibilità di quel distretto polmonare.
▲A livello perfusivo la forza di gravità fa sì che la colonna di sangue che attraverso le diramazioni delle arterie polmonari raggiunge i distretti superiori e inferiori del polmone, sviluppi una pressione idrostatica, che rispettivamente si oppone e si somma alla componente pressoria dovuta alla forza di eiezione del ventricolo destro. Quindi a livello degli apici la pressione risultante può essere insufficiente a determinare lo sviluppo del flusso (sostenuto unicamente dal ritorno venoso che fa capo all’atrio sinistro) o addirittura a prevenire il collasso delle strutture vascolari, mentre a livello delle basi il flusso risulta particolarmente intenso per l’elevata pressione totale.
▲=== Variazioni patologiche del rapporto V/Q ===
==== Broncopneumopatia cronica ostruttiva ====
==== Embolia polmonare ====
In questo caso la perfusione di uno o più distretti alveolari viene interrotta dalla presenza di
==== Edema polmonare ====
Si tratta di un accumulo di liquido (trasudato o essudato) a livello alveolare in risposta a cause cardiogene o non cardiogene. Ovviamente la congestione degli alveoli limita la ventilazione fino ad abolirla. Si formano
==== Asma ====
== Bibliografia ==
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* {{cita libro | cognome= Harrison| nome= Tinsley R. | coautori= Kasper, Braunwald, Fauci, Hauser, Longo, Jameson| titolo= Principi di Medicina Interna(
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[[Categoria:Fisiologia
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