Mangas Coloradas: differenze tra le versioni
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|AnnoNascita = 1793
|NoteNascita = {{sp}}circa
|LuogoMorte = Hurley
|LuogoMorteLink = Hurley (Nuovo Messico)
|GiornoMeseMorte = 18 gennaio
|AnnoMorte = 1863
|Epoca = 1800
|Attività = condottiero
|Nazionalità = nativo americano
|PostNazionalità = ,
|Immagine = Mangas Coloradas.jpg
|Didascalia = (in realtà trattasi di Mangas, figlio minore e unico figlio superstite di Mangas Coloradas, nonché ultimo capo Apache ad arrendersi; Mangas era considerato estremamente somigliante al padre, del quale non esistono fotografie)
}}
Il territorio [[Mimbreño]], situato tra il territorio [[Mescaleros|Mescalero]] a est e il territorio [[Chiricahua]] a ovest, comprendeva il [[Nuovo Messico]] sud-occidentale a ovest del [[Rio Grande (fiume Stati Uniti d'America)|Rio Grande]].
== Guerriero e capo Apache: il tempo dei Nakaiye ==
Nei decenni 1820’ – 1830’, dopo l’indipendenza conseguita nel 1821, i Messicani (Nakaiye) divennero il principale nemico degli Apache e anche Mangas Coloradas, come [[Cuchillo Negro]], [[Barranquito]], [[Gomez (capo Apache)|Gomez]] e gli altri capi di guerra Apache, conseguì la sua fama principalmente combattendo i Navaho e, soprattutto, i Messicani. Secondo alcuni studi di ascendenza [[Bedonkohe]] e non illustre, sarebbe diventato, nel decennio 1830, il principale capo della divisione Tchihende Apache, prima come capo dei Copper Mines Tchihende e poi, affermandosi in termini generali come capo principale dei Mimbreño inclusi gli Warm Springs Tchihende, direttamente sottoposti al famoso e temuto Cuchillo Negro (in lingua Apache Baishan), a propria volta secondo capo dell’intera divisione Tchihende Apache e suo compagno di gioventù, nonché, probabilmente, cognato.
Mangas Coloradas praticò un’abile politica di alleanze familiari, divenendo suocero del capo Chiricahua ([[Tsokanende]]) [[Cochise]], del Mimbreño (sottodivisione Warm Springs) [[Victorio]], poi successore di Cuchillo Negro, e del Mescalero ([[Sehende]], probabilmente sottodivisione Sacramento) Kutu-hala o Kutbhalla (probabilmente da identificarsi con [[Caballero (capo Apache)|Caballero]]), ed è considerato una personalità di primo piano nel suo tempo. Nel 1835, il [[Messico]] (e in particolare gli Stati di [[Chihuahua (stato)|Chihuahua]] e [[Sonora (stato)|Sonora]]) iniziò a pagare una taglia per gli scalpi Apache, provocando il proliferare di vere e proprie bande di cacciatori di scalpi.
