Alpino (località): differenze tra le versioni
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Per diversi anni - dalla fine dell'[[XIX secolo|ottocento]] e durante la prima metà del [[XX secolo|novecento]] - l'Alpino è stato punto di riferimento privilegiato per la [[villeggiatura]] e il [[turismo]] dell'[[aristocrazia]], della [[borghesia]], dei [[Pittore|pittori]] e dei [[Musicista|musicisti]]<ref name=":2" /><ref name=":5" /><ref name=":1" />.
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== Geografia e panorama ==
[[File:Vista dal "Mottino" presso il Giardino Botanico Alpinia di Alpino (Località).jpg|miniatura|Vista dal "Mottino" presso il Giardino Botanico Alpinia di Alpino]]
Questa località si sviluppa sul Colle Pieggia presso le pendici del [[Mottarone]], nei comuni di [[Gignese]] e di [[Stresa]], a un'altitudine media di circa 800 [[metri sul livello del mare]] ed è caratterizzata da un panorama che spazia dal
== Storia e toponimo ==
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Come ha ricordato l'
Dopo la morte del sacerdote ([[1870]]) la [[locanda]] - ormai diventata punto di riferimento nella tratta [[Stresa]]-[[Mottarone]] - verrà acquistata e trasformata dalla famiglia Adami (proprietari dell'allora ''Hotel de la Poste'' di [[Baveno]]<ref>{{Cita web|url=https://www.vialibri.net/item_pg_i/1188379-1830-cattaneo-inc-hotel-poste-baveno.htm|titolo=Hotel de la Poste à Baveno - Cattaneo G. inc - 1830. [1188379]}}</ref>) nell'''Albergo Alpino'', il quale darà il nome attuale della località. In seguito, nel [[1925]], la struttura verrà trasformata nel più prestigioso ''Grand Hotel Alpino''<ref name=":2" /><ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.click-stresa.com/it/borghi/alpino.html|titolo=Alpino|autore=Luigi Morandi|editore=|data=|accesso=13 maggio 2016|dataarchivio=29 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170329095001/http://click-stresa.com/it/borghi/alpino.html|urlmorto=sì}}</ref>.
=== La Belle Époque
Il [[Mottarone]] e, inevitabilmente, l'Alpino ricevettero un importante impulso turistico-residenziale in piena [[Belle Époque]], tra la seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e i primi anni del [[XX secolo|Novecento]], quando cominciarono a sorgere diverse ville sui terreni, allora comunali, di [[Gignese]], Vezzo e Levo.
Proprio in quegli anni, infatti, numerosi rappresentanti della [[borghesia]] e dell'[[aristocrazia]] lombardo-piemontese decisero di costruire presso l'Alpino - e nelle zone limitrofe - alcune ville per soggiornarvi specie nel periodo tra
Tra questi, vi costruirono delle ville alcuni di quei genitori che andavano a trovare i loro figli in vacanza o convalescenza presso l'"''Alpe dei bambini''", un istituto pediatrico fatto costruire dal pediatra milanese Ottavio Rognoni, intorno al [[1885]]<ref name=":2" /><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.vocidipaese.com/zonaalpino.htm|titolo=Alpino|autore=V. Grassi|editore=vocidipaese.com|data=|accesso=16 maggio 2016}}</ref>.
A queste prime costruzioni, seguì il flusso turistico e residenziale di numerosi esponenti della scuola pittorica lombarda, come [[Leonardo Bazzaro]]<ref>{{Cita web|url=https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/03/22/leonardo-bazzaro/|titolo=Leonardo Bazzaro, maestro di naturalismo a Gignese|accesso=13 gennaio 2022|dataarchivio=8 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160808204242/https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/03/22/leonardo-bazzaro/|urlmorto=sì}}</ref> e, poi, del circolo dei musicisti<ref name=":2" />.
