Chiesa greco-cattolica rumena: differenze tra le versioni

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[[File:Cathedral of Blaj.jpg|thumb|uprightdidascalia=1.6| [[Cattedrale della Santissima Trinità (Blaj)|Cattedrale della Santissima Trinità]] a [[Blaj]]]]
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[[File:Cathedral of Blaj.jpg|thumb|upright=1.6|[[Cattedrale della Santissima Trinità (Blaj)|Cattedrale della Santissima Trinità]] a [[Blaj]]]]
[[File:Greco-catolici Transilvania 1850.png|thumb|Greco-cattolici in Transilvania (secondo il censimento del 1850)]]
[[File:Greco-catolici Romania (1930).png|thumb|Greco-cattolici in Romania (secondo il censimento del 1930)]]
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[[File:Romanian Greek-Catholic (Uniate) Church map.svg|thumb|Mappa delle [[Eparchia|eparchie]] della Chiesa greco-cattolica rumena.]]
 
La '''Chiesa greco-cattolica rumena''' o '''Chiesa rumena unita con Roma, greco cattolica''' (in [[lingua rumena|rumeno]]: ''Biserica Română Unită cu Roma, Greco-Catolică'') è una [[Chiesa cattolicaarcivescovile maggiore]] ''[[Chiesachiesa sui iuriscattolica|sui iuriscattolica]]'' di [[rito bizantino]] e di lingua liturgica rumena, presente in [[Romania]] (specialmente nella regione storica della [[Transilvania]]) e in altri paesi del mondo.
 
== Storia ==
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=== L'Unione con Roma ===
Preparata ad [[Alba Iulia]] nel [[sinodo]] del [[1697]] e decisa ufficialmente in quello del 7 ottobre [[1698]], l'unione con Roma vide l'accordo di tutto il clero ortodosso della Transilvania e degli altri territori più occidentali abitati dai rumeni (il [[Banato]], la [[Crișana]], il[[Distretto Sătmardi eSatu ilMare|Satu Mare]] e [[Maramureș]]). Attuata secondo le disposizioni del [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|concilio ecumenico di Firenze]] del 1439, l'unione fu solennemente ratificata nel sinodo di Alba Iulia del 7 maggio [[1700]], in cui l'[[Eparchia|eparca]] ortodosso Atanasio Anghel riconobbe formalmente il [[primato papale|primato di Roma]]<ref>Secondo il dettato della [[patristica]] ''Ubi Petrus ibi Ecclesia, ubi Ecclesia ibi Christus'' (Dove è Pietro là è la Chiesa, dove è la Chiesa là è Cristo).</ref> e gli altri tre punti chiave della [[dottrina cattolica]],<ref>La questione del [[Chiesa cristiana ortodossa#La Trinità|''Filioque'']], il [[pane azimo#Controversia degli azimi|pane azimo]] per l'[[Eucaristia]] e l'esistenza del [[Purgatorio#Chiesa ortodossa|Purgatorio]].</ref> pur senza rinunciare alla [[liturgia]] e alle tradizioni orientali.
 
Anche l'imperatore [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]] si affrettò ad appoggiare l'unione dei rumeni con Roma migliorandone la condizione sociale: la sua ''Prima Leopoldina'' (16 febbraio [[1699]]) prevedeva la parificazione fra preti cattolici e preti "uniti", ma non venne applicata per l'opposizione della [[Dieta (storia)|dieta]] transilvana a maggioranza magiara e protestante. Né miglior fortuna ebbero i suoi successivi decreti in materia: quello del 19 marzo [[1701]], con cui nominò Atanasio Anghel ''episcopus nationis Valachiæ'', e quello del 30 marzo [[1701]], la ''Secunda Leopoldina'', con cui proclamò l'unione fra gli ortodossi e i cattolici della Transilvania riconoscendo anche l'uguaglianza sociale e confessionale tra i rumeni (la maggioranza della popolazione) e le tre "nazioni" che vi risiedevano (minoritarie, ma favorite dalla legislazione esistente).<ref>Ancora il 4 dicembre [[1691]], Leopoldo I aveva confermato con diploma imperiale la struttura medievale del [[Risveglio nazionale della Romania|Principato di Transilvania]] basata su tre nazioni (l'ungherese, la [[Siculi (Transilvania)|sicula]] e la [[Sassoni di Transilvania|tedesca]]) e quattro religioni (cattolica, [[Chiese riformate|riformata]] o calvinista, [[Luteranesimo|luterana]] e [[Unitarianismo|unitariana]]). Gli ungheresi erano protestanti, in parte calvinisti e in parte unitariani; i siculi rimasero perlopiù cattolici, mentre i tedeschi divennero quasi tutti luterani. Il predominio protestante era evidente sia nella dieta sia nell'amministrazione. Va per altro precisato che il termine "nazioni" (molto simile a quello francese di [[Stato (medioevo)|"stati"]]) è ovviamente da intendersi secondo i canoni classisti dell<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Ancien régime]]'', in cui contavano solo il ceto e il censo di [[nobiltà]], [[clero]] e [[Borghesia#Concezione comune|alta borghesia]]. Di conseguenza i rumeni, che erano la stragrande maggioranza del "popolo" e di religione ortodossa, continuavano ad essere esclusi dal diritto di piena cittadinanza ed erano praticamente "tollerati" in casa propria.</ref>
 