Nel 1835, il [[Messico]] (e in particolare gli Stati di [[Chihuahua (stato)|Chihuahua]] e [[Sonora (stato)|Sonora]]) iniziò a pagate una taglia per gli scalpi Apache Apache, costituendosi così vere e proprie bande dedite alla caccia agli scalpi, e nel 1837 [[Juan José Compa]], capo (col fratello [[Juan Diego Compa]]) dei Coppermine Mimbreño Apaches, fu ucciso dai cacciatore di scalpi di James Johnson nel corso di un massacro a tradimento a [[Santa Rita del Cobre]]; Mangas Coloradas, il principale luogotenente di Juan José e Juan Diego, divenne capo dei guerrieri e dei Coppermine Apache, e, unite le forze con quelle del sodale di gioventù e di diverse imprese Cuchillo Negro (Black Knife) - figlio di Fuerte (conosciuto anche come [[Soldado Fiero]]), ucciso dai soldati messicani nel 1835 o nello stesso 1837 nella stessa zona, e capo degli Warmspring Mimbreño Apache -, supposto essere suo cognato, [] intraprese una serie di spedizioni vendicatorie ai danni dei Messicani, facendo terra bruciata nell’intera regione circostante la cittadina mineraria di Santa Rita del Cobre, assediandola e tagliandola fuori dal mondo, per completare l’opera assalendo la colonna dei Messicani in fuga e massacrandone la massima parte. Mangas Coloradas divenne il capo supremo dei Coppermine Mimbreños, guidandoli per circa 25 anni, mentre Cuchillo Negro fu, nello stesso periodo fu il capo supremo degli Warm Springs Mimbreños.▼
▲Nel
== Guerriero e capo Apache: l'arrivo dei Pindah-likoyee ==
Nel 1846, scoppiata la Guerra tra gli U.S.A. e il Messico, gli Apache accordarono alle truppe statunitensi dirette in Messico libero passaggio attraverso il proprio territorio, e, quando, nello stesso 1846, truppe statunitensi si insediarono nel
Nel 1851 si insediò a Santa Rita del Cobre la delegazione statunitense (guidata dal gen. [[J.R. Bartlett]]) nella Commissione per la definizione del confine U.S.A. - Messico, pretendendo di trattare con gli Apache anche la riapertura delle miniere di rame di Santa Rita del Cobre e ottenendo l’adesione dei capi a un incontro coi neoarrivati Anglo-Americani. Per Mangas Coloradas, come per Cuchillo Negro, [[Delgadito]], Ponce, [[Coleto Amarillo]] e tutti più importanti capi Tchihende e Ndendahe, si preannunciavano nuovi problemi. Nel giugno 1851 Mangas Coloradas, con Delgadito, Ponce e Coletto Amarillo, si presentò a Santa Rita del Cobre per incontrare Bartlett, e le discussioni si protrassero finché gli Apache si resero conto che la loro fiducia sarebbe stata tradita dai nuovi “padroni”. Come testimoniato da [[John C. Cremony]] (Life Among the Apaches), nel 1861, presso l’accampamento minerario di Pinos Altos, Mangas Coloradas fu assalito da un gruppo di minatori bianchi, legato a un albero e ferocemente frustato, sebbene l’episodio venga ignorato da Edwin R. Sweeney nella biografia da lui scritta (forse in quanto non ricordato da Geronimo, che trascorse molto tempo con i Mimbreños dell’anziano capo, ma le cui memorie risultano in più casi imprecise). Nel frattempo, l’uccisione di Cuchillo Negro da parte dei militari statunitensi del col. [[William W. Loring]] al Canyon de los Muertos Carneros (25 maggio 1857), nell’ambito della spedizione condotta dal col. [[Benjamin L.E. Bonneville]] contro i [[Coyoteros]], aveva avvelenato i rapporti tra i Mimbreños e i bianchi.▼
Nel 1851 si insediò a Santa Rita del Cobre la delegazione statunitense (guidata dal generale J.R. Bartlett) nella Commissione per la definizione del [[Confine tra il Messico e gli Stati Uniti d'America|confine USA-Messico]], pretendendo di trattare con gli Apache anche la riapertura delle miniere di rame di Santa Rita del Cobre e ottenendo l’adesione dei capi a un incontro coi neoarrivati Anglo-Americani. Per Mangas Coloradas, come per Cuchillo Negro, [[Delgadito]], Ponce, [[Coletto Amarillo]] e tutti più importanti capi Tchihende e Ndendahe, si preannunciavano nuovi problemi. Nel giugno 1851 Mangas Coloradas, con Delgadito, Ponce e Coletto Amarillo, si presentò a Santa Rita del Cobre per incontrare Bartlett, e le discussioni si protrassero finché gli Apache si resero conto che la loro fiducia sarebbe stata tradita dai nuovi “padroni”.