L'impulso turistico e residenziale si intensificò sempre più nei primi decenni del [[XX secolo|novecento]] grazie alla creazione di una [[ferrovia]] ([[1911]]), con stazione intermedia a l'Alpino; alla visibilità offerta dalle prime tre edizioni ([[1925]]) ([[1926]]) ([[1927]]) dell'[[Italian Open]] di [[Golf]] organizzate proprio all'Alpino; e, nel
Proprio in quegli anni, il crescente numero delle ville, dei residenti, dei villeggianti e turisti fece emergere sempre più il desiderio di avere una [[Chiesa (architettura)|chiesa]] in loco. Il 22 luglio [[1928]] don Picena inaugurò la
Con [[Decreto ministeriale|Decreto Ministeriale]] del 18 ottobre [[1952]], pubblicato in [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta Ufficiale]] n. 292/1952, il [[Ministero della pubblica istruzione]] ha emesso una "''Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona denominata Alpino''", sottoponendola - così - alla tutela paesistica in quanto area "''densa di giardini di grande effetto per la lussureggiante vegetazione''" e per i "''numerosi punti di vista panoramici accessibili al pubblico''"<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=052U199000100010110001&dgu=1952-12-17&art.dataPubblicazioneGazzetta=1952-12-17&art.codiceRedazionale=052U1990&art.num=1&art.tiposerie=SG|titolo=Decreto Ministeriale 18 ottobre 1952|autore=|editore=Gazzetta Ufficiale|data=17 dicembre 1952|accesso=
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{{vedi anche|Ferrovia Stresa-Mottarone}}
Dal 7 settembre [[1911]] arrivare presso l'Alpino diventò più semplice: venne infatti inaugurata la [[Ferrovia Stresa-Mottarone]], con una stazione intermedia anche presso l'Alpino. La ferrovia verrà smantellata successivamente durante la primavera del [[1963]]. Le casse di 2 elettromotrici sono ancora oggi conservate presso un campeggio all'Alpino.
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{{vedi anche|Funivia Stresa-Alpino-Mottarone}}Una volta chiusa definitivamente la ferrovia elettrica, partirono i lavori per la costruzione di una [[funivia]], inaugurata poi nel 1970. Anche in questa occasione l'Alpino rappresentò uno snodo importante, costituendo una fermata intermedia del tragitto.
== Turismo ==
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[[File:Alpino (località) - Villa Pica-Alferi (Oggi Villabella).jpg|miniatura|Villa Pica-Alferi (oggi Villabella)]]
[[File:Villa Talamona.jpg|miniatura|Villa Talamona (Oggi)]]
Grazie al suo panorama, al suo [[clima]], e alla vicinanza con la cima del [[Mottarone]] e la riva del [[Lago Maggiore]], questa località è diventata – sin dalla metà del [[XIX secolo]] – meta turistica di molti escursionisti, aristocratici italiani ed europei e artisti; molti furono i [[Pittore|pittori]] e i [[Musicista|musicisti]] che vi trovarono ispirazione per le loro opere<ref name=":2" />. Tra i
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Con il tempo, a partire dal [[1890]] e i primi due decenni del [[XX secolo|novecento]], diversi personaggi illustri ([[Nobiltà|nobili]], [[Pittore|pittori]], [[Musicista|musicisti]]) e ricche famiglie lombarde-piemontesi decisero di costruire proprio all'Alpino varie ville di prestigio con parco<ref>{{Cita web|url=http://www.illagomaggiore.it/it_IT/23349,Poi.html|titolo=Alpino-Stresa|autore=|editore=|data=|accesso=16 maggio 2016}}</ref>, tra le quali:
* '''Villa Dell'Orto''': progettata nel [[1892]] da Luigi Boffi, su commissione del pittore [[Uberto Dell
* '''Villa Bazzaro''': fatta costruire nel [[1894]] dal [[pittore]] milanese [[Leonardo Bazzaro]]<ref>{{Cita web|url=http://www.clponline.it/mostre/leonardo-bazzaro-la-dolce-vita-en-plein-air|titolo=LEONARDO BAZZARO. La dolce vita en plein air|autore=|editore=|data=|accesso=10 giugno 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160321051947/http://www.clponline.it/mostre/leonardo-bazzaro-la-dolce-vita-en-plein-air}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/03/22/leonardo-bazzaro/|titolo=Leonardo Bazzaro, maestro di naturalismo a Gignese|autore=|editore=|data=|accesso=13 giugno 2016|dataarchivio=8 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160808204242/https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/03/22/leonardo-bazzaro/|urlmorto=sì}}</ref>. Per oltre quarant'anni (fino all'anno della sua morte, [[1937]]) [[Leonardo Bazzaro]] vi soggiornò insieme a sua moglie Corona Douglas Scotti, sia in [[estate]] sia, delle volte, durante l'[[inverno]]<ref>{{Cita web|url=http://docplayer.it/13613645-A-cura-di-francesco-luigi-maspes-elena-orsenigo-23-ottobre-20-dicembre-2015-gallerie-maspes-via-manzoni-45-20121-milano.html|titolo=a cura di Francesco Luigi Maspes Elena Orsenigo 23 ottobre - 20 dicembre 2015 Gallerie Maspes via Manzoni, 45 20121 Milano|autore=|editore=|data=|accesso=10 giugno 2016}}</ref>. Durante i suoi periodi di villeggiatura all'Alpino, più volte ospitò familiari e alcuni aspiranti artisti tra i quali: Alfredo Pariani, [[Alessandro Gallotti]], Alina Orio, Cornelia Risi e Lucia Crotti<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/03/22/leonardo-bazzaro/|titolo=Leonardo Bazzaro, maestro di naturalismo a Gignese|accesso=13 giugno 2016|dataarchivio=8 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160808204242/https://archiviodelverbanocusioossola.com/2011/03/22/leonardo-bazzaro/|urlmorto=sì}}</ref>.