Nondimeno moltissimi sacerdoti ortodossi e i loro fedeli si convertirono, anche se per la maggior parte di questi non era del tutto chiara la differenza tra le due denominazioni dal momento che esteriormente nulla era mutato. Il consistente numero di adesioni all'unione consentì il 9 maggio [[1721]] all'appena eletto [[papa Innocenzo XIII]] di confermare, con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Rationi congruit'', la fondazione di un vescovado per gli "uniti di Transilvania", con la sede prima a Făgăraș e poi, dal [[1737]], a Blaj.
 
Da allora e per quasi due secoli la Chiesa greco-cattolica rumena, guidata dai vescovi Atanasio Anghel (1700-1713), Ioan Giurgiu Patachi (1715-1727), Giovanni Innocenzo Micu-Klein (1728-1751) e Pietro Paolo Aron (1752-1764), divenne il simbolo e l'elemento catalizzatore non soltanto dell'identità religiosa e culturale del popolo rumeno, ma anche del suo crescente sentimento nazionale: a [[Blaj]], uno dei maggiori centri del cattolicesimo nell'[[Europa orientale]],<ref>E per questo definita talvolta la "piccola Roma" della Transilvania.</ref> sorsero le prime scuole in cui il [[Lingua rumena|rumeno]] veniva insegnato utilizzando l'[[Alfabeto latino#Un esempio di espansione: I Balcani e l'ex Iugoslavia|alfabeto latino]] e non più quello [[Alfabeto cirillico|cirillico]] e, insieme ad esse, si diffusero anche i testi degli studiosi, scrittori e teologi greco-cattolici della cosiddetta [[Scuola Ardeleana]], il movimento culturale e patriottico che svolse un importante ruolo nella riscoperta delle radici latine della nazione rumena.<ref>''Școala Ardeleană'' significa semplicemente "Scuola transilvana", poiché ''Ardeal'' o ''Ardeliu'' è il nome rumeno della [[Transilvania]]. Vengono a vario titolo annoverati in questo movimento gli intellettuali Constantin Cantacuzino, [[Dimitrie Cantemir]], Ioan Budai Deleanu, [[Petru Maior]], Samuil Micu e Gheorghe Sincai.</ref>
 
Nel [[1853]], con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Ecclesiam Christi ex omni lingua'' [[papa Pio IX]] istituì la [[metropolia]] greco-cattolica rumena nell'[[Arcieparchia di Făgăraș e Alba Iulia|eparchia di Fagaras-Alba Iulia]] con tre [[diocesi suffraganee]], superando così il precedente ordinamento che vedeva le diocesi rumene subordinate al [[primate (ecclesiastico)|primate]] ungherese latino di [[Arcidiocesi di Strigonio-Budapest|Strigonio]]. Nel [[1861]], durante il primo congresso nazionale rumeno (allora [[Risveglio nazionale della Romania|Principato di Romania]]), i vescovi sia cattolici sia ortodossi di Transilvania si batterono per il riconoscimento dell'identità nazionale rumena.
 
Così, nel [[1918]], quando sullecon macerielo smembramento dell'imperoImpero asburgicoaustroungarico la Transilvania divenne finalmente parte dello stato romeno, l'allora vescovo greco-cattolico di Cluj Iuliu Hossu e il vescovo ortodosso Cristea lessero congiuntamente la Dichiarazione d'Unione, sancendo quel comune fervore patriottico e quella prassi pastorale ecumenica tra le due Chiese che nessuno aveva mai messo in discussione prima dell'avvento del comunismo.
 
=== La persecuzione durante il regime comunista ===
{{Vedi anche|Persecuzione antireligiosa nella Romania comunista}}
 