Dos-teh-seh, figlia maggiore di Mangas Coloradas, aveva sposato Cochise, capo principale degli Tsokanende o Chiricahua Apache, e nel febbraio 1861, col marito, il figlioletto, il cognato e alcuni guerrieri Chiricahua fu sequestrata e presa in ostaggio dal ten. [[George N. Bascom]], che accusava ingiustamente Cochise del rapimento di [[Felix Martinez Ward]] (poi allevato dagli Apache, divenuto scout e noto come "Mickey Free"), figlio adottivo del rancher John Ward, e del furto di 20 capi di bestiame, e arrestò a tradimento il capo Tsokanende durante un colloquio ad Apache Pass, nell’Arizona sudorientale. Cochise riuscì a fuggire, ma non i suoi familiari e accompagnatori, sicché il capo Apache si procurò ostaggi da scambiare coi prigionieri; il ten. Benjamin J.D. Irwin, subentrato nel comando a Bascom, invece, fece impiccare il fratello di Cochise e cinque guerrieri, rinviando liberi Dos-teh-seh e il piccolo Naiche (c.d. "Bascom Affair"), mentre stormi di Apache infuriati affluivano da ogni direzione: oltre agli [[Dził-ghą́ʼ]] (Eastern Whitemountain Coyoteros) di Gochaaha (Francisco), giunti per primi, e ai Coppermine e Warmspring Mimbreños di Mangas Coloradas e Victorio, prontamente accorsi con Delgadito e [[Nana (capo Apache)|Nana]], anche i [[Bedonkohe]] (Mogollon) di [[Luis]] (probabilmente imparentato con Mangas Coloradas), con [[Geronimo]], e i [[Nednhi]] (Carrizaleño e Janero) Ndendahe di [[Juh]], i [[Tiisebahné]] ([[Pinaleños]]), verosimilmente al comando di [[Toodlekiay]], e gruppi di Mescaleros (verosimilmente i Sacramento [[Sehende]], guidati da [[Caballero (capo Apache)|Caballero]] e [[San Juan (capo Apache)|San Juan]], se non i Sierrablanca [[Sehende]] di [[Santana (capo Apache)|Santana]], e forse i Limpia [[Iyutahende]] di [[Alsate]], essendo impegnati, invece i Limpia e Guadalupe Mescalero, guidati rispettivamente da Gomez, da Espejo, con Nicolas e Antonio, e da Marco, a rendere impraticabile ai bianchi - da lì a poco, i Confederati Texani del col. John R. Baylor - il territorio tra il Rio Grande e il [[Pecos River]] e la [[Jornada del Muerto]]) si univano alla rivolta. Sebbene il risultato di spazzare via dal territorio gli invasori bianchi non fosse completamente raggiunto, essi furono costretti alla difensiva, molti abbandonando quelle regioni e gli altri asserragliandosi in poche cittadine fino al ritorno massiccio delle truppe alla fine della Guerra Civile. Nell’estate 1862 la colonna unionista (“California Column”) del gen. [[James H. Carleton]] intraprese l’invasione dei territori confederati dell’[[Arizona]] e del [[New Mexico]]; il 14 luglio un reparto di 126 uomini (102 del 1° Regg. Fanteria della California e 24 del 2º Cavalleria “California Volunteers”), al comando del cap. Thomas L. Roberts, con due obici da montagna; raggiunse Apache Pass, dove si erano attestati i Chiricahuas di Cochise (che a due miglia di distanza avevano massacrato nove Nord-americani provenienti da Pinos Altos il giorno precedente), e il 15 luglio, giunti anche i Mimbreños e gli Ndendahes, circa 500 guerrieri Apache, guidati da Mangas Coloradas, Cochise, Victorio, Nana, Juh e Geronimo, affrontarono i Californiani che, inizialmente respinti, aprirono il fuoco con i due cannoni costringendo gli Apache a ritirarsi; gli Apache persero una decina di guerrieri (63 secondo la più ottimistica versione del cap. Cremony), e lo stesso Mangas Coloradas, ferito al torace, dovette essere trasportato a Janos, in Messico (dove Juh e Geronimo intrattenevano equivoci rapporti coi Messicani), e là fatto curare da un medico, previa minaccia di distruggere la cittadina e sterminarne gli abitanti, mentre Cochise ripiegò su Fronteras.▼
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Il 4 dicembre 1860, 30 minatori assalirono di sorpresa l’accampamento dei Mimbreños di Elias (o, secondo altra versione, dei Bedonkohe “Mogollon” Ndendahe) sulla riva occidentale del Mimbres River, uccidendo quattro Apache, ferendone diversi e catturando 13 (o 15) donne e bambini, e Mangas Coloradas replicò con una serie di scorrerie contro i bianchi e le loro proprietà. Dos-teh-seh, figlia maggiore di Mangas Coloradas, aveva sposato Cochise, capo principale degli Tsokanende o Chiricahua Apache, e nel febbraio 1861, col marito, il figlioletto, il cognato e alcuni guerrieri Chiricahua fu sequestrata e presa in ostaggio dal ten. [[George N. Bascom]], che accusava ingiustamente Cochise del rapimento di [[Felix Martinez Ward]] (poi allevato dagli Apache, divenuto scout e noto come "Mickey Free"), figlio adottivo del rancher John Ward, e del furto di 20 capi di bestiame, e arrestò a tradimento il capo Tsokanende durante un colloquio sotto l'egida della bandiera bianca ad Apache Pass, nell’Arizona sudorientale.
