Piero Simondo: differenze tra le versioni
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==Attività artistica==
La sua attività artistica iniziò negli anni '50 con i "[[Monotipo (editoria)|Monotipi]]". All'inizio del decennio successivo inaugurò la sequenza delle "Topologie", di forte impatto oggettuale. Nel 1968 diede vita ai "Quadri-manifesto", cui faranno seguito, nel tempo, le "Ipo-pitture", i "Nitro-raschiati" e altri cicli pittorici improntati alla sperimentazione di nuove tecniche e materiali.
Negli anni '90, quando "l'angoscia dell'avanguardia si è attenuata", Simondo torna ad usare i pennelli e i pastelli, producendo alcuni grandi polittici. Nell'ultimo decennio si dedicò in prevalenza a lavori su carta nei quali rivisita con freschezza inventiva i procedimenti già utilizzati cinquant'anni prima. Come [[Serge Stauffer]], [[Allan Kaprow]], [[Nam June Paik]] e [[Asger Jorn]], Piero Simondo può essere considerato un pioniere dell'arte come ricerca.<ref>''Piero Simondo, L'immagine imprevista. Rendiconti, opere, interviste'', a cura di Sandro Ricaldone, Il Canneto editore, Genova 2011, p. 15 e p. 142</ref>
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*''L'alba della logica'' – Torino, SEI, 1967
*''Ars vetus, ars modernorum'' – Torino, SEI, 1971
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* "Eristica", rivista del M.I.B.I., creata da Pinot Gallizio, Piero Simondo ed Asger Jorn ad Alba
== Note ==
<references/>{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Arte|biografie}}
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Torino]]
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