La liquidazione della Chiesa greco-cattolica romena fu deliberata da Mosca per volontà di [[Stalin]] in persona, il quale già nel [[1946]] aveva provveduto ad annientare la [[Chiesa greco-cattolica ucraina]], ossessionato dall'idea che le “divisioni del Papa”<ref>Pur facendone oggetto di un ironico quesito ("Quante sono?) - al primo ministro francese [[Pierre Laval]], che nel 1935 paventava una reazione della [[Santa sede]] alla persecuzione dei cattolici russi (secondo Winston Churchill, ''The second world war'', volume I, ''The gathering storm'', cap. 8 ''Challenge and response'', London, Cassel & Company, Londra, ed. 1964). - [[Stalin]] se ne dimostrava seriamente preoccupato, disponendo una persecuzione senza quartiere.</ref> costituissero l'unico vero ostacolo al trionfo del sistema sovietico. Come già in [[Ucraina]], il clero e i fedeli greco-cattolici sarebbero dovuti passare forzosamente all'ortodossia, pena il carcere o la morte. In questo, il nuovo patriarca ortodosso romeno Iustinian Marina, dopo uno scambio di visite con il suo omologo russo Aleksej, si rivelò solerte collaboratore del regime.
Già a partire dall'estate del [[1948]] si verificarono i primi arbitrari arresti, i primi interrogatori, le prime vessazioni contro la Chiesa cattolica di rito orientale che sarebbero poi sfociati nella sua ufficiale messa al bando con l'"Atto di abrogazione" del 1º dicembre 1948. All'inizio della persecuzione, tale Chiesa poteva contare su 6 vescovi, circa 1800 sacerdoti e 2 milioni di fedeli.
La risposta dei vescovi fu, sin dall'inizio, ferma. In una predica ad [[Oradea]] nel giugno del 1948, il vescovo Hossu aveva dichiarato: "per nessun motivo diverremo traditori e per nessun motivo abbandoneremo la fede di nostra madre Roma (…). Se ci fosse anche chiesta la vita, ebbene daremo la vita per la fede".
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La Chiesa greco-cattolica rumena ha per [[primate (ecclesiastico)|primate]] l'[[arcivescovo maggiore]] di [[Arcivescovato maggiore di Făgăraș e Alba Iulia|Făgăraș e Alba Iulia]] che ha sede a [[Blaj]]. L'attuale arcivescovo maggiore è [[Lucian Mureșan]].
 
La Chiesa è suddivisa in seisette diocesi delle quali cinquesei in Romania, riunite in una [[provincia ecclesiastica]], e una negli [[Stati Uniti d'America]] [[immediatamente soggetta]] alla [[Santa sede]]:
* [[Arcieparchia di Făgăraș e Alba Iulia]] (sede propria dell'arcivescovo maggiore)
** [[Eparchia di Cluj-Gherla]]
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== Sinodo arcivescovile ==
Elenco dei Presidentipresidenti del Sinodo della Chiesa romena:
* [[Cardinale]] [[Lucian Mureșan]], dal [[1994]]
 
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== Bibliografia ==
* Giovanni Paolo II, ''Lettera Apostolica per il terzo centenario dell'unione della Chiesa greco-cattolica di Romania con la Chiesa di Roma'', Città del Vaticano, 7 maggio 2000. Consultabile [https://web.archive.org/web/20071024201503/http://www.monasterovirtuale.it/LettereedEsortazioniApostoliche/unionechiesagrecocattolica.html on line]
* {{ro}} ''Trei sute de ani de la Unirea Bisericii Românești din Transilvania cu Biserica Romei'', Lugoj, Editura Dacia&nbsp;– Editura Europa Nova, 2001 ("Trecento anni dall'Unione della Chiesa Rumena di Transilvania con la Chiesa di Roma", simposio storico tenuto all'Università Europea Drăgan di Lugoj il 16 dicembre 2000).
* Ovidiu Horea Pop, ''La chiesa rumena unita 1830-1853'', Roma, Pontificia Università Gregoriana, 2005. Consultabile su [http://books.google.it/books?id=8JWOZPPIAPUC&pg=PA53&lpg=PA53&dq=%22Rationi+congruit%22+innocenzo&source=bl&ots=C0BFk4-mLU&sig=MnAYvGwFjhjpN1GtT0dhmSOTzgY&hl=it&ei=19dwSu73L46h_gax4pDNCg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6 Google libri].
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== Collegamenti esterni ==
* [httphttps://www.brubisericaromanaunita.ro/ SitoNuovo sito ufficiale] della Chiesa greco-cattolica rumena
* [http://www.bru.ro/ Vecchio sito ufficiale] della Chiesa greco-cattolica rumena
* {{cita web|http://www.bru-italia.eu/|Comunità greco-cattoliche rumene in Italia}}
* {{cita web | 1 = http://www.grecocatolicamadrid.webs.com/ | 2 = Comunità greco-cattolica rumena di Madrid, Spagna (Web) | accesso = 4 febbraio 2012 | dataarchivio = 11 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120211120556/http://grecocatolicamadrid.webs.com/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web |http 1 = https://www.grecocatolicamadrid.blogspot.com/ | 2 = Comunità greco-cattolica rumena di Madrid, Spagna (Blog) | accesso = 30 aprile 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20190511235955/http://grecocatolicamadrid.blogspot.com/ | dataarchivio = 11 maggio 2019 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.gcatholic.org/dioceses/data/riteRm.htm|Elenco delle diocesi della chiesa rumena su ''Giga-Catholic''}}
* [http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2005/12/16/0635/01642.html Nota storica] sulla Chiesa greco-cattolica rumena
* {{cita web|http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/orientchurch/eventi/rc_con_corient_doc_20051216_chiesa-romena_it.html|Elevazione della Chiesa romena ad Arcivescovado maggiore}}
 
{{chiese sui iuris}}