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Sebbene il risultato di spazzare via dal territorio gli invasori bianchi non fosse completamente raggiunto, essi furono costretti alla difensiva, molti abbandonando quelle regioni e gli altri asserragliandosi in poche cittadine fino al ritorno massiccio delle truppe alla fine della Guerra Civile. Nell’estate 1862 la colonna unionista (“[[California Column]]”) del gen. [[James H. Carleton]] intraprese l’invasione dei territori confederati dell’[[Arizona]] e del [[Nuovo Messico]]; il 14 luglio un reparto di 126 uomini (102 del 1° Regg. Fanteria della California e 24 del 2º Cavalleria “California Volunteers”), al comando del cap. Thomas L. Roberts, con due obici da montagna; raggiunse Apache Pass, dove si erano attestati i Chiricahuas di Cochise (che a due miglia di distanza avevano massacrato nove Nordamericani provenienti da Pinos Altos il giorno precedente), e il 15 luglio, giunti anche i Mimbreños e i Ndendahes, circa 500 guerrieri Apache, guidati da Mangas Coloradas, Cochise, Victorio, Nana, Juh e Geronimo, affrontarono i Californiani che, inizialmente respinti, aprirono il fuoco con i due cannoni costringendo gli Apache a ritirarsi; gli Apache persero una decina di guerrieri (63 secondo la più ottimistica versione del cap. Cremony), e lo stesso Mangas Coloradas, ferito al torace, dovette essere trasportato a Janos, in Messico (dove Juh e Geronimo intrattenevano equivoci rapporti coi Messicani), e fatto curare da un medico, previa minaccia di distruggere la cittadina e sterminarne gli abitanti, mentre Cochise ripiegava su Fronteras.
== Morte ==
Guarito dalla ferita, nell’estate 1862 Mangas Coloradas accettò di incontrare un emissario statunitense e, nel gennaio 1863, si recò a Fort McLane (Apache Tejo), nel
Staccata la testa dal corpo del colossale capo Apache (6 piedi e 6 pollici in altezza con un fisico robusto e perfettamente proporzionato), i militari spedirono il cranio al frenologo Orson Squire Fowler, a New York City, che lo espose nel proprio studio e pubblicò in un libro la relazione e due schizzi del cranio stesso; secondo Daklugie, figlio di Juh, il cranio sarebbe stato conservato nella Smithsonian Institution, che peraltro ne smentì il possesso.▼
▲Staccata la testa dal corpo del colossale capo Apache (
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{en}} Edwin R. Sweeney Mangas Coloradas, Chief of the Chiricahua Apaches, University of Oklahoma Press, Norman, 1998. ISBN 0-8061-4239-1
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* {{en}} D.E. Worcester The Apaches: Eagles of the Southwest, University of Oklahoma Press, Norman, 1979. ISBN 0-8061-1495-9
* {{en}} W.L. Comfort Apache, University of Nebraska Press. Bison Books, Lincoln, 1986. ISBN 0-8032-6319-8
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
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