* '''Villa Ticozzi''': fatta costruire in puro [[Art Nouveau|stile Liberty]] tra il [[1905]] e il [[1907]] dall'
* '''Alpe Tina - Villa Anfossi''': è stata costruita tra il [[1907]] e il [[1908]] dal celebre architetto [[Fausto Bagatti Valsecchi]] per volere di [[Giovanni Anfossi (musicista)|Giovanni Anfossi]]<ref name=":3" />. Questa abitazione è conosciuta anche con il nome di "Alpe Tina", in quanto edificata su
* '''Villa Pica-Alfieri''' (oggi '''Villabella'''): edificata sulla sommità di un poggio nel periodo [[1912]]-[[1914]],
* '''Villa Gandini''' ('''Miorini'''): progettata e costruita nei primi anni del [[XX secolo|novecento]] dall'ingegnere Riccardo Gandini, questa in seguito verrà acquistata da Alberto Miorini per realizzare una tenuta agricola. Tra il [[1927]] e il [[1932]], la villa è stata presa in affitto, per diversi periodi, da [[Arturo Toscanini]] il quale vi soggiornerà spesso insieme al suo discepolo prediletto [[Guido Cantelli]]<ref name=":2" /><ref name=":1" />.
* '''Villa Talamona''': l'abitazione è stata fatta edificare dal [[Filantropia|benefattore]] dell'[[Ospedale Maggiore di Milano]], Vittorio Talamona, negli anni precedenti la [[prima guerra mondiale]]<ref name=":2" />. In seguito, nel [[1927]], a Villa Talamona vi soggiornò il maestro [[Ildebrando Pizzetti]] che, in tale luogo di quiete, riuscì a finire di comporre l'opera [[Fra Gherardo]]<ref name=":1" />. Proprio in questo periodo, [[Arturo Toscanini]] soggiornava nella sovrastante "Villa Gandini (Miorini)" e, pertanto, ebbe più volte l'occasione di visitare [[Ildebrando Pizzetti]] e di studiare l'opera [[Fra Gherardo]] della quale, poi, nel [[1928]], diresse "la prima" alla [[Teatro alla Scala|Scala di Milano]]. Successivamente, nel [[1931]], Villa Talamona verrà acquistata dal [[notaio]] di [[Lodi]] Bernardo Stabilini<ref name=":2" />.
* '''Villa Lloyd''' (poi '''Villa Riva'''): venne costruita nel [[1930]] da Percy Lloyd, su progetto dell'architetto [[Gino Franzi (architetto)|Gino Franzi]]. Dal 29 giugno al 9 luglio [[1933]] vi soggiornò il teosofo indiano [[Jiddu Krishnamurti]] che, proprio in quel periodo, tenne le famose "Conferenze di Stresa", alle quali accorsero un gran numero di [[Teosofia|teosofi]] e giornalisti<ref name=":1" /><ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Bernardino del Boca|titolo=La villa di Alpino sopra Stresa dove Krishnamurti tenne i suoi discorsi dal 30 giugno al 9 luglio 1933|rivista=teosofica.org
* '''Villa La Quiete''': prima di proprietà della [[duchessa]] [[Eugenia Attendolo Bolognini Litta]] e poi, nel [[dopoguerra]], dell'[[Editoria|editore]] [[Gianni Mazzocchi]]<ref name=":0" />.
=== Strutture ricettive storiche ===
Il turismo presso l'Alpino, come si è visto, è stato più che altro residenziale e di villeggiatura; tuttavia questo si è sviluppato anche grazie ad alcune strutture ricettive che, nel corso degli anni, sono sorte sul territorio:
* '''Albergo "Alpino Fiorente"''' (ancora esistente): nel [[1910]], presso l'area Prato Fiorente, è stato inaugurato l'Albergo "Alpino Fiorente", di proprietà di Mario Omarini. Di lì a breve, nel settembre del [[1911]], a pochi passi dalla neonata struttura sorgerà la fermata intermedia del trenino. Successivamente, la proprietà dell'albergo passò ai fratelli Dionigi e Domenico Falciola di Stropino. Nel maggio del [[1934]], la struttura ospitò i giornalisti al seguito della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale
* '''Grand Hotel Alpino''': Nel [[1925]] l'Albergo Alpino - di proprietà della famiglia Adami sin dal [[1870]] - venne trasformato dal cavaliere Romolo Arcioni e dall'architetto monzese Giuseppe Bergomi nel prestigioso Grand Hotel Alpino, dove soggiornarono personaggi illustri, teste coronate e, tra gli altri, la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale Italiana di Calcio]] che - nel [[1934]] - aveva svolto parte del suo ritiro proprio presso l'Alpino. In seguito, alla fine degli [[Anni 1990|anni novanta]], l'albergo è stato ridisegnato in un Residence, con appartamenti residenziali dotati di piscina e altri servizi<ref name=":2" /><ref name=":0" />.
