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[[File:Giannino Marzotto.jpg|thumb|Il conte [[Giannino Marzotto]], esempio di ''gentleman-driver'', al volante della sua [[Ferrari 212 Export]].]]
Un gentleman-driver è uno [[sportivo]] appassionato di [[automobile|automobili]], molto spesso ricco, che partecipa alle competizioni motoristiche facendo affidamento solo sulle proprie finanze.
Il '''''gentleman-driver''''' è un pilota [[automobilismo|automobilistico]] o un [[fantino]] non professionista.
 
== Origine ==
Tale figura è in antitesi al [[pilota]] [[professionista]], che invece è stipendiato dalla [[scuderia]] per cui corre.
Alla fine del [[XIX secolo]], venivano definiti ''gentleman-driver'' quegli uomini appartenenti alle famiglie altolocate, spesso appassionati di automobilismo, che preferivano guidare personalmente l'autovettura di loro proprietà, attività considerata all'epoca scarsamente dignitosa per un [[aristocratico]] e generalmente affidata ad uno ''[[chauffeur]]''.
Ne consegue che il gentleman driver ha bisogno di notevoli risorse economiche per poter gareggiare, mentre il pilota professionista fa affidamento principalmente sul proprio [[talento]] di guida.
 
L'espressione, però, ha radici più antiche e, precedentemente all'avvento dell'automobile, veniva utilizzata per indicare i giovani di buona famiglia che scorrazzavano nelle vie cittadine con leggeri calessi trainati da veloci cavalli, sottintendendo una loro vita spensierata da gaudenti e donnaioli, parimenti al detto italiano "[[correre la cavallina]]".
Spesso i professionisti si lamentano della presenza in gara dei gentlemen-driver perché, a loro parere, la inferiore abilità di guida di questi ultimi porta spesso a incomprensioni in gara, eventi pericolosi e talvolta veri e propri incidenti, anche se non sono mancati esempi di gentlemen-driver dal talento sopraffino.
 
A partire dagli anni pionieristici dell'automobilismo, e per molti decenni, i ''gentleman-driver'' furono i protagonisti dell'industria e dello sport automobilistici, spesso dilapidando immensi patrimoni nel tentativo di realizzare un'automobile più veloce delle precedenti o di applicare nuove soluzioni tecniche ai loro veicoli.
Da quando il mondo delle corse si è trasformato in senso affaristico, a queste due categorie di piloti se ne è affiancata una terza, quella dei ''piloti con la valigia'', così denominata perché oramai non si può più accedere ai livelli più elevati delle competizioni se non con esborsi economici talmente elevati da essere fuori della portata delle ricchezze personali. Perciò questi piloti si presentano alle scuderie recando loro una serie di contratti di sponsorizzazione da parte di aziende interessate, ovviamente contenuti nella valigia.
 
== Descrizione ==
Alcune leggende riportano invece che nella valigia ci siano le vere e proprie banconote per pagarsi il posto in gara.
Il più noto e importante ''gentleman-driver'' è certamente il conte francese [[Jules-Albert De Dion]], che si rivelò appassionato pilota, ma anche geniale inventore e valente imprenditore.
 
Tra i ''gentleman-driver'' italiani si ricordano gli amici [[Piemonte|piemontesi]] [[Emanuele Cacherano di Bricherasio|Emanuele di Bricherasio]] e [[Cesare Goria Gatti]], che insieme fondarono l'[[Accomandita Ceirano]] e la [[FIAT]], ed i compagni d'università padovani [[Giacomo Miari]] e [[Francesco Giusti del Giardino]], che nel [[1894]] fondarono la [[Miari & Giusti]], la prima [[casa automobilistica]] italiana di sempre.
Allo stato attuale molti piloti professionisti sono stati in passato piloti con la valigia.
 
In ambito sportivo, tra i moltissimi ''gentleman-driver'', si ricordano il francese [[André Dubonnet]], che negli [[anni 1920|anni venti]] si faceva confezionare, per le competizioni, vere e proprie ''[[dream car]]'' come la "[[Hispano-Suiza H6B Nieuport Tulipwood Torpedo|Tulipwood]]", oppure, in tempi più recenti, il conte [[Giannino Marzotto]], munifico cliente di [[Enzo Ferrari]] e valido pilota in gare prestigiose come la [[Mille Miglia]], che vinse nel [[1950]] e nel [[1953]], precedendo sul traguardo temibili concorrenti del calibro di [[Juan Manuel Fangio]] e [[Felice Bonetto]].
 
Il termine ''gentleman-driver'' è oggi semplicemente sinonimo di pilota non professionista, visto che lo sport automobilistico, per gli elevati costi che comporta, viene prevalentemente praticato da persone che possano sostenerne l'onere economico.
 
== Bibliografia ==
* Samuel Bentley, ''Literary anecdotes of the eighteenth century'', John Nicols FSA, Londra, 1812
* Tullio De Mauro, ''Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana'', Garzanti, Forlì, 2001
 
== Voci correlate ==
*[[Chauffeur]]
 
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