Marina Warner: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = inglese
|Immagine = HiResMarinaWarner2PhotoCreditCarolinamazzolaricropped.jpg
|Didascalia = Marina Warner nel 2017.
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Dopo gli studi di [[Oxford]] e gli anni nel giornalismo, lavorando per il [[Daily Telegraph]] e per [[Vogue (periodico)|Vogue]] (che lascia nel 1971), Warner si dedica alla ricerca. Segue negli [[Stati Uniti d'America]] il giornalista [[William Shawcross]], che sposa ma da cui divorzierà, ed ‘Alone of All her Sex’, ‘The Myth and Cult of Virgin Mary’, che appare nel 1976, è frutto delle letture di quegli anni alla “Library of Congress”. Lo studio del culto della Madonna e dei suoi modelli di femminilità è seguito nel 1977 – anno in cui nasce il figlio Conrad – dal romanzo ‘In a Dark Wood’ centrato sulla crisi religiosa del protagonista che scopre la propria omosessualità, dove Warner “drammatizza” il suo “distacco dal cattolicesimo” (“ne mettevo in discussione soprattutto l'atteggiamento verso la sessualità”). Nel 1981 – anno in cui sposa il pittore [[John Dewe Matthews]], da cui si separerà anni dopo – pubblica ‘Joan d'Arc: The Image of Female Heroism', che esamina le contrapposte appropriazioni del mito di [[Giovanna d'Arco|Giovanna d’Arco]] nella cultura e nell'arte europea. Vi fa seguito, nel 1982, il romanzo ‘The Skating Party’ con i personaggi dell'antropologo e della giovane “strega”: “lei una moderna Giovanna d'Arco e lui un inquisitore del XX secolo”. Scriverà Warner: “La figura della strega, nel romanzo, è usata dall'antropologo a sostegno dei suoi principi, proprio come fanno politici e storici con la figura salvifica di Giovanna d'Arco […]. Quello che conta cioè non è la figura per sé, bensì la gloria della sua morte”. Il tema della risemantizzazione dei miti eroici sarà ricorrente nella sua produzione fino a dominare gli ultimi suoi saggi. Questi sono destinati all'analisi dei miti contemporanei, vale a dire dei modi in cui, secondo l'autrice, attraverso le varie pratiche culturali, essi possono mascherare la realtà e dislocarne i conflitti, disperdendoli nel pulviscolo accecante di quella gloria. Il romanzo ‘Indigo’, del 1992, scandaglia le origini seicentesche della famiglia del padre (i Warner: primi colonizzatori inglesi). L'autrice si confronta con i temi del colonialismo, dello sfruttamento, della schiavitù, ambientando nei [[Caraibi]] la sua riscrittura di ‘The Tempest’. Da scrittrice bianca, borghese ed europea, entra nel territorio contestato della categoria di razza, e narra la storia dell'isola “senza storia” e la vita di una nuova [[Sicorace (personaggio)|Sycorax]].
 
Vastissima è la produzione della scrittrice nell'ambito della critica d'arte (ricordiamo ‘The Inner Eye: Art Beyond the Visible', del 1996) e dei racconti, gran parte dei quali sono apparsi singolarmente in antologie o in periodici. ‘Six Tales of Enchantement’ sono del 1994, in diverso modo collegati al saggio del 1995: ‘From the beast to the Blond’. ‘On Fairy Tales and their Tellers’, indagine sulle metamorfosi di fiabe e leggende. In ‘Managing Monsters’. ‘Six Myths of our Time, del 1995, che raccoglie le sue “BBC Reith Lectures” del 1994, l'autrice analizza modalità di sopravvivenza e di mutazione di miti e simboli, attraverso i diversi codici rappresentativi (orali, scritti, visivi) delle forme popolari antiche e moderne (compresi il cinema e altri media) e tende a dimostrare come questo tipo d'immagini siano ogni volta “incorporate entro determinate strutture di potere”. In ‘Fantastic Metamorphoses’, ‘Other Worlds: Ways of telling the Self' (che raccoglie le sue “Clarendon Lectures”) esamina tra l'altro le rielaborazioni mitico-favolistiche presenti nel “gotico imperiale” inglese. In ‘The Leto Bundle’ la figura centrale attraversa storia e paesi dei [[Penisola balcanica|Balcani]].
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Order BritEmp (civil) rib.PNG
|nome_onorificenza=ComandanteCommendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Impero Britannico
|motivazione=Per i servizi alla letteratura.
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{{Onorificenze
|immagine=Order BritEmp (civil) rib.PNG
|nome_onorificenza=Dama ComandanteCommendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Impero Britannico
|motivazione=Per i servizi all'istruzione superiore e alle borse di studio letterarie.
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== Bibliografia ==
* Laurence Coupe, Marina Warner (in series Writers and Their Work, ed. Isobel Armstrong, London: *British Council), 2006.
* Lisa Propst, Marina Warner and the Ethics of Telling Silenced Stories, ''McGill''-''Queen's'' University Press, 2020.
* Corona, Daniela. “C'Era due voltex” La narrativa realistica di Marina Warner (Palermo, 2002)
* Babos, Daniela. Postmodern Issues in Marina Warner's Indigo and The Lost Father, Cluj-Napoca (Rumania), 2002
* Sanda Berce and Monika Varga, /Intertextuality As a Form of Virtual Reality/ (Cluj-Napoca: Editura Dacia, 2002)