Ludwig Moroder: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ortografia |
|||
(67 versioni intermedie di 28 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Bio
|Nome = Ludwig
|Cognome = Moroder
|PostCognome = '''"Lenert"'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ortisei
Line 9 ⟶ 10:
|GiornoMeseMorte = 10 agosto
|AnnoMorte = 1953
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = scultore
|Nazionalità = italiano
}}
[[File:Ludwig-Moroder.jpg|thumb|left|Lo scultore Ludwig Moroder a 20 anni]]
[[File:Purger-monument.jpg|thumb|Il monumento in bronzo del 1921 a J.B. Purger costruttore della prima strada della Val Gardena]]
È ricordato alternativamente come ''Ludwig Moroder-Lenert'', ''Ludwig Moroder dl Mëune'' o ''Lodovico Moroder''.
==
Nacque a [[Ortisei]], importante centro turistico della [[Val Gardena]], da una famiglia molto nota in paese, in quanto i suoi membri, di padre in figlio, ricoprivano sin dal [[XVII secolo|Seicento]] la carica di sagrestani della locale parrocchia. Suo padre, come peraltro la maggior parte dei gardenesi, intagliava il legno ed era specializzato nella creazione di [[Crocifissione di Gesù|crocifissi]]. Morì quando Ludwig era ancora giovanissimo.
Ludwig
Secondo la testimonianza della figlia, egli partecipò all'esecuzione del gruppo scultorio della [[Santa Elisabetta d'Ungheria]] di [[Rudolf Moroder]], ora esposto nella chiesa parrocchiale di Ortisei, scolpendo il mendicante. Per tale scultura la ditta Fratelli Moroder fu premiata con una medaglia d'oro all'[[Esposizione Universale (1900)|Esposizione Mondiale di Parigi]] del 1900.
Nel 1911 sposò [[Adele Moroder]] una lontana parente e figlia di [[Franz Moroder]] il titolare della ditta Fratelli Moroder e s'installò definitivamente nel laboratorio di casa Lenert dopoché ben quattro fratelli della moglie Adele erano caduti nella prima guerra mondiale o deceduti per malattia.
Dal matrimonio con Adele nacquero cinque figli: Alessandro nel 1913, Maria nel 1914, Carlo nel 1917, Pauli nel 1919 e Alex nel 1923. Due dei suoi figli, Carlo e Pauli, divennero scultori nel legno.
[[
[[
[[
[[File:Paulus.jpg|thumb|Statua di San Paolo di Tarso nella chiesa parrocchiale di Ortisei, 1907]]
Ludwig Moroder ottenne ancora nel 1918 l'incarico da parte del Governo di Vienna all'insegnamento di disegno, modellare e scultura nella Scuola d'Arte ad Ortisei dove insegnò per 27 anni.
Sotto l'influenza del direttore della Scuola negli anni 1924-1927 [[Guido Balsamo Stella]], Ludwig Moroder subì un notevole cambiamento del suo stile che divenne più contemporaneo. Le sue sculture divennero più morbide nei lineamenti e spesso d'aspetto [[Scultura rinascimentale|neorinascimentale]] rispetto allo stile [[Scultura gotica|neogotico]], probabilmente ereditato da [[Franz Tavella]] suo maestro alla fine dell'Ottocento.
Anche i numerosi viaggi nelle [[città d'arte]] italiane contribuirono alla svolta del suo stile.
Nel 1920
Il 24 aprile 1935 fu conferito all'artista il titolo di "Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia" da parte del re d'Italia [[Vittorio Emanuele III di Savoia]].
Nel 1940 espose alla [[VII Triennale di Milano]] una madonna colossale scolpita con Rudolf Vallazza.<ref>Atesia Augusta. Rassegna mensile dell'Alto Adige. Anno II N5 Bolzano Maggio 1940 XVIII p. 29-31</ref>
Nel 1943 una statua lignea dell'artista rappresentante San Francesco di Sales fu donata dai giornalisti del giornale "L'Avvenire d'Italia" al [[papa Pio XII]] (L'Avvenire d'Italia 21. Marzo 1943)
Una statua lignea di donna con messe di frumento e [[Fascio littorio|fascio]], alta ca 50 cm, donata al [[Umberto II di Savoia|Principe Umberto di Savoia]] durante una visita in Val Gardena nel 1936, fu venduta nel 2005 all'asta di [[Christie's]] della collezione della [[Maria Beatrice di Savoia (1943)|principessa Maria Beatrice di Savoia]].
Dopo l'occupazione dell'Alto Adige da parte delle truppe [[nazista|naziste]] nel 1943 fu sospeso dal suo incarico di insegnante d'arte avendo egli nel 1939 in occasione delle [[dableiber|opzioni]] deciso di rimanere in Italia. Fu reinserito nell'insegnamento nel 1945. Nel 1949 si pensionò per motivi d'età.
