Regno di Commagene: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: aggiungo template {{Collegamenti esterni}} (ref)
Template lingua
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(13 versioni intermedie di 9 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{Stato storico
|nomeCorrente = '''Regno di CommageneArmenia'''
|nomeCompleto =
|nomeUfficiale = ''Βασίλειον τῆς Kομμαγηνής''
Riga 55:
}}
 
Il '''Regno di Commagene''' ([[lingua greca{{lang-el|greco]]: Βασίλειον τῆς Kομμαγηνής}}; [[lingua armena{{armeno|armeno]]: Կոմմագենէի Թագավորութուն}}) fu un [[regno ellenistico]] centrato sulla regione [[armenia|armena]] della [[Commagene]].<ref name=wolf>{{Cita libro | cognome = Wolfgang Haase, Hildegard Temporini | nome = | titolo =Aufstieg und Niedergang der römischen Welt | anno = 1978 | url = https://archive.org/details/aufstiegundniede0000unse_t4g8 | editore = Walter de Gruyter | data =1986 | città = | pagine = p.736 | isbn =3-11-007337-4}}</ref><ref name=chahin>{{Cita libro | cognome = Chahin | nome = Mark | titolo =The Kingdom of Armenia | editore = Routlege | data =2001 | città = | isbn =0-7007-1452-9}}</ref> Il Regno fu fondato nel [[163 a.C.]] dal [[satrapo]] [[seleucidi|seleucide]] [[Tolomeo di Commagene]] ed esistette indipendente, con una pausa tra il [[17]] e il [[43]] circa, fino al [[72]], quando divenne parte dell'[[Impero romano]].<ref name="toumanoff">[[Cyril Leo Toumanoff|Toumanoff, Cyril]] (1963) ''Studies in Christian Caucasian History'', Georgetown University Press</ref>
 
== Storia ==
Riga 65:
 
===Prima annessione a Roma===
Nel [[17]], l'imperatore romano [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] depose [[Antioco III di Commagene|Antioco III Epifane]] e annesse la [[Commagene]] alla [[provincia romana]] della [[Siria (provincia romana)|provincia romana della Siria]]; nel [[38]], [[Caligola]] collocò [[Antioco IV di Commagene|Antioco IV Epifane]], figlio di Antioco III, sul trono. Egli ricevette così il regno paterno di Commagene, con l'aggiunta di una parte della [[Cilicia (provincia romana)|Cilicia]] e di un milione di monete d'oro, frutto delle tasse riscosse nella regione mentre era a Roma. Un atto del genere da parte di un imperatore tanto avido si spiega con il fatto che Antioco, insieme ad [[Agrippa I]], erano molto amici di Caligola.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', 59, 24.</ref> Non ottenne però il suo trono che con l'avvento di [[Claudio]] (nel 41).<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', 60, 8.</ref>
 
===Annessione definitiva all'Impero romano===
Riga 79:
Frattanto Peto inviò un [[vexillatio|distaccamento]] a occupare ''Samosata'' con un presidio, mentre col resto dell'esercito si diresse alla ricerca di Antioco. I figli del re, [[Gaio Giulio Archelao Antioco Epifane|Epifane]] e [[Callinico (principe di Commagene)|Callinico]], che non si rassegnavano a perdere il regno, preferirono impugnare le armi, e tentarono di fermare l'armata romana. La battaglia divampò violenta per un'intera giornata; ma anche dopo questo scontro dall'esito incerto, Antioco preferì fuggire con la moglie e le figlie in [[Cilicia]]. L'aver abbandonato figli e sudditi al loro destino, generò un tale sconcerto nel morale delle sue truppe che alla fine i soldati commageni preferirono consegnarsi ai Romani. Al contrario il figlio Epifane, accompagnato da una decina di soldati a cavallo, attraversò l'Eufrate e si rifugiò presso il re dei Parti [[Vologase I di Partia|Vologese]], il quale lo accolse con tutti gli onori.<ref name="GFlavioVII.7.2">Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VII, 7.2.</ref>
 
Antioco giunse a [[Tarso (Turchia)|Tarso]] in [[Cilicia]], ma qui venne catturato da un centurione inviato da Peto a cercarlo. Arrestato fu mandato a Roma in catene. Vespasiano però, non volendo vederlo in quelle condizioni, oltreché rispettoso dell'antica amicizia, durante il viaggio, ordinò che fosse liberato dalle catene e lo fece fermare per il momento a [[Sparta]]. Qui gli concesse cospicue rendite, al fine di poter mantenere un tenore di vita da re.<ref name="GFlavioVII.7.3">Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VII, 7.3.</ref> Quando queste informazioni giunsero al figlio, Epifane, che aveva temuto per la sorte del padre, si sentì liberato da unaun grave peso e cominciò a sperare di potersi riconciliare con l'imperatore. Chiese pertanto a Vologese di potergli scrivere per perorare la propria causa e del fratello. Epifane e Callinico, pur venendo trattati bene, non riuscivano ad adattarsi a vivere al di fuori dell'impero romano. Vespasiano concesse loro, generosamente, di trasferirsi senza paura a Roma insieme al padre, che sarebbero stati trattati con ogni riguardo.<ref name="GFlavioVII.7.3"/>
 
I discendenti di Antioco vissero prosperosamente in [[Grecia]] e [[Italia]], come testimoniato dal monumento a [[Gaio Giulio Antioco Epifane Filopappo|Filopappo]], nipote di Antioco, eretto ad [[Atene]] tra il [[114]] e il [[116]].
Riga 88:
Quando i Romani conquistarono la Commagene, il grande santuario reale del [[Nemrut Dağı|monte Nemrut]] fu abbandonato, mentre i conquistatori saccheggiarono i tumuli e la [[Legio XVI Flavia Firma|Legio XVI ''Flavia Firma'']] costruì e dedicò un ponte. Le folte foreste circostanti furono tagliate dai Romani alla ricerca di legna e carbone, causando l'erosione della zona.
 
Esiste una colonna sormontata da un'aquila, detta ''Karakush'' ("uccello nero"); una un'iscrizione afferma che si tratta della tomba reale di tre donne, ma la camera tombale fu saccheggiata in antichità.
 
== Note ==
Riga 102:
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|ellenismo|Turchia}}