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In [[epoca fascista]], nel [[1934]], è stato inaugurato il [[Giardino botanico Alpinia]] che, ancora oggi - con i suoi 40.000 m² - ospita più di 1000 specie botaniche provenienti dalla fascia alpina e subalpina, nonché dal [[Caucaso]], dalla [[Cina]] e dal [[Giappone]].
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{{vedi anche|Sasso Papale}}In passato, tra le principali attrazioni de l'Alpino, esisteva un enorme masso conosciuto con il nome di "[[Sasso Papale]]" o "Pietra Papale", così chiamato poiché si riteneva che proprio
I millecinquecento metri cubi di [[granito]] costituivano un magnifico esempio di [[masso erratico]] e, proprio questo, suscitarono l'interesse di diversi [[Geologo|geologi]] e studiosi, tra i quali: [[Carlo Fabrizio Parona]], dell'[[Università degli Studi di Torino|Università di Torino]], [[Federico Sacco]] e [[Philip Lutley Sclater]]. Presso questo grande masso nel [[1928]] venne costruita la
Tuttavia nel [[1961]] il "[[Sasso Papale]]" venne tagliato definitivamente a pezzi per essere usato come materiale da costruzione<ref name=":6" /><ref name=":7" /><ref>{{Cita web|url=http://www.geoitaliani.it/2013/05/1889-la-pietra-papale-di-gignese.html|titolo=1889, la Pietra Papale di Gignese (Verbania)|autore=|editore=|data=|accesso=29 giugno 2016}}</ref>.
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=== Golf - Il Primo Italian Open ===
Su una verde terrazza naturale dell'Alpino, alle pendici del [[Mottarone]], si trova il Golf Club Alpino, di nove buche. Inaugurato nella primavera [[1925]], nel settembre dello stesso anno ospitò il primo [[Italian Open]] (al quale si iscrissero 3 partecipanti), vinto da Francesco Pasquali<ref>{{Cita web|url=http://www.openditaliagolf.eu/la-storia-2/|titolo=La storia dell'open italia|autore=|editore=|data=|accesso=17 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160602003435/http://www.openditaliagolf.eu/la-storia-2/|urlmorto=sì}}</ref>. Sulle ali dell'entusiasmo, nei due anni successivi seguirono altre due edizioni dell'[[Italian Open]]: nel [[1926]] (la seconda edizione) e nel [[1927]] (la terza edizione) alle quali si iscrissero, rispettivamente, 16 e 30 tra i più noti professionisti dell'epoca. Nell'immediato dopo guerra sono state diverse le manifestazioni a che vennero disputate sui fairways dell'Alpino; a livello nazionale, nell'agosto [[1945]], venne giocato il quadrangolare Italia - Gran Bretagna - Sud Africa - Stati Uniti, vinto dalla nazionale italiana contro il Sud Africa. Nel settembre [[1946]] il Campionato Nazionale doppio misto. Nel [[1948]] il Campionato a Squadre Alta Italia e il Campionato Italiano doppio misto<ref>{{Cita web|url=http://www.golfalpino.it/index.php?option=com_content&view=article&id=47&Itemid=27&lang=it|titolo=La Storia|autore=|editore=|data=|accesso=17 maggio 2016}}</ref>. Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|sessanta]] vengono invece disputate numerose gare a livello nazionale, con la partecipazione di professionisti illustri quali [[Ugo Grappasonni]], Aldo Casera, Alfonso Angelini, Giacomo Pasquali, Francesco Pasquali, Pietro Manca.
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Il
{{citazione|La preparazione l’avevo divisa in due tempi. Primo tempo, all’Alpino sopra Stresa: smaltimento degli effetti del campionato, cure fisiche, rimessa a nuovo, concordia, intesa chiara ed inderogabile sulle necessità del momento. [...] Il tutto, lontano dal pubblico nel modo più assoluto.|Vittorio Pozzo<ref>http://www.juworld.net/articolo.asp?id=686</ref>}}
==Note==
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== Voci correlate ==
*[[Stresa]]
*[[Gignese]]
*[[Mottarone]]
*[[Lago Maggiore]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{portale|Piemonte}}
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