[[File:Madonna-Lenert.jpg|thumb| left|Madonna all'esterno della [[:File:Lenert-2.jpg|casa Lenert]] ad Ortisei]]
[[File:Sacred Heart of Jesus Christ by Ludwig Moroder Urtijëi.jpg|thumb|S. Cuore di Gesù nella chiesa parrocchiale di Ortisei, 1914]]
==Opere==
[[File:Saint-Ulrich.jpg|thumb|Statua lignea di San Ulrico, patrono della chiesa parrocchiale di Ortisei,1932]]
[[File:Tabernacul.jpg|thumb|left|Tabernacolo dell'altare maggiore della parrocchiale di Ortisei, 1943]]
Opere importanti sono esposte nella chiesa parrocchiale di Ortisei: Sant'Ulrico, la statua del [[Sacro Cuore di Gesù|Cuore di Gesù]], il [[Paolo di Tarso|San Paolo]], la [[Crocifissione di Gesù|crocifissione]] sul [[tabernacolo]] dell'altare principale, [[Sant'Antonio di Padova]].
Nella vicina cappella dei caduti, progettata dal prof. Adolf Keim, si può osservare uno dei capolavori del Moroder: la Pietà.
Ad Ortisei si possono inoltre ammirare il monumento a J.B Purger, il costruttore della Strada della Val Gardena, nel cimitero un crocifisso in stile [[tardogotico]], nella chiesa di S. Antonio [[San Francesco]] scolpito nel 1914 e nel [[Museo della Val Gardena]] la scultura dell'[[eremita]].
Nel presbiterio della [[Chiesa di San Martino Vescovo (Sambughè)|chiesa di San Martino Vescovo]] a Sambughè, comune di Preganziol (TV), statua del Sacro Cuore di Gesù in cirmolo.<ref>[http://digilander.libero.it/sambughe/storia%20e%20arte.htm#_IL_PRESBITERIO Sacro Cuore nella Chiesa di Sambughè]</ref>.
Per la [[VII Triennale di Milano]] eseguì una Madonna lignea assieme allo scultore Rudolf Vallazza<ref>Atesia Augusta. Rassegna mensile dell'Alto Adige. Anno II N 5, Bolzano Maggio 1940 XVIII p. 29-31.</ref>
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* ''Le bellezze naturali delle nuove province italiane. Ortisei di Val Gardena'', Pro Famiglia, Milano 2-7-1922, p. 317.
* ''L'Italia alla Esposizione Internazionale di Arti decorative, industriali e moderne'', Parigi 1925.
* ''La mostra dei lavori di Gardena'', Pro Famiglia, Milano 21-8-1927, p. 1361.
* Guido Ruberti, ''Gli scultori in legno di Val Gardena'', L'Arte per tutti, Ed. Istituto Nazionale d'Arti Grafiche, Bergamo 1932.
* Gino Salvaneschi,'' Montanari Scultori di Val Gardena'', La Gazzetta del Popolo 2-3-1937, p. 3.
* Luigi Gennari, ''Questione economica più che artistica. Una visita ad Ortisei'', Il Legno, 15-31-3-1937, pp. 110–112.
* ''Madonne di giovani. Un riuscitissimo concorso a Ortisei. Nuove tendenze ed affermazioni. Le opere premiate'', La Provincia di Bolzano, 18-4-1937, p. 8.
* Lory Mangano, ''Presepi italiani'', [[La donna fascista]], 1937, p. 3.
* ''I campionati nazionali di mestiere alla Reale Scuola d'Arte di Ortisei'', La Provincia di Bolzano, 1937.
* Vincenzo Costantini, ''Artigiani di Gardena''. Athesia Augusta, Anno I, N 5, luglio 1939, pp. 50–52.
* Riccardo Toccaceli, ''Lodovico Moroder. Un vero maestro'', L'Adige, 18-8-1954.
* ''Artisti della Val Gardena'', Mostra Commemorativa del Prof. Lodovico Moroder, Alto Adige, 17-8-1954.
* Carlo Galasso, ''Ludwig Moroder 1879-1953'', Museum de Gherdëina, Ortisei 1973.
* Carlo Galasso, ''A vent'anni dalla scomparsa del maestro. Domenica si rievoca Lodovico Moroder'', Alto Adige, 10-9-1973.
* Rudolf Moroder-Rudolfine, ''Arte e artigianato in Val Gardena'', In: L'Museum de Gherdëina. Ed. Museum de Gherdëina, Ortisei 1985, p. 96-109.
* ''100 anni Istituto d'Arte di Ortisei 1890-1990'', Ortisei 1990, pp. 16–17.
* U. Modulo e al., ''Parrocchia di San Martino Sambughè''. Storia e Arte, Associazione culturale Aurora, Unigraf Sambughè di Preganziol 2001.
* Edgar Moroder: ''50 ani do la mort dl gran scultëur prof. Ludwig Moroder dl Mëune (1879-1953).'' Calënder de Gherdëina. Union di Ladins de Gherdëina St. Ulrich. Jahrgang 2003 S. 220-223 {{lld}}.
* ''Ludwig Moroder 1879-1953 Scultëur y Maester, Bildhauer und Fachlehrer, Scultore e insegnante d'arte'', Editore Museum de Gherdëina. Ortisei 2003, 84 pagine.
* Alfonso Panzetta, ''Nuovo Dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo novecento. Da Antonio Canova ad Arturo Martini'', Ed. Adarte, Torino 2003. ISBN 978-88-89082-00-3.
* [[Ed Parish Sanders]], ''Paul''. Sterling 2009, pp 30–31,218. ISBN 1402768850.
==
{{interprogetto}}
==Collegamenti esterni==
{{Portale|Biografie|scultura}}
[[
[[Categoria:Scultori austriaci]]
|