Relata refero: differenze tra le versioni

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'''Relata referorèfero''', ossia letteralmente, ''"riferisco cose riferite [da altri]"'' o ''"riporto cose riportate".'' La frase, è resauna particolarmentefrase incisiva[[Lingua dallatina|latina]] poliptoto,ancora figuraoggi retoricain secondo la quale i due termini sono diverse coniugazioni dello stesso verbouso. La frase è

È usata per evidenziare l'estraneità di chi sta parlando alle responsabilità comportate da ciò che sta dicendo, sottolineando come quello non sia necessariamente il suo pensiero, ma stia semplicemente riferendo quelloquanto didetto qualcunoda qualcun altro. UsataÈ usata frequentemente in ambito giuridico.
 
==Poliptoto==
L'espressione è resa particolarmente incisiva dal [[Polittoto|poliptoto]], [[figura retorica]] nella quale i due termini di una frase costituiscono diverse coniugazioni dello stesso [[verbo]]. L'espressione latina richiama la [[lingua greca|greca]] {{polytonic|λέγειν τὰ λεγόμενα}} (''''legein ta legomena''''), una forma che risale allo [[storiografia greca|storiografo]] [[Erodoto]]<ref>[[Erodoto]] ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', VII, 152.</ref>, il quale se ne servì in un passaggio per illustrare la sua posizione di storico, tenuto a riferire quanto da lui sentito senza per questo essere obbligato a crederci<ref name="Treccani">{{Cita|Treccani|cid=Treccani_relata-refero}}.</ref>
 
==Nella storiografia==
In parte il concetto espresso è accostabile anche al '''''prodenda, quia sunt prodita''''' ("da tramandare, giacché sono tramandate") di [[Plinio il Vecchio]]<ref>[[Plinio il Vecchio|Plinio]], ''[[Naturalis historia]]'', [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/L/Roman/Texts/Pliny_the_Elder/2*.html#85 Liber II, 85] (testo latino da [[LacusCurtius]])</ref>, frase di cui il [[storiografia romana|poligrafo latino]] si serve per enunciare un principio metodologico: riportare e tramandare tutte le notizie per il solo fatto che esse esistano, senza filtri o pregiudizi<ref name="F. Stella, 54">Francesco Stella, ''Ludibira sibi, nobis miracula'', in: AA.VV., ''La naturalis Historia di Plinio nella tradizione medievale e umanistica'', a cura di Vanna Maraglino, [[Cacucci Editore]], 2012 (p. 54)</ref>. Tuttavia, tale criterio di neutralità metodologica, a cui è ispirata l'intera opera di Plinio<ref name="F. Stella, 55"/>, segna un netto distacco dalla presa di distanze di Erodoto, ed espone Plinio alle critiche di chi (come [[Italo Calvino]]) vede in essa la giustificazione metodologica di un atteggiamento da collezionista di notizie e [[mirabilia]], che incorpora nella sua opera, in maniera acritica, e anzi dandogli risalto, le "credenze più astruse" e trasforma la geografia in un "baraccone di fenomeni viventi"<ref>[[Italo Calvino]], ''Perché leggere i classici'', Mondadori, 2010, (p. 47)</ref><ref name="F. Stella, 55">Francesco Stella, ''Ludibira sibi, nobis miracula'', in: AA.VV., ''La naturalis Historia di Plinio nella tradizione medievale e umanistica'', a cura di Vanna Maraglino, [[Cacucci Editore]], 2012 (p. 55)</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Treccani|relata-refero|v=relata refero}}
 
== Voci correlate ==
* [[Locuzioni latine]]
 
{{Portale|lingua latina}}
 
[[Categoria:Frasi latine]]